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Autore: Fantasia2000    16/06/2013    3 recensioni
Dalla storia: "I ragazzi erano sempre più straniti e il centauro ripeté:–Insomma, ma voi chi siete?– allora la ragazza volse verso di lui i maestosi occhi verde-azzurro e disse:–Io mi chiamo Sofia Acquamarine Jackoson, e noi veniamo dal futuro–."
Ambientata nel dopo guerra
Di Fantasia2000 con il supporto di EhiCasillo
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Talia Grace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Weird-blood

Vecchie storie intorno al fuoco

Quel mattino c’era una certa agitazione al padiglione, un mormorio eccitato e costante aleggiava su tutti i tavoli, impossibile da ignorare.
Sofia stava mangiucchiando una leggera colazione al tavolo di Ermes quando se ne accorse –Posso chiedere cosa sta’ succedendo?– chiese a Peter, lui la guardò stranito, poi , probabilmente ricordandosi che era nuova prese a spiegare:–Una settimana a estate al campo viene organizzata una specie di riunione: tutti i semidei che ci hanno vissuto tornano, sia per aiutare i nuovi mezzosangue sia per rivedere il Campo, dovrebbe aiutare a “tenere unito il vecchio e il nuovo”, e oggi…– – È il gran giorno– completò la mora.
Osservò meglio i tavoli, e, in effetti, c’erano alcuni adulti seduti in ogni tavolo, e proprio in quel momento un paio di uomini sulla trentina dai tratti elfici si stavano avvicinando al loro tavolo.
–Cuccioli! Come ve la cavate fratellini?– disse uno di loro, a quella voce Peter si girò e gli si illuminò il volto –Travis! Connor! Che bello rivedervi!– disse abbracciandoli –Oh-oh, siamo tanti quest’anno è?– rise Connor –Papà si è dato da fare!– aggiunse Travis, i nuovi semidei si presentarono, mentre i vecchi sorridevano ai “fratelloni”.
Arrivati a Sofia, Connor le chiese –E chi è questa signorina?– –Oh, lei non è una figlia di Ermes, è indeterminata, sta’ qui da una settimana– disse Peter per lei, Sofia gli lanciò un’occhiataccia, sebbene fosse di poche parole detestava comunque che qualcuno parlasse per lei, –Mah, chissà di chi sei figlia?– rifletté Travis –Probabilmente di Afrodite!– rise un ragazzo, Sofia trattenne a stento un “Probabilmente ora ti sgozzo col coltello del burro”, gli istinti omicidi andavano soppressi.
–Come ti chiami?– chiese Connor con ancora un sorriso sulle labbra –Sofia– ribatté lei impassibile, subito il suo sorriso e quello del fratello si spensero, come candeline di compleanno, e abbassarono gli occhi, persi in qualche ricordo, Sofia conosceva quello sguardo, in fondo ce l’aveva quasi sempre, è lo sguardo di quando ripensi a una persona morta, una persona che non potrà tornare mai più.
–Oh– disse Travis –Sofia…– prese un grosso respiro quasi tremolante –È …è un bel nome– e si esibì in un poco convincente sorriso triste.
Il resto della giornata passò tranquillamente, Sofia ebbe l’occasione di lussare tre spalle, spezzare cinque arti, fra gambe e braccia, e paralizzare due ragazzi, ma si trattenne, e alla fine ci fu solo un polso slogato, per tutto il tempo continuarono ad arrivare altri semidei, fra i venti e i trent’anni (a quanto pareva il tasso di mortalità era molto elevato da quelle parti), che giravano per il campo a sospirare come universitari nel vecchio liceo e dare consigli a bambini su quale fosse la giusta angolazione per decapitare un mostro.
La sera, dopo una cena più “fumosa” del solito, i mezzosangue triplicati si ritrovarono intorno al falò multicolore, che quella sera era quasi completamente rosso e le lunghe lingue infuocate restavano compatte e unite, solo una se ne stava un po’ più lontana dal centro, e risplendeva in una luce azzurrina.
Proprio mentre tutti si stavano accomodando tre figure apparvero nel buio della foresta, un uomo, una donna e una bambina.
L’uomo era molto pallido, i capelli e gli occhi neri come l’inchiostro, come anche tutti i vestiti, si sarebbe comodamente confuso con le ombre se non avesse avuto quella donna dai vestiti di un verde così sgargiante al fianco, la donna portava i lunghi capelli castani intrecciati con dei bellissimi fiori che le ricadevano morbidi sulle spalle, e gli occhi erano di un intenso smeraldo, la bambina che camminava fra di loro non poteva che essere loro figlia: dalla pelle nivea e coi lisci capelli neri come il padre e dagli occhi smeraldini come la madre.
–Nico!– disse Chirone sorridendo al ritardatario –Pensavo non venissi più!– lui fece un piccolo sorriso –Lo credevo anch’io Chirone, ma qualcun altro non era dello stesso parere– disse mentre lanciava un’occhiata alla moglie, ma il centauro non ci badò e guardò la bambina –Ah, e vedo che anche la piccola Bianca si è unita a noi! Sedetevi, sedetevi, Will stava per allietarci con una canzone– –Ma io…!– tentò di dire l’interpellato, ma si arrese di fronte alla cocciutaggine del equino.
La famigliola si sedette non lontano da Sofia, con Bianca seduta tra le gambe incrociate del padre, ad ascoltare i figli di Apollo.
–Bene, ora…cosa vorreste fare?– chiese Chirone quando la canzone fu finita.
–Una storia! Una vecchia storia!– esclamò una piccola figlia di Iride, e subito alla sua voce se ne accavallarono altre: –Sì, una storia della Seconda Guerra contro i Titani!–
–Una storia piena di azione!–
–E sangue!–
– E d’amore!–
–Una storia su Percy Jackson!–
I semidei adulti si fecero più silenziosi, e l’atmosfera si raffreddò, il bambino che aveva detto l’ultima proposta incassò la testa nelle spalle e abbassò lo sguardo, mentre i mezzosangue che avevano vissuto la guerra si guardavano l’un l’altro imbarazzati, cercando silenziosamente qualcuno che narrasse la “vecchia storia” di cui avevano fatto parte, piano piano tutti gli occhi andarono a convergere verso i figli di Apollo, in fondo, sotto tutti i pessimi Haiku, Apollo era il dio della poesia, Will Solance, in quanto membro più anziano della cabina, si schiarì la gola e prese a raccontare.
–Per quelli che non lo sanno io sono Will Solance, e come penso che molti di voi sappiano 18 anni fa ci fu una guerra, non troverete questa guerra nei libri di storia dei mortali, perché loro non si sono accorti di niente, ma vi assicuro che c’è stata ed è stata una fra le più dolorose e difficile guerre della storia, Crono, il re dei titani, stava risorgendo dal tartaro dove gli dei l’avevano scaraventato millenni prima, riunì un esercito di mostri e titani, e cercò di far cadere l’Olimpo per governare il mondo, la nostra unica speranza era una profezia, essa affermava infatti che un figlio dei Tre Pezzi Grossi avrebbe fatto una scelta che avrebbe deciso le sorti dell’Olimpo compiuti i sedici anni, Percy era figlio di Poseidone, e, visto che Talia, figlia di Zeus, era una Cacciatrice e non poteva più crescere, e Nico, figlio di Ade, era troppo piccolo, così tutti gli occhi erano puntati su Percy, lui, insieme ad Annabeth, figlia di Atena, aveva affrontato numerose imprese, e se avete presente quanto sia difficile ottenere un’impresa capirete quanto era seria la situazione, arrivò persino a fare il bagno nello Stige pur di sconfiggere il signore dei Titani, per anni noi cercammo di fermare Crono, e quando alla fine la battaglia scoppiò eravamo pronti, la battaglia fu nel centro di New York, a Manhattan, ma tutti i mortai furono addormentati dal potere di Morfeo, così non si accorsero quasi di niente, bè non si può ignorare che una statua che prima era a Central Park poi si ritrovi davanti all’Empire State Building!…Ci furono molte perdite, molti semidei, fra i più coraggiosi e forti e leali morirono, e quando infine Percy fece la sua scelta, e decise di fidarsi di un vecchio amico, Crono fu sconfitto, e la sua armata fu fermata da noi e dagli dei, uniti. Poi a Percy fu offerta l’immortalità, come premio per il suo coraggio, ma lui decise di rinunciarvi, chiese invece che tutti i semidei fossero riconosciuti entro i 13 anni, che non ci fossero più figli indeterminati, e che al campo fossero aggiunte le case degli dei minori–
Tutti lo guardavano rapiti, ammirati dalle imprese di quell’eroe superiore anche ad Ercole, perfino Sofia doveva ammettere che quel tizio era un gamba, era? Ma che fine aveva fatto? Se lo dipingevano come un vincitore non doveva essere lì fra loro, a mangiare marshmellow e cantare canzoni in coro?
–E poi che fine ha fatto?– chiese infatti un figlio di Ecate.
–Bè– continuò Will –finitala guerra Percy si mise con Annabeth, quei due erano fatti per stare insieme, vi ricordate la sera in cui lui si dichiarò ragazzi?– chiese con un sorrisino.
–Sì, Percy sembrava un pomodoro maturo!– disse una figlia di Demetra.
–Già, Jackson balbettava neanche fosse davanti alla corte marziale!– rise una donna muscolosa vicino ai figli di Ares.
–In effetti, Annabeth ci si avvicinava!– aggiunse Connor.
–E vissero felici e contenti?– chiese speranzosa una figlia di Afrodite.
Nessuno rideva più.
Erano tutti seri, se prima al menzionare Percy l’atmosfera si era raffreddata, ora era glaciale, sguardi apatici fissavano il terreno, e nessuno aveva il coraggio di prendere parola, di raccontare quella che, già si preannunciava, una storia di morte, Will Solance sembrava trovare i lacci delle sue scarpe molto più interessanti di tutti i faccini curiosi che lo fissavano con aspettativa, e quando una voce arrivò dall’altra parte tutte le teste si girarono come un’unica persona, e guardarono Nico Di Angelo, figlio di Ade, che fissava il fuoco con aria rapita e aveva preso parola.
–Percy e Annabeth ebbero una figlia,ma erano molto giovani, 18 anni appena, senza contare che i loro genitori si odiavano, ma non una di quelle normali questioni “tuo figlio ha deviato mia figlia”, cioè, anche, ma il loro era un odio millenario, però anche se loro erano contrari e la situazione complessiva era piuttosto tesa Percy e Annabeth non si arresero e rimasero uniti fino alla nascita della bambina, lei era bellissima, aveva i capelli biondi come Annabeth e gli occhi verde-azzurri di Percy, era così calma e buona, ma anche vivace e faceva ridere tutti coi suoi versetti,– un piccolo sorriso si andò a formare sulle labbra del moro ma ebbe vita breve,infatti l’uomo tornò presto serio, continuando la storia –Ma c’era qualcosa…quando le stavo vicino avvertivo una strana sensazione, e mi ritrovavo a guardarla on compassione…non ne parlai con nessuno, pensavo che fosse stupido, una sciocchezza…quanto mi sbagliavo.
Poi arrivò la Profezia, era un tranquillo pomeriggio, poche settimane dopo la nascita della bambina, e io, Percy, Annabeth, Rachel e Talia eravamo con lei nel portico della Casa Grande, era tutto così tranquillo…ma improvvisamente Rachel, l’Oracolo di Delfi– e lì una donna dai crespi capelli rossi fece un cenno –si piegò su se stessa e pronunciò una terribile profezia, essa diceva che la “figlia del carro” cioè la bambina, era “prescelta dalla morte”, e altre strofe incomprensibili su un sacrificio, Percy e Annabeth erano molto turbati, ma non era ancora finita, infatti pochi minuti dopo apparve mio padre, Ade, lui…disse che era venuto per avvertire Percy, perché era in debito con lui: la bambina era condannata, sarebbe morta entro mezzanotte. Subito tutti gli chiesero di risparmiarla, ma mio padre è solo il signore dei morti, non ne comanda la venuta, la morte è uno spirito molto più primordiale…e chiede riscatti. Percy offrì la sua vita in cambio di quella della piccola, ma non bastò, l’anima della bambina era pura, non era ancora stata intaccata dal dolore, o da pensieri maligni, dalla vita, perciò la sua vita valeva di più.
Due anime.
Così Percy e Annabeth si sacrificarono, ci fu un rituale e…e Sofia era orfana–
Sofia, la bambina si chiamava come lei?–Progettavamo di tenerla,–continuò Nico –Crescerla al campo con driadi e ninfe, ma non ce ne fu l’occasione. Sofia fu rapita. Dopo tutto uello che era successo, dopo che Percy e Annabeth erano morti, lei era stata rapita, la cercammo per anni , tutto l’Olimpo si mise alla sua ricerca.
Non ci fu niente da fare, Sofia era scomparsa, non avevo nemmeno il coraggio di guardare Percy e Annabeth mentre glielo dicevo.
Non li chiamai più.–


–Avanti ragazzi, andate a letto, dovete essere in forma domani, ci vengono a trovare le Cacciatrici!– esclamò Chirone dopo un paio di minuti di silenzio, lentamente i semidei si alzarono e si diressero verso le cabine, più spiazzati dalle ultime rivelazioni che interessati dall’imminente arrivo delle ancelle di Artemide.
Sofia, ripensando alle parole di Nico Di Angelo, pensò che sembrasse una di quelle vecchie storie dei fratelli Grim, la principessa rapita e perduta, un po’ come lei.

Solo che lei era scappata.


















AUTHOR’S SPACE
Grazie tante per le vostre recensioni, sono state (seppure piuttosto esigue) davvero apprezzate, mi dispiace di aver ritardato così tanto , ma gli esami sono davvero stressanti, ed è difficile aggiornare con regolarità, e poi questa estate potrò sbizzarrirmi!D’ora in poi cercherò di fare dei capitoli più lunghi, questo come vi è sembrato?
Grazie infinite a EhiCasillo che mi ha fatto questa bellissima immagine (io sono impedita col computer) e che diventerà una magnifica fumettista per la Disney!
Lasciatemi un commentino
Fanny




Questo capitolo è dedicato alla mia buonissima nonna che sabato è andata nei Giardini dell’Elisio.



  
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