Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Miss Unseelie    14/06/2013    2 recensioni
"Tu sei diversa da tutte le ragazze con cui ho avuto a che fare. Non so come spiegarlo, ma non stavo scherzando quando ho detto che mi piaci."
"Tu...anche tu mi piaci, Kaito." Lucia sorrise e lentamente si appoggiò di nuovo a lui. Kaito teneva ancora il braccio intorno alla sua vita e la teneva stretta a sè così che fu facile per lei raggiungerlo. Mentre lei stava con la testa poggiata sulla sua spalla un altro pensiero si impossessò della sua mente. No...ti amo, Kaito Domoto. Davvero.
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gaito, Hanon Houshou, Hippo, Kaito Domoto, Luchia Nanami
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo II 

 

“Quando Lucia era piccola una notte stava gironzolando per la spiaggia all'insaputa della sua famiglia e mentre stava pensando agli affari suoi sentì un bambino cantare una qualche canzone che probabilmente nessuna di noi ha mai sentito ed entrò in trance. Nuotò – sì, nuotò - per tutto il pezzo che la separava dalla barca solo per ascoltare quel bambino cantare!! Il bambino ovviamente la vide e i due hanno parlarono per un po' dandosi sostegno nel canto e dopo cantarono insieme. Successivamente giunse una tempesta e colpì la barca facendo cadere il bambino. Lucia, essendo l'eccezionale dominatrice dei mari che è, si immerse per salvarlo. A un certo punto si nascosero in qualche posto nella parte rocciosa della spiaggia per tenersi asciutti fino a quando la tempesta non fosse finita. Cercò di svegliarlo e non riuscendoci si mise a piangere e gli diede il suo braccialetto dell'amicizia fatto da lei e finì con l'addormentarsi a fianco a lui. Il mattino seguente, quando si svegliò, il bambino se n'era andato, ma lei non ha mai dimenticato il suo aspetto e quanto si fosse aperto con lei quella notte. Ha giurato di cercarlo e da allora è alla sua ricerca.”

Hanon si girò verso Lucia, con un sopracciglio sollevato. “Okay...quindi, in altre parole, pensi che Kaito sia il bambino che hai salvato, giusto?”

“Deve essere lui, Hanon! Voglio dire, quel braccialetto che gli ho messo al polso è stato il primo che ho fatto a mano! Si tratta di un autentico braccialetto dell'amicizia Lucia Nanami, non lo capisci? Gliel'ho solo messo in modo da permettermi di rintracciarlo qualora l'avessi perso...come di fatto è accaduto...” Lucia continuò da dove Rina aveva lasciato.

“Sei davvero un tipo strano, Lucia!” Hanon ridacchiò e scosse la testa. “Chi diavolo avrebbe nuotato in mare nel bel mezzo di una notte buia solo per sentire un bambino cantare su una barca? E' una cosa folle! E anche in mezzo a una tempesta? Sei una specie di sirena?”

“Hanon,” la interruppe brevemente Rina, “con tutto quello che Lucia ha fatto quella notte io sono convinta che il suo sia vero amore. Okay, immagina che non ci sia stata nessuna tempesta e che i due abbiano solo passato una notte a cantare una canzone che probabilmente soltanto loro due conoscevano. Io lo chiamo destino!”

“Ancora! Se la gente scopre quello che hai fatto, Lucia, ti posso garantire che sarai la ragazza più infelice sulla faccia di questa scuola. E adesso stai vaneggiando convinta che quel bambino di cui ti sei innamorata all'epoca sia Kaito! Conosco Kaito Domoto, Lucia. E' troppo figo per cantare così...di punto in bianco. Voglio dire nessuno l'ha mai sentito cantare veramente e lui non canterebbe nemmeno se glielo chiedessi. In più porta tonnellate di bracciali e altri accessori, quindi è un po' difficile dire se uno di quelli è il tuo. A quanto ne sapete quel bambino potrebbe averlo buttato via ed essersi trasferito!”

Lucia sospirò profondamente e abbassò la testa. “Forse hai ragione, Hanon. Dovrei lasciar perdere e andare avanti...”

Hanon la fermò prima che potesse portare a termine la sua affermazione, agitando la testa per il rifiuto. “Lucia Nanami, non hai appena pronunciato le terribili parole lasciar perdere, vero?” Si mise le mani sui fianchi e guardò dritto in faccia la sfortunata ragazza. “In qualità di Rainbow Pop Girl e importante ragazza-da-una-settimana di Kaito Domoto non te lo permetterò!”

“Oddio, ci siamo...” sospirò Rina scuotendo la testa contemporaneamente.

“Sulla base delle mie esperienze come una delle sue ragazze-da-una-settimana ho finalmente capito che tipo di ragazza piace davvero a Kaito. Sono stata veramente inopportuna e fastidiosa quando io e lui siamo usciti insieme per una settimana ed è stata la ragione per cui sono stata scaricata dopo, ma a quel punto ho finalmente capito che tipo deve essere la sua ragazza ideale, Lucia! Lui vuole una ragazza che sia carina...intelligente...e sai...una che non sia invadente e che lo rispetti per quello che è...una persona a cui non dispiaccia condividere le cose e imparare dalle proprie esperienze. In altre parole, qualcuno...oh, non so...una sempliciotta!”

“Ragazza sempliciotta. Ma certo!” ridacchiò Rina a braccia conserte. “Pensi che Kaito in realtà voglia una ragazza sempliciotta? Hai mai realizzato che ogni singola ragazza con la quale è uscito o ha flirtato erano tutte carine, sexy e frivole? Sai...come te, ad esempio.”

“Ti ammazzerò per questa osservazione, Rina!” Hanon guardò immediatamente l'altra ragazza più seria. “Senti, Lucia, tutto ciò che devi fare è essere...”

Proprio prima che potesse finire la frase fu interrotta da un'eccitata giovane voce maschile che la stava chiamando per nome. “Hanon! Ehi Hanon! Eccoti!”

“Ugh...fantastico...” Hanon sospirò e abbassò la testa, mentre volgeva lentamente gli occhi in direzione del punto da cui proveniva la voce. Nella sua visuale comparve un ragazzo piuttosto affascinante più giovane di lei di all'incirca due anni che stava accorrendo nella sua direzione, salutandola.

“Che vuoi, Shirai?”

Il giovane di bell'aspetto, Nagisa Shirai, le fece l'occhiolino accompagnando il gesto con il sorriso che era la sua firma di cui molte ragazze erano a conoscenza. “Oh, su Hanon, perchè devi fare così? Voglio solo dirti ciao!”

“Oh, per favore, dammi tregua,” Hanon roteò gli occhi e continuò. “Conosco quell'occhiolino familiare...tutti voi tizi che fate surf lo fate sempre alle ragazze! Lo so perchè quei dannati gemelli Domoto lo fanno sempre! Che vuoi?”

Rin si coprì la bocca per trattenere se stessa dal ridacchiare mentre Lucia continuava ad osservare impassibile la scena tra Hanon e Shirai. “Okay, mi hai beccato. Mi stavo solo chiedendo se hai fatto programmi per quest'estate, Hanon.”

“Ho un lavoro part-time al Pearl Waters, che ne pensi?” rispose Hanon con un sospiro. “Non credo che sarò libera per uscire, Shirai. Spiacente.”

“Certo che lo sarai, Hanon,” la interruppe Rina con una strizzata d'occhio. “Pearl Waters ha un orario flessibile per tutti coloro che lavorano part-time. Inoltre, non puoi di certo trascorrere le vacanze estive senza uscire con un ragazzo carino, hmm?”

“Non stai aiutando, Rina!” Hanon si girò subito verso Rina che le stava già sorridendo.

“Oh, okay,” ridacchiò Shirai, ancora fiducioso. “Vedi, chiedevo perchè io e i ragazzi saremo in giro in spiaggia per tutta l'estate! I gemelli Domoto e gli altri sono gasati per il prossimo Torneo di Surf Regionale che ci sarà fra pochi mesi quindi salteranno tutti i giorni di vacanza per allenarsi. E così...volevo sapere perchè nella spiaggia vicino al Pearl Waters ci sono le onde più selvagge di tutto l'intero tratto costiero e visto che hai detto che lavorerai lì per tutta l'estate...questo significa che ti potrò vedere anche per tutta l'estate!”

Hanon si spaventò e deglutì nervosamente, poi sospirò. “Oh...okay...um...buon per te...”

“Shirai! Cosa diavolo stai facendo? Riporta il tuo culo qui! Andiamo! Un'altra familiare voce maschile gridò nella loro direzione mentre tutti gli occhi fissavano il punto da cui proveniva. Hanon rimase a bocca aperta con aria beata e arrossì come un pomodoro una volta che vide chi stava chiamando il ragazzo.

“Aaaah!” esclamò e diede una gomitata sul fianco a Lucia. “Guarda chi si vede!”

“Oh no...” Lucia si affrettò a girarsi dall'altra parte in modo da non dover guardare.

Shirai salutò il gruppo di ragazzi che l'avevano chiamato e si voltò dalle ragazze. “Beh, credo che andrò ora. Se volete uscire con noi o qualcosa saremo alla spiaggia di fronte al Pearl Waters. Sapete, oggi è uno dei giorni degli allenamenti ufficiali della Rainbowside Surf Tribe!”

“Davvero?” Hanon ridacchiò e diede una pacca sulla spalla a Shirai. “Grazie del suggerimento!” Immediatamente lei camminò in direzione del gruppo di ragazzi. Tra loro c'erano niente di meno che i popolari gemelli Domoto, Gaito e Kaito, l'uno figo come sempre con le mani in tasca e l'altro che chiacchierava con alcune belle ragazze a caso nelle vicinanze. La presenza dei gemelli era l'unica ragione per cui Hanon aveva deciso di avvicinarsi a modo loro.

“Ehi! Aspetta, Hanon!” Shirai le corse dietro, lasciando Lucia e Rina indietro, sulla panchina.

Rina assistette allo spettacolo di Hanon che chiacchierava con i ragazzi, inclusi i gemelli Domoto, mentre dava un colpetto leggero al fianco dell'amica.

“Cosa...?” sospirò Lucia e lentamente girò la testa verso l'altra.

“Non guardare adesso, Lucia, ma l'uomo dei tuoi sogni è con loro!” Rina ridacchiò mentre Lucia lanciava una rapida occhiata. Proprio allora i suoi occhi trovarono l'alto, magro, avvenente surfista Kaito Domoto insieme ad alcune ragazze popolari che riconobbe come vecchie amiche di Hanon. Contemporaneamente, scorse Hanon chiacchierare con i ragazzi, avendo così la possibilità di poter ascoltare Kaito mentre era impegnato col suo gruppo di ragazze.

“Cosa...cosa sta facendo Hanon?” Lucia mormorò nervosamente la sua domanda mentre Rina alzava le braccia.

“Conosci Hanon. Ha ancora agganci con i più popolari della scuola, anche se in realtà non va più in giro con loro.”

“Non...non posso guardare, Rina!” Lucia rapidamente affondò il viso nella spalla di Rina.

“Calmati Lucia, sono sicura che Hanon non sta parlando con loro solo per metterti in imbarazzo. Mi sentirà se lo fa.”

Esattamente mentre le ragazze aspettavano Hanon un altro giovane apparve proprio davanti a loro. Il ragazzo leggermente alto, affascinante e dai capelli biondo pallido stette di fronte a loro con le braccia incrociate. “Lucia!”

Lucia sollevò la testa e vide suo fratello minore, Hiroki detto Hippo Nanami, di circa la stessa età di Shirai. Si sedette e il ragazzo la guardò con occhi seri.

“Ehi Hippo. Stai tornando a casa?”

“Ciao Hippo,” lo salutò Rina. Hippo salutò l'amica di sua sorella maggiore allo stesso modo e si voltò verso Lucia.

“Ti ho cercata dappertutto, Lucia!” esclamò Hippo con preoccupazione. “Credevo che ci dovessimo incontrare davanti alla quarta entrata all'ingresso e tu neanche c'eri! Stavo anche per andarmene da solo.”

Lucia accarezzò lo spazio vuoto accanto a lei, invitando Hippo a sedersi. Hippo sospirò e occupò il posto vuoto. “Nikora ci ucciderà se arriviamo tardi. Ricorda che Taro arriva oggi e Nikora e la zia Taki stanno andando a prenderlo alla stazione quindi tu ed io abbiamo il compito di aprire il Pearl Waters mentre sono via!”

“Mi dispiace, Hippo...sono solo...totalmente fuori oggi...” Lucia sospirò e abbassò la testa. “Ho avuto una brutta giornata ...”

Hippo rimase a bocca aperta e disse con tono sarcastico “Oh no! Non mi dire...hai sognato di nuovo ad occhi aperti, vero?”

“Ugh...” Lucia abbassò subito la testa, incapace di affrontare la verità da suo fratello. Rina ridacchiò e diede un colpetto a Lucia sul fianco.

“Dalle tregua, Hippo. E' estate! L'estate è il periodo ufficiale dei sogni ad occhi aperti senza essere arrestato, lo sai?” affermò Rina.

Hippo guardò il gruppo di fronte a loro e scosse la testa. “Lucia, perché continui a fantasticare su quei ragazzi? Senti, sapevo che quella ragazza, Hanon, non ti avrebbe portato altro che guai. Lei si è tutto racchiuso in quel modo. Che diavolo ci trovi in quei gemelli comunque? E per di più, Kaito Domoto? Sei impazzita? Cosa c'è di così interessante in quei tizi comunque? Voglio dire dai un'occhiata a Shirai laggiù...che poser! Pensa ancora che fare parte di quei tizi del Rainbowside Tribe Surf lo renda molto più figo e la sua cotta per Hanon che nemmeno esce più con loro! Ti prego, non dirmi che hai intenzione di passare al lato oscuro e di unirti a loro, Lucia.”

“Hippo,” Lucia sospirò profondamente e parlò con un tono morbido. “Non mi interessa cosa pensi di loro. Penso che ogni persona abbia dei pregi, non importa quali. Credo che anche Kaito abbia un cuore buono. Naturalmente potrei sbagliarmi ma ho il forte presentimento che Kaito possa essere gentile quando vuole.”

“Davvero, Lucia? Non l'hai ancora incontrato da sola,” Hippo ridacchiò, mentre i suoi occhi facevano avanti e indietro. “Anche se devo ammettere che sono contento che tu non stia facendo stupide avance al più grande idiota di tutta la scuola per essere popolare. Mi vergognerei seriamente se dovesse accadere.”

“Grazie per il sostegno, Hippo,” Lucia rispose in tono sarcastico e incrociò le braccia. “Sei davvero di grande aiuto.”

Proprio prima che Hippo potesse rispondere furono rapidamente interrotti dalla voce allegra di Hanon e dalle sue affascinanti onde. “Lucia! Rina!” Poi posò gli occhi sul ragazzo. “Ciao Hippo! Fatti avanti anche tu!”

“Farmi...avanti...?” Hippo alzò un sopracciglio sospettoso così come Lucia e Rina che si erano alzate in piedi. “Che diavolo vorrebbe dire?”

“Sbrigatevi, ragazzi, andiamo!” Hanon continuava a incitarli mentre le due ragazze guardavano Hippo, il quale si rifiutava di muoversi.

“Hippo, su, andiamo,” disse Rina con tono gentile e tese la mano verso di lui. “In ogni caso stiamo solo andando a casa insieme.”

“Io non vado con loro, non voglio che gli altri ragazzi pensino che sia anch'io un poser come Shirai. Non voglio neanche immaginare quali idee si potrebbero fare gli altri vedendomi andare in giro con quelli...sarò rovinato quando tornerò qui il prossimo anno!”

Rina afferrò bruscamente Hippo per un braccio, costringendolo ad alzarsi in piedi. “Stasera comunque sono di turno al Pearl Waters, perciò non ti preoccupare. Ti aiuterò ad aprire una volta arrivati lì. Insomma, stiamo solo tornando a casa, giusto?”

Nel momento in cui Hippo si stabilizzò Hanon li raggiunse con un'espressione impaziente sul volto. “Che state facendo? La tribù del surf è in attesa! Mi sono data un sacco da fare per convincerli a farci tornare a casa con loro. Dovreste almeno mostrare un po' di rispetto o qualcosa del genere!”

Rina scosse la testa. “Uh, non ci hai esattamente messe al corrente del fatto che volevi tornare con loro, Hanon, quindi non biasimarci. Inoltre, stavamo già pensando di abbandonarti dal momento che ami ancora andare in giro con quelli.”

“Ehi, solo perché ho sacrificato la mia reputazione di Rainbow Pop Girl per voi ragazze, non significa che non voglia più parlare con loro. Ora andiamo, anche Kaito è laggiù che aspetta!” Hanon rapidamente circondò Lucia con un braccio e la trascinò dove si trovava il gruppo.

“Aspetta...aspetta...no!” Lucia lottò contro l'essere trascinata dalla sua amica. “Hanon, per favore, io...io non sono pronta per questo!”

“Prima arriviamo, meglio sarà, Lucia! Ecco la tua occasione!” Hanon continuò a tirare la timida ragazza, mentre Rina e il riluttante Hippo le seguivano da dietro.

Hanon...Non sono pronta... Lucia finalmente si arrese e Hanon la portò con la forza dal gruppo di surfisti che tutta la scuola aveva soprannominato come la Rainbowside Surf Tribe. Nel momento in cui li raggiunsero, Lucia sentì il suo corpo completamente freddo e insensibile, come se il destino avesse deciso di intrappolarla in quel punto fino a quando non avesse fatto la sua mossa.

“Allora, ragazzi!” Hanon sorrise usando il suo solito charm con loro. “Grazie per averci permesso di stare con voi! Ad ogni modo, queste sono le ragazze di cui vi ho parlato!”

“Tu...hai parlato...di... noi?” esclamò Lucia in difficoltà.

“Bene allora, sarà stato interessante,” Rina restituì il sorriso con le braccia incrociate.

Perché sono qui? Non dovrei nemmeno essere qui... La coscienza di Hippo si lamentò al posto del giovane tormentato.

“Capisco.” Dietro i ragazzi stava il maggiore dei gemelli Domoto, Gaito, rimanendo nella sua fredda e calma compostezza, come in ogni momento importante che non rappresentava un grosso problema. “In attesa dell'estate, signore?”

Lucia e Rina annuirono rapidamente senza proferire parola. Hippo rimase in piedi con la sua espressione continuamente sospettosa. Hanon aggrottò la fronte delusa dalle sue due nuove amiche e sospirò. “Lucia, Rina, avanti, so che potete fare meglio di così.” Subito si girò verso Gaito ridendo nervosamente. “Um, scusale, insomma...è che non sono molto abituate a parlare con...ehm...persone con nomi famosi...sai a cosa mi riferisco, Gaito?”

“Ho capito. Abbiamo capito perfettamente.” Gaito mantenne lo stesso sorriso sul suo voltò e si fece avanti. “Benvenute nella Rainbowside Surf Tribe della città di Nijibe, signore. Io sono Gaito Domoto, responsabile di questi eccezionali surfisti che abbiamo qui. Questi ragazzi sono i vostri futuri campioni del primo Torneo di Surf Regionale dell'anno...più quel nanerottolo laggiù che conoscete...Nagisa Shirai.”

“Ehi!"” esclamò deluso Shirai. “Solo perché sono un principiante non vuol dire che io sia insignificante!”

“Eh,” Hippo sorrise verso il suo compagno di classe del primo anno. “Nanerottolo ti si addice di più, Shirai.”

“Purchessìa, Nanami.” Shirai alzò un sopracciglio verso il rigido fratello minore di Lucia.

Gaito proseguì con le presentazioni. “Quel tipo in piedi laggiù alto, calmo con gli occhiali è Masahiro Hamasaki. E' più un capellone che un surfista, ma si sa...è uno di quelli per cui il surf è un hobby.”

L'alto, dai capelli scuri, in tuta da motociclista Masahiro Hamasaki fece un leggero cenno e avanzò guardando Rina dritta in faccia. “Ehi...ti ho vista da qualche parte?”

Rina, la più equilibrata dei tre amici, aveva già intuito a cosa stesse alludendo quel giovane, strano motociclista. “Andiamo alla stessa scuola dopo tutto.”

“E' solo...è solo...” Masahiro si avvicinò fino a che non si trovò a pochi metri da dove stava in piedi Rina. “Credo di averti scambiata per la ragazza che c'è sulla copertina del numero di questo mese di Posh Mode Magazine... la somiglianza è notevole.”

Come volevasi dimostrare.

“Giusto...” rispose Rina con una risatina. “E' tipo la centesima volta oggi che qualcuno me lo dice. Non fa più effetto ormai.”

La reazione del resto dei surfisti fu di scoppiare a ridere e commentare il tentativo fallito di Masahiro di catturare l'attenzione di una certa ragazza. Anche se Masahiro mantenne la stessa fredda calma di prima, nel profondo era un po' deluso. Normalmente i complimenti funzionavano sempre con le ragazze, tuttavia qualunque tipo di complimento simile a quello che aveva appena fatto non aveva alcun effetto su una ragazza come Rina Toin.

“Va bene, Masahiro, basta”, interruppe Gaito prima che lui continuasse a lusingare Rina senza successo. “Quei due ragazzi che nessuna ragazza si fila sono Daichi e Kengo. Penso che li conosciate dato che sono in classe insieme a voi. E, naturalmente, ultimo ma non ultimo...” Solo quando lo stava per presentare ecco che Gaito e il resto della tribù de surf si resero conto dell'assenza del loro popolare campione di surf Kaito Domoto. “Oh grandioso, dov'è?”

“Era proprio qui con voi ragazzi!” Hanon sospirò e continuò a guardarsi intorno. “Dov'è andato?”

Gaito scosse la testa e si voltò verso gli altri due ragazzi che si stavano deprimendo per quel ragazzi che nessuna ragazza si fila. “Ehi Daichi, Kengo! Dov'è l'altra mia metà?”

Daichi, il ragazzo più alto e più magro udì la voce di Gaito e girò la testa. “Intendi Kaito? Era qui solo un minuto fa!”

“Cavolo, voi perdenti l'avete perso! Non riesco a credere che se ne sia andato così, mentre vi sto presentando alle amiche di Hanon.” Gaito stava per uscire fuori di testa quando Hanon lo fermò.

“Ugh, come può essere così scortese!” esclamò Hanon col disappunto nei suoi occhi. “Non importa, Gaito, facciamo senza di lui. Inoltre, è il mio turno in ogni caso.”

Gaito sospirò e rinfilò le mani in tasca. “Bene, bene. Vai avanti.”

“Bene, allora, senza ulteriori indugi, Principi del Surf, vorrei presentarvi i miei cari amici. Questa qui è Rina Toin e qui abbiamo Lucia Nanami e suo fratello Hippo...giusto, Hippo?”

Hippo annuì e rispose: .”Piacere.”

“Piacere di conoscervi.” Salutarono sia Rina che Lucia mentre i ragazzi ricambiavano il saluto.

“Bene, allora, dal momento che Kaito ha deciso di abbandonarci in questo modo, direi di andare.” Hanon insisteva di lasciare l'edificio senza la stella della tribù del surf. Per Hanon, quel pomeriggio in particolare sarebbe stato il giorno fortunato di Lucia.

“Beh, Kaito è una persona indipendente, dopo tutto.” Lucia fece la sua dichiarazione in fretta, ma con un leggero tremito nella voce. “Magari la prossima volta. Dobbiamo aprire il Pearl Waters!”

“Pearl Waters, eh.” Gaito collegò il nome di ristorante sulla spiaggia con Lucia. “Oh, è vero, non ho capito il tuo cognome. La tua famiglia possiede il Pearl Waters!”

“Corretto.” Hippo annuì e afferrò rapidamente Lucia per il polso. “Dai, Lucia, incamminiamoci. Non voglio perdere tempo in attesa di un tizio che ci ha mollati così...giusto nel momento delle presentazioni.”

“Aspetta, Hippo...” Proprio in quel momento, Shirai fece la sua osservazione sul più giovane e impaziente dei Nanami.

“Cavolo, sei proprio iperprotettivo, Nanami. Non è che qualcuno di noi intenda trattenere tua sorella...naturalmente senza offesa, Lucia...rilassati amico...”

“Fatti da parte, okay?” Hippo attaccò di nuovo Shirai e girò la testa dall'altra parte. “Sbrigati, Lucia, andiamo!” Anche in questo caso, Hippo trascinò sua sorella maggiore, assicurandosi che si allontanasse da ognuno dei ragazzi, specialmente da quello che li aveva lasciati a freddo durante le presentazioni.

Lucia sospirò e si arrese alla natura iperprotettiva del fratello minore e lo lasciò condurre. Hanon e Rina li seguirono, mentre Gaito ricordò a Daichi e Kengo che più tardi si sarebbero dovuti incontrare con Kaito. Si diressero fuori dall'ingresso della scuola e si avviarono lungo la via che portava al loro quartiere costiero, dove, di fronte alla spiaggia, era collocata l'impresa dei Nanami, il ristorante, juice bar e ritrovo dei surfisti denominato Pearl Waters. Recentemente inaugurato - appena sei mesi prima - quell'estate sarebbe stata la prima occasione per lo stabilimento di aprire e puntava a diventare il ritrovo più innovativo e alla moda per tutti i bagnanti e surfisti accaniti del posto e non. I fratelli Nanami, Lucia, Hippo e la loro sorella maggiore Nikora (di 21 anni), l'avevano ereditato dai loro genitori, e il personale includeva, oltre ai Nanami stessi, sia Rina che Hanon e alcuni dei vecchi compagni di classe di Nikora; il Pearl Waters era davvero pronto ad accogliere facce nuove e abituali.

Dopo pochi istanti finalmente raggiunsero il viale Kaigara, l'unica strada della città che si affacciasse sulla costa all'interno. Tutte le imprese balneari, luoghi di ritrovo, e posti più alla moda per surfisti e bagnanti si trovavano lì. La residenza della famiglia Nanami non era difficile da trovare, in quanto stava solo due piani sopra il Pearl Waters. Dando uno sguardo al panorama Hippo notò dei grossi rigonfiamenti nell'oceano.

“E'...è pazzesco!” esclamò Hippo in stato di shock. “Non ho mai visto formarsi onde così grandi! Saranno alte una ventina di metri.”

Lucia guardò confusa suo fratello. “Uhm, non so quello che dici, ma le onde sono davvero enormi...e pericolose...”

“Corro a casa a prendere la macchina fotografica. Devo fare qualche scatto!” Hippo scattò e si precipitò verso l'edificio che costituiva il Pearl Waters, che si trovava a pochi metri di distanza dal punto in cui stavano.

“Magnifico. Fa tutto il protettivo nei miei confronti e poi mi abbandona.” Lucia alzò gli occhi per la situazione, ma continuava a guardare l'oceano e le sue onde improvvise in continua formazione ogni cinque secondi. Quelle onde alte venti metri erano davvero una buona notizia per i surfisti.

Hanon e Rina furono rapite dalla vista di quello spettacolo. “Santo...guarda che onde! Non ho mai visto onde così grandi in questa spiaggia. Mai!” Rina esclamò allegramente.

Hanon ridacchiò e si voltò verso i surfisti dietro di loro e fece un gesto. “AVANTI COL SURF, GENTE! AVANTI COL SURF!”

Nel momento in cui arrivò lo stuolo di surfisti, tutti si paralizzarono davanti al parapetto dove Lucia, Hanon e Rina stavano in piedi e si ritrovarono ipnotizzati dalle onde dell'oceano. I ragazzi si sentivano come se il Dio dei Mari li stesse inconsciamente chiamando e fosse tempo per loro di servirlo cavalcando quelle che probabilmente erano le onde più selvagge che si fossero mai viste in quella città.

“RAGAZZI! QUESTE ONDE CI STANNO CHIAMANDO, GENTE! LE ONDE CI STANNO CHIAMANDO!” Da lontano si sentivano Kaito e i suoi due migliori amici, Daichi e Kengo, che incitavano tutti i loro compagni surfisti dei quartieri vicini. In quel momento una moltitudine di surfisti locali, giovani e vecchi, sbucarono con le loro tavole da surf, pronti a prendere il mare.

Gaito fu l'ultimo ad arrivare e si fermò dove le ragazze stavano in piedi. “Abbiamo messo in atto una fuga precipitosa dalle fangirl che ci stavano venendo incontro! Kaito era appena arrivato!” In quel momento lui passò, lasciando tutto il gruppo dietro di sè.

Kaito? Lucia sentì il cuore in gola come se non ci fosse un domani, quando Masahiro rapidamente prese la mano di Rina, mentre Shirai faceva lo stesso con Hanon.

“Rina, non possiamo stare qui. Quelle ragazze ci verranno addosso. Dobbiamo andare!”

“Aspetta!” Rina si ritrovò a venire trascinata velocemente da Masahiro il quale teneva una tavola da surf sul suo braccio mentre correvano giù per la bassa collina per raggiungere la riva.”Quando arrivano le fans di Kaito, Hanon, non c'è modo di fermarle, quindi cerchiamo di muoverci!” Shirai sorrise mentre prendeva Hanon con sé, dandosi a una frettolosa corsa tanto intensa quanto quella delle fan urlanti che chiamavano il nome di Kaito Domoto.

Mentre veniva trascinata, Hanon chiamò Lucia. “Lucia, non stare lì impalata, sbrigati!”

“Giusto!” Al seguito di Shirai e Hanon, Lucia correva dietro di loro più veloce che poteva giacchè il fratello gemello del ragazzo del quale era cotta, Gaito, l'aveva avvertita. Mentre correva non sapeva che gli amici di Kaito, Daichi e Kengo, erano arrivati proprio accanto a lei con le loro tavole da surf in mano.

"E' la prima volta che affronti questa corsa selvaggia, Nanami?" Daichi pose la domanda ad una apparentemente ingenua Lucia.

“Uh...uh sì! Di solito mi nascondo tra le rocce, ma...”

“Beh, meglio accelerare, dolcezza, perché il Fan Club di Kaito Domoto è la folla più scatenata che tu abbia mai fronteggiato in questo lato della città! Andiamo!” Kengo strizzò l'occhio a Lucia mentre lui e Daichi correvano lasciandosela alle spalle.

“Ehi, non è giusto! Aspettate, ragazzi! Aspettate!” Lucia sapeva che doveva correre più veloce di quanto non non stesse facendo in quel momento. Doveva guadagnare terreno in modo da non venire investita dalla fuga precipitosa di ragazze che si portava dietro.

Si concentrò ancora nel tentativo di raggiungere il resto del gruppo quando di punto in bianco sentì qualcuno prenderle la mano con delicatezza, ma allo stesso tempo sentiva se stessa riprendere velocità. Quando guardò la mano che stava stringendo, alzando lo sguardo lentamente notò che anche l'altro braccio era impegnato a tenere una particolare tavola da surf bianca con opportuni disegni su di essa. Poi guardò lentamente dritto in faccia la persona che l'aveva appena presa per mano e che la stava trascinando giusto in spiaggia.

"Che lumaca! Stai condividendo la mia stessa sorte!" La voce molto chiara, pulita, gentile, eppure in qualche modo un po' imperiosa di un giovane ragazzo in particolare giunse come musica alle orecchie di Lucia. Un sorriso gioioso con note di rossore comparvero sul suo viso in pochi millesimi di secondo, mentre tutta la scena diveniva sfocata fatta eccezione per lei, il ragazzo surfista che le teneva la mano e il mare scatenato che li chiamava a farsi avanti.

Kaito...tu mi stai...tu mi stai prendendo per mano...la mia mano...e sto correndo...con te... Lucia si trovò a perdere il controllo della sua immaginazione, ma ancora teneva gli occhi fissati sul bel campione di surf con lei. Proprio in quel momento, un altro nuovo brano e un nuovo testo le vennero in mente e si ritrovò a mormorare a se stessa quelle parole melodiche.


 

Little surfer, little one

Make my heart come all undone

Do you love me

Do you, surfer boy...?


 

Quando il parapetto al lato del marciapiede si fece sempre più piccolo Kaito si voltò tutto eccitato verso Lucia, come se le stesse dando un segnale che lo avrebbero scavalcato per atterrare sulle dune sabbiose che portavano alla spiaggia . Lucia aveva molta familiarità con la spiaggia da capire subito a cosa Kaito stesse puntando. Era il modo più veloce e forse l'unico per loro di sfuggire all'inseguimento delle fans. Quella spiaggia di fronte al Ristorante Pearl Waters dopotutto era il suo territorio ed era ben disposta a condividerlo con quel particolare surfista accanto a lei.

Nel frattempo, lungo la spiaggia, Hanon e Rina catturarono quell'immagine di Kaito e Lucia mano nella mano, in fuga dalle ragazze il più in fretta possibile. Quel semplice ammirarli correre insieme diede loro la sensazione che una nuova favola stesse per iniziare. Anche se si trattava di due studenti in uniforme - Kaito nello specifico con la camicia di aperta fino a metà - a coloro che si trovavano in spiaggia quella vista sembrava l'avverarsi di una di quelle leggende urbane sul vero amore che venivano tramandate in città.

"Quella è la mia coppia ideale...proprio lì...che diventà realtà.." mormorò Hanon a se stessa mentre era testimone di quella che era forse per i due ragazzi coinvolti la corsa della loro vita. Frattanto Rina stette ad osservare che un sorriso stampato sulle labbra mentre indirizzava a Lucia un pollice in su. Dietro di loro i surfisti finalmente rimuovettero le loro divise scolastiche rivelando sotto di esse mute pronte ad entrare in contatto con l'acqua del mare. Riconobbero il loro leader e mano nella mano con una ragazza, perciò alcuni di loro si misero a fischiare per attirare la loro attenzione.

“Ehilà, Gaito! Sembra che l'altra tua metà sia arrivata!” Shirai ridacchiò, puntando i suoi occhi come a Kaito.

“Era ora.” Gaito sorrise guardando il suo gemello, mentre scuoteva la testa allo stesso tempo.

Proprio quando furono abbastanza vicini al parapetto, Kaito si rivolse a Lucia ancora una volta, ancora con la mano nella sua, poi volse lo sguardo verso il muretto. Lucia sapeva cosa stesse cercando di dirle e fece un cenno del capo. Contemporaneamente, sempre con le mani strette, virarono bruscamente e in una frazione di secondo spiccarono un salto in alto. Lucia sentiva come se si stesse librando in volo con l'amore della sua vita, come se il paradiso li stesse chiamando, ma durò solo mezzo secondo prima che i loro piedi toccassero la sabbia.

Continuarono a correre anche se sapevano che le fans non avrebbero avuto il coraggio di saltare oltre il muretto come avevano fatto loro, non con i loro abiti fantasia piuttosto succinti in ogni caso. Proprio quando ebbero raggiunto il gruppo, Kaito liberò immediatamente la mano di Lucia e corse in acqua insieme ai suoi compagni della tribù di surfisti. Lucia smise di correre e stette nel punto in cui Hanon e Rina erano state lasciate da Shirai e Masahiro.

Si concentrò su Kaito, su come remava a bordo della sua tavola alla ricerca dell'onda perfetta. Una volta che ci fu riuscito Lucia lo chiamò, non per ottenere la sua attenzione, ma per incoraggiarlo a fare del suo meglio.

“FORZA KAITO! METTICELA TUTTA” Lucia gridò verso Kaito, gridando a lui e cavalcare quel frangente selvaggio.

Hanon e Rina, vedendo cosa Lucia stesse facendo, si fermarono accanto a lei, gridando allo stesso modo. “VAI KAITO! CONTINUA COSI'!”

Affacciato al balcone del Ristorante Pearl Waters, il giovane Hippo era occupato a fare diversi scatti al mare, alle sue onde furiose e ai surfisti a cavallo di quelle onde assassine. Anche se per hobby aveva spesso scattato foto all'oceano e ai surfisti che aveva poi mandato ad alcune delle riviste più popolari in circolazione, non aveva mai assistito ad uno spettacolo così. Si alzò in piedi e cominciò a urlare allo stesso modo di Lucia, Hanon e Rina.

"VAI, AMICO, VAI!" Hippo gridò più forte che poté, catturando l'attenzione della maggiore dei fratelli Nanami, Nikora. Entrò nella stanza di Hippo chiedendosi cosa avesse spinto quando coì tante persone a radunarsi nella spiaggia di fronte a casa loro.

"Che cosa sta succedendo qui, Hippo?" Nikora si precipitò sul balcone per assistere a quell'avvenimento strano e insolito.

Hippo puntò il dito verso le onde furiose che si infrangevano sulla costa circa ogni sei secondi. “Questo, Nikora, è ciò che sta accadendo in questo momento!”

Nikora trovò un binocolo all'interno della scrivania di Hippo e guardò attraverso di esso. Si sorprese nel vedere la dimensione massiccia delle onde insieme agli entusiasti frequentatori della spiaggia locale e le fan di Kaito Domoto che occupavano la spiaggia, urlando selvaggiamente per il loro idolo del surf Kaito che stava cavalcando la sua onda. Il suo binocolo trovò Kaito esibirsi in un giro di 360 gradi sulla sua tavola senza venire spazzato via dalle onde.

Ora capisco perché tante ragazze in città sono innamorate di Kaito Domoto... basta guardare i suoi movimenti fluidi! Pensò Nikora mentre continuava a esplorare la scena sulla spiaggia. Non troppo lontano avvistò sua sorella minore Lucia che stava ferma sul posto proprio mentre applaudiva più forte che poteva. Sembra che Lucia sia uscita dal suo nascondiglio oggi...

Nikora lo seppe in quel momento. Anche tutti gli altri presenti in spiaggia già lo sapevano. Più di tutti, Lucia, Hanon, Rina, e la Rainbowside Surf Tribe guidata dai gemelli Domoto lo sapevano.

L'estate era arrivata.

  
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