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Autore: MikaruBlindrose    15/06/2013    4 recensioni
Poi quel giorno accade qualcosa di impossibile. Eppure era un normalissimo giorno, non aveva senso.
Che fosse un sogno? Ma quando si sarebbe svegliata?
Tante cose pensa Marika quando si ritrova a vivere un nuova vita in compagnia dei personaggi del suo yaoi preferito.
• Dal 3° Capitolo:
[...]Guardai Misaki darmi le spalle, ma come faceva a negare una cosa così ovvia[...]
• Dal capitolo 5°:
[...]« Certo che sei proprio un babbeo!? » Lui mi riservò uno sguardo furioso « Ma sei tu che camminavi con la testa fra le nuvole!? Che mocciosa arrogante! » Sbraitò ringhiandomi addosso, io lo spinsi via trattenendomi dal prenderlo a borsettate « Oh Marika! Anche tu qui? » Mi girai verso una conosciuta voce gentile, ma come diavolo faceva a sopportarlo![...]
• Dal capitolo 10°:
[...]« Accidenti non lo trovo più! » Rivolsi uno sguardo spaventato al biondo che alzo lo sguardo al cielo
« Non ci credo...Sei davvero un caso patologico » Gli pizzicai il braccio agitata, dovevo trovarlo o lui mi avrebbe ammazzato[...]
~__________~
Salve a tutti! Questa e la prima fic su questo Anime, quindi siate clementi.
Mi scuso per eventuali errori ^^
Buona lettura! Spero che mi seguiate in numerosi.
Un Bacio Marika~
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'ultima cosa che avrei immaginato accadesse!
3° Capitolo

 
Quel giorno mi alzai di buon'ora, anche perché non ero riuscita a chiudere occhio, scesi al piano di sotto e aprii il frigo in cerca di una bevanda. Non riuscivo a trovare un modo per risolvere il problema tra Usagi-San e Misaki, pensavo fosse più semplice ma mi sbagliavo. Si sapeva che il rapporto tra loro era molto complicato, il fatto che Misaki non riesca ha esprimere i suoi sentimenti rende insicuro Usagi-San e al tempo stesso Usagi con i suoi modi di fare non aiuta. Non potevo parlare con Usagi-San, era un'impresa troppo ardua per un' ingenuotta come me. Rimaneva Misaki, ma lui era un vero testardo, come facevo a fargli esprimere i suoi sentimenti per Usagi-San? Lui era convinto di essere etero e di provare attrazione verso le donne...Anche se stava da 4 anni con un uomo. Sospirai versandomi un po' di succo in un bicchiere, forse stavo sbagliando, non posso pretendere di cambiare i personaggi di un cartone, in effetti non dovrei nemmeno stare qui. Mi vorrei svegliare nel mio letto caldo, con mia madre che mi urla di svegliarmi e il telefono che vibrà per via dei messaggi che Caterina mi continua a mandare. Mi manca davvero la mia vita, mi chiedo se mi stiano cercando... Oppure il tempo si è fermato nel mio mondo? Ancora aspetto di svegliarmi da questo sogno, troppo lungo per i miei gusti... Forse non tornerò mai a casa mia. Quell'idea mi fece rabbrividire, non era una buona idea pensare a queste cose di prima mattina. Finito il succo mi sedetti sul divano cercando di schiarirmi le idee, dopo alcuni interminabili secondi di silenzio, lo scricchiolio delle scale mi giunse alle orecchie. « Ehi, sei già sveglia? » Mi girai verso le scale, Misaki era li in piedi con gli occhi assonnati e la maglietta stropicciata che lasciava intravedere il fianco nudo. Misaki era davvero un bel ragazzo, era davvero fortunato, dalla vita aveva avuto tutto... Anche se ha perso i genitori e deve affrontare problemi ogni giorno sembra sempre sereno. Scrollai un secondo la testa per poi sorridergli , mentre lui si sedeva al mio fianco « Oggi non hai scuola, perché sei già sveglio? » Lui mi imitò facendo le spallucce, era ovvio che nessuno dei due voleva parlare quella mattina. Certo che mi chiedo anche come abbia fatto a innamorarsi di lui Usagi-San. Ammettiamolo, Misaki è solo un bamboccio che non fa altro che lamentarsi. Incapace anche di dimostrare il proprio affetto alle persone, tutto questo lo rende insopportabile, ma non riesco a odiarlo lui o ha provare rabbia. Ha qualcosa di speciale che ti attira a lui come una calamita... Non so nemmeno come spiegarlo. Per certi versi siamo simili, non ricordo volte in cui sono gentile con Caterina o le dico apertamente che le voglio un bene dell'anima. Nemmeno con i miei genitori, quande l'ultima volta che ho detto a mia madre che le voglio bene? Per non parlare della mia linguaccia...Le volte in cui ho ringraziato per qualcosa si possono contare su una mano. Dopo tutto critico tanto Misaki quando io sono una sua quasi copia al femminile... « Misaki? » Lo chiamai senza guardarlo, più interessata al tappeto che a lui « Dimmi. » « Tu sei innamorato di qualcuno? » Feci per guardarlo, vedendolo arrossire furiosamente, non osava incrociare il mio sguardo, mentre il suo vagava in giro per il salotto. « Perché questa domanda? Oggi sei un po' strana eheheh » Sforzò una risata nervosa per poi deglutire, si alzò stiracchiandosi e poi si volto verso di me indicando il piano di sopra « Credo che mi andrò a riposare un altro po' in effetti è troppo presto... Ti consiglio lo stes- » « Ieri avevi detto che saresti uscito con me, esattamente questo pomeriggio. » Era bastata questa semplice frase per zittirlo di colpo, questa non era la realtà...Cosa mi impediva di fare certe scelte? Se Misaki voleva avere una ragazza io mi sarei data a lui, senza ripensamenti. Non siamo più bambini certe scelte vanno valutate, se lui dice di non essere gay e di non amare Usagi. Con me ne avrà la certezza. « Allora? » Sembrò risvegliarsi e si porto una mano dietro la testa confuso « Ecco...Io non credo sia una buona idea, oggi ho da fare. » « Se non vuoi basta dirlo, non inventare scuse inutile... » Lui mi fissò confuso, il suo sguardo diceva " Ma cosa le prende adesso " Sinceramente non lo sapevo, la mia bocca si muoveva da sola e io mio cervello sembrava essersi spento... « Tu mi piaci, quindi voglio uscire con te... Sempre se a te va bene. » Lui rimase in silenzio per un po' era perplesso « Ti piaccio? » Annui « Sei un ragazzo gentile, ti preoccupi per tutti, sei un buon amico e un bravo confidente. Ormai mi sono affezzionata a te... Quindi voglio uscire con te e dimostrarti che posso essere le stesse cose per te. » Mi sorrise sinceramente convinto, per poi tornare serio « Se vuoi possiamo andare a qualche centro commerciale? Ma ci sono dei negozi fantastici in giro e c'è l'imbarazzo della scelta. » Gli andai in contro baciandogli una guancia « La trovo un'idea fantastica » Lui arrossì furiosamente toccando il punto in cui avevo poggiato le labbra, con la coda dell'occhio vidi la porta della camera di Usagi-San chiudersi.

 Qualche ora dopo:

« Bene, oggi lavorerai sulle trame, cerca di farle decenti! » Disse Usagi-San  sistemando sulla scrivania dei fogli e una penna. Io lo ignorai passandogli accanto vestita, prossima a uscire. Indossai il cappotto e quando mi voltai per controllare se avevo scordato qualcosa gli occhi color lavanda di Usagi-San mi fulminarono. « Dove credi di andare? Togliti il cappotto e mettiti alla scrivania, hai del lavoro da svolgere. » Ignorandolo ancora presi la sciarpa avvolgendola al collo e mi sistemai i capelli allo specchio « Marika! » Finalmente lo degnai di uno sguardo anche se annoiato « Ah già il lavoro...Beh oggi non posso devo uscire. » Feci per uscire dalla porta ma lui la blocco con una mano « Io non aspetto i tuoi comodi, se vuoi il mio aiuto non ti conviene uscire da questa porta! » Lo spostai abbastanza irritata, aprendo la porta « Solo perché ti ho chiesto una mano non vuol dire che mi devo chiudere in questa stanza, non hai un manoscritto da finire? Occupati di quello invece di rompere me! » Uscii chiudendo con un tonfo la porta e mi incamminai fuori. 

Subito dopo:    
                                                
Ovviamente Misaki mi aspettava fuori e così cominciammo a camminare, lui si girò una volta verso l'appartamento ma io gli presi la mano sorridendogli. Visto che la zona per me era sconosciuta, Misaki decise di portarmi in un Bar molto accogliente e ci sedemmo in un tavolo togliendoci i cappotti e le sciarpe. « Perché non mi dici qualcosa di te? Per esempio della tua famiglia o qualcosa del genere? » Arricciai il naso torturandomi lentamente le dita, non era uno dei miei argomenti preferiti, ma... « Mio padre è un fallito, non ha mai fatto niente di buono. Da quando ricordo di cacciava sempre nei guai e si indebitava sempre, perciò dipendevamo sempre dai soldi che mia sorella portava col suo lavoro. Mia madre era depressa e non faceva altro che piangersi addosso, la situazione a casa era ingestibile. Poi i miei genitori divorziarono dopo la morte di mia sorella, mia madre cominciò a lavorare molto, tanto che non c'era quasi mai a casa. Quindi ho pensato di trasferirmi per non darle grane... La mia non è la classica famiglia rose e fiori ma almeno non sono orfana. » Cazzo... maledetta boccaccia che mi ritrovo « No, vedi...Intendevo un'altra cosa. » Lui mi sorrise, ma sapevo che non era stato bello sentirlo « Tranquilla non hai detto nulla di grave, ormai l'ho superata. » Sospirai un po' in colpa mentre le nostre cioccolate calde arrivavano, strinsi la mia soffiandoci sopra « Hai detto che vieni dall'Italia? Come lì? » Sospirai bevendo un po' di cioccolata « Uno schifo... Molto meglio in Giappone, ho sempre sognato di venirci. » Accennai un sorriso bevendo altra cioccolata, era davvero buonissima. Misaki mi sorrise a sua volta « Beh, di me saprai già tutto presumo, il resto te lo detto l'altra volta al parco. E' curioso! Di solito non mi apro con tanta facilità. » Sorrisi nuovamente fissando il liquido denso nella tazza, nemmeno io. Ora che ci penso solo a Usagi-San ha aperto il suo cuore, non capivo, davvero non ci riuscivo « Misaki ho notato che Usagi-San sa molto su di te, sembrate così in sintonia... » Lui alzò un sopracciglio per poi sospirare « Mio fratello gli a detto tutto sul mio conto, solo questo. Non direi che siamo molto in sintonia, litighiamo di continuo! » Ridacchiai cercando di mettere da parte l'argomento e subito dopo si alzò dalla sedia. « Ti voglio portare in un negozio qua vicino, vado a pagare. » Tristemente guardai Misaki darmi le spalle, ma come faceva a negare una cosa così ovvia.

Dopo qualche ora... Appartamento di Usagi-San:

Quando rientrammo ad aspettarci c'era Usagi-San, stava seduto sul divano a fumare come al solito. Una volta liberati dai cappotti e dalle sciarpe, io salii in camera mia e Misaki rimase fermo a guardare Usagi-San, così di corsa mi chiusi in camera prendendo il telefono per vedere cosa avrebbero fatto.

« Così adesso vai in giro con lei, senza nemmeno avvertirmi? » Chiese Usagi-San abbastanza irritato, Misaki sospirò sedendosi di fronte a lui sull'altro divano « Le ho solo fatto vedere qualche posto, non pensavo di stare via tanto... » Si difese il castano guardando di sottecchi il compagno. Usagi-San si lascio sfuggire un sorriso amaro « Lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato. » Misaki evidentemente confuso aprì la bocca per rispondere, ma Usagi-San di alzò per dirigersi verso le scale « Cosa avrà voluto dire con quella frase? » Si chiese Misaki vedendolo entrare in camera di Marika...

Sobbalzai facendo volare per terra il telefono che per fortuna non si ruppè, mi girai verso la porta vedendo Usagi-San guardarmi storto « So cosa stai cercando di fare, non sei la prima che ci prova e ti devo riconoscere che sei la più furba! Con la storia di fare la scrittrice, sei stata brava... Ma sappì che per tutta la vita ho cercato qualcuno che mi rendesse felice e ora che lo trovato non sarai tu a portarmelo via! » Detto questo chiuse la porta lasciandomi da sola. Rimasi a fissarla a lungo ancora confusa, non capivo cosa era successo, ma una cosa era cerca: Usagi-San non mi avrebbe reso al vita facile d'ora in poi.



 
~Angolo Autrice~
Salve ancoraaaa! Ecco a voi il terzo capitolo " Aggiornato " 
Qui è dove ci eravamo fermati, come ho già detto aggiornerò il prima possibile.
Per tutte le info guardate l'avviso. Spero vi piaccia!
Un Bacione! La vostra Marika ~
 
  
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