Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: BillieJoeHugsMe    16/06/2013    1 recensioni
Non voglio anticiparvi nulla. Voglio solo augurarvi: buona lettura :D
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ore 7.00: mi sveglio con il suono assordante della sveglia, cado dal letto e mi dirigo in cucina per fare colazione, poi cambio idea perché mi viene in mente che faccio schifo e sono grassa.
Ore 8.00: sono a scuola. La stessa fottutissima scuola superiore che frequento da cinque anni. Quel posto in cui mi sento l'ultima persona al mondo. Ah, aspetta, io mi sento così più o meno ovunque.
Ore 13.00: esco da scuola e mi ritrovo Annah che mi offre la sua sigaretta. Mi siedo su un muretto insieme alle mie quattro amiche: Melanie, Annah, Sophie e Nicole. Ah, scusate, non mi sono presentata. Io sono Ashley, ho 19 anni e quest'anno faccio la quinta superiore. Non sono esattamente il modello di ragazza ideale. Diciamo che... Sono diversa.
Prendo la sigaretta, poi faccio un tiro.
“Dovremo smetterla prima o poi.” dissi.
“Di cosa?” chiese Nicole.
“Fumare, genio.” le rispose Sophie.
“Neanche per idea. Non ricordate il casino che è successo? È uno shock per me. Ma sai quanti stanno male adesso? E pensare che è colpa di quelle teste di cazzo là.” disse Melanie.
Il mio sguardo si spostò al muretto di fronte a me, dove c'erano i ragazzi “normali”, quegli apparentemente bravi ragazzi che si fanno amare da tutti. Pff... Ma per favore, preferirei rotolarmi nel fango che essere una di loro.
“Che poi, tanto buoni non sono.” ribadì Nicole.
“Appunto. Poi non è colpa nostra se è successo quel casino. Insomma, quando gliel'abbiamo fatta conoscere lei era così gentile...” disse Sophie.
“Oh, la piantiamo di parlare di 'sta storia?! Mi sta venendo un eritema, ormai! Quello che è successo, è successo. Non potevamo sapere che sarebbe andata così! Fatevene una ragione: non è colpa nostra, noi non dobbiamo preoccuparci a sentirci colpevoli. Ok?” disse Annah.
Tutti si zittirono. Annah, stava sempre zitta, ma quelle poche volte che parlava, diceva cose davvero molto intelligenti.
“Certo, però non bisogna mai dimenticare che...” non badai a quello che stava dicendo Sophie. Ero persa nei miei pensieri. Guardavo in giro, notando la quantità considerevole di persone che uscivano da scuola. Erano quasi tutti “normali” rispetto a me e al mio gruppo. Insomma, noi eravamo un gruppo di cattive persone per gli adulti. Noi ci vestiamo un po' alla cacchio, fumiamo, ci droghiamo e beviamo. Qualche volta ci scappa anche una piccola rissa, ma amichevole. Eravamo diversi.
Il mio sguardo si spostò nuovamente al gruppetto formato da cinque ragazzi sul muretto di fronte a me. Li avevo già visti in precedenza, ma non li conoscevo. Mio fratello mi aveva accennato, oltre al fatto di non frequentarli assolutamente, che uno di loro si chiamava... Louis, credo. E che era una specie di principe azzurro un bel po' stronzo, con gli occhi color del cielo e un sorriso meraviglioso. Il classico tipo che piace alle ragazze.
Fissai gli occhi di ognuno dei cinque ragazzi. Erano davvero molto belli, ma mi soffermai sul ragazzo dagli occhi azzurri. Era bellissimo, sembrava un angelo. Mentre lo fissavo, non mi resi conto che avevo preso una faccia da ebete. Né che qualcuno mi stava osservando.
Mio fratello mi fissava. Io distolsi subito lo sguardo dal misterioso ragazzo e mi diressi verso la moto del troppo protettivo parente.
Arrivati a casa, lui mi fulminò con lo sguardo.
“Perché lo stavi guardando?”
“Chi?”
“Lo sai bene chi.”
“Dio mio, non posso notare gli occhi di una persona?”
“No, se si tratta di quella persona.”
“Oh, ma cosa ti ha fatto?”
“Ashley, sai quali sono le regole. Non bisogna notare le persone che non sono come noi!”
“Le regole sono fatte per essere infrante. Tu lo dovresti sapere bene, vero Jimmy?”
“Senti, noi non caghiamo loro e loro non cagano noi: capito?”
“Che palle.”
“Ashley, non è perchè ti voglio male, è che da quando è successo quel casino non possiamo avere rapporti di nessun tipo con loro.”
“Ah, io so che è una cosa brutta, ma... Jimmy, ti conosco da 19 anni. So che c'è qualcosa che non vuoi dirmi.”
Ci furono un po' di secondi di silenzio e poi mi decisi a parlare.
“Tu spiegami che cosa è successo veramente.”
“Bene. Stavo ancora con Eleanor, quella troia.”
“Oh, i termini!”
“Be', lei mi tradì.”
“E con chi?”
“Con Louis, quello di cui ti avevo parlato.”
“Ah, sì. Ho capito.”
“Bene, dopo averla sorpresa a slinguacciarsi Louis davanti ai miei occhi, l'ho insultata pesantemente in presenza del suo... Come dire... Complice e lui mi ha dato un pugno in faccia. Dopo sono intervenuti i miei amici e ci fu una rissa. Poi... Basta, è finita come sai: sangue e arresti.”
“Ah, e ti sembra una cosa normale fare un lavoro così e parlarne come se nulla fosse?! No, ma sei stupido?”
“Scusa, è che voglio...”
All'improvviso squillò il mio cellulare.
“Ci parlo dopo con te.” dissi rivolgendomi a Jimmy.
“Pronto?”
“Ciao Ashley.”
“Chi sei?”
“Una persona che ti piace.”
“Ehm... Allora credo proprio che tu abbia sbagliato persona.”
“So che mi stavi fissando e se non vuoi che finisca male ti consiglio di seguire le mie istruzioni.”
“Perché, altrimenti cosa fai?”
“Farò male a una persona a te molto cara.”
“Ascolta, non so per chi mi hai preso, ma io non intendo fare niente di ciò che mi dici e se intendi minacciarmi io ti denuncerò alla polizia.”
“Non dovresti farlo dato che tuo fratello è il primo colpevole.”
“Cosa intendi?”
“Vediamo... Spaccio e uso di droga, guida in stato di ebrezza, abuso di tante donne e, perchè no, anche di te.”
“Cosa c'entro io?!”
“Fattelo spiegare da lui. Oh, ora devo andare. Ti consiglio di fare ciò che ti dico, altrimenti sai come andrà a finire, e sarà solo colpa tua.”
La persona chiuse il telefono e io rimasi per un certo tempo senza dire una parola. Incapace di formulare una frase di senso compiuto.
Andai da mio fratello.
“Ok, tu mi spieghi che cazzo fai nella vita, a chi hai dato il mio numero di cellulare e che cosa c'entro con la prostituzione!”
“Cazzo.”
“Cosa?”
“Parla!”
“...Senti è una cosa difficile da spiegare! È che...”
“Non me ne frega un cazzo dei tuoi è che, ma, se, però... Non me ne frega! Ora tu mi rispondi alle domande che ti ho fatto prima e mi spieghi per bene!”
“Ok.”

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: BillieJoeHugsMe