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Autore: Telyn    15/06/2013    1 recensioni
Guardandosi allo specchio con gli occhi di un Babbano, Arabella Figg avrebbe pensato di non essere niente di speciale: una vecchina come tante, forse con un po' troppi gatti, irascibilità e leggera isteria; se inoltre il Babbano fosse stato particolarmente stupido avrebbe potuto attribuire queste ultime all'età, commettendo un orribile sbaglio da punire con violenta ira.
Un mago, invece, avrebbe visto in quello specchio qualcosa di strano, un errore incredibile nei mirabili geni del sangue puro da guardare con condiscendenza e di pietà. Senza considerare che in tal caso lo specchio in questione avrebbe avuto una voce stridula particolarmente indicata per parlare a vanvera. Manie da maghi: che se ne facevano, tra tutti gli imbecilli del mondo, di uno specchio parlante?
Il mago che aveva davanti, invece, probabilmente pensava qualcosa di totalmente strambo. Perché, altrimenti, esserle amico?

Partecipa al contest "One flash, One third character" di GinevraCorvino
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Nick autore su EFP: Telyn
Nick autore su ffz: TelynBia
Personaggio: Arabella Figg
citazione: "non sono mai riuscita a nemmeno a Trasfigurare una bustina del tè"
Genere: Generale per la prima parte, Malinconico per la seconda
Rating: verde
Avvertimenti: Missing Moment è ancora un avvertimento? Non ricordo, se devo essere sincera.
Introduzione:

Guardandosi allo specchio con gli occhi di un Babbano, Arabella Figg avrebbe pensato di non essere niente di speciale: una vecchina come tante, forse con un po' troppi gatti, irascibilità e leggera isteria; se inoltre il Babbano fosse stato particolarmente stupido avrebbe potuto attribuire queste ultime all'età, commettendo un orribile sbaglio da punire con violenta ira.

Un mago, invece, avrebbe visto in quello specchio qualcosa di strano, un errore incredibile nei mirabili geni del sangue puro da guardare con condiscendenza e di pietà. Senza considerare che in tal caso lo specchio in questione avrebbe avuto una voce stridula particolarmente indicata per parlare a vanvera. Manie da maghi: che se ne facevano, tra tutti gli imbecilli del mondo, di uno specchio parlante?


NdA: Questa flash, in effetti, è una mezza follia sconclusionata.
Dalla prima volta che ho letto il quarto libro mi si è formato in testa un Head Canon: il signor Perkins (il collega del signor Weasley) e Arabella Figg si conoscono e sono perlomeno amici. Lo so, che sono assurda. Quindi, io per questo contest (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=4642&f=4642&idd=10606413&t=635045697853308585) volevo scrivere una flash sul punto in cui Harry dice che la tenda puzza come la casa della Figg, ma non avevo il 4 a portata di mano. Dunque ho preso il 5, una delle frasi che dice lei mentre parla ad Harry e ci ho messo il missing moment. E appiccicato un pochino del mio missing moment. Quindi, boh. Se siete anime abbastanza clementi da leggere e commentare, sappiate che si stanno aprendo le porte del paradiso, per voi. E la mia gratitudine eterna ^_^

- Ciao, Bella!

La ragazzina inginocchiata sul pavimento non gli rivolse neanche uno sguardo.

- Ciao. Ma non penso che tu voglia veramente chiamarmi di nuovo Bella. - fece, apatica, guardando gli occhi dell'animale che aveva davanti.

Arabella, stupita dal silenzio, cercò di guardarlo di sottecchi. Il ragazzo era abbastanza alto, con gli occhi di un verdino indeciso e i capelli piuttosto lunghi. Una bacchetta magica gli usciva dalla tasca, classificandolo come "disgraziato che ha avuto la fortuna di andare in quella scuola". La sua mano tornò con astio ad accarezzare il pelo del suo Kneazle.

- Ehm...

- Cosa vuoi?

- Isabel, che ti prende? Siamo rimasti d'accordo via gufo per andare a Diagon Alley insieme e ora ti comporti in modo così... Così...

La ragazzina arrossì violentemente, capendo il malinteso. Chinò un po' la testa, senza sapere bene perché.

- Io non sono... Isabel... Io sono Arabella. La Maganò. - fece. In realtà non ci sarebbe stato alcun motivo di dire anche quel particolare tutt'altro che piccolo, ma preferiva evitare imbarazzanti domande fin da subito.

Il ragazzo aveva un'espressione confusa, oltre che sorpresa. - Scusami per il fraintendimento, tu e Isabel vi somigliate davvero tanto. Io sono Albert - fece, porgendole la mano. - Cos'è un Magonò?

Arabella spalancò gli occhi. La stava prendendo in giro?

- Perdonami, ma sono un Nato Babbano. Non conosco tutti i particolari della vita dei maghi, compresi questi... Beh, Maghinò...

- Ah, beh, ecco... Un Magonò è una persona senza poteri magici nata in una famiglia di maghi. Senza motivo. Infatti non vado ad Hogwarts. - farfugliò, con l'improbabile impulso di grattarsi il naso. - Non saprei trasfigurare neanche una bustina da tè, secondo Isabel, ma John dice che sarei capace di fargli prendere sapore di cavolo pure a quella. *

- Spero di non bere mai il tuo tè, allora - fece lui, strizzandole l'occhio.


 

Arabella sbuffò di nuovo. Quelle sere con Albert erano sempre più strane. Non imbarazzanti, no, certo... Come si poteva essere imbarazzati insieme ad una persona con cui aveva vissuto la fuga durante la grande guerra magica?

Gli gettò un'occhiata, osservando il suo viso sereno e la sua tazza intonsa. Conosceva bene quella faccia. Era la faccia che prendeva quando stava pensando a quanto buffa, tenera e simpatica lei fosse. E Arabella detestava quella faccia: perché doveva continuare a vederla come qualcosa da proteggere? Il fatto che avesse perso tutta la sua famiglia non significava quello. Casomai, significava che lei aveva contribuito alla morte dei suoi genitori, se dei geni che figliavano errori senza vergognarsene erano da cancellare. O almeno, così aveva detto Bellatrix Lestrange nell'unico incontro che avevano avuto.

Fece una smorfia di dolore, al pensiero di quella piaga aperta in modo quasi fisico e di quella cagna di nuovo in libertà. Si affrettò a dire qualcosa, qualsiasi cosa, purchè lui non si accorgesse del suo disagio.

- Beh, il mio tè fa così schifo da non assaggiarlo neanche?

Albert sorrise di nuovo, portandosi la tazza alle labbra. Sempre la stessa scena, pensò con uno sbuffo...

- Merlino, Figgs, possibile tu continui a trasfigurare il tè in infuso di cavolo?

La stessa frase scherzosa, che da anni le arcuava la bocca in un sorriso.

E quegli occhi, verde indeciso o verde fuga, che continuavano a farle rimpiangere una tenda gigante e una guerra oltre la stoffa.


 

Note:

*Sono consapevole del fatto che la grammatica in questa frase sia decisamente fritta in padella, ma mi serviva per dare l'idea del senso di confusione di Arabella

E... boh. Spero che vi sia piaciuta ^______^
 

  
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