Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: ShadowsOfBrokenGirl    16/06/2013    0 recensioni
Esiste davvero il destino oppure è solo una nostra invenzione per non sentirci in colpa?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Mamma puoi accompagnarmi alla festa?-
-Ma non doveva accompagnarti Sabrina?-
-Ma lei non può!Dai ti prego-disse Anastasia implorando la madre.
-E va bene andiamo-disse la madre prendendo le chiavi dell'auto e indossando un cappotto.
Anastasia e sua madre salirono in auto e la madre girò la chiave per accendere il motore.L'auto partì e Anastasia cominciò a guardare fuori al finestrino.-Chissà se a Luca piacerà il mio vestito!E se non fosse venuto?Sicuramente è già arrivato!-pensava Anastasia.
Una voce interruppe i suoi pensieri.Era la voce di sua madre che le diceva che erano arrivate a destinazione.
-Mi dai un bacio prima di andare?-chiese la madre porgendo la guancia.
-Ma dai smettila!!Sono grande per certe cose!-disse aprendo la portiera e scendendo dall’auto.
Anastasia si diresse verso la porta della discoteca senza nemmeno voltarsi indietro ed entrò.
Ballò insieme alle sue amiche per una decina di minuti quando il suo cellulare squillò.
Rispose a telefono e il suo viso divenne pallidissimo.Alle compagne che le chiedevano che cosa fosse successo lei rispondeva che non era accaduto nulla,ma che adesso doveva tornare a casa.
Uscì dalla discoteca e chiamò un taxi.L’auto gialla e nera si fermò davanti a lei.Anastasia salì in macchina e chiese di essere condotta in ospedale.Pagò il tassista ed entrò nel grande edificio.
Ovunque c’era un odore di disinfettante.Chiese dove fosse la sala 30 e salì diverse scale prima di vedere sua zia.
Anastasia appena vide sua zia la abbracciò in lacrime e chiese:
-Come è successo?-
-Quando tua madre stava tornando a casa dopo averti accompagnato alla festa è stata travolta da un paio di ragazzi che guidavano in stato di ebrezza ed ora è in fin di vita.I medici hanno detto che se questo intervento andrà bene ci sarà una possibilità per lei,altrimenti…-
-E’ stata tutta colpa mia!!-disse Anastasia fra vari singhiozzi.
-No…-
-Invece si…se non le avessi chiesto di accompagnarmi…-
-Anastasia se era destino che tua madre doveva finire in ospedale sarebbe successo anche se restava a casa.Poteva non so…ferirsi mentre cucinava…oppure essere ferita da un ladro.-
Anastasia si staccò da sua zia e si sedette su una sedia che era posizionata vicino al muro.
-Vado a chiedere informazioni sull’intervento-disse sua zia lasciandola sola
-E’ stato il destino!Si certo come no!!Il destino non esiste…è solo una scusa che inventiamo per sentirci meno in colpa-disse Anastasia.
Davanti a lei c’era una porta.Era una di quelle porte che erano chiamate uscite d’emergenza.
Decise di uscire un po’ fuori per prendere un po’ d’aria.
Aprì la porta e si ritrovò sulle scale di ferro,ma quello che attirò la sua attenzione fu la foresta che si ergeva  sotto le scale.Scese di corse e si ritrovò in un posto magico.C’era una splendida foresta innevata.Anastasia cominciò a contemplare quel magnifico paesaggio e vide qualcosa infondo alla foresta.Corse in quella direzione e si ritrovò davanti ad una bellissima e grandissima biblioteca antica.Entrò e notò che era vuota.Al centro della grande sala c’era una grande scrivani di legno.Sulla scrivania c’era un foglio su cui  c’era scritto:
“Se avete una domanda che vi assilla solo qui riuscirete a trovare una risposta!”
Inastasi non se lo fece ripetere due volte e cercò tra i vari volumi contenuti nel grande scaffale un libro che parlasse del Destino.
Dopo un po’ di fatica riuscì a trovarlo.Lo aprì sulle sue gambe e cominciò a leggere:
Nella Grecia antica il 'Fato' era invincibile e persino gli dei vi dovevano sottostare, come proclamò la Sibilla nell'Oracolo di Delfi.
Il Fato può essere personificato come un dio od una dea. Nella cultura greca è personificato dalle tre Moire (chiamate Parche dai Romani). Una dea senza scrupoli, Nemesis, rappresentava la cieca distribuzione della fortuna per gli antichi greci come Omero, con intenzioni né buone né cattive, ma semplicemente in proporzione a seconda dei suoi desideri. 
Nei secoli successivi alcuni uomini si sono opposti a queste credenze dicendo che:
 
faber est suae quisque fortunae (ognuno è artefice del proprio destino)*
 
Anastasia era molto confusa così finì per addormentarsi sulle pagine di quel grande libro.
 
-Anastasia!-
-Zia…ma dove sono?-
-Sei in ospedale…ricordi?-
-Ma ero in una grande biblioteca…e c’era un libro sul destino…-
-Devi averlo sognato-
-Ma…come sta la mamma?-chiese la ragazza preoccupata
-Sta bene…l’intervento è andato bene e tra qualche giorno potrà anche tornare a casa-
-Oh che bello!!-disse Anastasia abbracciando la zia.
-Non so se esista davvero il destino ma se era destino che mia madre stesse bene allora lo ringrazio tanto.-pensò Anastasia sorridente

Vi piace??Dovevo scriverla per un concorso e ho pensato di pubblicarla anche qui!!Spero vi piaccia.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: ShadowsOfBrokenGirl