Personaggi: Nolan, Emily
Pairing: Nolan/Emily
Rating: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note e avvertimenti: Het, Spoiler 2x01, What if? su tutta la seconda serie, visto che Aiden non esiste nella fic (potete pure pensare sia morto, se volete) e molti fatti sono stati cambiati o mischiati a mio piacimento.
Note dell'autore:
- Post 1x22;
- Capitolo: 5/10
- N. parole: 768
Roommates
4// The cohabitation and... the friendship
4// The cohabitation and... the friendship
Nolan,
appoggiato con un braccio al bancone della cucina che sorseggiava una
tazza di caffé caldo, la stava osservando prepararsi per uscire.
«Dove vai?» le chiese tranquillamente, con un pizzico di
curiosità.
Emily sospirò e appoggiò la cinghia della borsa sulla spalla. «Mi vedo con Amanda, andiamo a prendere qualche vestito per il piccolo Carl David Porter. Per davvero, questa volta.» Era passato del tempo dal matrimonio di Amanda con Jack, non le faceva più male come prima pensare alla futura famigliola felice.
Nolan spalancò gli occhi, sorpreso. «Sono impressionato! Una giornata da donna normale. Divertiti con la tua amica.»
«Sì, vabbé. Ciao, Nolan.» Dopo qualche istante, aggiunse: «E vedi di trovare quella casa.»
Non attese la risposta dell'altro e uscì di casa. Era una delle solite frecciatine, visto che dubitava che Nolan si stesse seriamente dedicando alla ricerca di una casa.
Emily sospirò e appoggiò la cinghia della borsa sulla spalla. «Mi vedo con Amanda, andiamo a prendere qualche vestito per il piccolo Carl David Porter. Per davvero, questa volta.» Era passato del tempo dal matrimonio di Amanda con Jack, non le faceva più male come prima pensare alla futura famigliola felice.
Nolan spalancò gli occhi, sorpreso. «Sono impressionato! Una giornata da donna normale. Divertiti con la tua amica.»
«Sì, vabbé. Ciao, Nolan.» Dopo qualche istante, aggiunse: «E vedi di trovare quella casa.»
Non attese la risposta dell'altro e uscì di casa. Era una delle solite frecciatine, visto che dubitava che Nolan si stesse seriamente dedicando alla ricerca di una casa.
***
Emily
e il suo pancione la stavano aspettando di fronte al negozio di vestiti
per l'infanzia. «Ciao» la salutò con un sorriso
amichevole, mentre in realtà voleva solo tornarsene a casa il
prima possibile. Ma era importante tenersi buona Amanda, si
ricordò, l'ultima volta che aveva perso la sua fiducia questa si
era messa d'accordo con Tyler e stava quasi finendo male, per lei.
«Emily» disse Amanda, regalandole un sorriso sincero di benvenuto.
Le si avvicinò e la strinse in un rapido abbraccio, scoccandole un bacio per guancia.
Entrarono nel negozio, che era spazioso e luminoso, arredato con scaffali pieni di vestitini colorati e peluche decorativi. Il bancone con la cassa si trovava a destra dell'entrata, ed era in legno, con una lastra di vetro a ricoprirlo.
Una giovane commessa, notandole, si avvicinò solerte. «Avete bisogno di aiuto?»
Emily rifiutò gentilmente, mentre Amanda cominciò a dare un'occhiata entusiasta in giro. Sollevò una magliettina azzurra e prese a studiarla, come per decidere se le piacesse o meno. «Emily?» la chiamò, guardando oltre alla propria spalla per trovarla.
Emily le si avvicinò, smettendo di prestare attenzione alla commessa, la quale si allontanò e tornò dietro la cassa.
Studiò la maglietta, stringendo un bordo con le dita e strofinando il tessuto con i polpastrelli. Essa aveva lo scollo rotondo e una barchetta bianca disegnata sullo sfondo azzurro. Sorrise, per il figlio di Jack era assolutamente adatta. «È perfetta» disse ad Amanda, annuendo.
Il viso di quest'ultima s'illuminò, brillando quanto l'anello che portava all'anulare sinistro.
La maschera sul viso di Emily s'incrinò leggermente, guardandolo, anche se sapeva bene che doveva convincersi a superare completamente quella storia. Amanda e Jack erano sposati, ora, e Emily era solo la futura madrina del bambino che stava per nascere.
Si riscosse e prese un'altra maglietta dal mucchio, a righe orizzontali verdi acqua e bianche. «Che ne dici di questa?»
Amanda rise.
Emily la guardò confusa. «Che c'è?»
La risata si spense, ma l'altra appariva ancora molto divertita. «È solo che... sembra sia già stato deciso che sarà un piccolo marinaio.»
Fece passare lo sguardo da una maglietta all'altra e le scappò un sorriso. «Sembra proprio di sì.»
«Come suo padre» aggiunse Amanda, e sembrava così contenta e innamorata di Jack, che Emily si sentì in colpa per averle mentito sulla paternità di suo figlio per settimane, facendole credere che non fosse Jack il padre.
Amanda non era perfetta, ma nemmeno lei lo era, e amava sinceramente Jack e forse l'avrebbe reso felice davvero.
La prese sottobraccio e raccolse le magliette che avevano scelto. «Vieni, continuiamo il giro.»
«Emily» disse Amanda, regalandole un sorriso sincero di benvenuto.
Le si avvicinò e la strinse in un rapido abbraccio, scoccandole un bacio per guancia.
Entrarono nel negozio, che era spazioso e luminoso, arredato con scaffali pieni di vestitini colorati e peluche decorativi. Il bancone con la cassa si trovava a destra dell'entrata, ed era in legno, con una lastra di vetro a ricoprirlo.
Una giovane commessa, notandole, si avvicinò solerte. «Avete bisogno di aiuto?»
Emily rifiutò gentilmente, mentre Amanda cominciò a dare un'occhiata entusiasta in giro. Sollevò una magliettina azzurra e prese a studiarla, come per decidere se le piacesse o meno. «Emily?» la chiamò, guardando oltre alla propria spalla per trovarla.
Emily le si avvicinò, smettendo di prestare attenzione alla commessa, la quale si allontanò e tornò dietro la cassa.
Studiò la maglietta, stringendo un bordo con le dita e strofinando il tessuto con i polpastrelli. Essa aveva lo scollo rotondo e una barchetta bianca disegnata sullo sfondo azzurro. Sorrise, per il figlio di Jack era assolutamente adatta. «È perfetta» disse ad Amanda, annuendo.
Il viso di quest'ultima s'illuminò, brillando quanto l'anello che portava all'anulare sinistro.
La maschera sul viso di Emily s'incrinò leggermente, guardandolo, anche se sapeva bene che doveva convincersi a superare completamente quella storia. Amanda e Jack erano sposati, ora, e Emily era solo la futura madrina del bambino che stava per nascere.
Si riscosse e prese un'altra maglietta dal mucchio, a righe orizzontali verdi acqua e bianche. «Che ne dici di questa?»
Amanda rise.
Emily la guardò confusa. «Che c'è?»
La risata si spense, ma l'altra appariva ancora molto divertita. «È solo che... sembra sia già stato deciso che sarà un piccolo marinaio.»
Fece passare lo sguardo da una maglietta all'altra e le scappò un sorriso. «Sembra proprio di sì.»
«Come suo padre» aggiunse Amanda, e sembrava così contenta e innamorata di Jack, che Emily si sentì in colpa per averle mentito sulla paternità di suo figlio per settimane, facendole credere che non fosse Jack il padre.
Amanda non era perfetta, ma nemmeno lei lo era, e amava sinceramente Jack e forse l'avrebbe reso felice davvero.
La prese sottobraccio e raccolse le magliette che avevano scelto. «Vieni, continuiamo il giro.»
***
«Com'è
andata?» le chiese Nolan, sollevando lo sguardo dallo schermo del
portatile, appena Emily attraversò la soglia di casa.
Posò la borsa sul tavolo e andò a sedersi sul divano, di fianco a lui. «Bene, credo» rispose incerta. «Abbiamo acquistato un sacco di vestiti per il bambino e chiacchierato tanto. Direi che ci siamo... divertite.» Socchiuse gli occhi, ora poteva rilassarsi.
«Sono contento per te.»
Emily non poteva definirsi una vera esperta di amicizie, visto che era molto tempo che non ne aveva una vera; tra quelle nate solo per ottenere uno scopo – come Amanda e Ashley -, o quelle sviluppate su un insieme di bugie – come Jack –, lei aveva soltanto complici e una sorella che non sapeva di esserlo.
Nolan era la cosa più simile ad un amico che aveva. Non era certa rientrasse nella categoria, visto il modo in cui si erano conosciuti e quello che li aveva uniti, ma era comunque qualcosa che nel profondo desiderava mantenere, per quanto si sforzasse di sostenere il contrario.
Guardò l'orologio: era rientrata più tardi di quanto avesse previsto. «Hai già cenato?»
Mentre batteva freneticamente sulla tastiera, Nolan negò con il capo. «No, no, aspettavo te.»
Senza un motivo in particolare, le fece piacere. «Sarà meglio che cucini qualcosa, allora.»
Posò la borsa sul tavolo e andò a sedersi sul divano, di fianco a lui. «Bene, credo» rispose incerta. «Abbiamo acquistato un sacco di vestiti per il bambino e chiacchierato tanto. Direi che ci siamo... divertite.» Socchiuse gli occhi, ora poteva rilassarsi.
«Sono contento per te.»
Emily non poteva definirsi una vera esperta di amicizie, visto che era molto tempo che non ne aveva una vera; tra quelle nate solo per ottenere uno scopo – come Amanda e Ashley -, o quelle sviluppate su un insieme di bugie – come Jack –, lei aveva soltanto complici e una sorella che non sapeva di esserlo.
Nolan era la cosa più simile ad un amico che aveva. Non era certa rientrasse nella categoria, visto il modo in cui si erano conosciuti e quello che li aveva uniti, ma era comunque qualcosa che nel profondo desiderava mantenere, per quanto si sforzasse di sostenere il contrario.
Guardò l'orologio: era rientrata più tardi di quanto avesse previsto. «Hai già cenato?»
Mentre batteva freneticamente sulla tastiera, Nolan negò con il capo. «No, no, aspettavo te.»
Senza un motivo in particolare, le fece piacere. «Sarà meglio che cucini qualcosa, allora.»
Spazio Autrice:
Ecco il quarto capitolo dove torna a farsi vedere Amanda. Nella prima
stagione non l'avrei mai detto, ma durante il corso della seconda mi
sono davvero affezionata a questo personaggio.
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo.
A presto!
Ilaria
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo.
A presto!
Ilaria