Una donna alta, formosa ed elegante stava camminando sopra il marciapiede, tenendo per mano un bambino sugli 11 anni.
Era magro, ma non troppo per la sua età, aveva una massa di capelli ricci e gli occhi di un verde particolare.
Erano luminosi quando era felice e diventavano più scuri quando era triste.
Aveva una splendida coroncina di fiori in testa, margherite per l’esattezza.
 
Attraversarono la strada e si avvicinarono ad una piccola casa.
Le pareti erano bianche e le finestre spiccavano per il loro colore giallastro.
La donna suonò al campanello e dopo qualche secondo vide la porta aprirsi e una piccola testolina bionda uscire.
 
-Ciao Phoebe, c’è mamma?- chiese la donna alla piccola.
 
-Veramente sono Daisy signora- disse la piccola in imbarazzo.
 
-Ops, scusami Daisy-
 
Prima che la piccola potesse rispondere una donna si avvicinò alla porta.
Occhi azzurri, capelli castani e un bel fisico.
 
-Ciao Anne, come mai qui?-
 
-Ciao Johannah volevo chiederti se potevo lasciare qui mio figlio Harry per qualche ora, sai mi hanno chiamata dal lavoro per un’emergenza e devo scappare-
 
Disse tutto d’un fiato la donna.
 
-Ma certo Anne, non c’è problema!-
 
Johannah era molto contenta di ospitare il figlio di Anne, le due si conoscevano da molto tempo ed erano buone amiche.
Sa che non ha portato Harry altre volte perché suo figlio non si apre molto con le persone, ma Anne vuole il meglio per suo figlio e cerca sempre di aiutarlo.
 
-Bene, grazie mille Jo-
 
Dopo aver ringraziato la donna Anne sussurra qualcosa all’orecchio del piccolo Harry che annuisce.
Anne lascia la mano di suo figlio che, con la mano che stringe la sua maglietta, entra in quella casa del tutto sconosciuta per lui.
Si guarda intorno, la casa è molto semplice ma allo stesso tempo elegante con i suoi colori delicati.
Ci sono molte foto della famiglia appese alla parete e subito gli salta all’occhio una foto con un ragazzo un po’ più grande di lui, con molti tatuaggi e piercing.
A lui non piacciono queste cose ma a quel ragazzo stanno bene, pensa.
 
-Allora Harry, vieni ti presento i miei figli-
 
Johannah si rivolge al piccolo con un gran sorriso che ricambia timidamente.
Harry non parla molto, nessuna sa il perché, nemmeno sua madre.
È un bambino molto chiuso certo, ma è strano che non parli.
Attraversano un piccolo corridoio fina ad arrivare al salotto.
C’è un divano enorme, due poltrone, un camino e una piccola libreria dove sono riposti dei libri antichi.
 
Su un tappeto ci sono due bambine identiche che stanno giocando, sulle poltrone altre due ragazze, sicuramente più grandi di lui e sul divano vede quel ragazzo molto particolare.
Nessuno si accorge di lui in quel momento, troppo impegnati con le loro cose ma quando Johannah annuncia che ci sono visite, tutti si girano a guardare il piccolo Harry.
Ad Harry non piace essere osservato e, con un leggere rossore che gli macchia le guance, si nasconde dietro Johannah, che ride divertita dalla situazione.
 
-Non essere timido piccolo, questi sono i miei figli. Phoebe e Daisy sul tappeto, Charlotte sulla poltrona a destra e Felicite sulla poltrona a sinistra, invece sul divano c’è mio figlio Louis-
 
Harry cerca di ricordare tutti i nomi e di associarli ai volti dei figli di Johannah, ma continua a guardare Louis, il quale è molto curioso di conoscere quel bambino con una coroncina in testa, insomma, secondo Louis non è molto maschile.
 
-Ragazzi, lei è Harry. È il figlio di una mia carissima amica e starà con noi per un paio d’ore. È timido quindi andateci piano eh! Soprattutto voi due- dice riferendosi a Louis e Daisy.
 
Tutti annuiscono e dopo qualche secondo Daisy e Phoebe vanno da Harry.
 
-Ciao- dicono in coro le gemelle.
Harry alze a la manina per rispondere, non vuole parlare, quindi si limita a fare qualche gesto.
-Io sono Daisy e lei è mia sorella Phoebe, vuoi giocare con noi?-
Ah Harry non va di giocare, ma quelle due piccole bambine gli fanno tenerezza e così annuisce.
***
 
-Daisy, Phoebe posso rubarvi Harry per un secondo?-
Harry si gira verso la voce e incontra due occhi azzurri che lo guardano.
La coroncina di fiori che aveva in testa gli cade di lato e Louis, avvicinandosi, gliela rimette a posto sfiorando i suoi capelli.
Harry arrossisce ma continua a guardare Louis, come fosse incantato.
Harry non aveva mai incontrato nessuno come lui, insomma, un ragazzo più o meno di 13 anni con dei tatuaggi e dei piercing non si vede ogni giorno.
 
Le due bambine annuiscono e Louis porge una mano ad Harry per aiutarlo ad alzarsi.
Harry, timidamente, l’accetta e guidato dalla mano di Louis di alza.
Insieme se ne vanno in camera di Louis.
È diversa da quella sua, pensa Harry.
La camera di Louis ha le pareti blu, una piccola finestra accanto al letto ed è piena di poster orrendi, quella di Harry invece ha le pareti di un colore tenue, una grande finestra per far entrare molta luce ed è piena di fiori, perché Harry ama i fiori.
 
Dopo minuti di silenzio il più grande si siede sul letto e invita anche Harry a sedersi accanto a lui, ma il più piccolo rifiuta con un gesto della testa negativo.
Poi Louis si decide a parlare, non sopportando più quel silenzio.
 
-Harry posso chiederti una cosa?- chiede Louis e il riccio annuisce.
 
-Perché non parli?-
 
Harry sussulta e poi abbassa la testa sentendo gli occhi riempirsi di lacrime e le guance colorarsi di rosso.
Non ha mai detto nulla sul perché non parla ma sente che di Louis, nonostante lo conosce da poco, può fidarsi.
Si avvicina al letto e si siede al suo fianco, alza la testa e incontra i suoi occhi curiosi che lo scrutano.
 
-I-io, non parlo da quando mia nonna è morta- sussurra Harry, ma Louis riesce a sentirlo e d’impulso gli prende la mano e la stringe alla sua.
-Io passavo la maggior parte del tempo con lei perché mia madre era sempre a lavoro. Un giorno mi ha anche detto di saper fare le coroncine di fiori e io le ho chiesto se poteva dirmi come farle. Così è nata la mia passione per i fiori, sono così belli, profumati e colorati-
Fa una piccola pausa per riprendere fiato e Louis si accorge di molte cose.
Di quanto Harry sia fragile.
Di quanto Harry sia dolce.
Di quanto la sua voce sia bassa, nonostante fosse un bambino.
E lo abbraccia.
Louis non l’ha mai fatto con nessuno.
Lo abbraccia e gli accarezza i capelli, dolcemente.
-Un giorno, mentre stavo giocando a casa mia arriva mia madre piangendo e dicendomi che la nonna era…-
Un singhiozzo interrompe Harry e Louis, per quanto possibile, lo stringe ancora più forte.
Continua a piangere e Louis si sente in colpa, non vuole che quel bambino così innocente soffra così tanto.
Comincia a sussurrargli parole dolci che sembrano avere effetto sul piccolo riccio che non appena si calma lascia un piccolo bacio sulla guancia di Louis che sorride felice.
 
***
 
Harry non si sente più a disagio quando è insieme ad altra gente.
Harry parla, nonostante sia ancora un po’ difficile per lui parla.
Harry è felice di aver incontrato Louis quel giorno.
È un circolo vizioso infinito.
Harry ama Louis.
Louis ama Harry.
Sono gli opposti.
Uno ama i colori scuri, l’altro quelli chiari.
Uno ama il rock, l’altro la musica classica.
Uno ama i tatuaggi, l’altro le coroncine di fiori.
Ma una cosa è certa, il loro amore è stato e sarà infinito.

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Ciaaaaaaaao.
No, non sono morta lol.
Scusate se non ho aggiornato la long ma l'ispirazione va e viene e per ora ho in progettazione un'altra one shot.
Tornando a noi, avevo una piccola idea in testa con HarryLouis!Child e anche con Harry!Hippie e Louis!Punk quindi ho unito il tutto ed ecco qua lol.
C'è anche un pò di fluff, ma non molto lol.
Un bacio a tutte le pazze che hanno letto e recensito le mie os e la mia storia.
vi amo <3
Angy_xx