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Autore: Zarry_Lou    16/06/2013    3 recensioni
Annabelle e Evan vivranno una bellissima, proibitissima storia d'amore tra bugie, divieti e paure.
Proibita, perchè? C'è un piccolo particolare grazie a cui potrete scoprirlo e se leggerete la storia lo saprete.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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SETTE MESI PRIMA,ITALIA…


-Mamma io esco, Giorgia mi aspetta in pizzeria!

-Annabelle, torna presto! Domani dobbiamo partire!

-Va bene!

-Sta attenta!

-Promesso!

Detto questo ho il via libero per uscire di casa. Pizzeria..pizzeria..mmm…si, ecco, basta raggiungere la piazza centrale.
Appena arrivo a destinazione trovo Giorgia con altre tre persone: Valentina, Michela e Franceesco. Valentina ha la mia stessa età, sedici anni, mentre Michela e Francesco, che stanno insieme, ne hanno ventidue e Giorgia ne ha diciotto.

-Bene, oggi niente pizzeria, vi porto in un pub, il migliore di tutta la Calabria!

-Ma io e Valentina siamo minorenni, non ci daranno mai da bere.

-Ann qui siamo in Italia, darebbero alcool anche ad un bambino di quattro anni pur di fare soldi. Su dai, è a due passi da qui, muovetevi.

Dalla piazza prendiamo una stradina stretta, fatta di pietre e ciottoli che la fanno sembrare molto più antica di quanto già non sia, che porta verso il corso principale. Il pub è proprio di fronte alla fine di questa stradina ed entriamo. Michela e Francesco si siedono una accanto all’altro, Giorgia capotavola, io e Valentina dove capita. Un cameriere alquanto  simpatico prende le ordinazioni e ci lascia delle noccioline sul tavolo.

-Ann che stai facendo?!

Mi spavento e salto un po’ dalla sedia.

-Che sto facendo?!

-Qui le bucce delle noccioline le devi buttare a terra! E’ una tradizione! Guai a chi non lo fa, specialmente se ad accorgersene è il cameriere!

-Scusa, scusa!

Butto subito giù tutte le bucce delle noccioline che ho mangiato. Mi sento una grandissima maleducata… ma in fin dei conti è abbastanza divertente.
Ad un certo punto sento gli altri battere i pugni contro il tavolo e mi spavento di nuovo.

-Su dai, che stai facendo?! Sono arrivati i panini, non puoi non battere i pugni contro il tavolo! Questa tradizione è molto più importante della prima!

-Che strane tradizioni voi italiani eh!

-Ma questo non è un pub italiano, questo è ispirato all’Irlanda, è a loro che devi dare la colpa!

Sbuffando e arrendendomi al volere delle “importanti tradizioni” batto i pugni contro il tavolo di legno massiccio senza il minimo entusiasmo anche perché la mia birra non è ancora arrivata mentre tutti gli altri stanno già bevendo.

-Io andrei a vedere perché la mia birra non arriva, con permesso.

-Sbrigati!

Il bancone è parecchio lontano dal mio tavolo.. effettivamente più mi avvicino al bancone meno lo vedo, il mio tavolo.

-Sorr..emm scusa! Scusa!!

-Americana?

Un ragazzo.. un bel ragazzo.. seduto a pochi passi da me mi si avvicina. Alzo del tutto lo sguardo portandolo su fino a guardarlo negli occhi e mi accorgo che ce li ha celesti, grigi,blu… che colore strano. Un colore che incanta, affascina, incuriosisce. Poi mi soffermo sui lineamenti del suo viso: una mascella scolpita, zigomi perfetti, naso all’insù, labbra sottili  e denti bianchi, più bianchi della neve, capelli ondulati un po' biondi un po' castani, sopracciglia folte ma non troppo, e poi ancora quegli occhi che ammaliano, che ipnotizzano..

-Ehi, ci sei? Dico a te!

-Oh, scusa, si, sono americana, Philadelphia, tu?

-Beh, tedesco, Amsterdam.

-Bel posto eh?

-Stupendo. Piacere, mi chiamo Evan.

-Io sono Annabelle, Ann..

-Ann..beh, Ann, ti piace la matematica?

-Io amo la matematica, chi non ama la matematica?!

-Io non la amo, preferisco di gran lunga la letteratura. Shakespeare, Dickens.. chi non li ama?!

-Io non li amo!

E scoppiamo tutti e due in una fragorosa risata che termina solo quando il barista si accorge finalmente di me richiamando con un colpo di tosse la mia attenzione.

-La mia birra, grazie.

Mi da la birra e faccio per alzarmi quando vengo bloccata dalla voce del ragazzo.

-Aspetta Ann, ti prego, questo è il mio numero, appena finisci qui chiamami, facciamo un giro e poi ti riaccompagno a casa, mi farebbe molto piacere. Intanto quella la offro io.

-Ma no Evan, non preoccuparti, grazie lo stesso..

-Non voglio sentire scuse, lasciamela offrire. Una bella ragazza a cui fare un po’ di corte non capita tutti i giorni.

Crede che sia bella? Oh, mai ai suoi livelli.

-Grazie..

-A dopo.

Paga ed esce di scena posandomi un bacio sulla guancia e sorridendomi. Dopo essermi sciolta come neve sotto il sole di agosto torno verso il mio tavolo.

-Come mai ci hai messo così tanto?- chiede Giorgia

-Cameriere incompetente.- oh no, non dirò niente del bel ragazzo, nono.

Finiamo di mangiare dopo neanche dieci minuti ed usciamo dal locale lasciando come mancia a quel cameriere inetto la bellezza di quattro euro!

-Bene, io vado a dormire! Ciao Ann, già mi manchi! Notte a tutti!- dice Valentina.

-Notte Vale. Io, Michela e Francesco andiamo alla vesta dei maturandi, vieni con noi?

-Festa? Maturandi? No, grazie. Credo proprio che me ne andrò a casa. Notte bellissimi.

-Beh, notte stupenda americana, torna a trovarci presto, ci mancherai tantissimo-  Dicono tutti e questo mi fa scendere una lacrima. Gli addii sono la cosa che odio di più al modo.

Adesso che sono sulla piazza principale, posso  finalmente chiamare il ‘bello e misterioso dagli occhi ipnotizzanti’.

-…TUU…TUU…TUU.. Pronto?

-Pronto, Evan? Sono Ann..

-Ciao Ann! Dove sei? Ti raggiungo.

-Piazza principale..

-Sarò li in meno di due minuti.

Riattacca senza neanche farmi ribattere. Non riesco a non pensare ai suoi occhi, alle sue labbra.. e, perché no, anche a quei muscoli che mi fanno sembrare tanto debole al solo pensarli. Ha una voce strana, fresca, da ragazzo, eppure sembra così grande… così maturo.

-Ti ho lasciata sola per venti minuti e sei cambiata già così tanto?

-Cosa ho che non va?

-Niente, sei diventata solo più bella.

-Che modo strano di “fare la corte a una bella ragazza” questo. Inoltre dovresti sbrigarti a conquistarmi, devo tornare presto a casa, domani parto, torno in America.

Senza rispondere, mette le sue forti mani con le dita sottili e lunghe sulle mie guance. Mi tiene stretta ma non tanto da farmi male. Neanche un secondo dopo mi bacia. Un bacio dolce ma allo stesso tempo pieno di foga, passione, sentimento. La cosa che più mi sbalordisce è il fatto che io sto al bacio, ricambiando, finche non si stacca da me per qualche secondo, il tempo per sussurrarmi all’orecchio: - E’ tutta la sera che desidero farlo, scusa se prima sono sembrato in qualche modo arrogante, cercavo solo di fare colpo. Ma ti prego, ti prego dimmi che anche tu sentivi questo bisogno impenetrabile di baciarmi. Dimmi che anche tu riesci a percepire quest’alchimia che si sta creando.. sei come una calamita, da quando ti ho vista entrare in quel pub non sono riuscito a toglierti gli occhi di dosso..

-Shh- Gli sussurro io  – e se ti dicessi che è stato lo stesso anche per me?

Gli metto le braccia al collo e continuo a baciarlo, con più foga, con più dolcezza, con più passione… gli cingo le gambe attorno ai fianchi e lui sposta le sue mani sul mio fondoschiena per reggermi. Cammina finche non arriviamo davanti ad una macchina.

-Ti va?

-Zitto e apri questa macchina!




*Bella raga*

Angolo autrice (?) Che ve ne pare? ;) Recensite su <3 Beh, già cinque
recensioni e tre persone che seguono la storia non è male dai :3 
Al prossimo capitolo <3 P.S. Non ho riletto quindi ci saranno degli errori di battitura, sicuro come la morte, perdonatemi <3

  
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