Note: Che qualcuno mi fermi, mi sento na dipendente - dipenndente da EFP.  Sorbitevi quindi sta pazzia. Il caldo mi sta liquefacendo le cellule cerebrali.




Il suo ragazzo non aveva mai bevuto una goccia d’alcol in vita sua.
 
Lo dichiarò al loro primo incontro. Si vedeva ancora la scena. Lui che gli offriva da bere con sguardo sognante e l'Uchiha che gli rispondeva. “Lo sai che l’abuso di alcolici può causare gravi danni, tra cui ipoglicemia, osteoporosi e disfunzione erettile?”.

Il trauma interiore – in particolare per l’ansia sulle prestazioni sessuali – ebbe breve durata.
Perché conoscendolo comprese la pura è semplice verità.
Sasuke era un vittimista ipocondriaco con manie d’inedia, che si lamentava per ogni cacca lillipuziana sul marciapiede e con un’abilità nelle relazioni sociali pari a un muro di mattoni.
 Ah giusto, ed era un gran figo. Un figo perso, con un corpo da urlo e un naso alla francese adorabile.
Perciò lo sopportava. Subiva i suoi sermoni valutativi sulla società moderna, sui festini universitari, sul consumo di erba e sul cancro alla pelle che ti veniva senza protezione solare – difatti era più pallido di Casper.
 
Ora, come avrebbe dovuto reagire vedendolo in piedi su un tavolo e ubriaco fradicio alla sua festa di compleanno?
 
Spalancò le due pozze che si ritrovava sgomento. Lo perdeva di vista mezz’ora e lui si evolva da prete di clausura – tranne per il sesso, quello era trascendentale – a yankee spogliarellista rocchettaro?
Si avvicinò circospetto.
Il ragazzo stava ballando sconclusionatamente sotto le note di I’m Too Sexy For My Shirt.
Da sbellicarsi dal ridere o in alternativa da chiamare la Nasa per informarli che i maya avevano ragione, la fine del mondo era prossima.
 
Arrivò sotto il banco, ma il moro parve non accorgersi della sua presenza. Teneva un bicchiere con qualcosa di non ben definito all’interno. Si rifocillava di tanto in tanto.

Alzò un sopracciglio. Doveva intervenire? Non sapeva nemmeno lui.
Quando terminò la canzone, il moro traballò incerto.
Oddio, non è che si sfracellava a terra adesso?

Inaspettatamente il giovane riprese il controllo dei suoi arti e si girò verso la ragazza che si trovava a poco più di un metro dal tavolo.
Hinata, munita di bevanda analcolica, chiacchierava timidamente con uno studente del terzo anno.
Fu presa alla sprovvista dal movimento fulmineo di Sasuke. Si era sporto a sufficienza per raggiungere la lattina blu, che arraffò senza problemi.
Il tutto durò pochi secondi e il biondo seguì nervoso i movimenti di quel demone. C'era da chiamare un esorcista.
Il corvino trangugiò il liquido rimanente e con sguardo spiritato urlò “Posso volare!”. Buttò in aria la lattina e si lanciò nel vuoto.
 
Benché le leggi di gravità hanno a volte vie misteriose, l’Uchiha non ebbe scampo.
Il naso andò a sbattere inevitabilmente sul pavimento, facendolo ululare impanicato.
Naruto, lasciando perdere l’assurdità della scena, lo soccorse.
Il ferito uggiolava demoralizzato e dopo qualche minuto commentò. “M-ma come, non ha funzionato? Che merda di mondo”.
 
 
E poi si lamentava tanto dell’inutilità di certe pubblicità. Quella scena sarebbe rimasta negli annali universitari.

Quando Sasuke Uchiha con Red Bull alla mano sfidò valorosamente Newton.
E perse.
 
 
 
 
Angolo autrice
+_+
La morale in queste 500 parole? Non c’è.
E’ una frittata senza filo logico e buon senso. Ma cavolo se mi sono divertita a scriverla. xD
Lasciatemi una recensione và. Siate caritatevoli ^^