Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: _onlyjustin    14/06/2013    0 recensioni
Lui le aveva rovinato la vita ma l'aveva anche migliorata.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jason McCann, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.


Ero seduta sul cornicione della terrazza del palazzo di dove abitavo e stavo fumando una sigaretta dopo l'ennesima discussione dei miei genitori.
Intrappolavo il fumo tra le mie labbra e poi,lentamente,lo cacciavo fuori.
Il paesaggio che mi si presentava davanti era bellissimo,il sole era nascosto dietro le altre cime dei maestrosi grattacieli di Toronto.
Ma non si potrebbe dire del mio,io e la mia famiglia abitiamo nella periferia,nella zona povera di Toronto,ma sono felice così,è una zona tranquilla tranne per la notte per le bande di ragazzini che vanno in giro divertendosi,ma io sono nata qui,sono abituata a tutto questo da 17 lunghi anni.
Aspirai l'ultimo tiro della sigaretta rubata dalla borsa di mia madre e una volta buttato il fumo fuori,la buttai giù,sulla strada.
Mi alzai dal cornicione,facendo attenzione a non cadere,e mi diressi verso la mia umile abitazione,o almeno speravo.
Ma per mia sfortuna andai a sbattere su qualcuno che non avrei mai voluto vedere,era il criminale più temuto e ricercato di tutt'america.
Ma era un criminale affascinante,inutile a dire,era di una bellezza straordinaria,occhi color caramello e capelli color grano,sembrava tanto un bravo ragazzo ma l'apparenza inganna.
-Hey dolcezza,la prossima volta fai più attenzione quando cammini oppure per avere la mia attenzione cambia tattica- disse facendomi l'occhiolino.
-McCan scendi dal piedi stallo.- dissi sorridendogli falsamente.
-Oh scusa..ehm..come ti chiami dolcezza?- disse sorridendo.
che sorriso perfetto,cazzo,sembra quello della pubblicità della mentadent.
-Jenna,ma se proprio devi chiamarmi,chiamami Jen-  dissi in modo freddo.
-uh che caratterino- disse ridacchiando.
-Beh,ora devo andare.- dissi e mi girai per andare verso casa mia ma qualcuno mi fermò.
-Che c'è ora?- dissi girandomi per guardarlo in faccia,aveva un iphone in mano adesso,se fossi stata ingenua mi sarei chiesta come faceva ad avere quel telefono così costoso in mano ma sono intelligente e so che il "lavoro" che fa gli fa guadagnare miliardi di soldi ma lui continua a vivere ancora qui.
-No,niente- disse sorridendomi,mi fece una foto e se ne andò.
Questo ragazzo è strano,è ufficiale.
Mi girai e m'incamminai,finalmente,verso casa e questa volta senza interruzioni o brutti incontri.
Entrai in casa e i miei già stavano litigando e sono solo le sette del mattino.
Andai nella mia stanza che dividevo con mia sorella Julie,aveva solo 5 anni e già doveva subire tutto questo,stava dormendo come un angelo,quindi decisi di non svegliarla,anche perchè alle 8 dovevo accompagnarla all'asilo,io non andavo a scuola ma volevo che Julie avesse una vita perfetta,tutto quello che io non avevo avuto.
Iniziai a vestirmi,mi misi dei pantaloni neri strappati,una canottiera bianca,una camicia di jeans sopra e le mie fedelissime converse rosse,le uniche che avevo.
Passai davanti allo specchio,un pò rotto,per guardarmi meglio.
Avevo i capelli lunghi e castano chiaro,occhi grigi o verdi,non ho mai capito il colore dei miei occhi,e le lentiggini che si sparpagliavano sulle mie gancie e sul naso,ero abbastanza carina,o per lo meno a me piacevo.
Presi i miei lunghi capelli e iniziai a pettinarli per poi farci una bella treccia.
-Jen Wayne sei bellissima- mi girai e vidi mio padre appoggiato allo stipite della porta.
-Tutto dal papà- dissi ridacchiando.
Era vero,da mio padre avevo preso tante cose,gli occhi e il carattere e lui è la persona più dolce del mondo ma non quando si arrabbia,mentre mia sorella aveva preso tutto da mia madre,gli occhi marroni e i capelli castani.
-oh sì,beh,accompagni tu Julie a scuola?- mi chiese.
-Sì,papà,come sempre.- gli sorrisi e lui scomparse.
Mi avvicinai al letto di mia sorella e le stampai un bacio sulla sua paffuta guancia.
-Principessa è ora di svegliarsi.- dissi sussurandole nell'orecchio.
Lei aprì gli occhi e ancora un pò assonnata si alzò e mentre lei si vestiva io riordinavo la stanza.
-Jen sono pronta.- mi disse tutta pimpante dopo la sua colazione energizzante,era vestita con la divisa della scuola.
Aveva una camicetta bianca con un fiocco blu al collo con una graziosa gonnellina.
-si principessa,ora andiamo.- dissi prendendola per mano e avviandomi all'uscita di casa.
Scendemmo tutti gli 8 piani a piedi,Julie intravide una sua amica e le corse incontro.
-Buongiorno Piccola mia.- sussurrò una voce,familiare,nel mio orecchio.
E in quel momento mi si gelò il sangue.
-Buongiorno McCan- dissi fredda.
-Non sono carine le nostre sorelle?perchè non diventiamo amici anche noi o mi sta bene anche più che amici- disse girandomi in modo che lo guardassi in faccia e guardassi quel sorriso da ebete che aveva sul viso.
-levati quel sorriso dalla faccia McCan- dissi guardandolo e perdendomi nei suoi occhi color caramello caldi ma nello stesso tempo freddi come il ghiaccio.
-ricordati questo giorno quando tu t'innamorerai pazzamente di me,hai perso un occasione piccola.- disse facendomi l'occhiolino.
-qui ti sbagli- dissi -non m'innamorerò di te.- aggiunsi poco dopo.
-Peccato.- disse -perchè io già lo sono.- mi sorrise.
  
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