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Autore: ThePirateSDaughter    16/06/2013    6 recensioni
"È fottutamente sbagliato.
Com’è che il tempo ha deciso di riavvolgersi e rivivere la situazione esattamente al contrario?!
È stato Alejandro a essere gabbato, quella volta. Non Heather.
È stato Alejandro a non ricevere aiuto, quella volta. Non Heather.
È stato Alejandro a prendere fuoco, quella volta. Non Heather.
È stata Heather a guardarlo bruciare. Non Alejandro."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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- Questa storia fa parte della serie 'Alejandro/Heather Moments'
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8.
And I love it the more that I suffer 
I suffocate 


A distanza di due giorni dall’accaduto non aveva capito niente di quanto era successo, se non di essere uno stronzo.
Perché, a dispetto di tutto, era ancora lì.
Dopo che Heather era stata dimessa dalla sala operatoria e ricoverata immediatamente, la gente si era concentrata su altro. C’era la polizia, lì fuori, che pattugliava la città alla ricerca di un probabile serial killer che incendiava la gente. Un pazzo. Alejandro fu sul punto di stringere la mano –forse avevano ragione- ma si interruppe subito dopo. Per non sentire la pelle, da poco guarita, tirare e per non rischiare di far male a quella di Heather, che stava stringendo piano.


  
 
Aveva smesso di chiedersi se gli importava o meno. Doveva essere lì.
Lei non era mai venuta? Dettagli. Lui non avrebbe perso un giorno.
Lei non provava altro che indifferenza? Pazienza. Sentiva che, se se ne fosse andato da lì, sarebbe soffocato.
Perché la amava? Forse no. Non sentiva assolutamente di poterlo dire e le piaghe facevano ancora un male tremendo, ancora da svegliarlo, in piena notte e farlo gemere.
Ma non riusciva a staccarsi.
Era una mano orrendamente sfigurata. E il corpo di Heather era ancora peggio. E ci aveva messo tanto a far ricrescere i capelli…
Chi rompe, paga, no, Al?
Ora erano simili. Completamente.
[107]
 
 
 
Gli sprazzi non cessavano. Meno male che la morfina garantiva un sonno senza sogni.
Forse era già morta. No?
Alejandro. Facce di Alejandro ovunque, il suo sorriso in ogni angolo. Avrebbe voluto prendere delle pinze arroventate e strappargli via ogni dente, oppure strappargli via i capelli a morsi. Odiava la sua sola vista. E avrebbe voluto spingerlo, baciarlo finché le labbra non avessero chiesto pietà.
RIDICOLO. Quale persona sana di mente amerebbe il proprio aguzzino?
Ma forse non lo aveva nemmeno fatto apposta. Quel bastardo infame. Io lo odio.
… Qualcuno le stava toccando la mano.
[96]
 
LOSOSONOINRITARDO D:
Esami, esami, esami, esami, poi ci sono altri esami ed esami {no, in realtà me ne mancano solo due, ma lasciamo stare ^^"}.
Sì.
E quindi niente, eccoci qua con l'ottavo capitulus! (??) Spero possa incontrare il vostro gradimento e che ne sia valsa la pena di asssspettare ^^
Non so quando riuscirò a pubblicare il capitolo successivo, ma sono fiduciosa che ciò avverrà prima della fine del secolo ^^ *le bad comicality D:*
Ora me va a ripassare Glottologia Tedesca e vi puccioseggia tanto ^^
   
 
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