15/06/2013
8 recensioni
.:Can u stop with this ‘bla bla bla’?
Masaki iniziava a chiederselo abbastanza frequentemente.
Stava appoggiato al muro accanto agli armadietti, con la gamba piegata leggermente all’insù che premeva sulla superficie e sorseggiava quello che rimaneva della coca-cola che aveva comprato poco prima dal distributore. Stingeva la lattina fra le nocche, deglutendo avidamente.
Qual era stata la prima volta che aveva iniziato a fare scherzi?
Probabilmente al compimento dei suoi primi undici anni, prima che i suoi genitori morissero nell’incidente stradale, quella volta la vittima era stata sua zia Hoshiko; si, insomma, le aveva nascosto la dentiera.
O forse tempo prima, quando aveva nascosto, sotto il naso del legittimo proprietario, suo cugino, il pallone da calcio che poi –accidentalmente, oh- era finito sotto un camion.
No, decisamente non se lo ricordava.
E a pensarci non gli importava più di tanto, solo aveva provato miseramente a contenere i suoi pensieri sul prossimo scherzo, e chi poteva essere la vittima se non il suo nuovo e adorato senpai?
“Quello casca a tutto, sarà esilarante combinargliene un’altra.” Pensò fra sé, mentre un ghigno soddisfatto gli riaffiorava sulle labbra e mentre osservava Kirino farsi largo tra la folla, che si stava via via diradando, insieme a Shindou.
Ah, già, gli inseparabili, erano veramente irritanti insieme.
Passò lo sguardo soddisfatto sulla lattina e la accartocciò con una leggera pressione, dopodiché sembrò tracciare con gli occhi la traiettoria dall’oggetto stretto fra le sue mani a quell’insignificante testa rosa.
La lanciò con una precisione sbalorditiva; la latta di coca-cola sembrò planare direttamente sulla sue testa, e quando sentì un ‘Tick’ rimbombare nel corridoio ormai semi-vuoto e il seguente ‘Ahi! Ma che…’ del suo compagno, capì che aveva fatto centro e che era ora di scappare.
Prima che l’ira di Ranmaru si trasformasse nella sua solita, sciocca, voglia di fare ramanzine.
Sembrava averci preso gusto, ormai.
Per poco non scoppiò a ridere, congratulandosi a mente dello scherzo perfettamente andato, si allontanò a grandi passi dal corridoio.
«Kariya!» si sentì chiamare da una voce fremente di rabbia, alle sue spalle.
‘…E’ incazzato.’
Si voltò augurandosi di aver messo la faccia più angelica e da finto tonto della storia.
«Qualche problema, senpai?»
«Quante volte te lo devo dire, Masaki?!» sputò il rosa, digrignando i denti «Non puoi continuare a fare scherzi al primo che ti capita davanti! Prima o poi la gente potrebbe stancarsi di te, e allora rimarrai so--»
Venne interrotto dalle labbra del difensore più piccolo che si poggiarono sulle sue, soffocando le seguenti parole.
«Potresti smetterla con tutto questo ‘bla bla bla’, Kirino-senpai?» ghignò Masaki vedendo l’espressione sorpresa di Ranmaru.
E intanto sperò. Sperò che avesse capito, senza bisogno di un’altra ramanzina.
nda:
buonday a tutti! come va? ho notato che molti nel fandom hanno fatto gli esami, quest’anno. come sono andati? spero bene, lol. nh… allora, si, la fic ~
l’ho scritta mentre giacevo in uno spoglio lettino d’ospedale. (?) in pace all’anima mia, oh.
e fra nishimido e asukina + fey, potevo non scrivere una ranmasa? assolutamente no, perdinci.
anche se fa assolutamente schifo questa; la verità è che non mi andava di rivederla perché ormai era scritta, boh.
probabilmente con il tempo la cancellerò per ripubblicarla completamente revisionata, ma fino ad allora questa è e questa rimane (?) ah, la zietta di Masaki e il cuginetto innominato (?) sono personaggi inventati alla cavolo, così come l'accostamento dei colori del titolo.
ora vado, don't let me go mi sta letteralmente distruggendo, damn. troppi feels. <3
mi eclisso per vostra fortuna, aw.
kisses~
flamin.