~ La seconda domenica di Maggio ~







Era la seconda domenica di maggio. Tutti i ragazzi della Feida riposavano, come ad ogni week-end. In realtà la loro vita era diventata monotona, dopo il Ragnarok. Nessuna città da distruggere, niente più armi da costruire e, soprattutto, nessun motivo per cui combattere. Non avevano più neanche i loro poteri, ma il lato positivo c'era: potevano vivere più a lungo. Non era facile ammetterlo, ma la vecchia routine mancava un po' a tutti. Forse, perché era qualcosa che gli accomunava, e, in un certo senso, il desiderio di vendetta che gli aveva fatti incontrare, era riuscito a fare di loro una famiglia. Già, la famiglia. Quella che nessuno dei Second Stage Children aveva mai avuto. Erano stati tutti abbandonati. I loro genitori gli avevano abbandonati, perché avevano paura. Quindi, la seconda domenica di maggio, non era niente di importante per nessuno di loro. Tranne che per uno.
Un ragazzino dai capelli verdi, legati in due code alte, rassomiglianti alle orecchie di un coniglio, camminava per i corridoi della Feida, diretto verso l'uscita.
Tra le dita stringeva un bel garofano rosso e uno bianco, uniti da un nastro rosa pallido nello stelo. Uscì dall'edificio, e camminò con passo svelto per la città. Si fermò, dopo circa quindici minuti, davanti al cimitero. Entrò, e osservò le diverse lapidi, che, da quando i Second Stage Children avevano iniziato a distruggere tutto quello che si trovavano davanti - nel tentativo di dimostrare che loro erano superiori ai comuni esseri umani-, si erano moltiplicate rapidamente. E si sentì in colpa, sapendo di aver contribuito a una tale carneficina. Scacciò quei pensieri, e si avvicinò ad una tomba in particolare. La lapide, a differenza delle altre, era spoglia, senza neanche un mazzo di fiori. Fissò la foto raffigurante una giovane donna, dai lunghi capelli e occhi castani, che sorrideva dolcemente, verso l'obiettivo. Anche lui distese le labbra, in un sorriso nostalgico. Posò delicatamente i garofani vicini alla foto, e una lacrima gli scese per la guancia lattea.
- Buona festa della mamma, Kinako - disse, prima che altre lacrime bagnassero il suo viso.







NdA:
buonasera c:
che dire, oggi avevo lo scritto di italiano, ed è andato abbastanza bene, per fortuna.
poi, avevo bisogno di un po' di angst ♥
e se penso a l'angst, mi viene naturale collegarlo ai Second Stage Children, e quindi a Fei (che è uno dei miei personaggi preferiti ♥).
e se scrivo di Fei, scrivo, di conseguenza, di Kinako.
all'inizio non mi stava molto simpatica, poi ho incominciato ad apprezzarla, e, prima di scoprire che Fei era suo figlio, io shippavo sti' due *partecorodirisate*
la mia faccia quando l'ho scoperto era tipo così ----> O.O
insomma, mi hanno distrutto l'OTP, non è cosa da poco :c
però ho iniziato ad amarli come madre e figlio, anche se non sopporto Asurei, davvero, lo odio, tanto.
in questa fic, infatti, Fei è rimasto alla Feida e non è tornato con Asurei.
vabbè, spero sia piaciuta a qualcuno.
bacioni,
Fede ♥