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Autore: MandyCri    15/06/2013    34 recensioni
Jack Grant è bello ed è il ragazzo più in vista e popolare di tutto il liceo.
Intelligente, ricco e ben dotato.
Il suo hobby preferito è collezionare ragazze e non francobolli.
Jenna Taylor è bella, ma si nasconde sotto felpe sbiadite e jeans abbondanti.
La sua vita ruota intorno a film romantici, pop corn e sogni ad occhi aperti con l'inseparabile amica Tess.
Jenna non sa nemmeno cosa vuol dire stare con un ragazzo... ma forse Jack glielo insegnerà.
Una storia normale, romantica e spero divertente, ma senza pretese.
E' la prima volta che mi cimento nella classica storia del ragazzo affascinante e del brutto anatroccolo...
Vediamo cosa ne verrà fuori!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
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Banner a cura di Depa95
 

Grazie di cuore a PinkyCCh per aver creato per me questo bellisimo trailer.
Guardatelo, perchè merita ed è stupendo.
E' un regalo stupendo e non la ringrazierò mai abbastanza per aver perso il suo tempo per me.
Grazie di CUORE.

TRAILER
DI
UN SACCO DI PATATE.
L'AMORE NON E' BELLO SE NON E' LITIGARELLO


by PinkyCCh

http://www.youtube.com/watch?v=ZFqV8Dj9lFY&feature=youtu.be



Ciao,
avviso subito che questo capitolo sarà un pò diverso dal solito, ma spero vi possa piacere lo stesso.
Ci tengo molto.
Volevo fare un ringraziamento speciale a
PinkyCCh che ha creato per me il TRAILER di questa storia un pò strampalata e ha realizzato un mio sogno.
E' stupendo, bellissimo e meraviglioso e non saprò mai come ringraziarla.
E' davvero un regalo magnifico.
Guardatelo e se vi va cliccate anche un "mi piace", perchè merita (non perchè è la mia storia, sia ben chiaro, ma perchè fa sognare).
Grazie.
L'ho già inserito anche negli altri capitoli e nel missing moment, però in questo capitolo faccio i miei ringraziamenti ufficiali.
Ringrazio anche
Depa95 che mi ha creato questo bellissimo banner che non poteva capitare in occasione migliore per questo capitolo un pò diverso e speciale.
Grazie ad entrambe.

Grazie alle recensitrici (?) che non si stancano ancora e mi lasciano i loro bellissimi commenti, non so cosa farei senza di voi, perchè mi date veramente tanta forza e coraggio per andare avanti.

Lady Vamp, Eave, gaccia, valespx78, Allegra_, Depa95, Rihanna_Love, SabrinaDemi, DarkVisions, Vapel, cate_93, _Sandwich_, Valentina_P, Ilovemyconverse, IdaL, GiveMeLove_S, Minelli, ilaperla, ilapietro91, Mariagiovanna123, MyLandOfDreams, Cla_Sognatrice_Dispettosa, oned_aremyidols e frafrifra.

Grazie anche a chi mi segue, ricorda e preferisce.

Buona lettura sperando che sia tale....
Baci MandtCri




CAPITOLO 23 - FANGO
 

Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

 
- Speriamo che tu abbia ragione – mormorò Tom, abbassando la voce per non farsi sentire dagli altri e soprattutto da lui.
Jack aguzzò le orecchie per riuscire a sentire il discorso che stavano facendo Alex e Tom, cercando di far finta di niente.
Come un idiota si era seduto sulla panca e si era slacciato le scarpe, per poi riallacciarsele con molta calma.
Come si era ridotto…
- Vedrai che più di qualche talent scout ti noterà e ti implorerà di frequentare la loro università. Avrai solo l’imbarazzo della scelta – lo rassicurò Alex con il suo solito tono vispo.
Avrebbe potuto esserci anche lui a consolare l’amico e ad incoraggiarlo dicendo che gli avrebbe fatto fare tutte le azioni più importanti, per metterlo in mostra davanti ai selezionatori e invece se ne stava in disparte ad origliare.
Come era caduto in basso…
Sapeva che i voti di Tom erano davvero bassi e che difficilmente avrebbe passato il test di ammissione per qualsiasi università. Era tanto se sarebbe riuscito a diplomarsi e la sua unica chance, per entrare al college, era che qualcuno lo notasse per la sua bravura nel football.
Era sempre stata quella la sua speranza per potersi laureare, invece di studiare! Ma Tom era Tom e lui aveva perso le speranze di farglielo capire.
A Tom piaceva giocare. Voleva diventare un professionista. Era sempre stato il suo sogno, ed era bravo.
Bè, non bravo quanto lui, ovviamente, però gli veniva subito dopo.
La finale sarebbe stata un trampolino di lancio non indifferente per Tom.
Fino a due mesi prima lui ed Alex gli avevano promesso che avrebbero fatto di tutto per aiutarlo, affinché qualcuno lo notasse.
Adesso Jack era stato messo da parte e nemmeno in quest’occasione, tanto importante, Tom aveva deposto l’ascia di guerra e gli aveva domandato il suo aiuto.
Jack si alzò intristito e li lasciò da soli, avviandosi verso la porta degli spogliatoi per uscire in campo.
Era quasi arrivato il momento che aspettava da sempre.
Sentiva l’adrenalina scorrergli nelle vene.
Era emozionato.
Chissà se Jenna sarebbe stata presente, almeno alla finale…
Probabilmente si, visto che, dopo la partita, avrebbero eletto il miglior giocatore di tutto il campionato e il preside avrebbe, finalmente, dato il nome del vincitore della borsa di studio.
Figurarsi se Davis non sarebbe stato in prima fila e lei non gli fosse stata a fianco.
Grugnì! Ma come cazzo si era ridotto?
Sperare di vederla anche accanto ad un altro, pur di vederla, era il massimo della “nerdaggine”.
Povero lui!
Comunque, contrariamente alle sue aspettative, aveva dormito tranquillamente la notte precedente.
Sapeva di essere il miglior studente e quel voto scarso in storia l’aveva recuperato alla grande.
La sua media era quasi vicina alla perfezione e lo sarebbe stata se non avesse avuto quel piccolo incidente di percorso.
Colpa di Jenna ovviamente, neanche a dirlo, anche se l’aveva perdonata, alla fin fine.
La borsa di studio sarebbe stata sua, come era giusto che fosse e Davis se la poteva mettere in quel posto la speranza!
Non poteva un singolo voto scarso compromettergli il lavoro di cinque anni!
Era sicuro di sé, da quel punto di vista, forse agli occhi degli altri poteva apparire uno sbruffone, megalomane, ma lui sapeva che invece era solo bravura e impegno.
Del resto, non era certo colpa sua se mamma natura con lui era stata più generosa rispetto ad altri.
Sarebbe stata una soddisfazione non indifferente.
Acclamato, davanti a tutti, miglior giocatore dell’anno e miglior studente vincitore della borsa di studio!
Il massimo!
Doppietta che mai nessuno prima di lui era stato in grado di ottenere.
Si sapeva che difficilmente sport e cervello andavano d’accordo.
Però lui, modestia a parte, era di un’altra pasta.
Un cavallo di razza che quel liceo probabilmente non avrebbe più visto, almeno per molti anni.
Soddisfazioni della vita.
Era quasi impaziente di entrare in campo.
Si girò a guardare i suoi compagni.
Adesso Tom stava scherzando, sorrise tra sé e sé. Sia Alex che Tom si erano “ammogliati”.
La prima volta che aveva visto Tom baciare Karol, era rimasto senza parole.
Era già stato tagliato fuori dal gruppo e quindi non sapeva niente delle dinamiche che avvenivano nel suo ex gruppo di amici e sinceramente era rimasto al fatto che Jenna e Tom sembravano andare d’amore e d’accordo e quindi la sorpresa, per non parlare della stizza, era stata davvero grande.
L’avevano fatto davanti a tutti, davanti a Tess, ma soprattutto, davanti a Jenna, con una naturalezza senza pari.
Era rimasto a bocca aperta.
Jenna in quell’occasione si era lamentata ad alta voce dicendo che erano troppo mielosi e che non voleva reggere il doppio moccolo non appena Alex li avesse raggiunti, poi era scoppiata a ridere e Jack si era cominciato a porre una domanda che, anche in quel momento, lo stava assillando e gli stava mandando in pappa il cervello.
Non è che di tutta quella storia… lui non avesse capito un emerito cazzo?
La tentazione di andare da Alex e da Tom a chiarire era stata grande, poi però, l’orgoglio l’aveva frenato.
Che figura di merda avrebbe fatto, se effettivamente non avesse capito niente di niente?
Nel senso… ancora più di merda di quella che sapeva di aver già fatto!
Perché gli era sembrato che Jenna avesse un debole per Tom e che la cosa fosse ricambiata?
Non si erano baciati quel famoso venerdì? E perché lui l’aveva abbracciata, allora?
Non poteva essere. Si rifiutava di crederlo!
Era stato così cieco? E qual era la cosa che gli era sfuggita?
Cioè… aveva detto tutte quelle cose a Jenna e davanti a tutti… per nulla?
L’aveva umiliata e si era reso ridicolo agli occhi dei suoi amici e li aveva persi forse per sempre, solo perché lui non aveva capito un accidenti di niente?
Ok, aveva agito d’impulso, accecato dalla gelosia e se ne era pentito amaramente, ma non poteva aver sbagliato così clamorosamente!
Ripensandoci a mente fredda, sinceramente, doveva ammettere che se anche Jenna si fosse messa con Tom, lui non aveva nessun diritto di giudicarla o mettersi in mezzo.
Jenna non era la sua ragazza.
E poi, cazzo, com’era possibile che lui fosse l’unico a non aver capito niente? Proprio lui, poi…
No! Non poteva essere…
Erano due mesi che cercava di consolarsi da solo.
Per fortuna c’era suo padre che gli dava man forte e lo difendeva, mentre Chantal, storceva vistosamente il naso, quando quel discorso usciva fuori, ovvero ogni sera, ma Jack sapeva che era solo per contraddire e dar fastidio a suo padre.
Si divertiva così la sua cara mamma.
Il discorso che gli aveva fatto in privato, quel famoso pomeriggio, gli era rimasto nel cuore e mai e poi mai, se lo sarebbe scordato.
Era stato grazie alle parole di Chantal che si era fatto forza ed era andato avanti con la sua vita e i suoi progetti, mettendo, momentaneamente, il discorso Jenna da parte.
Non che Jack Senior pensasse che lui avesse ragione, ah… si era sorbito una paternale infinita, quando suo padre era venuto a conoscenza di ciò che aveva detto a Jenna, l’aveva pure messo in punizione… a diciotto anni!
Una vergogna!
Gli aveva tolto la macchina e qualsiasi cosa tecnologica presente in casa. Era andato a scuola in bicicletta, proprio come gli sfigati, anche se aveva detto a tutti che lo faceva per tenersi in allenamento.
Non poteva certo dire che era in punizione, si vergognava…
Era rimasto senza cellulare per due settimane.
Sorrise a quel ricordo, quando l’aveva riottenuto, perché suo padre aveva stabilito che aveva imparato la lezione, la prima cosa che aveva fatto era stato mandare un sms a Jenna e da quel momento era iniziata la loro guerriglia di messaggi.
Anche se, quando Jenna l’aveva scoperto nell’ufficio dei bidelli, si era sentito morire.
Poi lei si era messa con Davis coso-lungo
Mamma quanto gli dava fastidio quella cosa!
Possibile che quel Harry Potter naso aquilino fosse così ben dotato?
Insomma, lui conosceva le doti di quasi tutti i ragazzi della scuola, visto che era cinque anni che frequentava gli spogliatoi maschili ed non erano mancati i confronti.
Non voleva sembrare uno sbruffone, però insomma le sue doti spiccavano sulle altre.
Insomma non era il migliore da quel punto di vista, ma sicuramente un posto sul podio ce l’aveva.
E adesso saltava fuori che l’occhialuto aveva il pisello megagalattico?
Perché doveva per forza essere un coso fuori norma, se Jenna, che non era un’intenditrice, asseriva con tanta sicurezza che il suo fosse minuscolo in confronto all’altro.
Quella ragazza ne aveva visti solo due in tutta la sua vita, il suo e quello di Davis, da quanto gli risultava (Tom l’aveva escluso in automatico, dopo averlo visto baciare Karol) e affermava che il suo era un “cosetto”?
Così l’aveva definito!
Non osava nemmeno immaginare cosa avesse tra le gambe Davis!
Inorridito e forse anche un po’ invidioso, cercò di scacciare quei pensieri
Gli venne voglia di inviarle un messaggio, ma il mister, proprio in quel momento, li richiamò tutti per entrare in campo.
Gliel’avrebbe mandato finito l’inno.

 

un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero

 
Era stata una partita dura e combattuta, ma alla fine avevano vinto.
Tra poco ci sarebbe stata la premiazione e avrebbe alzato la coppa al cielo per primo, essendo lui il capitano.
Era agitato, non riusciva a star fermo e saltellava come un idiota, mentre era in fila con gli altri ragazzi e aspettava che il sindaco finisse di mettere le medaglie al collo di tutti e che poi desse, finalmente, a lui la coppa.
Era stata la più bella partita dell’anno.
Si era divertito come non gli era mai successo prima e doveva ringraziare solo Jenna.
Quando aveva letto il messaggio della ragazza che lo invitava a guardarla al suo rientro in campo, ovviamente, aveva colto subito la provocazione.
L’aveva vista impettita sulle gradinate che gli faceva un “ok” cercando di chiudere il cerchio il più possibile e aveva capito immediatamente il doppio senso.
Le aveva mandato un bacio e poi era scoppiato a ridere.
Quando aveva segnato la prima meta non era stato capace di resistere alla tentazione.
Era corso fino da Jenna esultando e poi facendo una scivolata, si era messo in ginocchio davanti a lei e alzando entrambe le braccia al cielo le aveva mimato il famigerato “ok” con l’indice e il pollice, cercando di tenere il cerchio più largo possibile.
Jenna aveva riso e gli aveva risposto nello stesso modo, tenendo, al contrario di lui, il cerchio più stretto possibile.
La cosa più bella era stata quando tutti i ragazzi della squadra l’avevano imitato, compresi Alex e Tom e si erano lanciati in scivolata dietro di lui facendo lo stesso gesto.
E così avevano fatto per ogni punto fatto, con il pubblico che emulava il loro nuovo modo di esultare e ogni volta lui guardava Jenna che rideva come una pazza e si divertiva.
Era stato un trionfo.
Ascoltare la voce di Chantal e Jack Senior che lo incitavano, l’aveva commosso.
Più di una volta li aveva sentiti gridare – Quello è mio figlio, quello è mio figlio!
Ma suo padre aveva urlato tanto quella frase, fino a rimanere senza voce, in occasione dell’ultima azione.
Jack avvertì i brividi lungo tutto il corpo, pensando a quella scena.
Si strofinò le braccia per far passare il prima possibile la pelle d’oca, tanto era emozionato.
Poteva segnare da solo, aveva il campo libero, ma poi aveva incrociato gli occhi di Tom, nonostante fossero coperti dal casco.
Aveva letto nello sguardo dell’amico una supplica e gli aveva passato l’ovale, rinunciando così, alla gloria del punto più importante.
Tom era il suo migliore amico, insieme ad Alex e gli aveva fatto una promessa.
Passandogli la palla, aveva lasciato tutti sbigottiti e Tom aveva segnato la meta decisiva.
In quel momento si era girato sugli spalti e aveva visto suo padre urlare come un forsennato.
- Quello è il mio Jack.
Mai si era sentito così amato in vita sua, mai!
Poi aveva cercato Jenna che si era alzata e lo stava fissando stupita, con le mani che le coprivano la bocca e lui le aveva lanciato l’ennesimo bacio, prima che i suoi compagni lo sommergessero di abbracci.
 

Ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente

 
Quando era finalmente riuscito a liberarsi dal gruppo, Alex e Tom l’avevano preso per mano e insieme erano corsi davanti alle “tribune d’onore” e insieme erano scivolati in ginocchio e avevano fatto l’ok alle loro ragazze.
Era stata una gran partita.
Alzò la coppa al cielo gridando e poi la passò ai compagni.
Quando finirono di festeggiare il preside prese il microfono e cominciò il suo discorso.
- Questo è un giorno molto importante per la nostra scuola, finalmente dopo tanti anni, questa coppa torna nella nostra bacheca dei trofei … – lasciò il pubblico sfogarsi in un tripudio di urla di gioia e applausi e poi riprese – …È con vero piacere che sto per leggere il nome del migliore giocatore di tutto il campionato e con orgoglio potrò conferire questo titolo ad uno dei miei ragazzi. Un ragazzo che si è distinto dagli altri per la sua bravura e per tantissime altri doti, che è stato decisivo per tutto l’anno e che oltre ad aver fatto tanti punti decisivi per la vittoria finale, si è messo al servizio della squadra e tante volte ha rinunciato alla gloria per mettere in evidenza altri compagni, meritevoli. È un onore per me conferire il titolo di miglior giocatore dell’anno di tutti gli Stati Uniti a JACK GRANT. Vieni Jack… non essere timido.
Jack alzò le mani al cielo per ringraziare il pubblico.
Cercò i suoi genitori e li vide alzati che piangevano entrambi per lui, mentre applaudivano.
Prese la targhetta con mani tremanti e la issò in direzione di Chantal e Jack Senior, poi fece loro un inchino.
Non disse nulla se non un “grazie” striminzito con la voce tremante per l’emozione.
Poi ritornò in mezzo ai suoi compagni.
Tom e Alex furono i primi ad abbracciarlo e a congratularsi con lui dandogli delle sonore pacche sulla schiena.
Era felice, estasiato, emozionato.
Il preside riprese la parola, fece fatica a sedare le urla concitate e l’ovazione del pubblico, ma alla fine ci riuscì.
Nello stadio del liceo si formò un silenzio strano, impersonale e a Jack sembrava quasi di toccarlo.
Era il momento che aspettava da cinque anni.
Mille pensieri lo assalirono.
E se non ce l’avesse fatta?
Tutta la sicurezza di qualche ora prima era completamente morta, sotterrata da mille domande.
Se avesse perso tutto quello per cui aveva studiato faticosamente per cinque lunghi anni?
Cercò ancora una volta i suoi genitori e sorrise quando vide Chantal mandargli un bacio e sollevare poi il pollice.
Doveva farcela, non poteva ritornare a casa sconfitto.
Con che faccia avrebbe guardato sua madre, dopo che le aveva promesso che ce l’avrebbe fatta?
Sentì i brividi percuotergli la schiena.
Si torturò le mani appiccicose e avvertì sulla fronte il sudore freddo che gli lambiva la pelle.
Non aveva mai avuto tanta paura in vita sua.
Non riusciva a pensare positivo.
L’unica domanda che gli bombardava il cervello non era affatto incoraggiante.
E se non ce l’avesse fatta?
Tutti i suoi progetti, le sue speranze, la sua sete di conoscenza, la sua ambizione, dove sarebbero finite?
Quando il preside cominciò il suo discorso Jack percepì solo il battito del suo cuore.
Bum, bum, bum…
La voce dell’uomo rimbombava in quel silenzio innaturale e sembrava fosse pienamente in sintonia con la cadenza irregolare o forse regolare, non capiva più nulla, del muscolo che suonava nel suo petto.
- Questo è un momento molto importante per gli studenti del quinto anno. Chiedo a tutto il pubblico di stare in silenzio e sedersi e anche a voi giocatori. Vorrei che solo chi si è si iscritto si alzasse in piedi…
Jack osservò i suoi compagni sedersi sul prato. Gli spettatori fare altrettanto.
Lui rimase in piedi insieme ad altri due ragazzi della squadra. Il sudore gli scivolava negli occhi e gli rendeva la vista annebbiata.
Distinse sugli spalti una cinquantina di figure alzarsi.
Guardò dalla parte di Davis.
Era teso e probabilmente le gambe gli tremavano.
La lotta era tra loro due. Lo sapevano entrambi.
- …Ragazzi e ragazze che stanno portando avanti questo progetto da cinque lunghi anni. La borsa di studio che questo liceo offre è molto importante. Premia coloro che hanno messo in gioco loro stessi dal primo giorno di iscrizione in questa scuola. È una borsa di studio per merito. Come tutti sapete la si richiede al primo anno e quindi l’impegno è davvero notevole. Non viene valutato solo l’operato degli ultimi tempi, ma il complessivo, per questo è un premio ricco e importante. I ragazzi che hanno concorso hanno messo in gioco loro stessi per tutto il quinquennio. Hanno lavorato e studiato sodo per tanto tempo e quindi questa borsa di studio premia colui che ha stretto i denti più degli altri, che si è impegnato rinunciando a tante cose e ha messo in primo piano lo studio. Colui che ha dovuto essere più forte degli altri per cercare di non perdere mai un colpo e, se è successo, rimboccarsi le maniche per tirarsi su. Lodiamo tutti i partecipanti, perché hanno dimostrato tutti una tenacia e una forza senza pari. Cercare di essere al massimo per tutti i cinque anni e nello stesso tempo vivere la loro vita di adolescenti non è una cosa per tutti. Tante volte nemmeno gli adulti sono in grado di organizzarsi e riuscire in un’impresa così grande e noi stiamo parlando di ragazzi e una volta, appena entrati, di ragazzini che si sono presi un impegno e l’hanno portato fino alla fine. Per cui grazie a tutti voi, sono molto orgoglioso di tutti i vostri risultati e delle vostre vittorie. So che comunque andranno le cose, voi sarete delle stelle in qualsiasi settore andrete ad operare. Ma come in ogni cosa c’è sempre chi è stato più bravo, chi ha saputo emergere e spiccare di più rispetto agli altri, chi è uscito vittorioso dalla fossa dei leoni. È con immenso piacere che annuncio il vincitore della borsa di studio più ricca di tutto il nostro paese, la conquista più dura e importante del nostro stato, congratulazioni…
Il cuore gli stava scoppiando, non avrebbe retto ancora.
Sentì una stretta in entrambe le caviglie Alex e Tom gliel’avevano prese per dargli coraggio.
I suoi amici erano tornati.
Dio come si sentiva bene in quel momento, nonostante l’emozione.
Se non ci fossero stati loro a sorreggerlo, sarebbe svenuto come una donnicciola.
Se quell’uomo non avesse dato il nome subito, avrebbe fatto un infarto.
Muoviti cazzo!, pensò agitato.
- JACK! Jack Grant è il vincitore indiscusso… più meritevole… bravo… complimenti…
Non vedeva più niente, non sentiva più niente.
Le lacrime scendevano e non sentiva più la terra sotto i piedi.
Come faceva a stare in piedi?
Ce l’aveva fatta?
Aveva vinto lui?
SI, CAZZO! QUELLA BORSA DI STUDIO ERA SUA.
Si accorse a mala pena che stava in piedi solo perché sostenuto dai suoi due migliori amici che lo stavano abbracciando.
Poi scrutò verso le gradinate e vide i suoi genitori saltare e piangere felici e poi cercò Jenna.
Non sorrideva, non lo guardava.
Stringeva la mano di Davis che piangeva sulla sua spalla e in quel momento capì.
 

e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto

 
 
 
 
   
 
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