Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: fefe3    16/06/2013    1 recensioni
Alessandra entra a insegnare in una nuova scuola. Trova Davide, un bimbo difficile e trascurato dai genitori e dagli insegnanti che estato bocciato troppe volte. Lei è l'unica che riesce a portarlo a scuola, tra i due si crea un forte legame affettivo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 -No, io non la prendo la seconda B a settembre!
- Io nemmeno se c’è quel ragazzino.
-Non si può fare lezione quando è in classe e non capisco perché Piero non lo espunga o permetta che lo promuoviamo così se ne va dalla scuola, insomma non si può mica aspettare che compia 16!!
-Sì, non è ammissibile fargli ripetere la seconda per così tanto tempo! Quanti anni sono che è qui?
-Ora ha..11 anni, quindi sono 6 anni che è qui..dovrebbe aver finito e invece…
-Si, ma ora se ne parla con Piero, non è possibile!!
 
Entrarono tutti nell’aula del preside e si sedettero intorno al tavolo. Erano le solite facce e tutti stavano pensando al problema che stava andando avanti da 4 anni.
 
-Allora…aspettiamo un altro po’ perché manca una persona…
Tutti si guardarono in giro cercando con lo sguardo chi mancasse, erano tutti.
-Quest’anno ci sarà una nuova maestra, Alessandra.
Erano tutti stupiti, nessuno lo sapeva…ma lo stupore fu subito sostituito da un’idea geniale: la seconda B l’avrebbe presa la nuova arrivata se il preside non avesse deciso di continuare nello stesso modo per quanto riguardava il perdigiorno, Davide.
 
Dopo qualche minuto arrivò Alessandra:
-Scusatemi, non trovavo la strada…
Si sedette velocemente e il Preside iniziò ad esporre quante classi nuove ci sarebbero state il prossimo anno, i libri di testo ecc. Alla fine chiese se c’era qualche dubbio e, come un fiume in piena, le maestre iniziarono a dirgli di Davide.
-Sì, signor Piero – disse la maestra Giovanna – ci sarebbe il solito problema che abbiamo ormai da 5 anni: quel ragazzino che lei si ostina a bocciare! Non capiamo, penso che tutte qui la pensino allo stesso modo, perché non lo espelle se non vuole promuoverlo!!
 
Alessandra si era stupita..un bimbo che doveva essere espulso, che era un problema?
 
-Non è possibile insegnargli niente se non viene mai a scuola e quando c’è fa casino! È un caso perso! Che pensa di fare quest’anno e gli anni avvenire? Bocciarlo ancora?
-Scusate…-cercava di intervenire timidamente Alessandra – potrei..
- Noi ci rifiutiamo di insegnare in quella classe se lei continuerà su questa linea!
-potrei sapere qual’ è..
-Io non intendo cambiare metodo! Quel ragazzo non esce di qui se non impara tutto quello che deve o i genitori non decidano di ritirarlo!
-Posso sapere anche io!- alzò finalmente la voce per farsi sentire in quel inarrestabile fiume di disappunti e proteste.
 
-Allora ci insegnerà lei, signorina Alessandra! Poi le spiegherò tutto. Penso che il consiglio si possa chiudere! Arrivederci!
 
Alessandra era rimasta sconcertata e male da quel consiglio, sembrava un pollaio dove il preside era il gallo rigido e impettito e le altre sue colleghe maestre un mucchio di vecchie galline che non facevano altro che chiacchierare senza ascoltare… Il preside se ne stava quasi per andare anche lui, ma lei lo fermò e pretese che le spiegasse la situazione.
-Sì, signorina. È semplicissimo: lei insegnerà nella seconda B dove c’è un ragazzo particolarmente difficile, Rossi Davide. Il suo dovere è quello di farlo venire a scuola e fare in modo che sia abbastanza preparato per passare in terza. Questo è tutto! Ora devo andare, mia moglie mi aspetta, arrivederci!
Ancora una volta era rimasta stupita dall’atteggiamento di quel preside, pensava di essere in una caserma? Non le aveva spiegato assolutamente niente…Quanti anni aveva questo bimbo? Come mai non veniva a scuola? I genitori che tipi erano? E perché le sue colleghe non lo sopportavano?
Aveva capito solo Davide e seconda B…il resto era piuttosto un mistero.
 
 
  Primo giorno di scuola.
-Buongiorno bambini, io sono la nuova maestra e mi chiamo Alessandra. Ora facciamo un gioco: ognuno di voi dice il proprio nome e una cosa che gli piace fare. Inizio io. Alessandra, mi piace leggere.
-Sara, mi piace giocare a nascondino.
-Stefano, mi piacce giocare ai Pokemon.

Tutti, uno alla volta dissero il proprio nome, ma nessuno si chiamava Davide.
-Manca qualcuno oggi?
-Siamo tutti!, dice Giulia.
-Ma no, manca Davide…ma lui non viene quasi mai.., dice Tommaso.
- Va bene, cominciamo la lezione..
E così passò il primo giorno di scuola. Forse i genitori avevano prolungato le vacanze, capitava a volte…ma forse era meglio telefonare a casa se il giorno successivo non fosse venuto.
Nemmeno il giorno dopo c’era, al telefono c’era la segretaria.
La cosa andò avanti per una settimana. Al telefono sempre la segreteria…
 
-Come sta andando?- le chiese la maestra Giovanna il secondo giorno durante l’intervallo- Vedo che Davide non c’è!
Il tono di voce era sarcastico e tremendamente fastidioso.
-Per ora tutto bene, grazie.
Meglio non rispondere alle provocazioni. Posto nuovo e per niente accogliente, anzi sembrava che fosse diventata colpa sua se Davide non veniva a scuola, lei che era nuova!
 
La settimana dopo decisi di andare a casa di Davide. Presi l’indirizzo in segreteria e nel pomeriggio cercai la casa. Arrivai che erano le 4 del pomeriggio. Era una bella villa, non troppo grande né troppo lussuosa. Suonai. Una voce tutta squillante rispose al citofono. Era la madre.
-Sono Alessandra, la nuova maestra di Davide, potrei entrare per parlarle?
Senza darmi una conferma, mi aprì.
Entrai nel cancello, arrivai alla porta accostata.
– è permesso?
La solita voce squillante – Sì, sì entra pure cara! Non aspettavo nessuno e c’è un po’ di disordine..
In realtà la casa era più che ordinata.
-Siediti pure! Vuoi qualcosa da bere?
-No, grazie.
Mi sedetti su uno dei due divani. Era tutto candido, tutto l’arredamento era chiaro, la stanza sembrava molto più luminosa di quanto era.
-Dimmi, di cosa mi vuoi parlare?
- Volevo chiederle di Davide. È iniziata la scuola da una settimana e lui non è venuto, ho provato a chiamare a casa ma c’era sempre la segreteria. Anche oggi non era a scuola…insomma, sono un po’ preoccupata…
- Ah ah ah ah! Davide sta bene! Abbiamo prolungato le vacanze di una settimana. Mi scusi se non abbiamo richiamato a scuola. Oggi non è venuto perché era troppo stanco dal viaggio di ieri, ma domani sono certa che verrà! Non si preoccupi!
-Signora, è importante che venga a scuola! Penso che lo sappia meglio di me! (o almeno lo spero, pensai tra me e me…)
- Ah ah ah, non si preoccupi, non si preoccupi. Verrà a scuola!
- Va bene, mi sa che è meglio che vada. Arrivederci!
-Arrivederci! E stia tranquilla!
 
Uscii da quella casa…che madre era quella? Che gente abita in questo paese? Forse avrei dovuto chiedere se stava bene lei, non Davide...Sperai davvero tanto che Davide venisse il giorno dopo a scuola..
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: fefe3