L'ultima cosa che avrei immaginato accadesse!
3° Capitolo
3° Capitolo
Qualche ora dopo:
« Bene, oggi lavorerai sulle trame, cerca di farle decenti! » Disse Usagi-San sistemando sulla scrivania dei fogli e una penna. Io lo ignorai passandogli accanto vestita, prossima a uscire. Indossai il cappotto e quando mi voltai per controllare se avevo scordato qualcosa gli occhi color lavanda di Usagi-San mi fulminarono. « Dove credi di andare? Togliti il cappotto e mettiti alla scrivania, hai del lavoro da svolgere. » Ignorandolo ancora presi la sciarpa avvolgendola al collo e mi sistemai i capelli allo specchio « Marika! » Finalmente lo degnai di uno sguardo anche se annoiato « Ah già il lavoro...Beh oggi non posso devo uscire. » Feci per uscire dalla porta ma lui la blocco con una mano « Io non aspetto i tuoi comodi, se vuoi il mio aiuto non ti conviene uscire da questa porta! » Lo spostai abbastanza irritata, aprendo la porta « Solo perché ti ho chiesto una mano non vuol dire che mi devo chiudere in questa stanza, non hai un manoscritto da finire? Occupati di quello invece di rompere me! » Uscii chiudendo con un tonfo la porta e mi incamminai fuori.
Subito dopo:
Ovviamente Misaki mi aspettava fuori e così cominciammo a camminare, lui si girò una volta verso l'appartamento ma io gli presi la mano sorridendogli. Visto che la zona per me era sconosciuta, Misaki decise di portarmi in un Bar molto accogliente e ci sedemmo in un tavolo togliendoci i cappotti e le sciarpe. « Perché non mi dici qualcosa di te? Per esempio della tua famiglia o qualcosa del genere? » Arricciai il naso torturandomi lentamente le dita, non era uno dei miei argomenti preferiti, ma... « Mio padre è un fallito, non ha mai fatto niente di buono. Da quando ricordo di cacciava sempre nei guai e si indebitava sempre, perciò dipendevamo sempre dai soldi che mia sorella portava col suo lavoro. Mia madre era depressa e non faceva altro che piangersi addosso, la situazione a casa era ingestibile. Poi i miei genitori divorziarono dopo la morte di mia sorella, mia madre cominciò a lavorare molto, tanto che non c'era quasi mai a casa. Quindi ho pensato di trasferirmi per non darle grane... La mia non è la classica famiglia rose e fiori ma almeno non sono orfana. » Cazzo... maledetta boccaccia che mi ritrovo « No, vedi...Intendevo un'altra cosa. » Lui mi sorrise, ma sapevo che non era stato bello sentirlo « Tranquilla non hai detto nulla di grave, ormai l'ho superata. » Sospirai un po' in colpa mentre le nostre cioccolate calde arrivavano, strinsi la mia soffiandoci sopra « Hai detto che vieni dall'Italia? Come lì? » Sospirai bevendo un po' di cioccolata « Uno schifo... Molto meglio in Giappone, ho sempre sognato di venirci. » Accennai un sorriso bevendo altra cioccolata, era davvero buonissima. Misaki mi sorrise a sua volta « Beh, di me saprai già tutto presumo, il resto te lo detto l'altra volta al parco. E' curioso! Di solito non mi apro con tanta facilità. » Sorrisi nuovamente fissando il liquido denso nella tazza, nemmeno io. Ora che ci penso solo a Usagi-San ha aperto il suo cuore, non capivo, davvero non ci riuscivo « Misaki ho notato che Usagi-San sa molto su di te, sembrate così in sintonia... » Lui alzò un sopracciglio per poi sospirare « Mio fratello gli a detto tutto sul mio conto, solo questo. Non direi che siamo molto in sintonia, litighiamo di continuo! » Ridacchiai cercando di mettere da parte l'argomento e subito dopo si alzò dalla sedia. « Ti voglio portare in un negozio qua vicino, vado a pagare. » Tristemente guardai Misaki darmi le spalle, ma come faceva a negare una cosa così ovvia.
Dopo qualche ora... Appartamento di Usagi-San:
Quando rientrammo ad aspettarci c'era Usagi-San, stava seduto sul divano a fumare come al solito. Una volta liberati dai cappotti e dalle sciarpe, io salii in camera mia e Misaki rimase fermo a guardare Usagi-San, così di corsa mi chiusi in camera prendendo il telefono per vedere cosa avrebbero fatto.
« Così adesso vai in giro con lei, senza nemmeno avvertirmi? » Chiese Usagi-San abbastanza irritato, Misaki sospirò sedendosi di fronte a lui sull'altro divano « Le ho solo fatto vedere qualche posto, non pensavo di stare via tanto... » Si difese il castano guardando di sottecchi il compagno. Usagi-San si lascio sfuggire un sorriso amaro « Lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato. » Misaki evidentemente confuso aprì la bocca per rispondere, ma Usagi-San di alzò per dirigersi verso le scale « Cosa avrà voluto dire con quella frase? » Si chiese Misaki vedendolo entrare in camera di Marika...
Sobbalzai facendo volare per terra il telefono che per fortuna non si ruppè, mi girai verso la porta vedendo Usagi-San guardarmi storto « So cosa stai cercando di fare, non sei la prima che ci prova e ti devo riconoscere che sei la più furba! Con la storia di fare la scrittrice, sei stata brava... Ma sappì che per tutta la vita ho cercato qualcuno che mi rendesse felice e ora che lo trovato non sarai tu a portarmelo via! » Detto questo chiuse la porta lasciandomi da sola. Rimasi a fissarla a lungo ancora confusa, non capivo cosa era successo, ma una cosa era cerca: Usagi-San non mi avrebbe reso al vita facile d'ora in poi.
~Angolo Autrice~
Salve ancoraaaa! Ecco a voi il terzo capitolo " Aggiornato "
Qui è dove ci eravamo fermati, come ho già detto aggiornerò il prima possibile.
Per tutte le info guardate l'avviso. Spero vi piaccia!
Un Bacione! La vostra Marika ~
Salve ancoraaaa! Ecco a voi il terzo capitolo " Aggiornato "
Qui è dove ci eravamo fermati, come ho già detto aggiornerò il prima possibile.
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Un Bacione! La vostra Marika ~