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Autore: CathLan    16/06/2013    3 recensioni
Angst Prompt: Pick a character, and imagine what he or she would see looking into the Mirror of Erised.
-Harry è amore e certezze quando si muove e ti sussurra che ti ama. Ti ama, ti ama e ti ama, per sempre. Che non fa niente, che voi avete importanza e solo voi. Che un giorno tutto ciò che avete visto si realizzerà perché, lo dicono tutti, l’amore vince sempre. Vince tutto.
Harry è un compagno di vita, un migliore amico, un amante e un padre mentre ti bacia le guance, il mento, le palpebre e la fronte. Mentre ti ripete che sei la cosa migliore che gli sia mai capitata, che non cambierebbe niente di niente.
Harry è lo specchio che riflette te stesso, quello vero che sembra essere sempre così distante e impaurito. Lui è la parte di te di cui vai fiero, quello che vuoi diventare o tornare ad essere. [..]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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It’s like you’re my mirror
 


Angst Prompt: Pick a character, and imagine what he or she would see looking into the Mirror of Erised
Fandom: One direction
Pairing: Larry Stylinson (Harry Styles/Louis Tomlinson)
Rating: arancione
Genere: sentimentale, angst, introspettivo, qualche accenno al sesso
Avvertimenti: nonsense, slash
Note: c’ho l’ispy, che ci posso fare? Non so che dire, sono angst inside e quindi ultimamente scrivo cose deprimenti e basta.
Per scrivere ciò mi sono ispirata a questa canzone.
DISCLAIMER: io queste cose me le invento e loro, naturalmente, non sono miei. Questa vita mi distrugge.


It’s like you’re my mirror
My mirror staring back at me
I couldn’t get any bigger
With anyone else beside of me
And now it’s clear as this promise
That we’re making two reflections into one
Cause it’s like you’re my mirror
My mirror staring back at me, staring back at me



Con le dita sfiori la superficie riflettente. I tuoi occhi celesti, con questo tempo uggioso, tendono al grigio. Le ciglia biondicce sono leggermente accartocciate agli angoli, sorridi. O almeno ci provi, perché quel che vedi non è proprio ciò che si dice un gran bel sorriso spontaneo e sincero. I tuoi occhi sono tristi, lucidi e leggermente opachi. Le iridi vacillano su tonalità che ricordano l’acqua che precipita su Londra appannando le vetrine. Non piangi perché in realtà, lo sanno tutti, Louis Tomlinson si lascia andare raramente.
Preferisce mentire, nascondere il dolore e la tristezza e l’amarezza dietro falsi sorrisi, piuttosto che mostrare a tutti quanto dentro stia sprofondando in basso. Sei convinto, e non solo tu, che in mezzo al petto, sotto a carne, ossa e muscoli, un buco nero ti stia risucchiando via tutto ciò che di bello avevi.
La sincerità, l’amore, l’allegria, l’apprensione, la generosità, la caparbietà e il senso di giustizia sono finiti chissà dove a marcire, inutili sentimenti ed emozioni che non sembrano appartenerti più.
Con gli occhi socchiusi, ciò che vedi è solo l’ombra di ciò che eri e che ti vantavi di essere.
Ti mordicchi il labbro sottile, quello superiore, mentre ti concentri. Specchio delle brame, ha detto Harry, prima di andarsene in cucina. Ti ha lasciato lì da solo a fissarti, sperando che ci vedessi ciò che ha visto lui.
Lui desidera e prega che tu veda le vostre mani intrecciate, i vostri corpi fusi insieme in modo che l’occhio non ne distingua le differenze, le vostre bocche aperte a mostrare una felicità reale. Harry vuole che tu, attraverso te stesso, veda il vostro amore non ora, non domani, ma fra dieci anni. Fra trent’anni. Voi due e qualche marmocchio che ride e gioca con delle macchinine, magari.
Per ora, i tuoi occhi osservano le sfumature grigiastre delle tue iridi e risalgono ai capelli corti, tirati su dalla cera. Ci passi in mezzo una mano e quelli si spettinano appena, assomigliando un po’ a ciò che dentro sei davvero. Ovvero un miscuglio di cose che odi con tutto te stesso, un intruglio di bugie, paure e rimpianti.
A volte ti chiedi come abbia fatto Harry a rimanere bello com’era quando vi siete conosciuti. Anzi, a pensarci bene, lui è pure migliorato. E’ diventato un uomo splendido, qualcuno che meriterebbe solo sincerità, amore e abbracci. Invece, per colpa tua, molto spesso la sua bellezza annega nelle tue menzogne, nella tua mancanza e nel tuo menefreghismo. E quando ritorni è solo un soffio quello che ti separa dal perderlo per sempre. Ogni volta fa così tanta paura che sei quasi tentato di non fare più ritorno, perché se solo andassi a prenderlo e scoprissi che lui non ti vuole più ne moriresti. Ciò che ti impone di fare retrofronte è la luminosità del suo amore che per ora, seppur tutto il dolore, è ancora capace di accecarti e guidarti al tempo stesso.
Mentre vaghi in quei pensieri che hanno fatto rattristire ulteriormente la tua espressione, lo specchio sembra sciogliersi e, in un istante, tu non esisti più. Ci sono solo immagini, come flashback a scatti. Colori spenti, un bianco e nero di desideri che non sai bene se riuscirai mai a realizzare. Lo speri.
Ci siete tu e Harry seduti su una di quelle panchine che dondolano nei giardini delle coppie anziane. Attorno a voi il verde di un giardino e il rosso scuro di qualche bel fiore di cui non ricordi il nome, o forse nemmeno lo sai. Di sicuro quelli piacciono ad Harry.
Tu e lui oscillate come delle foglie in autunno, vi tenete per mano e vi perdete l’uno negli occhi dell’altro. Siete più grandi, perché avete qualche tatuaggio in più e i tuoi capelli sono brizzolati. Non ne sei sicuro, ma credi di aver visto qualche ruga sul volto bellissimo del tuo compagno.
Da qualche parte, ad un certo punto, appare quel cane che hai sempre sognato di comprare. E’ un labrador chocolate e ha gli occhi blu come quelli di Niall. Scodinzola e cerca le coccole da Harry che, nonostante sia un appassionato di felini, gli gratta le orecchie e ride.
E’ bellissimo e Dio, quanto sei felice in quel flash che dura solo qualche istante.
All’ennesimo battito di ciglia ci siete tu ed Harry sulla copertina di un giornale. Il titolo è impreciso e stupido, ma parla del vostro matrimonio. Sullo sfondo la foto della fede che tuo marito mostra fiero a una fan, mentre tu stringi forte la manina di un bambino che, in qualche modo assurdo, assomiglia ad Harry. I capelli ricci, le fossette e il verdazzurro dei suoi occhi sono formidabili. Lo ami subito, a prima vista. Lo adori e sei quasi dispiaciuto quando devi lasciarlo perché sei costretto ad osservare il momento in cui sbatti un pugno contro un tavolo bianco e quello della Modest è infuriato, grida e tira contro un muro qualcosa.
Anche se non puoi sentire niente, lo sai che quello è l’esatto momento in cui ti ribelli e decidi di mettere al primo posto Harry e non i soldi, la carriera e la tua famiglia.
Il cuore ti martella prepotente nel petto perché, anche se è solo un’invenzione, sei stato un’infinità di volte a tanto così dal buttare tutto al diavolo e sbandierare al mondo che sì, tu Louis William Tomlinson, ami un uomo. E che quell’uomo è nel tuo stesso gruppo e ti ama a sua volta.
Non fai a tempo a rielaborare mentalmente che quel tuo desiderio è così forte da farti male allo stomaco che Harry appare affiancato dagli altri componenti del gruppo, mentre la folla sotto al palco esulta e alza in alto i pugni mostrando il pollice. Le fans sono con voi, stanno facendo quel segno che fate sempre voi e ciò significa che l’hanno accettato, che vi appoggeranno fino alla fine.
L’ultima scena è offuscata, leggermente opaca e devi strizzare gli occhi per mettere a fuoco l’immagine di te, a ventuno anni, intento a fissare uno specchio con le guance bagnate e uno dei migliori sorrisi di sempre appiccicato alle labbra.
Piangi e sorridi, spazzi via le lacrime che non si vogliono fermare con il dorso delle mani e singhiozzi, perché non sai cosa fare. Vorresti essere una persona migliore, dare il meglio che la vita potrebbe dare ad uno come Harry, eppure non ce la fai. Sei bloccato ed è così difficile vivere in quel modo che, sì, qualche volta preferiresti scomparire e non esistere più.
Quando riapri gli occhi che non ti eri accorto di aver chiuso, il riflesso ti rimanda l’immagine del tuo fidanzato appoggiato allo stipite della porta con gli occhi lucidi e i capelli sconvolti. Una miriade di tatuaggi che raccontano la vostra storia sulle braccia e le fossette ad increspargli le guance morbide. Ricambia il tuo cipiglio e sospira.
«Non piangere, amore» dice, con la voce graffiata e tremante. Nascondere l’emozione non è nelle sue corde.
Siccome non riesci a parlare annuisci e basta. Ti asciughi le gote, ma le lacrime continuano a sgorgare. Non si fermano e ti stanno pure venendo la tachicardia e il fiatone.
Harry con due delle sue lunghe falcate ti raggiunge e si china al tuo fianco. Ti cinge con le braccia tatuate e inspira a pieni polmoni il tuo profumo, stringendoti talmente forte da bloccarti il respiro in gola. «Ti amo così tanto Lou» dice, con le labbra premute sul tuo collo. «Non importa, okay? L’importante è che noi due lo sappiamo e ci amiamo. Non importa, gli altri non hanno importanza».
Tu piangi, lo circondi con le braccia e te lo premi addosso. «Mi dispiace, mi dispiace» lo ripeti così tante volte che ad un certo punto ti manca la voce e sei costretto a tacere e a strappargli un bacio. In modo che capisca anche senza parole.
Harry è tutto lingua, pelle calda e ansiti, mentre ti spoglia, mentre si prepara con le sue stesse dita, mentre te lo prende in mano e se lo spinge dentro, sempre più in fondo. Mentre si muove e ti accarezza sotto gli occhi con i pollici.
Harry è amore e certezze quando si muove e ti sussurra che ti ama. Ti ama, ti ama e ti ama, per sempre. Che non fa niente, che voi avete importanza e solo voi. Che un giorno tutto ciò che avete visto si realizzerà perché, lo dicono tutti, l’amore vince sempre. Vince tutto.
Harry è un compagno di vita, un migliore amico, un amante e un padre mentre ti bacia le guance, il mento, le palpebre e la fronte. Mentre ti ripete che sei la cosa migliore che gli sia mai capitata, che non cambierebbe niente di niente.
Harry è lo specchio che riflette te stesso, quello vero che sembra essere sempre così distante e impaurito. Lui è la parte di te di cui vai fiero, quello che vuoi diventare o tornare ad essere.
Lo ami e, in qualche modo, grazie a lui riesci ad amare anche quel te stesso che spesso odi ardentemente.
Senza di lui saresti perso, il buco nero ti avrebbe inghiottito e Louis Tomlinson sarebbe scomparso dietro a un qualcuno di fasullo e detestabile.
«Harry» dici, spingendoti sempre più vicino all’estasi che siete tu e lui fusi insieme di fronte ad uno specchio delle brame che rimanda la vostra immagine. «Grazie».

  
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