“if you’ll be mine
Won’t go, won’t go
So baby if you say you’ll want me to stay, stay for the night
I’ll change my mind.”

Riconobbi immediatamente le parole di quella canzone, amavo quella canzone.. e lui sapeva perfettamente che con quella canzone avrebbe fatto centro nel mio cuore.
Ma non ne volevo sapere più niente di lui, almeno razionalmente.. bè, considerata invece la parte irrazionale di me -che prevale sempre-, lo rivolevo al mio fianco.
‘devo avere la mente lucida’ cercai di convincermi.
Lo ripetevo nella mia mente come una specie di mantra.
Erano ormai 2 mesi che ci eravamo lasciati, e lui, imperterrito, cercava ancora di riconquistarmi.
Stavo cercando di andare avanti, e ci stavo anche riuscendo.. ma questo biglietto stropicciato che trovai sotto il portoncino di casa mia, fu la mia fine.
Mi chiusi nella mia cameretta a piangere.
Perché tutte le cose negative capitavano a me? Perché?
So di non essere perfetta, anzi! Ma non riesco davvero a capacitarmi.. e se fossi io quella sbagliata?
Quella che non va mai bene a nessuno?
Quella che non ne indovina neanche una?
Quella a cui non ne va bene una?
 
Ripensai alla serata di due anni fa in cui ci incontrammo per la prima volta.. eravamo al quarto anno, alla festa di fine anno e mentre ballavo notai un bellissimo ragazzo seduto su uno sgabello che sorseggiava il suo drink fissarmi intensamente e senza sosta.
All’inizio fui infastidita dal suo sguardo addosso a me.. cercai di allontanarlo ballando con un mio amico intimamente, così da dargli l’idea che io e questo mio amico fossimo più che semplici amici.
Speravo soltanto di non dare l’idea sbagliata al mio amico, piuttosto..
Alla fine della serata, quando mi stavo dirigendo verso casa, mi si accostò una macchina accanto.. e indovina un po’? era proprio lui, Harry.
Chiedendomi se volevo un passaggio, cercò di rimorchiarmi ma io rifiutai il suo passaggio e le sue avances.
Sentendosi rifiutato, parcheggiò la sua auto e scese e in un secondo me lo trovai di fianco.

-sinceramente mi stai dando fastidio.- dissi sfacciata. ‘Batti il cinque sorella!’ disse la mia vocina interiore.

Lo vidi cambiare espressione: da uno sguardo malizioso passò ad uno sguardo triste.

-così mi ferisci..- disse lui guardandomi negli occhi.

-facciamo che io continuo per la mia strada e tu ti infili dentro la tua auto come se niente fosse successo?- adesso stavo diventando .. come dire.. stronza.

-facciamo finta invece che io tutta la sera non ti ho guardata ballare, e che adesso sto solo cercando di rimorchiarti come se questa fosse la prima volta che ti incontro?-

-sei testardo, eh?-

-lo sono, lo ammetto.- sorrise beffardo.

-inutile che sorridi in questa maniera.. non cadrò ai tuoi piedi.-

-in quale maniera?- disse fingendosi innocente

-lo sai in quale maniera.. vuoi far colpo sulle ragazze con le tue fossette è vero? Sai di essere bello e ne approfitti- cavolo, ma tutta quella audacia da dove veniva? Stentavo a riconoscermi.

-e ci riesco?-

-con le altre, non con me.-

-non ancora almeno..-

-modesto anche,eh?-

-bè, sfrutto quello che è a mio favore.. hai detto tu che sono bello.-

‘Cavolo, questo ragazzo mi da davvero sui nervi!’
Continuavamo a parlare, ancora fermi davanti alla sua macchina, lui appoggiatoci sopra con le braccia conserte.
La strada era deserta a quell’ora della notte.. c’erano soltanto i lampioni ad illuminare la via.
Bè, i lampioni illuminavano anche i suoi occhi verdi.. e che occhi!
Persi per un secondo il filo dei miei pensieri perdendomi ad ammirare i suoi stupendi occhi verdi.
Distolsi lo sguardo immediatamente.

-okay. Finiamola qui. Non voglio più vederti gironzolarmi attorno capito?-

-wo che caratterino!-

Mi veniva voglia di schiaffeggiarlo, ma chiusi le mie mani a pugno per fermare la mia improvvisa voglia di violenza.

-mi piacciono le ragazze difficili.. mi danno filo da torcere.-

-e. tu. Mi. Irriti. A. morte.- scandii per bene le parole e iniziai a camminare lasciandomi alle spalle il suo sguardo scioccato e divertito allo stesso tempo.

Iniziai ad avere male ai piedi perciò mi appoggiai ad un albero e tolsi le mie scarpe tacco 12 sperando di non trovare qualcosa di tagliante durante il tragitto così da non dover andare in ospedale poi.
Quella sera arrivata a casa, mi misi subito a letto sognando di capelli ricci tutti scarmigliati, di occhi verdi e di due fossette che sorridevano maliziosamente.
Le due settimane successive per me furono un vero inferno.
Come non detto Harry piombò sotto casa mia con aria da vero stronzo.. stronzo ma dolce. Non potei fare a meno di resistergli, perciò tempo un mese e caddi ai suoi piedi, innamorandomi di lui.
 
Bella merda, no? Considerato che ora soffrivo per lui..anche se ero stata io a lasciarlo.