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Autore: Rainbowsmiles__    14/06/2013    1 recensioni
Primrose era la semplice commessa di un semplice makert di proprietà di una coppia di semplici anziani. La sua vita era semplice e essenziale. ...
In quella insolita calda giornata d’ottobre non sapeva che, il ragazzo che le aveva chiesto cordiale come poter raggiungere la corsia delle caramelle avrebbe stravolto proprio quell’armoniosa monotonia che lei tanto amava. ...
Erano due parti differenti della stessa anima e nulla li avrebbe tenuti lontani a lungo. Questo lei lo sapeva. Solo una cosa ormai era monotona e di routine nella sua nuova vita, nella vita dopo di lui, senza di lui, era la solita domanda che si poneva dalla mattina alla sera. Lei sapeva che sarebbe tornato,e lui?. ...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Part 1

Prim sta gustando un buonissimo cornetto integrale alla marmellata di albicocche, che è la sua preferita ,seduta ad un tavolo a caso della grande sala da pranzo dell’albergo, mentre Liam con la camminata lenta e controllata fa la sua entrata nel salone. La guarda mentre lei arrossisce posando il cornetto in un piattino ed alza le spalle per scusarsi, lui le sorride per tranquillizzarla e si avvia verso il ricco buffet della colazione. Prende una piccola ciotola di ceramica che riempie di yogurt bianco e miele, nella quale poi affoga dei cereali al cioccolato, quindi si dirige verso il tavolo occupato da Prim.

<< Buongiorno.>> la saluta mentre prende posto di fronte a lei.

<< Buongiorno anche a te Liam, scusami se non ti ho aspettato ma stavo morendo di fame.>> risponde lei mortificata, lo sguardo perso nel suo tè ,per evitare di guardarlo negli occhi.

<< Ma figurati, scusami tu per il ritardo.>> la tranquillizza lui, il solito tono cordiale e gentile. 

Finiscono di fare colazione parlando del più e del meno, e si sorprendono  quando scoprono che hanno in comune molto più di quanto credessero. Infatti entrambi odiano arrivare tardi al cinema per vedere un film, mangiare una pizza per due volte di fila nello stesso posto,  il caffè in una tazza fredda , la cioccolata istantanea che ti servono al bar nei pomeriggi d’inverno. Il tè di Prim è finito da un pezzo ma loro si soffermano a parlare ancora e ancora, stupiti di quanto fosse semplice discutere anche delle cose più sciocche, Liam è sempre più sorpreso da tutta questa semplicità che lei  trasmette mentre Prim nel profondo reprime uno strano presentimento.

Lo sente giù, in fondo allo stomaco ma non vuole dargli peso, vuole godersi quel momento di tranquilla conversazione. Stare con Liam le viene naturale, è fin troppo facile passare il tempo con lui, ha la sensazione che Harry abbia pensato anche a questo. Si domanda come mai Harry abbia scelto proprio Liam fra i tanti commilitoni, che non sia un caso il fatto che siano così bene assortiti insieme?.  Una cameriera dai corti capelli corvini e dagli occhi grandi, più o meno sulla trentina si avvicina ai due tutti presi da una discussione sull’ultimo libro di David Nichols, entrambi si alzano imbarazzati quando li informa che la sala deve essere rimpiazzata per il servizio del pranzo e quindi li invita ad uscire. 

Insieme ridacchiano cercando di camuffare l’imbarazzo mentre si avviano verso la reception.

<< Allora, qual è il programma di oggi?.>> le chiede Liam sereno

<< Beh, direi di andare all’ambasciata inglese  e cercare questo  Zayn, sperando che non serva un appuntamento o altro perché non abbiamo molto tempo. 

Salgo un attimo in stanza a recuperare la borsa, ci metto un secondo.>> dice Prim che si dirige a passo svelto verso l’ascensore. Liam nell’attesa si avvicina ad un espositore di depliant, ne afferra uno che mostra sul retro la mappa del centro della città  in scala,  grazie alla piccola legenda in altro a destra riesce a orientasi e a tracciare la strada per l’ambasciata. Soddisfatto del suo lavoro  sorride a se stesso, poi  si volta in direzione dell’ascensore in attesa di Prim, che non si fa attendere. Le porte automatiche si aprono e lei esce raggiante, pronta all’avventura, la borsa di cuoio marrone a tracolla le pende dalla spalla destra. 

Mentre camminano lungo la via principale Liam di sottecchi osserva Prim per qualche secondo e  si rende conto di quanto un semplice paio di jeans scuri le donino, poi torna concentrarsi sulla mappa . Cerca di stare al passo veloce e sostenuto  della ragazza che è tutta presa a immortalare nella memoria ogni piccolo dettaglio del paesaggio urbano di Amsterdam.  Superano un incrocio  e proseguono dritti costeggiando il fiume Amstel che termina nel centro cittadino, passano di fronte ad una piccola piazza al centro della quale si erge un monumento di pietra e Prim si sofferma qualche secondo in più ad osservarla, costringendo Liam a fermarsi. 

Non è molto grande, una semplice colonna un po’ tozza alta circa due metri, che in alto riporta impressa nella roccia  una frase in olandese e a seguire poi una lunga fila di nomi a lei sconosciuti.

<< Liam cos’è questo monumento?.>> chiede lei curiosa, lo sguardo puntato sulla colonna, concentrato.

<< Sinceramente, non saprei. Suppongo sia il monumento ai caduti.>>

<< Pensavo conoscessi Amsterdam.>> lo rimbecca lei divertita.

<< Conosco bene la sua base militare, ma non il centro. Per noi militari era off limits, per caso è un problema?. >> risponde lui sarcastico, fingendosi offeso.

<< Affatto.  Proseguiamo soldato ?!>> lo canzona lei ridacchiando.

<< Sergente Payne, prego.>> ribatte lui altezzoso, poi viene contagiato dalla risata di Prim e assieme proseguono diretti all’ambasciata che si trova a un centinaio di metri da lì. Si trovano a dover attraversare di nuovo un incrocio, stanno per svoltare a sinistra quando Prim vede Liam voltarsi indietro e correre in mezzo di strada, ed afferrare qualcosa o meglio qualcuno poi buttarsi a terra con un balzo qualche metro più in là. In quell’istante un camion sfreccia proprio nel punto nel quale si trovava Liam qualche secondo prima. Prim si porta una mano sulla bocca che tiene spalancata per lo stupore e si affretta a raggiungere l’amico mentre anche altri passanti si avvicinano a lui.

<< Oh mio dio! Liam, Liam stai bene?!>> urla terrorizzata, cerca di raggiungerlo  facendosi spazio a gomitate tra la piccola folla di spettatori che si è creata. E’ seduto e sembra star bene, tiene per mano una bambina dalla pelle ambrata che piange disperata. Di fronte a lei vede una donna dai lunghi capelli biondi e  la pelle chiara, aprirsi un varco tra la gente .                 Piange e urla frasi sconnesse mentre afferra la piccola e la stringe forte a se. Finalmente Liam si alza e Prim di slancio lo abbraccia, il battito impazzito per  lo spavento non ha voglia di rallentare,  e lo stringe forte con fare protettivo, lui sembra sorpreso ma ricambia l’abbraccio.

<< Stai bene?.>> chiede flebile  lei staccandosi leggermente per guardarlo negli occhi nei quali Liam legge tutta la sua paura.

<< E’ tutto ok Prim, è tutto finito.>>  risponde lui accarezzandole i capelli, sciogliendo definitivamente il loro abbraccio. 

Si voltano entrambi a guardare la donna che stringe convulsivamente la figlia tra le braccia. La donna si  rivolge a Liam con la voce instabile, lo ringrazia  mille volte per quello che ha fatto, per aver salvato la sua bambina. Lui afferra la mano della donna e la stringe per darle forza, per rassicurarla. Prim  si è fatta  indietro, guarda la scena orgogliosa, è ancora leggermente sotto shock  ma felice che sia finita bene, mentre la folla spettatrice scema pian piano. 

La donna lo ringrazia un’ultima volta poi mette a terra la bambina,  le stringe forte la mano e si allontanano. Gli sguardi di Prim e Liam le seguono fin che possono poi di tacito accordo si rimettono in cammino. Svoltano a sinistra e lei sente un brivido sulla schiena, il flashback di quello che è successo pochi minuti fa le attraversa l’anima come uno spettro. Liam se ne accorge e in silenzio le accarezza una spalla sorridendole, Prim lo guarda negli occhi rispondendo con un sorriso obliquo, segretamente sollevata e felice  del fatto che lui sia lì con lei.

Finalmente arrivano di fronte ad un grande palazzo a 5 piani di un color grigio chiaro, il cartello d’ottone che riporta la scritta “Ambasciata Inglese” luccica alla luce del sole, appeso sopra alla porta di vetro scorrevole che da l’accesso all’edificio. Prim gonfia il petto, lo sguardo deciso e  il mento alto le danno l’aria di una ricca donna in carriera. 

Liam la guarda annuire al vento ed entrare, lui incrocia le dita e la segue poco dopo. Si trovano in un ampio e luminoso salone,le mura di un azzurro pastello molto chiaro,appesi a tutte le pareti dei quadri che mostrano i tipici  paesaggi britannici, sulla destra delle scale che portano agli uffici e ai piani superiori, a sinistra invece dei tavolinetti a cui sono accostaste delle poltroncine mentre al centro si erge imponente un lungo bancone di legno scuro.

<< Posso esservi d’aiuto?.>> chiede cordiale ma molto distaccata una donna sulla cinquantina, i capelli ordinatamente raccolti in uno chignon perfetto, gli occhiali dalla montatura anni 80’ con i tipici fondi di bottiglia indossati elegantemente. ‘ Tutto molto inglese’ pensa divertito Liam.

<< Si grazie, mi chiamo Primrose e sto cercando il Signor Malik Zayn.>> le risponde Prim sfoggiando il suo sorriso più ammaliante, il tono di voce morbido e civettuolo.

Se Liam è stupito di quella sua innata dote da perfetta attrice di vecchi film  non lo da a vedere, ha anche lui indossato una maschera. Quella che usa da quando è nell’esercito, che ha imparato a mostrare ai suoi uomini nelle missioni, nei momenti critici. Il viso contratto ma la mascella rilassata, gli occhi impenetrabili come una coltre di nebbia, di certo non è bravo come Prim, ma se vuole mostrarsi impassibile e inarrivabile ci riesce appieno.

<< Avete un appuntamento?.>> domanda l’anziana segretaria, li guarda sospettosa.

<< No purtroppo, vede siamo partiti soltanto ieri dall’Inghilterra  e non abbiamo avuto il tempo di prenderne uno.>> si giustifica sinceramente mortificata Prim.

<< Mi dispiace, il signor Malik riceve solo per appuntamento.>> è la risposta fredda della donna alla quale Liam si affretta a rispondere

<< Signora Burke, piacere sono Liam – si avvicina e ammiccando si appoggia al bancone con un braccio, indica il cartellino che quest’ultima  ha appuntato alla giacca beige che indossa-  vede, ci manda qui un mio caro amico. Non possiamo andarcene di qui senza aver parlato con il signor Malik, non potrebbe fare uno strappo  alla regola? .  >>

 La donna si sistema gli occhiali sul naso sottile,  stira con le mani le pieghe della giacca e compiaciuta compone un numero al telefono cordless che ha alla sua destra. Liam rivolge un sorriso vittorioso a Prim che lo guarda stupefatta, mentre la signora Burke scambia qualche parola veloce al telefono che poi ripone nella propria base.

<< Sta arrivando, avete dieci minuti prima che salga in sala conferenze.>> li informa guardando civettuola Liam che ammicca di rimando, Prim intanto scuote la testa divertita da tutta quella scenetta da smielato film d’amore.

<< Grazie mille Signora Burke.>> la ringrazia Prim prima di sedersi su una poltroncina a caso mentre Liam si allontana dal bancone per osservare con poco interesse una fotografia appesa al muro.

Pochi minuti dopo un uomo dalla pelle ambrata in un  completo elegante  fa capolino dalla porta d’ingresso, i capelli neri tenuti in ordine da un lieve strato di gel e gli occhi di un caldo color cioccolato al latte, un sorriso obliquo  che toglie il fiato. Tiene una ventiquattrore nella mano destra mentre l’altra è comodamente infilata nella tasca della giacca grigia che indossa, Prim si alza di scatto e volge rapida uno sguardo interrogativo  alla segretaria che ricambia annuendo. Si avvicina all’uomo tendendogli cordiale la mano, la voce sicura e melodiosa

<< Salve Signor Malik, io sono Primrose.>>                                

<< Chiamami Zayn per favore.- le risponde l’uomo stringendole la mano, sembra sorpreso ma sorride-

Sai pensavo non saresti venuta. >>

Liam si avvicina e si presenta a sua volta, nessuna stretta di mano , entrambi si scambiano sull’attenti il saluto militare ,sotto lo sguardo leggermente sorpreso di Prim.

<< Prego seguitemi nel mio ufficio.-dice invitandoli a seguirlo con un gesto distratto della mano- Ciao Marta.>> aggiunge poi rivolto alla segretaria.

Prim  e Liam lo seguono in silenzio mentre salgono le scale, al secondo piano svoltano a sinistra e precorrono un lungo corridoio tappezzato di porte, Zayn entra nella penultima a destra. Prim sente l’ansia farsi strada nello stomaco, si impone di rimanere tranquilla e le basta semplicemente sentire la presenza di Liam  per riuscirci. 

Si trovano in un grande ufficio dalle pareti color glicine, una scrivania sulla quale sono disposti ordinatamente un computer portatile, un porta penne, un tempera matite, e una decina di cartelline da documenti colorate. Zayn  si butta a peso morto sulla sua comodissima sedia girevole e  invita i due a prendere posto sulle poltroncine accostate alla scrivania  di fronte a lui, apre con nonchalance un piccolo cassetto alla sua destra ed estrae una busta da lettere bianca.

<< Allora credo che tu sia qui, per questa. Appena hai finito di leggerla avvisami, ho delle cose da dirti.>> dice mentre la porge a Prim che  lo ringrazia flebilmente, lo sguardo fisso sulla busta che si rigira fra le mani. Liam osserva la scena attento, le mani appoggiate sulle cosce, i sensi all’erta.

Tutto intorno a Prim diventa muto, ci sono solo lei e quella busta. La apre decisa staccando un piccola strisciolina al lato,l’ansia la divora mentre  estrae velocemente un foglio di carta ripiegato in tre parti. Deglutisce silenziosamente e inizia a leggere.

                                                       3 Agosto

Mia Prim,

Se stai leggendo queste righe vuol dire che hai fatto la tua scelta e che ho avuto la mia seconda possibilità. Purtroppo d’ora in poi a te ne verrà data solo una, ‘Buona la prima’ per intenderci. So che la tua insicurezza potrebbe giocare a sfavore,ed è per questo che avrai una sola chance, voglio che tu combatta questo tuo ‘difetto’.  Non mi perdo in chiacchiere perché il tempo è davvero poco, sembra volare troppo in fretta e io non so cosa darei, per volare da te.

La risposta è qui, ad Amsterdam.

“ Non sono inciampati ne è stato loro fatto lo sgambetto, non possono rialzarsi ma è la gloria a farlo per loro. Il nome è la chiave, ma solo l’essenziale.”

Hai tempo fino a domani alle 19:00 in punto, infatti quando avrai scoperto la parola ‘chiave’ dovrai tornare da Zayn e riferirla a lui ,che ti darà le informazioni utili relativi alla prossima prova. Se così non fosse e non dovessi farcela …bè non voglio neanche pensarci, ti conosco e so che ce la metterai tutta, non permettere che la tua solita ansia prenda il sopravvento. Sei forte Prim, hai una sola possibilità. Ti prego coglila.

Carpe Diem,

Harry.

Deglutisce ma la gola resta secca, ripiega con cura la lettera e la ripone nella busta bianca. Si prende qualche secondo per calmarsi e ricacciare indietro le lacrime, poi guarda Zayn e annuisce mordendosi il labbro inferiore con foga.

<< La risposta è davanti agli occhi, attenta ai dettagli. Ti aspetto domani qui alle 19:00, sii puntuale Prim. -le suggerisce serio  guardando però entrambi, mentre  lei abbozza un sorriso nervoso.- Ora scusatemi ma ho una riunione importante e non posso proprio tardare.>> si congeda leggermente in imbarazzo. 

Prim risponde alla sua stretta di mano atona, totalmente frastornata. Sente Liam  afferrarle delicatamente la mano, la guida fuori dall’edificio in silenzio e lei lo lascia fare, nessuna resistenza. Un venticello  fresco le solletica il viso e il sole si nasconde timido dietro alcune nuvole candide, Liam non dice nulla, si limita ad  attrarla lentamente a se e stringerla fra le braccia. Il respiro regolare e le carezze sulla schiena sembrano tranquillizzare Prim che sospira prima di rivelare a Liam il contenuto della lettera, lui ascolta paziente.

<< Diamoci da fare allora.- la incoraggia lui scostandosi leggermente per  guardarla sorridere- Non vorrai mica dargliela vinta?! >> aggiunge poi rivolgendole quel sorriso che tanto la tranquillizza, quasi quanto il suo amato tè verde. Lei annuisce lievemente e scioglie completamente l’abbraccio.

Lo stomaco di Liam brontola indisturbato, le guance  si colorano leggermente di rosso e fanno sorridere Prim che con finto entusiasmo ma determinata e leggermente sollevata aggiunge

<< Assolutamente!. Mia nonna diceva sempre che si ragiona meglio a stomaco pieno, perciò andiamo a mangiare un boccone, non si sa mai che la soluzione ci folgori mentre mangiamo il dessert. Stavolta però, pago io sergente Payne. E’ un ordine.>>

Angolo autrice

Ehilà donzelleeee! 

Mi scuso per il ritardo ma ho ricevuto visite da parenti, direttamente dall'argentina con furore!

Che dire, il gioco è iniziato e dal prossimo capitolo si entrerà nel vivo della storia :)

Non ho avuto molto tempo per rileggere perciò mi scuso in anticipo per gli errori hehe :3

Ora scappo! Grazie mille a tutte voi che seguite\leggete in silenzio

L'apprezzo davvero, grazie.

Un bacione,Chiara

 

 

 

   
 
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