Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: rauhlscharm    15/06/2013    4 recensioni
Mi afferrò dai glutei e mi poggiò sulla lavatrice a gettoni ancora accesa prima di attaccare le sue labbra alle mie in un bacio passionale.
''Justin..'' mormorai staccandomi la lui per riprendere fiato.
''Suzy..'' replicò con voce affannata.
Mi avvicinai dolcemente per poi tirare la sua giacca di pelle e far aderire i nostri corpi.
Mi baciò ancora.
''Suzy sei mia, solo mia.''
Sorrisi sulle sue labbra.
Genere: Erotico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so come, né perché, ma mi ritrovai a camminare avanti e indietro per la mia camera, sistemandomi più volte la camicia a quadri che avevo rubato dall’armadio di mia madre.
Alla fine, quel misterioso rag… Justin mi persuase ad uscire con lui la sera stessa.
Quella mattina, parlammo per quelle che parvero un paio d’ore, all’interno di un piccolo bar vicino la piazza centrale.
Parlammo del più e del meno e lo scoprii più simpatico di come sembrava.
Parlammo della sua provenienza, una piccola cittadina ad un paio d’ore da Toronto, parlammo dei suoi interessi (l’hockey e la musica rock)
e dei miei (l’arte e Andy Warhol), parlammo dei suoi amici Mike e Christian e di Alex,
parlammo fino a che non vidi mio fratello entrare accompagnato da non proprio la migliore delle compagnie.
Justin capì il mio disagio e mi portò fuori. Cercai di liquidarlo più volte, la visione di mio fratello mi aveva ricordato quanto pericoloso potesse essere,
ma insistette per portarmi al Luna Park da poco aperto.
E quindi mi ritrovai ad aspettarlo per più di mezz’ora.
Non che fosse in ritardo, per carità! Ero io ad essere nettamente in anticipo.
Quando finalmente sentii il campanello suonare, mi affacciai alla finestra per essere sicura che fosse lui.
Sgranai gli occhi alla vista di una ducati nero opaco.
Pensava che fossi davvero salita su quella cosa? Perché in tal caso.. pensava bene.
Presi un forte respiro e mi precipitai giù cercando di sembrare il più calma possibile.
‘’Ciao bambola’’ disse sorridendomi.
‘’Ora lo sai il mio nome, potresti usarlo’’ si lasciò sfuggire una risata ‘’ciao Justin’’.
Mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio per poi infilarmi in testa il casco che in teoria avrebbe dovuto usare lui.
‘’Tu non lo metti?’’ domandai preoccupata.
‘’Non preoccuparti Su’’ rispose sogghignando.
Salì prima di me sulla sua bellissima moto e poi mi invitò a seguirlo, allacciando le mie mani, intorno al suo busto.
Diventai paonazza non appena sentii il contatto tra i nostri corpi.
In men che non si dica, si affrettò a partire. Chiusi gli occhi e incominciai a tremare, non solo per la paura,
ma anche per il venticello che c’era quella sera.
‘’Suzy? Hey Suzy.. che fai? Tremi? Hai paura?’’ chiese prendendosi gioco di me.
‘’N-no, ovviamente no’’ dissi placata ‘’ho solo freddo’’.
Spense il motore ed abbassò il cavalletto, sebbene ancora non fossimo arrivati.
‘’Ma dove siamo? Non vedo nessun Luna Park..’’ gli lanciai un occhiata severa.
‘’Infatti, non siamo ancora arrivati’’ rispose levandosi il giacchetto di jeans ‘’prendi questo’’ me lo porse.
‘’No dai, mi hai già dato il casco, basta davv…’’ mi interruppe.
‘’Shh, mettilo’’ contestò.
Feci come mi disse e indossai il giacchetto che mi stava parecchio largo, specialmente alle maniche.
Sorrise e risalimmo sulla moto.
In non meno di cinque minuti arrivammo davanti ad una grande insegna luminosa che diceva ‘’Calga Park’’.
I vocii vagavano per le strade, le urla contente dei bambini giungevano alle mie orecchie come canti soavi,
l’odore di zucchero filato si disperdeva nell’aria, le musiche delle giostre venivano soprastate dagli urli della gente sulle montagne russe.
‘’Calga Park, ptf, che fantasia’’ disse lui con sarcasmo.
Mi limitai a guardarlo e ridere.
Una volta entrati, mi si illuminarono gli occhi come una bambina di cinque anni e Justin non poté far altro se non sorridere alla dolce immagine di me che sprizzavo gioia da tutti i pori.
Cominciai a trascinarlo in lungo e in largo per ammirare tutto quello che il parco offriva.
Dopo circa dieci minuti di camminata a vuoto ci trovammo davanti l’entrata per le montagne russe e si bloccò di colpo.
Mi paralizzai al solo pensiero di dover salire lì.
‘’Ci andiamo?’’ disse con aria tenera.
‘’Ma io veramente..’’ ma tagliò corto.
‘’Hai paura? Dai, salgono anche i bambini’’ disse indicando alcuni ragazzini intenti a mettersi in fila.
Troppe volte nella mia vita mi si era stato detto che ero una bambina, troppe volte mi si era stato detto che ero una fifona o non avevo le palle per fare qualcosa.
Decisi la stessa mattina che era tempo di cambiare, no? Ero riuscita a salire sulla moto senza troppi problemi, quanto sarebbe stato diverso?
Presi la mano di Justin che sembrò sussultare a quel contatto e lo tirai verso l’entrata.
Una volta preso il nostro posto cominciai a pentirmi di ciò che avevo fatto.
‘’E se crolla? E se cado di sotto? E se si blocca durante il giro della morte?’’ chiesi preoccupata.
‘’Stai tranquilla, andrà tutto liscio come l’olio’’ rispose cercando invano di tranquillizzarmi.
‘’Ma l’olio è scivoloso, e se..’’ mise un braccio intorno alla mia spalla e sorrise quando vide che con quel semplice gesto era riuscito a farmi zittire.
Deglutii rumorosamente quando capii che l’aggeggio infernale stava per partire, chiusi gli occhi e presi un respiro profondo sotto gli occhi di Justin che se la rideva.
Le prime discese non furono neanche tanto male, ma il peggio stava per arrivare.
Eravamo sulla salita più alta, pronti a prendere la velocità necessaria per riuscire a fare il giro della morte, quando cominciai a respirare affannosamente.
‘’Bimba.. Bimba, guardami’’ gli diedi retta e mi girai a guardarlo.
Era bellissimo, come sempre.
Aveva una maglietta nera con lo scollo a V e le maniche corte.
Notando il suo abbigliamento mi ricordai che ancora avevo il suo giacchetto che, tra l’altro, profumava di vaniglia.
Mi sorrise, sorrise come solo lui sapeva fare e mi portò in un altro mondo.
I rumori cessarono, tutto intorno a noi divenne sfuocato e riuscii a vedere solo lui e la sua perfezione.
Non c’era nient’altro a cui potessi pensare in quel momento, se non a lui.
Ma i miei pensieri furono interrotti da un bizzarro suono e le aste di ferro del nostro vagone si alzarono.
‘’Aspetta.. cosa?’’ era già finito? Avevamo fatto il giro della morte e neanche me ne ero accorta.
‘’Vedi, non è stato tanto male dopotutto’’ disse fiero di sé.
‘’No.. infatti..’’ risposi poco sicura.
‘’Ora cosa vuoi fare?’’ era pimpante come non so cosa, se avesse potuto avrebbe saltato da una parte all’altra, ma un po’ di dignità ancora la tiene, dai.
‘’Non so, qualcosa di più.. rilassante?’’ proposi.
Mise una mano sul mento come per pensarci e dopo qualche secondo indicò la ruota panoramica.
Non ci ero mai salita prima d’ora.
In realtà, ho sempre sofferto di vertigini, ma quella sera sentivo di poter fare tutto senza troppi problemi.
Ci mettemmo in fila ma Justin subito capì che ci sarebbe voluta una bella mezz’ora, quindi mi disse di aspettarlo lì.
Per quella che parve un’eternità, stetti da sola a guardarmi intorno per cercarlo e vedere cosa stesse combinando.
Si presentò davanti a me solo cinque minuti dopo, tenendo in mano un grande orso di peluche.
‘’Sei bellissima stasera, Suzanne’’ disse facendo una voce buffa e nascondendosi dietro l’orso.
‘’Ma grazie.. oh e se vede Justin, può cortesemente dirgli che anche lui è uno schianto?’’ dissi diventando paonazza.
Abbassò l’orso e mi lasciò un bacio poco distante dalle labbra, il che contribuì ad arrossire le mie guance.
‘’Grazie’’ disse poi.
La fila a poco a poco diminuiva e quando fu del tutto cessata, ci fecero sedere su una cabina solo per noi.
La ruota cominciò lentamente a girare e cercai di evitare lo sguardo di Justin che mi metteva parecchio in imbarazzo,
guardando le persone a terra che piano piano di facevano più piccole.
‘’Come mai a volte sembri così timida e altre volte non ti fai tanti problemi prima di dirmi le cose in faccia?’’ chiese d’un botto.
‘’Come, scusa?’’ chiesi meravigliata.
‘’Voglio dire.. a volte ti comporti come se non mi conoscessi proprio, altre invece come se fossi la mia migliore amica. Non che mi dia fastidio, anzi.. però.. non ti capisco’’ cercò di spiegare.
‘’Ma io non ti conosco ancora infatti e la timidezza fa parte del mio carattere, ma sto cercando di cambiare, giuro’’ dissi ridendo.
‘’Perché mai dovresti cambiare?’’ chiese incuriosito.
‘’Non lo so..’’ risposi insicura e abbassando lo sguardo.
Mi alzò il mento con due dita e mi guardò negli occhi.
‘’Non farlo’’ disse serio.
Sorrisi ma non ero sicura di voler ascoltare il suo consiglio.
‘’Tu piuttosto, ieri al Betty’s non sembravi così dolce, soprattutto con quella biondina..’’ dissi alzando un sopracciglio, cercando di imitarla.
La mia buffa imitazione lo fece ridere e il che mi rese felice.
‘’Ma chi? Taylor? E’ la sorella di Christian, non potrei mai.. come dire.. stare con lei’’ spiegò.
Sinceramente mi lasciò un po’ delusa, come se fossi un il rimpiazzo di quella tipa che non poteva avere.
‘’Oddio, non starai mica pensando che mi piaccia?! ‘’ urlò ad un certo punto.
‘’In realtà si’’ sputai fuori la realtà.
‘’No, mai! E’ solo brava a.. a.. è simpatica, tutto qui’’ disse nervoso.
Feci finta di non sapere cosa stesse per dire, tanto sono una bambina, no?
‘’Quanti anni hai?’’ cambiò discorso.
‘’Diciassette, tu?’’ risposi accontentandolo.
‘’Diciannove.. sei piccola’’ scherzò.
‘’Sei due anni più grande di me, sei piccolo anche tu’’ gli feci la linguaccia.
Rise e si girò a guardare il panorama ed io con lui.
‘’Wow, ed io che pensavo che Calgary facesse schifo’’ risi alla sua bizzarra uscita.
‘’Come mai sei qui?’’ chiesi poi.
Ci furono minuti di silenzio, lo vidi irrigidirsi e stringere i pugni.
‘’Sono scappato di casa’’. 




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HELLO THERE!
4 recensioni, sdpofjsdpojosfjoas.
potrei abituarmici! :3
come va la vitaaaa?
io ho gli esami quest'anno, scusate se non ho aggiornato prima maaaa spero di essermi fatta perdonare.
vabbe', riguardo al capitolo, questa è la prima di una luuuunga serie di uscite in tema Juzanne (si, ho anche dato un nome alla coppia).
ho un casino di idee, anche per un futuro sequel, ma dipende da voi.
fatemi sapere cosa ne pensate e perché, secondo la vostra opinione, Justin è scappato di casa?
perché i suoi amici sono con lui?
lalalaaaa, vi amo tutti, ciaus.
ps: visto? Justin è passato dai giacchetti di pelle ai giacchetti di jeans, wow.
  
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