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Autore: yachan    15/09/2004    3 recensioni
Sono passati tre anni...e nulla è più come prima. C'è la faranno i protagonisti del più famoso mondo Pokèmon, ad evitare una nuova catastrofe? Riusciranno a rincontrarsi, prima che il peggio si avveri?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vortice cap

VORTICE

Cap. 11

 

 

 

NAVE DA CROCIERA

-         Signori passeggeri, siamo lieti di annunciare il nostro arrivo al porto di Pho- disse il capitano dall'auto parlante.

I passeggeri esultarono e tirarono un sospiro di sollievo.

-         Ash, sei pronto?- chiese Mist.

-         Sì.

-         Bene, appena la nave attraccherà, partiremo immediatamente.

-         D'accordo.

-         State per andarvene?- chiese Ottavio, entrando nella cabina di Ash.

-         Sì- rispose Mist- Abbiamo già perso anche fin troppo tempo.

-         Vi ho portato qualcosa da mangiare durante il viaggio- disse Manuela.

-         Wow, grazie!- disse felice Ash.

-         E' il minimo, dopo quello che è successo- disse Manuela- Abbiamo rovinato la vostra luna di miele.

-         Non fa niente- sorrise imbarazzato.

-         Piuttosto, vedete di riposare anche voi- disse Mist, uscendo dalla stanza- ciao- salutò.

-         Ciao- salutarono Ottavio e Manuela.

-         Ehi, aspettami Mist- disse Ash, raccattando le sue cose- Forse un giorno ci rivedremo. Ciao!- salutò.

I due ricambiarono il saluto e si guardarono a vicenda.

-         Che ne pensi?- chiese Manuela.

-         Dico che sono una strana coppia. Ma stanno bene insieme.

-         Già. Secondo te, perché Mist ha voluto parlare con Renzo?

-         Non so…ma ho il sospetto che anche loro nascondano qualcosa.

-         Dici?

 

"Vuoi parlare con Renzo?!"- chiese sbalordito Ottavio.

"Sì"- rispose la ragazza.

"Non si può fare! E' troppo pericoloso! Lo sai di cosa è capace"

"Non te lo sto chiedendo come un favore. Se non me lo permetterai, farò da sola"- lo guardò con aria seria.

"Mh…ma perché insisti tanto?"

"Non sono affari tuoi"

"Sempre così acida?"

Non rispose. Si limitò a fissarlo.

"D'accordo, ma solo per qualche minuto"

"Va bene"

"Sei sicura che non vuoi che venga con te?"

"Sì"

 

La nave attraccò al porto e i passeggeri si prepararono per sbarcare.

Mist si sistemò sulla moto, insieme ad Ash e a Pikachu. Poi scesero dalla nave e si allontanarono.

 

"Chi si rivede, la piccola eroina"

"Bando alle ciance, vado dritta al sodo"- disse seria, in piedi davanti a lui.

"Oh, oh, intuisco che vuoi sapere qualcosa da me, vero?"

"Come sei riuscito ad evadere dalla prigione?"

Rimase sorpreso e si sistemò bene nella sedia, con un sorriso stampato sulla faccia.

"Lo vorresti sapere, eh? Beh, ti costerà cara l'informazione"

"Non sei nelle condizioni di dettare le regole"- rimase impassibile.

"Chissà…"

"Da solo non saresti riuscito ad uscire dalla prigione. Qualcuno ti ha aiutato, ma chi?"

"Chissà…"- alzò le spalle, fingendosi ignaro.

"Sentimi bene!"- lo afferrò per il colletto- "Per colpa tua, una persona molto importante si è ferita. E questo non doveva succedere!"

"Oh- ho, ti sei scaldata…quel ragazzo ti sta così a cuore?"- sorrise- "Sei innamorata, cara agente?"

Mist lasciò di colpo il colletto dell'uomo, facendolo cadere sulla sedia. Si girò e guardò in silenzio la sua stessa ombra in quella stanza.

"Pokè control…questo non ti fa venire in mente qualcosa?"- si girò verso di lui "C'entra qualcosa con la tua fuga?"

L'uomo rimase silenzioso.

"Sai che rischi l'ergastolo? In ogni caso, che tu parli o no, io avrò le informazioni di cui ho bisogno"- lo fissò- "Ti ho sentito parlare con il tuo complice"

Silenzio.

"D'accordo. Fa come preferisci. Sai, se avresti collaborato…la tua pena non sarebbe stata così dura. Anche se è quello che ti meriti"

Fece per andarsene, quando lui alzò dalla sedia.

"Non so molto di loro"- disse- "Il patto era che in cambio della mia libertà, io dovevo aiutarli"

"E poi?"- si girò verso di lui.

"Una volta sbarcato al porto, mi sarei dovuto incontrare con una persona…"

 

-         Ehi, Mist…- sentì che Ash la chiamava.

-         Si?

-         Manca molto per arrivare a destinazione?

-         No…entro domani saremo arrivati.

-         …stavo pensando…non abbiamo ancora finito il nostro discorso…

-         Come?

-         Ricordi? Stavamo ballando quando io ti ho chiesto se…

La moto si fermò di colpo, facendo una virata.

-         Che è successo?- chiese sorpreso il ragazzo.

-         Niente- scese dalla moto- Devo solo comprare una cosa qui al porto.

-         Vengo con te.

-         No, tu rimani qui vicino alla moto.

-         Eh? Perché?

-         Non discutere- si allontanò- E che non ti venga in mente di svignartela.

Ash sbuffò e si appoggiò alla parete di un negozio.

-         Beh, ne approfitterò per mangiare- prese il cibo che gli aveva preparato Manuela.

La sua attenzione fu subito attirata da i Pokèmon che giravano per il porto.

Non li aveva mai visti. Si domandava se quei Pokèmon appartenessero a qualcuno, ma non vide nessuna persona che avesse l'aspetto di un allenatore. E poi i Pokèmon camminavano tranquillamente fra la folla, senza che qualcuno ci facesse caso.

-         Eppure non sembrano selvatici- disse.

-         Ed è così- disse un'altra persona.

Ash si girò e vide che un ragazzo si era appoggiato alla parete vicino a lui. Aveva più o meno la sua età e i suoi capelli biondi gli arrivavano quasi all'altezza delle spalle.

-         Non hanno allenatori?- chiese.

-         No. Sono liberi- rispose, senza distogliere lo sguardo dalla strada- la maggior parte dei Pokèmon di questo continente convivono con gli essere umani. I Pokèmon si sono abituati a stare tra la folla e gli uomini a collaborare con loro, senza necessariamente catturarli.

-         Oh.

-         Sei nuovo di questi parti, vero?

-         Sì, arrivo da Pallet Town.

-         Pallet Town…l' ho già sentito nominare- disse soprappensiero- Il tuo Pokèmon non sta nella sua sfera, come fanno la maggior parte degli allenatori?

-         No…Pikachu è il primo Pokèmon che ho avuto…e lui preferisce stare fuori dalla sfera Pokè.

-         Pika!- sorrise il Pokèmon.

-         Dovete essere molto amici.

-         Sì, Pikachu è il mio migliore amico.

-         Sai, quel tuo Pikachu non mi è nuovo…mi sembra di averlo già visto in azione da qualche parte…ma dove? Per caso avete partecipato alla Lega Advance?- rise- Scusate, forse vi scambio per altre persone…sapete è raro vedere allenatori provenienti da altri continenti.

-         Ehi, Tom, che fai lì? Vieni, che sono arrivati i clienti!- gridò un signore da un negozio affianco.

-         Sì, d'accordo, arrivo- si staccò dal muro- Uff, devo riprendere il lavoro. Beh, è stato un piacere parlare con te…il tuo nome?

-         Ash…Ash Ketchum…

-         Io, Tom Jeson. Ciao.

-         Ciao.

Il ragazzo tornò nel negozio. Ash rimase lì, a guardare la gente che passava.  

In quel momento arrivò Mist.

-         Fatto, possiamo partire- disse, aggiustandosi i guanti.

-         D'accordo.

Salirono sulla moto e ripresero il loro viaggio.

-         Allora, tutto bene? Non hai causato guai?

-         Per chi mi hai preso? Non sono un bambino!

-         Scherzo, scherzo- sorrise.

Più indietro, al negozio, Tom stava servendo l'ultimo cliente. Prese da uno scatolone dei vecchi giornali e ne prese uno a caso. Lo aprì e lo utilizzò per ricoprire un vaso.

Ma una scritta lo fece fermare. Prese la pagina principale del giornale e lesse attentamente l'articolo.

-         Torneo della Lega Advance: vince con una vittoria schiacciante lo sfidante Ash Ketchum- uscì velocemente dal negozio e si guardò in giro- Non c'è più… 

-         Ehi, Tom, che stai facendo? Stai servendo un cliente, non più andartene così!- lo rimproverò il suo capo.

-         Sì, arrivo subito.

 

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SEDE CENTRALE

-         Signor Brock, stanno arrivando- disse un uomo, entrando nello studio di Brock.

-         Ah, sì, grazie…quando arrivano, gli faccia venire qua. Sono proprio curioso di sapere come è andata.

-         D'accordo- uscì.

Nel frattempo un poco distante dalla sede, una moto e una macchina si avvicinano a grande velocità al palazzo.

I due mezzi arrivarono nel medesimo istante, fermando a pochi metri dall'ingresso.

Mist e Ash scesero dalla moto, così come fece Nick dalla macchina.

-         Ciao Mist- salutò il ragazzo.

-         Ciao Nick- ricambiò il saluto la ragazza, poi si sorrisero- Ehi, com'è ridotta male la tua adorata macchina- disse Mist a Nick.

-         Eh, ne abbiamo dovute passare tante- poi notò la persona che era con la ragazza- E così è lui il ragazzo che dovevi scortare?

-         Sì. E tu? Non mi dire che l' hai dimenticato ad un autogrill?

-         Spiritosa, adesso te lo presento. Gary, scendi dalla macchina.

-         Siamo arrivati?- Gary aprì la portiera della macchina e uscì.

Mist e Ash rimasero a bocca aperta.

-         Gary!- dissero i due, sorpresi.

-         Lo conoscete?- chiese meravigliato Nick.

-         Ash! Che ci fai qui?- chiese Gary.

-         Questo dovrei chiedertelo io!- disse Ash- Non dirmi che anche tu…

-         Se ti riferisci al fatto che questo tizio scalmanato- indicò Nick- mi ha trascinato per mezzo continente, fino ad arrivare qui…sì, è così.

-         Ehi, non sono scalmanato!- disse offeso Nick.

-         Nick, Mist!- Jonny uscì dall'atrio della sede e gli andò incontro.

-         Ciao Jonny!- lo salutarono i due.

-         Allora, com'è andata?- chiese curioso- Sono loro i prescelti?- indicò Ash e Gary.

-         Prescelti?- Ash e Gary si guardarono a vicenda, senza capire.

-         Sì, sono loro- disse Mist- Dov'è lui?

-         Vi sta aspettando su nel suo ufficio.

-         D'accordo.

Nick e Mist salirono le scale con Jonny al loro fianco.

Ash e Gary rimasero lì fermi.

-         Allora, vi muovete o aspettiamo che faccia notte?- disse Mist, girandosi verso di loro.

-         Sì, sì…veniamo- risposero i due ragazzi.

Il gruppetto entrò dentro la sede e camminarono verso l'ascensore.

-         Mh…- disse Nick riflessivo.

-         Che c'è?- chiese Mist.

-         Direi che ho vinto io.

-         Eh?

-         Sì…ti ricordi la scommessa? Sono arrivato prima io.

-         Vaneggi, mio caro! Sono arrivata prima io! Con la tua macchina ridotta in quelle condizioni, non saresti potuto andare oltre.

-         Se per questo neanche la tua debole moto, avrebbe potuto fare altrimenti.

Ash e Gary guardarono i due ragazzi davanti a loro. Sembrava che si conoscessero da tempo.

Jonny sospirò guardando Nick e Mist litigare per l'ennesima sciocchezza.

-         Sentite ragazzi…a me è sembrato che foste arrivati nello stesso momento- disse Jonny.

I due lo fulminarono con gli occhi.

-         Jonny, da che parte stai! Sono io quella che è arrivata per prima!- disse Mist.

-         Non lo intimorire. Jonny sa bene qual è la verità, ovvero che ho vinto io!

Jonny non sapeva che dire, ma ringraziò il cielo che erano arrivati all'ufficio di Brock.

-         Che ne dite di continuare dopo?- propose Jonny- Siamo arrivati.

Un uomo li accolse e li condusse all'interno dello studio.

-         Sono qua, come volevate- disse.

-         Grazie, puoi andare- un uomo dalla carnagione scura si alzò dalla sua sedia e andò incontro al gruppetto.

-         Ben tornati, com'è andata la gita?- chiese Brock sorridendo.

Mist e Nick lo squadrarono, ma nessuno di loro voleva ammettere la verità.

-         Benissimo!- dissero i due insieme.

-         Ottimo, vedo che avete portato a compimento la vostra missione- disse guardando Ash e Gary.

-         Ehm…si può sapere che succede?- chiese Ash un po' scomodo.

-         Già, perché ci ha trascinato qui?- chiese Gary, invece con un tono arrabbiato- Se volevate vederci, perché non siete venuto voi di persona?

-         Ogni cosa al suo tempo…ora vi spiegherò tutto- poi guardò Mist e Nick- voi potete andare a riposarvi. Avete fatto un buon lavoro.

Nick, Mist e Jonny uscirono dallo studio e chiusero la porta.

-         Beh, io vado a portare in officina la mia macchina. Vuoi che porti anche la tua moto?

-         Mh…sì, grazie- si rivolse a Jonny- Dimmi, ci sono novità?

-         Direi di sì…però ne parleremo più tardi con il signor Brock. Anche perché a quanto sembra, non siete in forma.

-         Sì, hai ragione. Ho proprio bisogno di un po' di riposo. Non sai che faticaccia, proteggere Gary e subirsi tutte le sue lamentele!

-         Eh, eh, però devi ammettere che hai passato anche tu lo stesso momento.

-         Sì…- poi si accorse che la ragazza si stava allontanando- Mist dove vai?

-         Da una persona…- disse solamente, senza voltarsi.

-         Mh...chi la capisce è bravo.

Pochi minuti dopo Mist arrivò davanti una porta.

Bussò e la porta si aprì da sola.

-         Ciao…ti stavo aspettando- disse una donna. Aveva i lunghi capelli verde scuro, raccolti in una coda e due occhi fini e misteriosi.

-         Come sempre…prevedi le mie mosse- disse Mist sorridendo, mentre entrava nella stanza.

-         A cosa devo l'onore della tua visita, Misty Waterflower?- la sua figura era coperta dall'oscurità.

-         Lo sai che non mi piace che mi chiami così.

-         Lo so…- sorrise- Mi piace farti i dispetti- si alzò dalla sua sedia- Però dal tuo sguardo intuisco che c'è qualcosa che ti preoccupa.

-         Mh- si sedette su una sedia.

-         Fammi indovinare…si tratta di quel ragazzo che hai scortato fin qui, vero? Se non sbaglio, è un tuo vecchio amico d'infanzia.

-         Era- precisò- Adesso non so più cosa rappresenti per me.

-         Ti preoccupa quando saprà chi sei in realtà? Non sai quale sarà la sua reazione?

-         Sì…

-         Non credi che l'abbia già intuito? In fondo vi conoscete da quando eravate piccoli e il tempo non può cambiare del tutto una persona.

-         …Sì, pero mi preoccupa che lui sia qui.

-         Già, ti capisco. Credi che non sia in grado di sopravivere in questa organizzazione.

-         Conosco Ash e so che accetterà di fare parte della Sky. Lui è una persona che ama l'avventura e le sfide, ma soprattutto vuole far regnare la pace.

-         Se Brock l' ha scelto è anche per le sue qualità. Sa che può essere utile per l'organizzazione.

-         Sabrina- si alzò dalla sedia- Sai bene che tipo di vita si ha in questa organizzazione! Durante il viaggio, mi sono sempre più resa conto che Ash non può farcela! Insomma, lui è abituato ad un'altra realtà. Entrare a far parte della Sky, significherebbe dire addio al suo passato e alla sua famiglia.

-         E' per questo che sei qui? Per sapere che cosa il destino ha in serbo per lui?

-         Sì, vorrei sapere se c'è un modo per evitare che Ash possa correre pericoli.

La donna camminò verso un tavolino e si sedette su una sedia.

-         Sei ancora molto legata a lui.

-         No, non è vero!- disse nervosa- Sono solo preoccupata per le sue sorti.

-         Servirebbe qualcosa, se ti dicessi che non puoi impedire che il destino si compia?- alzò lo sguardo verso Mist- Ash e Gary sono fondamentali per la missione, altrimenti non solo lui, ma tutti, correrebbero dei pericoli.

-         Però…

-         Mist, non devi permettere che i sentimenti t'impediscano di vedere la realtà. So quello che provi per lui, ma credimi, preoccuparti eccessivamente non farà che peggiorare la situazione. Da adesso in poi, Ash avrà bisogno del tuo aiuto e tu dovrai avere la mente lucida per essere in grado di allenarlo a dovere, in modo che non abbia più bisogno di nessuno.

-         Non capisco…perché fra tutti, proprio Ash? Perché deve sempre rischiare la sua vita?

-         Perché è il suo destino. E il tuo è proteggerlo, finché non acquisterà piena coscienza del suo potenziale.

-         Proteggerlo…io non so se…

-         Ti senti in colpa, perché ha rischiato più volte di morire durante il viaggio, vero?

-         …sì.

-         Ti sei fatta prendere la mano e non hai saputo mettere in pratica quello che hai imparato. Questo è il risultato della tua insicurezza.

Mist abbassò lo sguardo. Sabrina aveva ragione. La sua insicurezza l'aveva portata ad agire in maniera sconsiderata. E questa insicurezza era provocata da quel ragazzo.

-         Comunque, sono sicura che adesso sarai più consapevole di quello che ti aspetta.

-         Mh- fece cenno di sì e si avvicinò alla porta- Anche se a volte non vorrei saperlo.

-         Ricordati che hai accettato di unirti alla Sky per un preciso motivo. Come ogni persona che si trova qui.

-         Sì- aprì la porta e uscì dalla stanza.

-         Mist…- disse Sabrina- è possibile che Ash accetti la proposta, non solo per un senso di giustizia…ma anche per stare con qualcuno…- sorrise e lasciò la frase in sospeso. La porta si chiuse davanti a Mist, senza che lei potesse dire altro.

-         …lo so- disse Mist triste.

Si avviò per un'altra direzione e incontrò Ash, che era seduto davanti ad una finestra, con lo sguardo perso nel paesaggio.

-         Ash…tutto bene?- chiese.

Ash si girò verso Mist e si sforzò di sorridere.

-         Sì…almeno credo.

-         Avete finito di parlare?

-         Sì.

-         E Gary?

-         Ha detto che voleva farsi un giro.

-         E tu, che intenzioni hai?

-         Non lo so…questo continente è così nuovo per me e il mio Pikachu.

-         Già, lo immagino. Lo era anche per me, la prima volta che sono arrivata qui. Che ne dici di venire con me?

-         D'accordo.  

 

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OSPEDALE DI BERNY

-         No!- ribadì un signore.

-         Si!- rispose una signora. Aveva i capelli di un biondo chiaro, raccolti con una molletta. Indossava una divisa rosa, per le infermiere.

-         No!- continuò.

-         Si!

-         Perché non cambi lavoro? Mi stai rovinando la giornata.

-         Ti piacerebbe, eh? Così potresti fare indisturbato quello che vorrai.

-         Beh, di sicuro, vivrei qualche anno di più, senza te intorno.

La signora stava per ribattere, quando bussò un'infermiera.

-         Ci sono delle visite, signor Antonio.

-         Chi può essere?

Nella stanza entrò una ragazza accompagnata da un ragazzo.

-         Salve- salutò.

-         Mist!- disse sorpreso il signore- Sei tornata.

-         Sì- sorrise.

-         Meno male che sei tornata Mist, non ne potevo più di questo vecchietto inacidito- disse la donna, alzandosi dalla sedia- Io vado.

-         Non resti un altro po', Katy?- chiese Mist.

-         No, grazie. Se resto un'altro minuto di più, credo che scoppierò- uscì dalla stanza.

Mist guardò il signore che era seduto sul letto.

-         Non c'entro io- si difese- E' colpa sua.

-         Come no- incrociò le braccia- Dovresti avere più rispetto per Katy. Del resto, ti vuole bene e questo lo sai.

-         …- abbassò lo sguardo, per poi dirigerlo sul ragazzo accanto a Mist- Ah, finalmente ti sei decisa a frequentare un ragazzo.

Mist e Ash si guardarono.

-         No, si sbaglia, lui non è il mio ragazzo- spiegò la ragazza- E' solo un amico. Si chiama Ash.

-         Oh, quel Pikachu è tuo? Allora si un allenatore, vero?- chiese il signore.

-         Sì- sorrise Ash.

-         Pika!- Pikachu saltò sul letto del signore.

-         Wow, è veramente carino.

Mist si allontanò, mentre i due cominciarono a parlare.

Camminò per il corridoio dell'ospedale ed entrò in una stanza, piena di scaffali e al centro una scrivania.

Cercò il cassetto che avesse scritto l'iniziale B.

La trovò e l'aprì. Dentro era pieno di cartelle e fogli. Frugò dentro, fino a trovare quello che cercava. Il cognome Bandera. Estrasse la cartella dal cassetto e l'aprì. Lesse i fogli e sospirò triste.

-         E' tanto grave, vero?

Mist si girò. Appoggiata all'ingresso, c'era una ragazza, un po' più grande di lei. La guardò, poi tornò ai fogli che aveva in mano.

-         …Sì- disse con voce bassa.

La ragazza avanzò verso Mist e si sedette sulla scrivania.

-         Ne ho sentito parlare dal caporeparto…gli rimane poco tempo…quando hai intenzione di parlarne con la sua famiglia?

Mist rimise la cartelletta nel suo posto.

-         I suoi figli sono altrove, in vacanza e i suoi nipoti…beh, a volte sembra che non esista per loro- disse seria.

-         Però prima o poi dovranno saperlo. Lui lo sa?

-         Credo che lo sospetti…del resto, per quale altro motivo lo tratterebbero per così tanto tempo all'ospedale?- chiuse il cassetto con forza e rimase in quella posizione- Accidenti, se solo potessi fare qualcosa…- disse arrabbiata.

-         Purtroppo, non c'è rimedio per il suo male…- disse triste la ragazza- Devi accettarlo Mist- si alzò in piedi e appoggiò una mano sulla spalla di Mist- So quanto sei affezionato al paziente…ma non puoi più fare niente per lui.

Mist appoggiò la testa sullo scaffale.

-         Katy lo sa?

-         No, non ancora.

-         Immagino come si sentirà quando lo saprà…Katy e lui sono amici da una vita.

-         Sì, non è un caso che lui si sia fatto ricoverare qui, dove lavora la sua amica- si appoggiò allo scaffale, vicino a Mist- E dire che passano il tempo a litigare. Chi lo immaginerebbe, eh?

-         Eh, eh- sorrise- Hai ragione…

-         Sono due testardi…non ammetterebbero mai di volersi bene.

Mist rimase in silenzio…quelle parole le erano tanto familiari…dei vecchi ricordi passarono alla sua mente.

Strinse i pugni. No, non era questo il momento per ricordare. 

Mist si staccò dallo scaffale e guardò la ragazza.

-         E con i tuoi pazienti, come va?

-         Mh…niente male…non mi lamento- sorrise- E' bello rivederti, Mist.

-         Sì, anche a me ha fatto piacere rivederti, Marina.

La ragazza sorrise. I suoi lunghi capelli neri caddero giù dalla spalla.

-         Dimmi, questa volta, quale viaggio hai intrapreso?

-         Eh?

-         Sì, ogni volta che ti assenti è per fare qualche viaggio, no?- guardò Mist con serietà- Anche se non mi vuoi dire il motivo di questi viaggi…riesco a capire che non deve essere per una passeggiata. Basta vedere in che condizioni torni- si avvicinò a Mist e le toccò la schiena.

Mist sussultò e guardò Marina.

-         E' qui, vero?- chiese, indicando un punto della schiena- Questa volta ti sei fatta male alla schiena- disse seria. 

-         Ehm…- disse Mist non sapeva che dire. Ogni volta Marina la scopriva- Non è niente…è solo un dolorino.

-         Mist, sai quanto me che questo dolore non è una cosa da niente. Conoscendoti, anche la peggior ferita, saresti in grado di sopportarla. Ma se questo dolore ti ha fatto sussultare, allora deve essere grave.

-         Mh…d'accordo…però prima devo pensare ad Ash.

-         Ash? Ah, è quel ragazzo con cui sei venuta oggi?

-         Eh, sì. Non è che potresti medicarlo?

-         Non c'è problema, me ne occupo io. Però tu non trascurare il dolore alla schiena, altrimenti potrebbe peggiorare.

-         D'accordo. Grazie Marina.

-         Di niente, Mist- sorrise.

-         Bene, adesso possiamo andare.

Le due ragazze uscirono dalla stanza e chiusero la porta.

Raggiunsero la stanza dove era ricoverato il signor Antonio. Mist si fermò, a pochi passi dalla stanza. La porta era aperta e si poteva vedere chiaramente quello che succedeva dentro.

-         Che ti prende?- chiese Marina.

All'interno della stanza Ash e il signor Antonio stavano chiacchierando e ridendo, senza rendersi conto che le due ragazze li stavano osservando. Tutti e due avevano lo sguardo felice.

Mist sorrise.

-         Niente- entrò dentro la stanza- Vi state divertendo?- chiese.

-         Oh, Mist- disse Ash sorpreso- Lo sapevi che Antonio era un allenatore?

-         Uno dei migliori- ribadì il signore.

-         Certo che lo so- Mist si avvicinò ad Ash- Ash, vai un attimo con la mia collega, Marina. Ti deve medicare le ferite.

-         Oh, mai io sto bene.

Mist lo fulminò.

-         D'accordo, vado- si alzò- Arrivederci Antonio. E' stato piacevole parlare con lei- lo salutò e uscì dalla stanza, con Marina.

-         Ciao- salutò Antonio. Poi guardò Mist- E' un ragazzo in gamba.

-         Sì- si sedette sulla sedia.

-         Mi ricorda me quando ero giovane…- disse melanconico- Ahh…-sospirò- gli anni passano e si diventa vecchi.

Mist lo guardò e abbassò la testa.

-         Mist…

-         Dica.

-         Cosa provi per quel ragazzo?

Mist arrossì e guardò sorpresa il signore.

-         Eh…perché me lo chiede? E' solo un amico…

Il signore guardò severamente Mist.

-         Mist…non fare il mio stesso errore. Non nascondere i tuoi sentimenti…altrimenti un giorno te ne pentirai. Se aspetti troppo, sarà troppo tardi per confessare i tuoi sentimenti.

Mist si alzò dalla sedia e si avvicinò alla finestra.

-         E se fosse un amore non corrisposto? E se questi sentimenti, non farebbero che peggiorare la situazione?

Antonio sorrise.

-         Sai, quando si è vicini alla morte, tutte queste domande sembrano superflue. Ci si pente di tutto quello che non sì è fatto e ormai è troppo tardi per rimediare.

Mist lo guardò con aria triste. Antonio aveva capito la sua situazione.

-         Ma voi…siete giovani…e avete molto da vivere…

La ragazza si girò verso la finestra.

-         Anche lei ha molto da vivere…allora perché non fa il gran passo?

-         …Già, io sono stato molto sciocco…ho lasciato che le mie incertezze mi allontanassero dalla persona a cui volevo più bene. E il risultato è questo…- chinò la testa.

Seguì il silenzio. Nessuno dei due aprì bocca, mentre una signora ascoltava attentamente da dietro un muro.

-         In ogni caso, anche se il tempo è passato, i sentimenti non cambiano…- disse Mist, cercando di sorridere- Approfitti di questi momenti, per dichiararle il suo amore. Lei non aspetta altro.

-         Mh- alzò la testa- Sarà difficile, visto che ogni volta litighiamo- fece spallucce- Potrei tentare con una lettera…

-         Ah, no. Non tenti di trovare una scorciatoia. Appena le si presenterà l'occasione, le dica cosa prova a Katy.

-         Va bene…

-         E io farò lo stesso.

Tutte e due sorrisero.

Lo stesso fece la signora fuori dalla stanza.

-         Bene, io vado…- uscì dalla stanza e non appena oltrepassò la soglia, sorrise alla persona appoggiata al muro.

La signora rimase sorpresa e imbarazzata. La ragazza si era accorta che li stava spiando.

Mist si allontanò, senza dire niente e la signora entrò dentro la stanza.

-         Ciao Antonio- salutò.

-         Ciao Katy…da quanto eri fuori?

-         Sono appena arrivata- si finse ingenua e si sedette sulla sedia- Quei due giovani, mi ricordano me e te alla loro età. Non è vero?

-         Sì. Anche se Mist è molto meglio di te- disse, alzando gli occhi.

-         Che hai detto?!- si infuriò e si alzò in piedi- Razza di…

-         …però per me sei speciale- disse, guardando la signora.

Katy si calmò e si rimise a sedere.

-         Sciocco- disse sbuffando.

Tutte e due sorrisero.

Mist raggiunse il bagno e si sciacquò la faccia, con l'acqua fredda.

Alcuni schizzi d'acqua le avevano bagnato alcune ciocche dei suoi capelli, che si attaccarono al bordo del viso.

Maledizione- pensò Misty, appoggiando le mani sul bordo del lavandino e chinando la testa- Perché non posso fare niente?

 

 

                  CONTINUA…

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Ma non ci posso credere!! °o°

Ho terminato un altro capitolo di Vortice!!! E vai! ^o^ Come sono contenta! Soprattutto perché per un momento ho pensato di interromperla (per mancanza di tempo e ispirazione)

Spero comunque che questo capitolo sia all'altezza degli altri, anche perchè l' ho lasciata in conclusa per un bel po' di tempo.

In ogni caso, questo piccolo traguardo, mi ha convinto a riprendere in mano anche le altre fiction in concluse (speriamo che l'ispirazione non se ne vada ç_ç)

Anche in questa fiction probabilmente troverete errori di distrazione (scusate >_<'), ma spero comunque che sia comprensibile.

Ah, su www.manga.it potrete trovare le fan-art dedicate a questa fiction ^o^

Adesso vi lascio e mi raccomando, non smettete di seguire la fiction ^-^

 

Naturalmente, non mi stancherò mai di dirlo, i diritti di Pokèmon & Company non sono miei, ma della Nintendo.

 

By Ya-chan

   
 
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