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Autore: Eternity_in_love    14/06/2013    2 recensioni
OS ispirata alla canzone Don't let me go di Harry Styles. LARRY.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se volete leggete con “Don’t let me go- Harry Styles” di sottofondo.
Seduto sulle scale, Harry riflette ancora un attimo. Poi si alza e va alla scrivania. Così, pian piano inizia a scrivere quelle frasi che vorrebbe dire da troppo tempo.
“Non lasciarmi. Non lasciarmi. Non lasciarmi andare. Sono stanco di sentirmi solo.”
Le lacrime diventano troppe e bruciano troppo per continuare a rimanere negli occhi, così, in un battito di ciglia cadono giù, per ogni tratto del viso. Le ciglia si bagnano, il viso anche, nel cuore si forma l’ennesima crepa. Si sente stupido a riguardare le foto scattate qualche mese fa. Non c’era nulla di vero in quelle foto. Nulla. Lo sguardo non era lo stesso di quando guardava lui. Si alza dalla scrivania e scende le scale. Era tutto così vuoto. Rimaneva cosa? Oltre a quei mobili che ormai non significavano le stesse cose. Il divano dove si facevano le coccole, dove facevano l’amore. La cucina dove lui preparava la colazione. Il camino che lui accendeva. Senza accorgersene si ritrovava a vagare nella casa da solo. Salì di nuovo al piano di sopra. Apriva le porte. Il cuore faceva così male. Poi aprì la porta infondo a sinistra. Nulla. La stanza dalle pareti azzurrine ora era priva di ogni cosa che lo riguardava. Fece un giro aprendo le tende della finestra che dava sulla piscina. Guardò il giardino dove spesso si sedevano per leggere fan fiction romantiche su di loro. Nulla, le figure in ombra di entrambi sembravano essere l’unica cosa che rimaneva lì. Si girò  guardando il punto in cui prima c’era la sua scrivania. Nell’angolo c’era una sola e unica foto, rotta in mille pezzi. Si avvicinò, la raccolse, e copiose furono le lacrime che gli rigarono ancora una volta il viso. Erano così piccoli, così innamorati… Un sorriso scappò, mentre alcune lacrime gli bagnarono le labbra rosee, piene e martoriate, per via dei lunghi momenti di tristezza, quando i pensieri atroci si sfogavano mordendo quel labbro inferiore. Un flashback attraversò la mente di Harry.
-Cosa vuoi da me?-chiese Harry ridendo di Louis, ubriaco.
-Portami una stella-disse questi barcollando
-Louis, sei ubriaco.-
-Lo so. Ma non abbastanza da chiederti una cosa…-disse
-Cosa?-sorrise Harry
-Rimani con me per sempre? E soprattutto, me la porti la stella?-
-Si Louis, rimarrò con te-
-E la stella?-
-Ti porterò la tua stella-
L’unica stella che con il tempo Harry aveva dato a Louis era il suo cuore, quello che adesso sembrava talmente freddo da bucargli la mano. Faceva troppo male per poter sopportare. Ma faceva già male prima. Quando li divisero. “Troppo rischioso” dicevano. Ma cosa era rischioso? Mostrare l’amore? L’amore era rischioso? Se l’amore fosse stato rischioso, loro due sarebbero stati dei coraggiosi, avrebbero rischiato. Nonostante il tempo. Nonostante le persone. Harry non credeva alle cose materiali, come una stretta di mano mentre si passeggia.  Non credeva negli sguardi distaccati, come quelli di Louis quando stava con LEI. Harry credeva negli occhi che luccicano, nelle mani che tremano, nelle labbra unite con dolcezza, nelle carezze per asciugare le lacrime, nei baci sulle spalle e nelle strette di mano mentre si faceva l’amore. La verità è che era stato lui a mandarlo via…
-NON VOGLIO PIU’ SOFFRIRE LOUIS!-aveva urlato
-Allora lasciamoci-
-Bene, è finita-aveva detto Harry con voce rotta dal pianto.
-E’ finita per sempre-disse Louis uscendo di casa.
Quella stessa casa che ora era solo sua e che non sarebbe mai più stata loro. Non si sarebbe più riempita dei loro gemiti spezzati, delle loro risate. Quella casa che prima sapeva di amore, ma che ora sapeva solo di cuore spezzato. Si mise la felpa, prese la foto e le chiavi della macchina e guidò fino a casa del suo unico pensiero da due settimane.
-Che ci fai qui Harry?-chiese Louis sulla soglia della porta, con il pigiama e la vaschetta di gelato.
-Sono qui per….ecco…-disse
-Cosa?-chiese il castano
-mi fai entrare?-chiese
Louis si fece spazio e lo fece entrare.
-Devo darti questa-disse
-Cos’è?-chiese Louis prendendola- E’ rotta-
-Come il mio cuore-disse Harry abbassando lo sguardo
Louis allora alzò gli occhi, che si incontrarono con quelli di Harry.
-Hai pianto?-
-E tu Boo? Hai pianto anche tu?-
Ci fu uno scambio di sguardi che sembrò durare un’ infinità di secondi..
-Devo dirti qualcosa-disse Harry
-Dimmi-disse Louis
-Ti amo Boo. Sei ancora il mio Boo?-chiese Harry quasi in lacrime.- Sai, io sono ancora il tuo piccolo, anche se sono più alto di te.- disse ridendo lievemente.- Sono qui perché mentre ero a casa pensavo a te, più del solito oggi.  E mi fa tremendamente male. Oggi ho letto delle cose su twitter… Dicevano che…che io e te siamo una farsa.  Se è vero che non esistiamo, perché il dolore che ho in petto sembra così vero? Ti amo. Non avrei mai voluto che tu uscissi da quella porta, quella sera. –disse Harry con qualche lacrima in viso.
Louis non diceva nulla. Harry si asciugò una lacrima e frugò nella tasca. Prese il ciondolo e lo porse a Louis.
-Lou rimarrò con te per sempre..-disse e Louis alzò lo sguardo.
Un buco nel cuore si fece spazio in Louis. Vederlo così lo faceva star male.
-Ecco la tua stella.- disse Harry mostrandogli il ciondolo d’oro.
- Te ne ricordi ancora? Sono passati sette mesi.- disse
- mi ricordo sempre di quello che dici. Dicevi sempre che il lettino in camera, quando stavamo ad xfactor, non era fatto per dormire in due. Dicevi sempre che profumavo di mela. E quando ci siamo visti per la prima volta, nel 2009, al concerto te lo ricordi cosa dicesti? Mi dicesti “Hi” dopo che io ti aprì la porta del bagno in faccia e sussurrai “ops”- disse Harry con un lieve sorriso
- Harry io…- iniziò a parlare Louis.
- Non lasciarmi andare, solo questo.- disse Harry- sono stanco di sentirmi solo-
Louis si avvicinò ad Harry ormai in lacrime
-Il letto è freddo la mattina senza te. La notte ho freddo, e mi sento solo. Sono stanco di dormire da solo.-
-Non ti lascio -disse Louis baciandolo- Sono ancora il tuo Boo, piccolo.- disse baciandogli il naso.
 
  
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