‘Jenn sei pronta??  Ti do una mano con le valigie?’ la voce di mio padre mi riportò alla realtà, da quando mamma non c’era più lui cercava di tenere su al meglio me e mio fratello, “cercava”…  ‘Si sono pronta, no tranquillo ce la faccio da sola’. Scesi le scale, con un po’ di difficoltà per colpa dei due grandi bagagli che tenevo in mano, e dopo una rapida occhiata alla casa in cui avevo vissuto per soli dodici mesi, mi chiusi la porta dietro di me e raggiunsi gli altri. Erano già in macchina che mi aspettavano, papà con le mani sul volante e Josh seduto accanto a lui davanti. Quella piccola peste era ciò che mi rimaneva di più vicino al termine famiglia, aveva solo 7 anni e mi faceva disperare costantemente ma gli volevo comunque un bene infinito, cosa che invece non sentivo per mio padre, non più almeno dopo quello che era accaduto. Mi appoggiai al finestrino, due cuffie e finalmente ero dentro il mio mondo, lontana da tutto e tutti… Ogni anno succedeva sempre la stessa cosa, papà trovava un nuovo lavoro e si trasferiva di città in città, senza che gli passasse per la testa l’idea che per me fosse sempre più difficile accettare tutto questo. Nuova casa, nuova scuola, nuovi amici… ormai avevo smesso anche di affezionarmi a loro, tanto non li avrei mai più rivisti. L’unico con cui mantenevo ancora i rapporti era un ragazzo di Wolwerhampton, Liam Payne, il ragazzo più dolce e simpatico del mondo, ma non lo vedevo da tantissimo tempo, troppo tempo… parlavamo spesso al telefono, ci sentivamo su skype, ma in realtà in questi ultimi tempi era stato troppo impegnato e avevamo perso i contatti, speravo solo che non si fosse dimenticato di me. Ma i miei pensieri furono interrotti dalle grida di quel guastafeste che chiedeva quando saremmo arrivati. ‘Dov’è che andiamo?’ chiesi in modo alquanto freddo e indifferente come al solito… Non avevo neanche capito dov’è che era la nostra destinazione. ‘Londra, stiamo per arrivare a Londra’ mi rispose lui.

 

Il tempo passò molto lentamente, eravamo partiti la mattina presto, era trascorso un intero pomeriggio e non eravamo ancora arrivati. Volevo scendere da quell’auto, ero stanca di sentire le urla e i lamenti di mio fratello e le false promesse di mio padre, avevo già ascoltato e creduto a troppe cazzate. Mi sdraiai sul sedile in attesa di arrivare e finalmente sentiì la macchina fermarsi. Scesi e mi ritrovai davanti una casa stupenda, la migliore tra quelle in cui avevo vissuto fino a quel momento, presi le valigie e seguì mio padre. Dentro era ancora meglio, uno stile abbastanza moderno, ma la prima cosa che feci, fu andare a controllare la mia camera, desideravo solo due cose: che non fosse rosa e soprattutto che non fosse condivisa con mio fratello; per fortuna i miei desideri si erano avverati, Josh aveva la sua camera e la mia era dipinta con un colore chiaro, un azzurro molto sfumato… mi buttai sul letto e mi addormentai profondamente prima di sentire mio padre dire: ‘ Jenn ricordati che domani c’è scuola, ti accompagno io’. ‘Mhh bene, grande inizio’ pensai dentro di me.




Angolo autrice: Salve a tutti/e, questa è la mia prima ff e mi piacerebbe molto sapere coasa ne pensiate, accetto anche le critiche purchè siano costruttive, ahhh se avete qualche domanda chiedete pure! 
Un bacio 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Raffa