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Autore: la luna nera    14/06/2013    3 recensioni
Io non volevo combattere. Volevo essere semplicemente Urania. E basta.
Ma mi resi conto che fuggire faceva di me una codarda e quella parte di me rimasta assopita per tanti anni mi stava continuando a chiamare.
Ed io dovevo rispondere.
Estrellon, luogo al di fuori del tempo e dello spazio, era la mia casa. Lì avrei ritrovato il mio passato, la verità su me stessa e la forza per annientare quel nemico contro cui le altre essenze di stella già combattevano. Estrellon, mondo magico in cui crescono piante dagli straordianri poteri, fra le quali si nascondono i dink e si intrecciano storie, amori, passioni che una volta accarezzate non si dimenticano mai più.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHI SEI?  CHI SONO?
 
 
Di nuovo una notte di pioggia.
Di nuovo il mio sonno era agitato.
Tutto stava accadendo esattamente come quella strana notte.
E infatti udii la voce che mi chiamava.
Pochi istanti dopo, affacciandomi alla finestra, vidi le piccole sfere di luce.
Chiusi immediatamente la porta a chiave, in modo che nessuno potesse disturbarmi. Non lo feci per cattiveria nei confronti dei bimbi, ma volevo capire cosa fossero quelle luci, cosa volessero da me e soprattutto che non fossero pericolose per gli ospiti della casa famiglia.
Come mi voltai, vidi le sfere di luce attraversare la parete e notai che si disponevano in un ordine particolare. Potei finalmente distinguere delle sagome umane all’interno, a primo impatto mi sembravano ragazze minuscole. Forse erano fate, ma non avevano ali.
Restai immobile.
Le fissavo senza dire nulla.
Finalmente una di loro si avvicinò a me.
E, si, ebbi la conferma che si trattava di una minuscola ragazza.
I suoi capelli erano di un blu piuttosto chiaro, raccolti in una coda, la pelle bianchissima, indossava una strana T-shirt e dei pantaloncini dagli insoliti riflessi argentati che, con il cambiare della luce, brillavano di mille colori.
La piccola creatura parlò:
“A nome mio e delle altre compagne, ti saluto Urania.”
Mi conosceva!
“Come puoi sapere il mio nome?”
Sorrise. “Noi tutte lo sappiamo. Tu sei una di noi.”
Spalancai bocca ed occhi per lo stupore. Non riuscivo a dire una sola parola.
“E’ normale che per te sia una novità. I tuoi ricordi sono rimasti assopiti per così tanti anni.”
Mi sedetti per terra. Le gambe iniziavano a non sostenermi più. Cosa volevano dire tutte quelle cose? Chi ero io? Cos’è che non sapevo di me stessa?
La creatura proseguì. “Per il momento non posso rivelarti tutto, ma ricorderai al momento opportuno.”
Fece per allontanarsi da me e ricongiungersi con le altre.
“Aspetta!”
Quella parola uscì dalla mia bocca che era rimasta senza una goccia di saliva.
Si voltò.
“Se ancora non puoi dirmi chi sono io, posso sapere almeno che sei tu?”
“Mi chiamo Marik.”
“E cosa sei? Una fata?”
Scosse la testa, sorridendomi serenamente. “No, non sono una fata. Te lo dirò in futuro. Buonanotte Urania.”
Detto questo, svanì con le altre.
 
Secondo voi sono riuscita a dormire di nuovo?
 
Passavano i giorni e attendevo sempre più con ansia il calare della notte, sperando che dal cielo scendesse Marik  con le altre creature e potesse rivelarmi qualcosa.
Si, perché le uniche parole che mi aveva detto erano “Sei una di noi”.
Ma cosa erano loro? E dunque cos’ero io?
 
Le notti si susseguivano.
Ogni sera ammiravo il cielo stellato nella speranza di vederle venire verso di me.
Mi è sempre piaciuto. Lo trovavo misterioso ed affascinante.
Ma delle piccole creature nessuna traccia.
Finché una sera, poco dopo il tramonto del sole, scoppiò un violento temporale.
E come per incanto Marik apparve con le altre piccole creature.
Ne dedussi che c’era un collegamento fra loro e la pioggia.
Cominciammo a parlare e per me era come se avessi ritrovato una vecchia amica.
Non mi rivelò ancora nulla di ciò che speravo. Non chiesi niente, la loro compagnia era piacevole.
E’ una cosa strana da spiegare…
Qualche volta mi è accaduto di chiacchierare con una persona ed avere la sensazione di conoscerla da tempo anche se non è così.
Invece dentro di me avevo la certezza di aver già incontrato Marik e di aver avuto a che fare con lei. Ma non ricordavo in quale circostanza.
Sicuramente anche con le altre, ma ancora non avevo avuto l’occasione di conoscerle.
E la cosa più strana era la totale mancanza di paura nei loro confronti.
Mi fidavo di questi esserini circondati di luce anche se ignoravo la loro natura.
Fino all’altra sera.
 
Non pioveva.
Mi addormentai tranquillamente e non immaginavo di ricevere visite.
Il mio sonno fu più tormentato del solito.
Vedevo i bimbi della casa famiglia circondati da orribili creature simili a grosse nuvole di fumo nero, dagli occhi color ruggine ed un’apertura che emetteva rumori spaventosi. Sulla testa due particolari antenne (o quello che potevano essere) simili a vermi che sembravano aspirare qualcosa di luminoso proveniente dai bambini.
Urlavano dalla paura ed io non potevo fare nulla.
Tentavo di avvicinarmi a loro, ma venivo trattenuta da una forza misteriosa.
Ero impotente.
Ero sconvolta.
Vedevo i bimbi tendere le loro mani verso di me, invocare il mio nome perché li aiutassi, urlare disperati, piangere, dimenarsi.
E non potevo fare nulla.
Sul mio viso iniziavano a scorrere lacrime.
Ma non erano lacrime normali.
Erano di un insolito colore simile al blu del cielo notturno. Al loro interno piccole scintille di luce come fossero stelle. Anche i miei capelli iniziavo a cambiare colore.
Dal castano scuro diventavano azzurri.
Non capivo cosa mi stava accadendo.
Per la prima volta da quando stavo vivendo quella bizzarra esperienza, avevo paura.
Paura di chi potevo essere veramente.
Forse uno di quei mostri?
O addirittura il loro capo?
Oppure cos’altro?
Improvvisamente una luce fortissima fece svanire quelle creature spaventose.
Mi parve di vedere Marik.
Cacciai un urlo, riaprii gli occhi affogati nelle lacrime, ora del tutto normali, e mi ritrovai seduta sul mio letto, nella mia stanza, con il respiro affannoso.
Dei mostri non c’era traccia. Mi alzai barcollando ed andai a controllare i bambini. Dormivano tutti beatamente.
Bevvi dell’acqua e me ne tornai in camera.
Aprii la porta e davanti a me c’era Marik.
Non in una sfera di luce e neanche in compagni delle altre.
Era sola, davanti a me, alta come me.
Insomma, come una persona vera in carne ed ossa.
Finalmente potevo vederla per bene.
E la trovai molto bella.
Nei suoi grandi occhi color nocciola vedevo segni di preoccupazione. La sua bocca non sorrideva come in altre occasioni.
“E’ giunta l’ora che i tuoi ricordi tornino, Urania.”
“Cosa sta succedendo?”
“Quello che hai visto in sogno è solo un accenno di ciò che potrebbe verificarsi. Stiamo combattendo una dura battaglia con degli esseri che vogliono impossessarsi dell’energia positiva generata dal sorriso dei bambini.”
Allucinante.
I miei adorati angioletti erano in serio pericolo.
Non in sogno, ma nella realtà.
Forse.
“Io e le mie compagne da sole non ce la facciamo a contrastarli ed annientarli totalmente. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Sono venuta qui da te in via eccezionale in questa notte senza pioggia, mentre le mie compagne stanno combattendo contro quei mostri.”
Guardai il pavimento.
Incrociai le braccia e rivolsi di nuovo lo sguardo verso di lei dopo una breve riflessione.
“Senti un po’ Marik, tu appari qui dentro una sfera di luce, mi dici che al momento opportuno ricorderò tutto, non vuoi spifferarmi una sola parola di quanto dovrei ricordare….. Ed ora mi chiedi di dover combattere con te e con altre creature contro dei mostri succhia-sorrisi?!”
Accennò un lieve sorriso. “Esattamente come immaginavo.”
“Sono stanca di questi discorsi a metà! Se davvero i bambini sono in pericolo, devi raccontarmi tutto! Chi sei tu e soprattutto chi sono io! Voglio sapere cosa vuoi e perché  hai scelto proprio me per combattere i mostri!”
“Non sono stata io a sceglierti. E’ la tua vera natura che si sta risvegliando.”
Si sedette sul mio letto.
“Vieni, siediti qui accanto a me. Ti dirò ogni cosa.”
…….
 
 
 
 
 

 

Ciao o tutti!
Ecco la seconda puntata della storia. Non so se sono riuscita a catturare la curiosità di qualcuno…. Sto cercando di immaginare tutto come fosse un anime/manga, una cosa in cui ancora non mi ero cimentata. E dunque se avete critiche o suggerimenti, fatevi avanti! Ne sarei ben felice!
E… secondo voi che creatura è Marik?
A presto!!!
La LunaNera
  

 

  
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