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Autore: wintershield_    16/06/2013    6 recensioni
Juliet è una normalissima studentessa universitaria, con un futuro brillante ad aspettarla. La sua vita viene però sconvolta dall'assassinio del suo fidanzato da parte di una demone di nome Lilith. Il desiderio di vendetta e di risposte la porterà ad entrare a far parte del mondo dell'occulto e dei cacciatori di esseri soprannaturali grazie allo zio. Sul suo cammino incontrerà due fratelli cacciatori: Sam e Dean Winchester, che le cambieranno la vita più di quanto si sarebbe mai aspettata.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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18.
 

“No, non lo farò!”, esclamò Juliet. “E mi sembra orribile che tu me lo abbia chiesto!”
“Juliet, è per il suo bene! Dobbiamo scoprire cosa nasconde, e questo è l’unico modo per riuscirci…”
“Dean, io…io non ne sarei così sicura. Insomma, non è detto che ci riesca.”
“Io credo di sì, invece. O perlomeno ci andrai vicino. Non si tratta di prenderlo in giro, e so che ci tiene a te, però è importante anche capire quello che sta combinando. E poi guarda il lato positivo, potrai approfittarne per fare chiarezza sui tuoi sentimenti, non lo prenderai in giro. Ti prego, fallo per lui, fallo per me.”
La ragazza alzò lo sguardo, incrociando quello di Dean. Farlo per lui, già. Cosa non avrebbe fatto per lui? “D’accordo.”
“Ti ringrazio…”, un rumore di serratura li fece voltare. Dean si alzò. “Adesso vado, tu intanto parlagli, okay?”
“Va bene.”
Sam uscì dal bagno proprio mentre Castiel scomparve così come era arrivato e Dean lasciò la stanza.
“Dove va?”
“Ha detto che deve sistemare delle cose sull’auto.”, rispose la ragazza sbrigativa, voleva cambiare subito argomento. “Ehm, Sam, possiamo parlare un momento?”
“Se vuoi continuare a insistere sul tasto Ruby risparmia il fiato.”
“E questo risponde alla prima domanda che volevo farti, cioè se sei ancora arrabbiato…”
“Ho fatto una doccia, non un mese di vacanza.”
“Una doccia di acqua fredda, a quanto vedo.”, rispose secca Juliet.
“Sei qui per chiarire o per litigare ancora?”
“Scusa,  mi è scappato. Io…sono qui per dirti che mi dispiace. Non dovevo parlarti in quel modo e non dovevo aggredirti.”
Lo sguardo di Sam sia ammorbidì subito: “Accetto le tue scuse. E mi spiace di essermela presa così, ammetto di essere stato infantile…”
“Non importa. Senti, io stavo pensando a una cosa…ma non so bene come chiedertela, non vorrei rendermi ridicola…”
“Di sicuro non più ridicola di me che cerco di tenerti il muso.”, rispose ridacchiando, ma si intuiva che era un po’ nervoso. Erano in due.
“Ecco, io…volevo chiederti se magari un giorno di questi, prima di incominciare la caccia furiosa a Lilith, ti andava di fare un giro. Da soli, insomma solo io e te.”
“Mi stai chiedendo di uscire?”
“Qualcosa del genere, sì…sempre se ti va.”
“Certo che mi va! Non ci crederai, ma…stavo pensando di farti la stessa proposta.”
“Oh beh, ci siamo letti nel pensiero…”, disse ridacchiando mentre nella sua testa continuava a ripetersi: “Sei una merda, Juliet, un’autentica merda!”
“Domani, ti andrebbe? Che poi tecnicamente, visto l’orario, è tra poche ore.”
“Sì, perché no?”
“Ti direi che ti porto in un posto carino, ma non conosco nulla di questa città. Facciamo che ti porto nel posto che sembra più bello dall’elenco telefonico.”
“Una pizzeria va più che bene!”
“Allora ti porto nella pizzeria che mi ispira di più dall’elenco telefonico!”, disse ridendo. La ragazza si unì alla risata: “Va bene, allora mi affido alla tua ispirazione.”
“Adesso vado a vedere se Dean ha bisogno di una mano. Grazie…”
“Per cosa?”
“Per aver migliorato la mia giornata. O nottata, quello che è.”, rispose Sam lasciandole un lieve bacio sulla guancia e poi uscì dalla stanza.
La ragazza appoggiò una mano su quella guancia appena sfiorata ma già infiammata. Il cuore iniziò a batterle a mille, sintomo che si trovava davanti ad un gran bel problema.
Durante la notte non trovò praticamente sonno, continuando a pensare a quello che era successo, e a quello che sarebbe successo di lì a poco.
Si sentiva male per via di Sam, perché lei non era intenzionata ad invitarlo ad uscire, forse nemmeno avrebbe accettato se glielo avesse chiesto lui. Lo aveva fatto perché il piano di Dean prevedeva quello, lo aveva fatto per Dean. Però dopo quel bacio, seppur leggero e apparentemente insignificante, non riusciva a pensare ad altro che a Sam, alla sua dolcezza e al suo sorriso.
Forse quell’uscita l’avrebbe aiutata a chiarire i suoi sentimenti, o forse li avrebbe incasinati ancora di più.

***
“Allora, andiamo? La pizzeria è qua vicino, possiamo fare una passeggiata.”, chiese Sam.
“Sì, certo, andiamo!”, prima di lasciare la stanza, Juliet lanciò uno sguardo in direzione di Dean. Forse voleva dirgli che il piano avrebbe funzionato, o forse…nemmeno lei lo sapeva.
Quando furono usciti la solitudine di Dean non durò molto, infatti dopo pochi secondi apparve Castiel.
“Dove vanno?”
“Escono.”
“Ah.”
“Cosa vuol dire quell’ ah?”
“Niente. E a te sta bene?”
“Ho detto io a Juliet di farlo, comunque no, non mi sta bene, però me lo devo fare andar bene, perché è giusto così.”
“Ah.”
“Accidenti, quanto parli oggi! Ti è andata una piuma di traverso?”
“No, sto cercando di capire la situazione.”
“La situazione è molto semplice, la difficoltà sta nell’uscirne! Io e Sam proviamo entrambi dei sentimenti per Juliet, però io ho le mani legate perché ho paura di far soffrire Sam.”
“Io non sono molto…pratico di queste cose, però secondo me dovresti lottare di più per quello che vuoi. Sam capirà…”
“Se lei sceglierà lui, non sarà necessario.”
 
“Ed ecco a voi le vostre pizze!”
“Grazie.”
“Würstel e salame piccante? Niente male per una ragazza così esile come te!”
“Mi piace mangiare! E devi vedermi davanti ad un hamburger, magari accompagnato da patate fritte e birra, potrei impazzire!”
“Mi ricordi Dean sotto questo punto di vista…”
“Davvero?”, aveva decisamente sbagliato argomento, decise di cambiarlo subito, “E tu? Pizza vegetariana?”
“Sì, non sono un amante della carne.”
“Beh, buon appetito, allora!”
“A te!”
“Allora, come va in questo periodo? In generale…”, iniziò lei.
“Bene, adesso bene. Anche se devo ammettere che ho passato un periodo di merda.”
“Per la storia di Dean all’inferno?”, non dovevo cambiare argomento?
“Già, ho passato quattro mesi senza mio fratello, ma con il senso di colpa per essere il responsabile della sua morte.”
“Ma non è stato così…lui ha fatto un patto con un demone per salvarti la vita, Sam. A quest’ora saresti morto.”
“Lo so, ma in realtà lui lo ha fatto per se stesso, perché non voleva rimanere da solo.”
“Può darsi, ma da quello che ho potuto conoscere di Dean, lui fa tutto, e farebbe tutto per te. Tu meglio di me lo dovresti sapere, lui è fatto così. Non riesce ad essere egoista, deve sempre dare agli altri e aiutare le persone che ama. Lo fa a modo suo, ma lo fa sempre. Riesce sempre ad esserci quando hai bisogno di lui…”, disse lei sorridendo istintivamente. Era sola con Sam, nel pieno del loro “appuntamento” eppure riusciva a pensare solo a Dean, ma che razza di problemi aveva?
“Sì, è vero. Ma se ne è già parlato abbastanza, si è risolto tutto per il meglio. Castiel lo ha riportato fuori.”
“Già, che strano tipo, Castiel. Sembra sempre un po’ stralunato…”
“Sì, ma è uno okay. Ci si può fidare di lui.”
“Già. Anche se credo che dovrebbe avvisare prima di comparire così…”
“Effettivamente…”, ridacchiò lui.
Terminato di cenare, Sam propose di fare una passeggiata in un parco poco distante. Lei accettò e camminarono in silenzio per un po’, poi il ragazzo la bloccò per un braccio. “Ascolta, c’è un motivo per cui volevo chiederti di uscire. Io…volevo chiarire quello che c’è tra di noi.”
“Già, lo immaginavo…”
“Aspetta, lasciami finire. Ho capito però che non è così semplice, intendo per te. Perché oltre alla questione Daniel, c’è anche Dean, e so che provi qualcosa per lui. So anche che nel sogno vi siete baciati, quindi voglio avere anch’io una possibilità.”
All’inizio la ragazza non capì che cosa intendesse Sam, ma poi quando lo vide avvicinarsi iniziò a capire. Lui alzò una mano un po’ tremante e la portò ad accarezzare lievemente il viso di lei. Juliet capì che in quei gesti e nel suo sguardo si nascondeva una muta domanda, un permesso che le stava chiedendo. Concesse quel permesso chiudendo gli occhi e schiudendo le labbra. Si alzò in punta di piedi per raggiungerlo meglio vista l’altezza di lui e le loro labbra si incontrarono.
Quasi contemporaneamente le braccia forti e muscolose di lui strinsero la vita esile di lei, e invece le mani di Juliet si insinuarono nei capelli serici di Sam. Dopo alcuni lenti e dolci secondi si staccò dolcemente da lui sorridendogli.
Ripresa coscienza di dove si trovasse e calmato il cuore impazzito si rese conto che non era lì per quel motivo, sebbene non ricordasse un bacio più bello di quello. “Sam, c’è una cosa che devi sapere.”, disse infatti. Non c’era più motivo di prenderlo in giro, non dopo quello che aveva provato. Le doleva il cuore, ma mentire non sarebbe più servito a niente. “Non ti ho chiesto di uscire per chiarire il rapporto fra di noi, e non è nemmeno stata una mia idea…”
“Cosa?”
“Io e Dean crediamo che tu stia nascondendo qualcosa con Ruby, e questo era l’unico modo per chiedertelo. Non pensavo di arrivare a questo…e non pensavo che il mio cuore battesse così forte. Non voglio mentirti ancora, ma non te la prendere nemmeno con Dean, lo sta facendo per il tuo bene…”
“Non ci credo.”, mormorò ridendo in maniera nervosa, segno che la rabbia stava crescendo dentro di lui. “Ma certo, in fondo avrei dovuto capirlo…un’ora dopo che dico a Dean di volerti chiedere un appuntamento, lo chiedi tu a me. Ti sei divertita a prendermi in giro, almeno?”
“Non ti sto prendendo in giro, Sam. Io…non avevo previsto questo. L’idea può anche essere partita come una cosa pianificata, ma il bacio è stato vero, te lo posso giurare.”
“Sì, certo. Vuoi davvero sapere che cosa faccio con Ruby, eh? Vuoi davvero sapere il mio grande segreto? Te lo dirò, così poi potrai tornare dal tuo amato e raccontargli tutto.”
“Sam, ti prego…”
“Mi serve il suo aiuto, e la sto usando per avere più potere.”, la interruppe lui, non voleva sentire altre scuse.
“Potere?”
“Sì, ho una specie di potere mentale, che mi permette di esorcizzare i demoni con la forza del pensiero e Ruby mi aiuta a svilupparlo.”
“A…svilupparlo? E come?”
“Non capiresti…”
“Sam, dimmelo, ti prego.”
“Ecco!”, sbottò estraendo dal giubbotto una fiaschetta in metallo e porgendola alla ragazza, che la aprì, annusandone il contenuto.
“Cosa diavolo è? Questo non è alcool.”
“No, infatti.”, fece lui, poi riprese la fiaschetta e verso una goccia di liquido sul dito. Juliet rabbrividì: era denso e rosso, quasi fosse…
“Sangue. È sangue di demone. Io bevo il sangue d Ruby per essere più potente e uccidere i demoni.”

*Angolo autrice*
Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!
Rieccomi con i miei soliti ritardi! Però questa volta ho una buona giustificazione! Ovvero che ieri con la prenotazione del pass per la Jus In Bello 5 è stato il delirioooo!! E ancora ovviamente non so che pass abbia! 

Dunque, alle recensioni ho già risposto (ma perché non l'ho fatto prima anche con gli altri capitoli?? boh, andate a capire questa pazza! XD)

Questo capitolo...allora, sì lo so che adesso mi arriveranno le scarpe e tutti gli oggetti che avrete a disposizione! Spero di avervi almeno stupito con questo colpo di scena. Sarà definitivo? Sì!
No!
Boh!
(no, in realtà lo so perfettamente, è solo che voglio farvi soffrire perché sono cattiva!)

Un grazie speciale a Holly 8, Nerea_V, Faye_Valentine e dany the writer per aver dedicato qualche minuto della vostra esistenza a leggere e recensire la mia fic!
Un bacione, vi lascio con questa gif fresca fresca e adatta al capitolo 
Vale

  
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