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Autore: _proudtoloveyou    15/06/2013    3 recensioni
Nate è un ragazzo qualunque che odia la scuola e che è convinto da sempre di essere come tutti gli altri, ma scoprirà ben presto che quello che gli ha riservato la vita è ben altro. Farà di tutto per affrontarlo, e per trarne felicità, perché lui è il ragazzo sorridente che tutti si incanterebbero a guardare, perché lui è il ragazzo dall'animo tenero che tutti sognano, perché lui è Nate, è insostituibile, e nessun altro riuscirebbe a superarlo.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ormai mancava un giorno all'inizio del college e proprio voglia di iniziare la routine quotidiana non ne avevo. Avrei dovuto svegliarmi presto ogni mattina e avrei dovuto seguire le lezioni, se solo pensavo alla routine che avrei dovuto rimparare a seguire mi veniva il voltastomaco, che strazio che sarebbe stato!

Decisi di andare a fare un giro e incontrai il mio migliore amico, che sarebbe stato il mio compagno di stanza al college, Brendon.


«Hei, Nate, come te la passi?»
«Hei, Brendon, come mai da queste parti? Vorrei solo che domani non ci fosse l'inizio di quel fottuto college.»
«Dai Nate, saremo compagni di stanza, faremo tanti casini e poi, ci saranno le ragazze che...beh, dai meglio non continuare, ci divertiremo.»
Finsi un sorriso «Hai ragione Brendon, domani c'è un nuovo inizio!» In realtà di voglia non ne avevo, non volevo che il college cambiasse le mie abitudini.
«Vado dai, ciao Brendon, a domani.»

«Ciao, Nate.»

Brendon proseguì lungo la sua strada e io ormai mi ero stufato pure di fare una passeggiata, quindi cambiai strada, e imboccai quella per ritornare a casa.

Tornai a casa e come al solito, ci trovai mia madre, che è sempre lì pronta a farmi irritare.

«Cos'hai Nate?» mi chiese alla vista del mio viso turbato.
«Niente mamma, lascia stare.»
«Nate dimmi cos'hai.»
«Mamma ti ho detto niente, non rompermi i coglioni ok?»

«Cavolo Nate come sei cambiato dall'anno scorso, non sei più lo stesso, mi tratti sempre male e non hai più rispetto per tua madre.» mi disse mentre il suo sguardo diventava sempre più cupo.
«Saran cazzi miei di come mi comporto mamma, ora lasciami stare e vai fuori dalle palle.»

Mi spostai e camminai verso la mia stanza, aveva ragione, non l'avevo mai trattata così prima d'ora, cosa mi prendeva quel giorno? L'agitazione era troppa ma per me lei non era uno dei problemi peggiori, le avrei chiesto scusa poi e avrebbe capito.

Mi sdraiai sul letto e sentii vibrare il mio cellulare, un nuovo messaggio.
«Chi sarà ora?» chiesi tra me e me.

Estrassi il cellulare dalla tasca destra dei miei pantaloni e aprii il messaggio:

Brendon: Vediamoci stasera alle otto e mezza al solito posto.

 

Buttai il cellulare sul letto accanto a me e pensai «cosa cazzo vorrà ora pure lui? Bastano già i miei problemi, mah», ma all'appuntamento ci sarei andato, in quel momento, però, avevo sonno e di quella giornata ne avevo già abbastanza, mi trovavo già sul mio letto quindi beh, un bel pisolino ci stava, non poteva negarmelo nessuno.

Mi svegliai dopo qualche ora e il cellulare era ancora accanto a me che vibrava, stavolta era uno squillo. Prensi il cellulare, una chiamata persa, Brendon. Guardai l'ora e «cazzo, sono le otto e venti, devo muovermi, tra dieci minuti devo essere da Brendon.»
Mi alzai di scatto dal letto e aprii l'armadio, «dove sarà la mia camicia ora?» pensai.

 

«Mamma, la mia camicia dove cazzo è finita?» urlai.

«E' lì sulla sedia Nate, prendila!»

Presi la camicia, la indossai velocemente, misi le scarpe e corsi verso la porta di casa.

«Mamma io esco.»

«Dove vai Nate?»

«Saran fatti miei mamma, ciao.»

«Aspetta Nate, a che ora torni?»

«Non ti interessa, ciao ho detto.»

«Ciao Nate!» Esclamò mia madre con voce delusa. 


Scesi giù per le scale, e iniziai a correre per cercare di non tardare troppo.

Arrivai da Brendon con qualche minuto di ritardo è lui era già lì ad aspettarmi impaziente.

«Scusa Brendon se ho ritardato ma mi sono addormentato e mi sono risvegliato poco fa, ho fatto tutto in fretta ma ho fatto tardi comunque.»
«Tranquillo Nate comunque oggi ho percepito stranezza in te, eri freddo, quasi come se qualcosa ti infastidisse.»

«Non preoccuparti Brendon, è solo l'ansia del college, il primo giorno non ci voleva proprio.»
«Nate, sicuro?»

«Si, Brendon, son sicuro!»
«Va bene Nate, sei strano, cosa succede?»

«Nulla, non è successo nulla!» Esclamai io a testa bassa.

«Va bene Nate, come vuoi, allora ti lascio stare. Torna a casa che è meglio, ti vedo tanto giù di morale.»
«Va bene Brendon, scusa ancora, ciao.»
«Ciao Nate, tranquillo.»

 

Girai le spalle e tornai a casa, erano le nove e mezza, varcai la porta di casa e urlai «mamma son tornato.»

«Va bene Nate, cosa vuoi per cena?»

«Mamma mi va bene tutto, anzi non ho fame...scusa mamma vado a letto, ho voglia di riposare.»

«Nate, sei sicuro che vada tutto bene?»

«Si mamma, lasciamo perdere, buonanotte.»

Mi avvicinai a mia madre e le baciai la fronte.
«Scusa per oggi.»

«Tranquillo Nate, fa niente, buonanotte.»

Andai in camera e mi misi a letto, chiusi gli occhi, sperai vivamente che il giorno seguente non arrivasse mai e cercai di addormentarmi il prima possibile.


Per qualsiasi cosa, potrete trovarmi qui: @_proudtoloveyou

  
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