14. NIENTE E' PERDUTO - SENCONDA PARTE.

 

Allunga la mano verso di me. Hachiro.. Mi dispiace. Ma Kayto o Kitari, ha bisogno di me. Non posso lasciarlo in quelle condizioni.. io.. io lo amo.

 

"Va bene, Liuchi, verrò con te. Ma voglio prima sapere una cosa."

 

"Tutto quello che vuoi."

 

Sorride lo strano essere di fronte a me, mentre è leggermente alzato da terra. Dopotutto ha le ali.

 

"Potrò tornare nel mio mondo, inerme. Cioè uscirò dal mio coma?"

 

Ho bisogno di sapere, non vorrei dare dei dispiaceri all'intera famiglia, ai miei amici.

 

"Si, tornerai alla tua vita di sempre, intatta. Se è ciò che vuoi."

 

Alla sua affermazione un tiro di sollievo esce dalle mie labbra socchiuse. Ora sono certa di quello che voglio fare, salvare Kitari. Così afferro la mano dello shinigami di fronte a me e chiudo gli occhi contro voglia, quasi come se si fossero chiusi da soli. E quando li riapro, mi ritrovo in un posto orribile. Ossa, rocce e terreno, riesco solo a vedere quello. Continuo a guardarmi in giro e la mia attenzione viene attirata da uno strano albero, ma non come quelli verdi pieni di foglie, questo è appassito, ci sono appese solo delle strane mele marce sui rami stecchiti.

 

"Ora sta dietro di me e non fare troppo casino."

 

Ammette il dio della morte davanti a me, la sua altezza è intimidatoria. Se non lo conoscessi almeno un pò, comincierei a correre e urlare come una pazza da chiudere in un manicomio. Se lui è così alto non oso immaginare le dimensioni del loro "RE".

 

"Va bene, sarò dietro di te. Tu pensa solo a portarmi dal vostro capo e al resto ci penserò io."

 

Continuo a guardarmi in giro, questo posto è orribile, come fanno a vivere qui e a restare per tutta la loro vita tra ossa e cose marce.

 

"Hiromi, non voglio che ti succeda nulla, sappi che ti proteggerei a costo della vita."

 

Alle sue parole, mi irrigidisco, cosa intende per proteggermi a costo della vita... 

 

"Ma tu sei uno shinigami, non puoi morire a meno che..."

 

"A meno che io non provi affetto per un essere umano, perchè è contro il nostro essere."

 

Quindi Liuchi prova affetto per me. Si ora ricordo, in sogno me ne aveva accennato di questo.

Continuiamo a camminare per un bel pò, sto attenta a dove metto i piedi, tutto questo orrore mi fa venire quasi voglia di vomitare e tornare indietro, ma poi ripenso che lo sto facendo per l'unica persona che ha dimostrato di tenerci davvero a me e mi faccio coraggio.

 

"Oh Oh. Guarda chi si vede, il nostro amico Liuchi."

 

Uno che sembra essere anch'esso uno shinigami, si avvicina a noi. Io al primo impatto ho l'istino di nascondermi dietro il mio possente "amico", se posso chiamarlo così. Do un'occhiata all'essere appena incontrato dalla posizione in cui sono ora, con Liuchi mi sento al sicuro, stranamente. 

 

"E con te hai anche un prelibato bocconcino.. vediamo, beh vivrà a lungo e a me servirebbe qualche annetto in più."

 

Scherza il mostro, sia fuori che dentro, che abbiamo davanti. Lui a differenza dei due shinigami che conosco sembra avere due corna e una lunga coda, è ancora più spaventoso, è di un colore tra il nero-grigio. Da far venire i brividi.

 

"Toccala solo con un dito e giuro.."

 

Mi stringe di più a se da dietro e gli ringhia contro.

 

"Hey, hey. Calma amico. A quanto pare per te questa piccola umana è importante. Ma se avevi almeno un pò di intelligenza non l'avresti portata qui. Sai che il Re..."

 

Liuchi l'interrompe. - "Infatti, stiamo andando diritti dal Re." - Dice con tono di disgusto, quasi come se glielo stesse sputando in faccia.

 

"Hahahahaha. Mi sbagliavo, tu non sei per niente intelligente. Sei pazzo, buona fortuna allora."

 

Continuando a ridere si allontana da noi due che adesso siamo soli. Finalmente il primo pericolo è passato.

Liuchi fa un lungo respiro e mi lascia dalla sua presa. Questo posto mette i brividi, non solo per il paesaggio ma anche per i suoi abitanti. Le ricerche non descrivevano il loro vero aspetto, era sempre sul vago. Ma ora che li ho visti da vicini penso che non mi affascineranno poi così tanto.

 

"Stai bene?" 

 

Mi chiede il mio amico accarezzandomi le spalle. Sono al sicuro con lui e questa ne è stata la prova lampante.

 

"Si sto bene, grazie."

 

Gli sorrido.

 

"Ora è meglio sbrigarci. Più tempo perdiamo in chiacchiere e più Kitari è in pericolo. Tenterà in tutti i modi di farsi più male che bene."

 

Aggiunge, volando lentamente per darmi tempo a raggiungerlo.

Tutto fino ad ora sembra essere tranquillo. Nessuno shinigami in vista. Molto meglio così. L'ansia dentro me comincia a farsi spazio, ora il mio unico pensiero va a Kitari, che per me resterà sempre KAYTO. 

 

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Ecco il quattordicesimo capitolo. E' più corto dei precedenti, ma volevo postarlo ora e così eccolo qui.

Allora, la storia non durerà ancora per molto, si è no saranno altri quattro o cinque massimo capitoli. 

Ma sto cominciando a pensare al continuo, quindi tranquilli.

Continuo a postare quando questo capitolo arriva ad almeno tre recensioni. P.S. Potreste passare anche all'altra mia FF, sta al secondo capitolo, si chiama: "The Raccon City Different". Mi farebbe davvero piacere. :)

Ora mi dileguo, un bacio. :)