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Autore: AxXx    16/06/2013    4 recensioni
Un esperimento fallito porta poteri a diversi ragazzi nel mondo. L'ONU istituisce la I.S.A. (International Security Agency) E, nel presunto tentativo di fermare i nuovi terroristi Omega, cerca di distruggerli, rendendo loro legali l'uso della violenza e dell'uccisione.
In fuga da tutto e tutti, alcuni Omega si ritrovano a combattere contro criminali e forze dell'ordine, spesso anche tra loro tutti con un obbiettivo importante da raggiungere.
Salvarsi, aiutare, sacrificare, combattere: tutto si risolve in una cosa sola; fare una scelta.
Quale prenderanno?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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                        Altri Omega

 
 
ATTENZIONE: questo capitolo contiene scene e situazione di estrema violenza che, anche se non descritte in maniera troppo cruda, potrebbero urtare la sensibilità del lettore. Continuate a leggere se volete, ma se siete fragili o deboli di stomaco, vi prego di interrompere a metà la lettura.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
[Audio – registrazione della chiamata al capo della C.I.A. John Mallower (Nome in codice Spartacus) alla preside dell’istituto per l’addestramento di agenti speciali Cassandra Lawson (Nome in codice Chiron)
J.M.: Chiron, siamo registrati, come tutte le nostre conversazioni.
C.L.: Lo so, ma non mi interessa, ho ricevuto le tue disposizioni e mi sembra davvero eccessivo.
J.M.: Ho ordini precisi da persone che sono più in alto di te e di me, non posso disubbidire e, a mio parere, mi sembra anche una buona idea.
C.L.: Non so se te ne rendi conto, ma, pur essendo statale, la mia è sempre una scuola e quelli che mi chiedi di mettere in campo sono ragazzi di diciassette e diciotto anni. Le operazioni sul campo sono sempre rischiose e queste in particolare... non sono specificati obbiettivi. Mi è solo ordinato di...
J.M.: Senti! Lo so che non ti piace, ma sono stati addestrati e, che tu lo voglia o no, hanno già prestato giuramento! Sono agenti e come tali saranno usati! Nemmeno io so a cosa sono andati in contro i MIEI agenti. So solo di averne persi una decina, ma aspetto rapporti dagli altri. I tuoi ragazzi saranno sul campo tra ventiquattr’ore. Per allora cercherò di farti avere dei dettagli maggiori, ma non sperarci. Ora non fare storie, qui ci sentono tutti!
[Trasferimento chiamata su canale protetto. Impossibile continuare la registrazione.]
 
 
 
 
 
Bene… dopo le mie eroiche gesta e la mia incredibile fuga, devo dirvelo: mi sono trovato in una serie di situazioni davvero orribili: all’inizio pensai di tornare a casa, ma la trovai subito circondata da agenti che interrogavano i miei. Be’ non che mia mamma potesse dire qualcosa, lei… non stava bene di testa e mio fratello e mio padre… i miei erano separati da parecchio, quindi probabilmente, non sapevano nemmeno cosa mi stesse succedendo.
Mi sentii un vero stronzo ad abbandonare mia madre a quella gente, ma io e la mia famiglia avevamo un rapporto un po’ difficile, quindi, in un modo o nell’altro, superai la perdita. Non fraintendetemi… ogni tanto sento ancora il desiderio di tornare,  anche solo una volta per poter rivedere la mia famiglia, sentire la voce dei miei genitori e di mio fratello, ma so che li tengono d’occhio e che non potrei tornare neppure volendo. Inoltre, ormai mi sono abituato a vivere da fuggiasco: non è divertente, non è bello, non è fantastico, ma è accettabile… e vedi parecchi posti interessanti.
Certo… c’è sempre il fatto che devi guardarti le spalle ogni santo giorno della tua vita, ma a volte, questa vita è divertente.
Ok, torniamo a noi. Dopo essere passato per i vicoli di mezza Roma, riuscii a raggiungere casa mia, in periferia, dove trovai un vero e proprio cordone di auto nere, supportate da veicoli della polizia. Stavano istituendo una vera e propria quarantena. Mia madre e mio fratello erano trattenuti da alcuni agenti che li interrogavano su quella che, probabilmente, era la mia posizione; per questo io me ne andai.
So che a voi sembrerà strano, ma io amavo troppo la mia libertà per mandarla a quel paese solo per il fatto di espellere elettricità! Volevo essere me stesso ovunque andassi e non mi importava niente di chi o cosa dicesse qualcosa in contrario… io ero padrone di me stesso.
Mi rifugia nelle zone di periferia, un logo squallido, pieno di capannoni abbandonati e abitazioni sporche e fatiscenti. Sapevo dove nascondermi: sotto il tetto di un vecchio magazzino, poco lontano dall’autostrada E45 (Quella che si trova ad est di Roma) Anche se l’agglomerato è parecchio grande, di solito la periferia non viene considerata. Era lì che, insieme ad alcuni amici, andavo ad allenarmi: saltavamo tra un tetto e l’altro, esploravamo i vecchi e immensi edifici abbandonati. Durante uno di quei momenti, uno dei tetti sotto di me crollò facendomi cadere in quel sottotetto, abbastanza spazioso.
Nessuno sapeva dove si trovasse, quindi il primo giorno fu abbastanza buono come nascondiglio. Il secondo dovetti uscire, se non altro per mangiare e rispondere ai miei bisogni corporali (A quanto pare avere superpoteri non ti asteneva dall’andare in bagno…)
Mi infilai in un bar all’angolo di una stradina dove presi una semplice sfoglia e un caffè. Avevo messo il cappuccio, in caso avessero mi avessero messo qualcuno alle calcagna, anche se non mi era sembrato di vedere nessuno. Ora, su una cosa devo dire la verità: il mio naturale senso di paura mi aveva portato ad essere parecchio guardingo. Immaginate di essere già un po’ paranoici di vostro e aggiungete il fatto di sapere di essere inseguiti: il vostro livello di sicurezza sale al massimo ve lo assicuro.
Dopo che il barista, un uomo alto, pelato e parecchio muscoloso, me ebbe servito, mi sedetti ad un tavolo in disparte da cui potevo controllare la porta. Mentre mangiavo la TV era accesa e stava trasmettendo il telegiornale.
A quanto pare le forze armate non erano state molto ‘inattive’ ultimamente, anche e, soprattutto, in territorio locale. A quel che dicevano i conduttori c’era stato un arresto simultaneo di decine di presunti terroristi. Non sapevo perché, ma quello mi fece capire che non ero l’unico ad essere preso di mira: tra gli arrestati inquadrati non c’erano solo uomini o donne, ma anche ragazzi; troppo giovani per essere terroristi.
‘Stanno facendo piazza pulita di quelli come me…’ Pensai disgustato.
Sapevo che dovevo inventarmi qualcosa: avevo pochi soldi e mi sarebbero bastate solo per sette colazioni. Certo, potevo rifornirmi con le batterie delle auto e alle centrali elettriche, ma alla lunga rischiavo di farmi scoprire. L’unica era guadagnarsi qualche soldo, anche se temevo non sarebbe stato qualcosa di legale.
Non mi piaceva, ma la mia libertà non aveva prezzo. Ero certo che ci sarebbe stato qualcuno interessato ad usare le mie capacità… il problema era trovarli.
Avevo appena finito quando mi venne a mente una cosa: qualche tempo fa avevo prima avevo prestato dei soldi ad un ragazzo di un'altra scuola; un tipo del P.N.I., giù, in periferia. Era un tipo a posto, ma aveva dei… problemi. Dipendeva, ecco. Io feci l’errore di immischiarmi e gli prestai di soldi per ‘la roba’ e mi disse che aveva un debito… non rividi mai quei soldi. Ma lui mi doveva un favore e, crimine o no, la mia libertà era troppo preziosa. Forse non mi sarebbe piaciuto, ma almeno avevo una possibilità di scelta. Lui avrebbe potuto condurmi da chi aveva soldi da darmi e avrebbe pagato il suo debito. Io avrei racimolato abbastanza soldi da sopravvivere.
 
 
 
 
[Registrazione audio-chiamata da Generale Ritcher (Nome in codice: Prometheus-001) a supervisore capo Wolf (Nome in codice: Adam-001)]
 
G.R.: Professore, sono Ritcher… come procede il progetto anti-omega?
S.W.: Lei vuole sapere se questi Cyborg saranno in grado di opporsi agli Omega? Mi ha dato una tecnologia sperimentale e mi ha chiesto di applicare dei principi e dei meccanismi che non conosco! Io sono un biologo, non sono qualificato per lavorare con questi ammassi di metallo!
G.R.: Non le ho chiesto se lavora bene! Voglio sapere se quegli ‘ammassi di metallo’, come li chiama lei, saranno in grado di fornire supporto ai miei uomini! Alcuni soggetti sono fuggiti e i miei hanno problemi nel rintracciarli! Le ricordo che stiamo cercando di mantenere l’ordine mondiale! Quanto ci metteranno criminali a terroristi a mettere le mani su risorse così preziose, secondo lei!?
S.W.: Lei sta parlando di persone, generale! Non di animali! Ho visto cosa fate nei vostri ‘centri do contenimento’ e vuole sapere una cosa!? Non so ancora come mai non vi ho ancora denunciati pubblicamente!
G.R.: Invece lo sa benissimo! Crede davvero che sua nipote sia ancora lì, a giocare con i suoi compagni di quattordici anni, allegramente!? Secondo lei perché non è anche lei in un centro di contenimento!? Lei e la sua famiglia vi siete dimostrati utili al progetto… cerchi di rimanerlo e sua nipote potrà rimanere una piccola cagnolina innocente.
S.W.: Lei è un mostro! Sta trattando delle persone come se fossero animali! Quella gente ha paura! Andate e li strappate ai loro cari!
G.R.: Quelle non sono più persone! Sono Omega e come tali saranno trattati. Negli esperimenti su animali l’esposizione alle radiazioni Omega portava ad un aumento dell’aggressività… non possiamo rischiare: gli omega che si opporranno ulteriormente saranno eliminati.
S.W.: L’aumento dell’aggressività era solo parziale e non necessario! Alcuni soggetti potrebbero essere effettivamente più aggressivi, ma non tutti!
G.R.: Ora basta! Mi dia quei risultati… ora.
S.W.: … Sissignore… secondo i miei test i poteri Omega sono molto difficili da prevedere: variano di persona a persona. Non posso prevederli, ma i Cyborg dovrebbero resistere più a lungo dei soldati, permettendo al personale umano di avanzare. Ovviamente, come già detto, l’esito sarà diverso a seconda del potere. Per il progetto ‘Armour’, invece, posso dire che abbiamo già i primi esoscheletri. Per semplicità li abbiamo divisi in due gruppi: Amplificatori e Armature. I primi sono semplici amplificatori di funzioni e capacità dell’indossatore: salti più lunghi, corsa più veloce e nessun’affaticamento. Inoltre hanno un filtro che permette di ‘epurare’ il sudore e immetterlo nuovamente nel sangue come acqua, in modo da non disidratare l’indossatore.
G.R.: Eccellente… e l’altro tipo?
S.W.: si basa sullo stesso principio, solo che ha strati mi metallo più spessi e conferisce maggiore resistenza all’occupante… pensiamo che sia possibile aggiungere dei propulsori per permettere il volo, in modo da inseguire Omega che volano. Entrambi, comunque, sono in fase di sperimentazione.
G.R.: Molto bene… continui così… il mondo intero si regge sulle nostre spalle… non  lo deluda.
 
 
 
 
[Rapporto sull’operazione: nome in codice Devil’s Fall. Esito: fallita. Il soggetto è fuggito. Posizione attuale: sconosciuta.]
 
Sergente Mathew: primo reggimento, terza squadra operativa sul campo dell’I.S.A.
 
L’operazione è stata un fallimento.
La prima squadra d’assalto è entrata nell’ospedale di Saint Marlene, Boston. Il caporale Malcon è entrato nella struttura ospedaliera con quattro uomini armati in borghese per non allarmare la folla. Giunti in loco abbiamo avuto conferma che il soggetto WY01 non era ancora nato. La madre era al sesto mese di gravidanza. Il caporale a consigliato in più modi e ripetutamente che fosse presa una soluzione pacifica, terminando il soggetto tramite aborto. Il rifiuto dei genitori ad ogni accordo a costretto i soldati ad agire con maggior decisione terminando i due adulti. Si supponeva che, eliminata la madre, WY01 sarebbe morto. In seguito i rapporti audio dei soldati si sono fatti confusi, l’unica cosa certa è che un solo soldato è sopravvissuto riportando un inquietante minaccia. A sua detta, il soggetto sarebbe ‘fuoriuscito’ dal ventre della madre deceduta per poi entrare nel corpo dell’agente più vicino uccidendolo, svuotandolo di tutti i suoi organi interni. Il feto sembra essere ‘cresciuto’ divorando tutti gli altri agenti che, pur opponendo resistenza, non sono riusciti a fermarlo. L’ultimo è stato risparmiato. Il soggetto, preso il controllo del caporale Malcon, ha ordinato che il soldato tornasse per dire che presto avremo conosciuto ‘il vero terrore.’ A quanto ci è stato riferito, il soggetto ha compiuto una strage di future madri: all’interno della struttura vi erano operate dodici donne in stato di gravidanza. Il soggetto, dopo aver sterminato la squadra, ha aggredito le donne uccidendole. Sembra che abbia attaccato sventrandole, ‘risucchiando’ il cordone ombelicale uccidendo feti e madri. Anche chi si è opposto è stato ucciso con metodo a dir poco violento. Una sola donna è sopravvissuta. Elen Liam, 17 anni, primo mese di gravidanza, è riuscita a fuggire, rifugiandosi in un deposito di materiale medico, sfuggendo a WY01. Ora è stata trasferita, insieme al fidanzato in una struttura ospedaliera militare. Sarà tenuta sotto osservazione per capire se aveva qualche ‘contromisura’ naturale o se il suo feto aveva un particolare capacità di occultamento al soggetto. Riteniamo che, a quanto possiamo vedere dalle immagini delle telecamere interne, il soggetto abbia assunto una forma stabile in un corpo di circa vent’anni, capelli neri, occhi azzurri, viso affilato e corporatura magra. Non sappiamo se possa mutare ulteriormente, ma sospettiamo che possa prendere la forma di tutti coloro che ha ucciso. Inoltre mostra forti capacitò rigenerative, durante uno scontro un poliziotto ha colpito il soggetto con pallettoni per fucile a pompa, nella zona celebrale. Il soggetto ha rigenerato le ferite dopo pochi secondi.
 
 
 
Misi le mani su questo rapporto solo diversi mesi dopo a quello che successe, più o meno tra la seconda e la terza notte di latitanza. Non vi sto nemmeno a dire i titoli dei giornali la mattina: la notizia della strage aveva fatto il giro del mondo.
 
 QUARANTA MORTI IN UN OSPDALE DI BOSTON. FOLLE ASSASSINO UCCIDE VIOLENTEMENTE DONNE INCINTE E CHIUNQUE CERCHI DI FERMARLO.
 
Questi erano i titoli di prima pagina. L’evento aveva sconvolto così tanto le persone che la notizia aveva soppiantato persino quelle di politica. Non avevo ancora avuto modo di contattare il mio ‘debitore’ ma sapevo che era solo questione di tempo.
Voglio essere sincero: mi interessò fino ad un certo punto. Solo dopo, quando vidi il video di uno che aveva ripreso il caro Y01 mentre ‘succhiava’ il cordone ombelicale dal ventre di una madre ancora agonizzante,cominciai ad odiarlo davvero. Scoprirete che anche io ho fatto cose di cui non vado fiero. Ho fatto la mia parte di ‘errori’, ma mai avrei fatto una cosa del genere.
Quando lo incontrai fui contento di potergli ficcare su per il sedere qualche milione di Volt. Fu a Rio De Janeiro, mentre cercavo di fermare un criminale che aveva venduto la mia posizione ai militari. WY01 era in città per fare ‘rifornimento’ e uccidere qualche povera donna che aveva avuto la sfortuna di essere incinta. Per farla breve (Anche perché vi racconterò la cosa in seguito, nel dettaglio) Dovetti scegliere tra il trafficante e Y01. Scelsi il secondo.
Non fu facile: lo sottovalutai e stavo per essere sopraffatto, ma lui non aveva fatto i conti con la mia capacità di teletrasportarmi e lo colsi di sorpresa, facendolo volare nel Rio delle Amazzoni, dove lo bombardai con tutta la mia carica elettrica. Ero certo di averlo ucciso, bruciato nell’acqua del fiume, ma dovetti appurare che era un bastardo tenace: lo incontrai altre volte e quasi sempre dall’altra parte della barricata rispetto a me.
Ora molti sostengono che sia morto combattendo contro WA01, ma io ho i miei dubbi: era troppo resistente per farsi battere solo da una montagna di energia alta trenta metri che era in grado di distruggere un grattacelo soffiandoci sopra. (Quando vedi uno scampare ad un esplosione nucleare, tendi a considerare molto alta la sua aspettativa di vita, come nel caso di Y01).
Se mai lo incontraste (Cosa che non vi auguro per niente, soprattutto se siete donne incinte.) ditegli che WX01 sta ancora cercando di ottenere la sue testa e non vede l’ora di prenderlo a calci.
Devo ammettere, però: lo rispetto. Non mi è mai piaciuto, ma rispetto la sa decisione. Al contrario di me, lui ha scelto una strada e l’ha seguita fino in fondo.
Qui allega le prime pagine del suo diario. Non so perché, ma me lo affidò, prima di lanciarsi contro A01… non ho mai capito il perché, ma se è davvero morto… penso sia morto con onore.
Se non lo è… allora sarò ansioso di bruciare personalmente ogni singola cellula del suo corpo.
 
 
 
 
[Estratto dal diario di WY01]
 
Non ricordo…
Non ricordo quando sono nato…
La prima cosa che ho sentito è stato un acutissimo dolore, poi mi sono sentito soffocare. Er solo e al buio. Non so perché, ma avevo la consapevolezza che prima quello fosse un luogo caldo e sicuro, poi, all’improvviso, si era trasformato in un’ombra, un’oscurità cupa e pesante.
Mi sentivo soffocare…
Avevo paura…
Dovevo uscire!
Sopra di me c’era qualcosa, qualcosa di morbido. Sembrava così facile da rompere. Dovevo uscire e scavai… scavai, mentre un liquido rosso fluttuava intorno a me, sporcando ogni parte del mio corpo che sapevo incompleto.
Buio, paura, soffocamento… Dovevo uscire.
Alla fine ce la feci: lacerai l’involucro che mi teneva prigioniero e uscii prendendo boccate d’aria… un’aria che non avevo mai respirato.
Ero cieco, non vedevo niente.
Di nuovo… buio e paura… ma non soffocamentio.
Grida… qualcuno stava gridando…
Avevo fame e sentivo che c’era qualcosa vicino a me. Istintivamente mi aggrappai a quella creatura con tutte le mie forze. Scalai le sue gambe, mentre lui si divincolava. Sentii qualcosa entrare dentro la mia pelle, duro freddo, ma con velocità bruciante.
Dolore…
Con le forze che mi rimanevano raggiunsi metà di quell’essere urlante che si divincolava e sentii di nuovo quel tessuto morbido che avevo lacerato precedentemente per fuggire.
Lì dentro c’era cibo…
Forse c’era anche qui dentro.
Mi aprii un varco, mentre quell’essere si metteva a urlare.
Entrai e sentii il mio corpo assorbire qualcosa.
Carne, muscoli, tessuti, sangue… quel corpo divenne mio.
Improvvisamente riuscii a vedere e gli istinti si trasformarono in pensieri.
Sentii come sentiva lui… vidi come vedeva lui… pensai come pensava lui…
Poi ci fui solo io.
Nella sua testa capii che mi volevano morto… mi volevano uccidere. Non avevo idea di cosa significasse, ma nella sua mente vidi molte immagini collegate al concetto di ‘Morte’. Uomini stesi a terra con gole tagliate, ventri squarciati e arti staccati.
Non era bello.
Non lo volevo.
Loro non dovevano uccidermi.
Quando vidi gli altri… i compagni di questo… soldato?
Capii che l’unico modo per sopravvivere era uccidere loro. E li uccisi.
Agii quasi di istinto, mentre il mio braccio (O meglio, il braccio dell’uomo che ero diventato) si trasformava in una specie di lunga lama ossea. Quegli uomini aprirono il fuoco su di me con le loro armi…
Mitra…
Dolore…
Quando quei proiettili mi raggiunsero provai dolore. Facevano male e mi arrabbiai. Desiderai che morissero e li uccisi quasi tutti. Solo quando arrivai all’ultimo mi fermai. Gli avevo già tagliato la mano con cui reggeva l’arma, ma qualcosa mi bloccò dall’ucciderlo. Mentre uccidevo gli altri ero riuscito a ‘mangiare’ le loro teste… i loro ‘cervelli’?
Altri mi volevano morto e non sapevano cos’ero.
Già…
Chi ero…?
Cos’ero…?
Non un umano, ma qualcosa di diverso.
Cercai nei loro ricordi per capire cos’avessero visto gli altri uomini in me, prima di morire.
E fu allora che la sentii: la paura.
Loro avevano visto questo in me.
Quindi ero questo?
Sollevai l’uomo e dissi le mie prime parole.
“Torna dagli altri e digli che presto… anche loro conosceranno la paura.”
Quello se ne andò correndo, bianco in volto per il dolore e la paura, tenendosi il braccio monco.
 
 
 
 
Be’, tornando a me, quello ancora relativamente sano, lasciatemelo dire: la sua condizione mentale non cambiò molto dei successivi dodici mesi. Era matto e tale restò.
Non so voi, ma un po’ mi fece pena, quando lessi le prime pagine di questo diario (Certo, ne provai di meno quando descrisse con metodica freddezza tutti i suoi squartamenti, ma, insomma, non è nemmeno colpa sua.) Alla fine lui non sapeva niente e ha agito nell’unico modo che conosceva. Non mi fraintendete, non lo sto giustificando, sto solo dicendo che, forse, in altre circostanze, non sarebbe successo.
 
In quei giorni, tuttavia, non ebbi molto tempo per rimuginarci su: dopo quattro giorni di latitanza vidi Luigi. Quel tipo stava passeggiando insieme ai suoi amici tossici lungo uno di quegli squallidi parchi di periferia, dove cemento e terra occupano il terreno in maniera del tutto casuale.
Aspettai che lui rimanesse solo, poi lo avvicinai.
“Chi cazz… oh, Ale… che vuoi?” Chiese, vedendomi arrivare dal viale.
“Ciao Luigi… vedo che ti fai ancora, eh?” Risposi io fingendo un ironia che non avevo voglia di sfoggiare.
“Non te ne deve fregare niente a te… ieri sono arrivati a casa mia un paio di tizi davvero inquietanti. Hanno chiesto di te. Io ho fatto come al solito: sono stato zitto, ma questi non erano poliziotti.” Sbottò lui. Sembrava davvero preoccupato, ma io avevo bisogno di soldi e non avevo intenzione di cedere.
“Ho bisogno di parlare con quello che ti vende roba… il prima possibile. Chiedigli se ha un… impiego libero.” Risposi, cercando di far capire la metafora.
“Sai che non dovresti… quella gente non scherza… ti farai ammazzare.” Mi mise in guardia lui. Era ovvio che stesse cercando di farmi cambiare idea..
Diciamo che seguii il suo suggerimento… ma a scoppio ritardato Mi feci coinvolgere troppo e alcuni di quelli che ‘non scherzavano’ ci rimisero la pelle. Ma allora avevo un disperato bisogno di soldi.
“Tu fallo e basta e considererò saldato il mio debito. Dì che una persona che potrebbe essere molto utile vuole incontrarli e che è disposta a tutto.” Risposi io, senza riflettere troppo.
Lui mi assicurò che lo avrebbe fatto e mi diede appuntamento allo stesso parco per il giorno dopo.
Non lo sapevo, ma mi sarei cacciato in una montagna di guai… guai che mi tormentano ancora oggi.





 
 
 
 
 
 
 
 
 
Risalve, capitolo scritto tutto in un giorno che ho dedicato all’ozio, prima dell’ultima tirata di studio. La storia mi ha un po’ preso, quindi ho buttato giù l’ennesimo capitolo seguendo i consigli di un amico che mi aveva inviato la scheda di ricerca del suo personaggio. (Chi a voglia mi mandi la sua e la inserirò nel Database Militare.)
Bene, questo capitolo è disgustoso, soprattutto perché credo che il Reating dovrebbe essere rosso, dato il contenuto a dir poco orribile, ma, dato che l’alter ego di WY01 voleva un personaggio dl genere l’ho accontentato.
Spero che non vomitiate e che continuerete a leggere e recensire.
AxXx  
   
 

  
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