Un flashback di insulti, critiche e battute di poco gusto sul mio conto avevano impedito alla mia mente di riposare almeno per un’ora, prima che i miei, mi costringessero a scendere in piscina con loro.
- “Ana, siamo in vacanza, smettila di fare la solita ragazza asociale e pensa a divertirti!”
- “Divertirsi in una piscina? Mamma, ho diciotto anni.”
- “Pare che alloggino in questo hotel perfino quella band americana. Quella che piace a tua cugina, One Director..”
- “One Direction mamma! E poi non sono americani! Comunque non mi interessa. Ho di meglio da fare che correre dietro a dei ragazzi solo perché mia madre pensa che io sia asociale e abbia bisogno di divertirmi.”
- “Fai come vuoi, portati un libro da leggere, l’iPod , quello che vuoi, sta di fatto che scenderai con noi. Tuo fratello e tuo padre sono già scesi, non farci aspettare. Hai dieci minuti per metterti il costume”
Odio i miei genitori. Soprattutto mia madre. Non si preoccupa del mio stato emotivo, di come mi sento o se magari ho bisogno di un abbraccio, si preoccupa soltanto dell’apparenza, vuole essere la migliore, perfetta. Quel tipo di donna che non sbaglia mai, ricca, la seconda copia di Lily van der Woodsen.
Passano cinque minuti e il mio telefono squilla:
-“Anastasia, sono già passati dieci minuti, non farmi salire di nuovo nella suite!”
-“Mamma, sono passati solo cinque minuti e comunque non preoccuparti, sono appena uscita”
È una donna insopportabile.
Scendo per le scale fino ad arrivare al piano terra, dove, secondo le indicazioni di mia madre, avrei trovato la piscina.
Sono alla reception per chiedere informazioni, quando le mie parole vengono interrotte da un urlo di ragazzine, mi giro e vedo scendere per le scale cinque ragazzi bianchi come il latte, alti e in costume.
“NO.”
-“Mi scusi?”
-“No, niente, mi stava dicendo…”
-“La piscina è fuori, le consiglio di uscire dal retro, c’è molto caos davanti alla porta! Percorra il corridoio a destra delle scale, troverà una porta: segua le indicazioni poste sopra il muro e non avrà problemi a raggiungere la piscina! Se le servono altre informazioni, siamo qui”.
-“Grazie mille.”
Uscii dalla porta e, seguendo le indicazioni, arrivai alla piscina.
Entrando notai un gruppo di persone riunite sotto un ombrellone a parlare con la nuova boy-band, “I nuovi Beatles” li chiamavano. Tutte cazzate. Non esistono nuovi Beatles, i Beatles sono solo quattro: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.
Tra quelle persone notai una donna sulla cinquantina, bionda con un costume turchese a pois, appena la vidi mi venne un colpo. Era mia madre.
Mi avviai tra gli ombrelloni nella speranza di trovare il nostro e sistemarmi senza dover andare a chiedere quale fosse alla vipera, ma le mie speranze furono infrante dalla sua voce squillante che mi incitava ad avvicinarmi a loro per presentarmi.
-“Eccola lì mia figlia! ANA, SIAMO QUI! VIENI!” sorrise.
-“Scusa mamma, è che non trovavo la piscina e stavo chiedendo informazioni alla signora della reception”
Mi avvicinai e salutai educatamente tutti e cinque i ragazzi, avevano un sorriso pazzesco, luminoso. Feci un passo avanti per stringergli la mano quando improvvisamente qualcuno mi prese dalla vita e con poche mosse mi lanciò in piscina...
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SPAZIO AUTRICE!!!
Mi chiamo Ilenia e questa è la mia prima fanfiction.
Mi farebbe piacere se mi lasciaste una recensione
con scritto quello che pensate sulla storia.
Non sono una ragazza permalosa quindi , se avete delle
critiche da farmi le prenderò come un consiglio per migliorarmi.
Se volete seguirmi su twitter questo è il mio nick: @wjlliams
(: x
Questa è Anastasia: