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Autore: LydiaBones    15/06/2013    1 recensioni
Annuì “finiamo questa sceneggiata come piace di più a me”
Capovolse la scena facendomi sedere, quasi coricare, sul cofano dell’auto.
Prese il mio viso tra le sue mani e lo avvicinò al suo. Chiuse gli occhi e mi baciò. Fu un bacio strano perché mentre ci baciavamo io pensavo a Niall e alla prima volta in cui le sue labbra si erano scontrate con le mie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Caro diario,
oggi a scuola tutti mi hanno evitata più del solito. Mi prendono in giro dicendomi che sono grassa. Sono una grossa balena per loro. Ho fatto diete su diete per dimagrire e ora che ho raggiunto il mio obbiettivo continuano ancora con gli insulti. Mia madre dice – Non ascoltarli, cara. Sono solo invidiosi - . Ma di cosa sono invidiosi? Invidiosi del mio fisico? Che appena mangio qualcosa di troppo loro se ne accorgono! Invidiosi del mio carattere? Sono più timida di una bambina, sono golosa e ogni volta che mi ritrovo davanti qualcuno fatico a parlare per paura di essere giudicata. Il fatto è che non mi piace niente di me. ormai mi prendono in giro da quando avevo 11 anni. 6 anni che sopporto tutti i bulli. Appena passo nel corridoio iniziano a fischiare e a ridere tra di loro. Poi ci sono le ragazze popolari. Una volta ero rimasta in classe a copiare la parte di compiti rimanenti e le sentivo parlare di me. Ci rimasi veramente malissimo ascoltando quello che dicevano. Penso che nessuno potrà mai capirmi se non esserci passata come me. Al mattino mi invento di tutto per non andare a scuola, ma alla fine cedo e inizio a prepararmi. È una cosa insopportabile! Ma che ci posso fare? Ormai la mia vita è così e non credo cambierà magari solo con un miracolo”.
Scesi le scale di corsa facendo attenzione a non cadere, oltrepassai il salotto e mi ritrovai in cucina. La cucina era illuminata da un lampadario moderno che per me era veramente orribile. Non so chi avesse avuto quella mente geniale per comprarlo. Ma tralasciando, il mio sguardo cadde su mia madre intenta a lavorare ai fornelli.
“mi hai chiamata?” domandai avvicinandomi a lei.
“oh si, tesoro. Volevo dirti che sta sera mi viene a prendere Matt e andiamo a una cena con degli amici e tornerò un po’ tardi” disse continuando a lavorare con le pentole.
“oh certo, come sempre” aggiunsi sotto voce.
Spense il fuoco sotto il fornello e portò la pentola in tavola. Un piatto con le sue posate e  un bicchiere affiancavano la pentola. Mi diede un bacio sulla fronte facendomi sedere e si andò a cambiare in fretta. Matt era il suo compagno da quando papà se n’era andato. Con lui mi sentivo ancora, ma non molto spesso. Non seppi mai il motivo della sua “fuga”, perché mia madre cercava sempre di cambiare discorso. Non capivo se lei lo amasse ancora o lo disprezzasse così tanto a tal punto che non volesse ricordare il passato con lui. Ma il punto è che non l’avrebbe mai dimenticato, aveva una prova vivente per confermare di essere stata con lui. Me. Forse certe volte detestava anche me. Il tutto silenziosamente. Ma poi si sa, tutte le verità vengono a galla, quelle buone e quelle cattive. Fin ora per me sono solo teorie o verità cattive.
Finii tutto quello che c’era nel piatto. Misi tutto nella lavastoviglie e pigramente salii le scale.
Mia madre era già partita con Matt, quando, dopo essermi girata e rigirata nel letto, il cellulare stranamente vibrò.
  
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