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Autore: Clawdia    17/06/2013    6 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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 «E la nostra Santana si sposa...» commentò divertita Quinn allungandomi le mani dal divano.
Era così radiosa, così felice. Sicuramente non solo per me.
«Si sposa in Spagna!» aggiunse Matt incrociando i suoi occhi chiari con i miei. 
«Già, perché proprio la Spagna?» chiese allora la bionda mettendosi a sedere.
Ne avevamo parlato tutta la notte, e tutto il giorno prima e quello prima ancora.
«Perché conosco una persona che potrà organizzare un vero matrimonio. Non qualcosa che il mondo ci ha concesso con disprezzo ma qualcosa che marchi per sempre il nostro amore!»
«E sarebbe?»
«Abbiamo una chiesetta e quello più vicino ad un prete che abbiamo trovato!»
«Come hai fatto?» mi richiese per l'ennesima volta il mio migliore amico.
«Te l'ho già detto, tutto merito di Amelia. Sinceramente non ho idea di come abbia fatto lei, figurati se mai sarei riuscita ad ottenere una cosa del genere!»
«Mi vuoi copiare il matrimonio quindi?»
Quinn scoppiò a ridere e gli laniò un cuscino contro.
«No...il mio sarà decisamente più bello!»
«Oh ma davvero? Voglio proprio vedere!»
«Be, non dovrai aspettare molto...» commentò la bionda battendo le mani «Partiamo tra due giorni! YEEEAH!»
Io e Matt ci guardammo divertiti. Non vedevamo Quinn così entusiasta, così gasata e anche giovanile da, tanto, tanto tempo e questo significava una sola cosa.
«Fabray tu invece non hai da raccontarci nulla?» chiesi alzando il sopracciglio e regalandole il mio miglior sguardo indagatore. Lei scosse la testa.
«Niente di importante!»
«Ah, ora scoparsi Noah non è importante...»«SAN!»
Volò un altro cuscino ma...per nostra fortuna Quinn aveva una pessima mira. 
«Noi non...oh andiamo, è successo solo una volta!»
«Dev'essere stato qualcosa di incredibile per averti reso così.» Che genio!
Battei pugno a Matt divertita e mi lanciai su Quinn per abbracciarla forte. Anche se lei tentava di scansarmi, di togliermi non ci sarebbe riuscita perché ero veramente felice per lei.
«Ti odio Lopez!»«No tu mi adori Fabray di merda!»
«Avrei fatto meglio a convincere Sue a non prenderti in squadra...»«Oh ma fammi il favore! Avete vinto tutti quei campionati solo grazie alla sottoscritta!»           
«Ragazze, ragazze! Non litigate, avremo tempo per farlo...e poi perché tornate a rivangare quegli anni passati, son stati stupendi ma non ci sono più. Concentriamoci sul futuro no!»
«Oh sul presente eh? Il nostro sposino!»
«Già! Il marito più bello d'America vuole fare un brindisi e ho anche una sorpresa per te!»
Io e Quinn ci guardammo, non sapevamo nemmeno di che stava parlando per cui quando fuggì verso la cucina restammo molto confuse. E soprattutto quella bottiglia di spumante da dove era sbucata? Non ricordavo di averne in frigo!
«A Santana, che finalmente ha trovato la sua metà. A noi che saremmo testimoni di uno degli eventi dell'anno...»«MATT!»«...e al futuro che vi attende! Questo è il mio regalo in anticipo, direttamente dalla Francia.» 
Un vestito comparve magicamente dal nulla, un grande vestito bianco dalle rifiniture meravigliose. Me ne innamorai all'istante, fu un colpo di fulmine.
«Che diavolo...» sussurrai avvicinandomi per toccarlo, aveva una stoffa incantevole, il solo toccarla mi dava pace. Ma...da dove era uscito anche quell'abito.
«Sai, dovresti solo dire...grazie Matt, sei il miglior amico che avessi mai potuto desiderare.»
«Come hai? Cioè tu...non capisco.» lo guardai confusa e lui si limitò a sospirare e trovare posto accanto a Quinn mentre mi continuavano ad osservare sorridenti.
«San, noi ti vogliamo bene. E siamo venuti qua per supportarti, per star a sentire le tue cazzate ma anche per liberarci di un grosso peso.» Si guardò con Quinn e sorrise mandando giù l'ultimo sorso. «Cercavamo solo il momento più adatto per dirtelo ma dato che ormai ci siamo...aspettare sarebbe una stupidata no?»  annuì.
«Abbiamo sempre vegliato su di te in questi anni, anche se tu credevi di proteggere noi, di occuparti dei nostri interessi.» Quinn mi sorrise passandosi una mano tra i capelli mentre io continuavo a non capire.
«Ho chiamato io Brittany la notte che vi siete riviste. Le ho telefonato dato che avevo saputo da alcune mie fonti personali del suo arrivo in città...»
«Tu cosa?» mormorai tentando ancora di elaborare.
«E io vi ho fatto provare un abito da sposa già finito e incartato. Ho chiesto alla proprietaria, una vecchia amica di famiglia, di prepararne un altro da rifinire addosso a Brittany.»
«Ma che...perché?»
«Perché sapevo quanto ancora tenessi a lei. Perché non mi andava giù il modo in cui ti stavi buttando giù e credevo che con l'arrivo di Brittany avresti reagito, in qualche modo. Non ero sicura ne speravo in una vostra riconciliazione ma...volevo davvero rivedere il sorriso dei tuoi giorni migliori.» 
«Io l'ho fatto per proteggerti. Perché ho inquadrato Brittany molto tempo prima di te e sapevo che un giorno ti avrebbe chiesto la mano e tu...non saresti stata minimamente preparata. Volevo solamente metterti la pulce nell'orecchio, farti riflettere e ti giuro che non credevo sarebbe successo tanto presto!»
Li guardai così. Senza sapere cosa dire.
Erano davanti a me i due ragazzini con cui avevo condiviso le mie giornate a scuola. Le costanti della mia vita. La giovane Quinn Fabray reginetta della squola, la stronzetta con la quale avevo sempre dovuto contendere i titoli migliori. La puttanella che aveva avuto una figlia e a cui era crollato il mondo addosso, ma era riuscita a rialzarsi più forte di prima. Il bellissimo Matt, il ragazzo con cui avevo perso la mia verginità, con cui avevo capito di essere lesbica che mi aveva aiutato in ogni passo della mia vita, la mia altra anima gemella, il mio migliore amico. 
Rivedevo i loro ricordi. Le loro proiezioni. Non erano cambiati di una virgola. Certo, erano una madre e un marito ma dentro, erano sempre quei due ragazzini che si affannavano per coprire e nascondere le mie cazzate, per sopportare i miei scleri, per supportarmi nelle mie battaglie. E allora la mia mente si disconnesse. Avrebbe voluto insultarli, fargli mille domande o forse più ma tutto divenne bianco, indistinto, inesistente.
Due calde lacrime mi rigarono le guance nel preciso istante in cui mi alzai per andare a stringerli forte, contro il mio petto, tenerli vicino a me ancora una volta. 
«Grazie. Grazie per esservi presi cura di me quando io stessa non lo facevo.»
Matt mi mise una mano tra i capelli, Quinn posò il suo mento sulla mia spalla.
«Io ci sarò sempre per voi. Come dai bei vecchi tempi.»                 
Era difficile trattenere le lacrime. Difficile accettare tanto amore in una sola volta.
Non ero emotivamente stabile, non ero pronta per questo affetto.
«E noi ci saremo sempre per te...»
Quinn mi strinse ancora più forte.
«Coglioni, stronzi, divertenti, affettuosi e protettivi, come ai vecchi tempi.»
 
---                                          
                                                
Mi rigirai nel letto per guardarla bene. 
La mia Brittany. L'amore della mia vita che dormiva al mio fianco.
Il suo profumo impregnava le lenzuola, in quel nostro momento di vita, di luce.
Mi avvicinai dandole un leggero bacio sulla spalla, non volevo svegliarla ma...avevo bisogno di lei. Avevo bisogno di sentire la sua bellissima voce melodiosa e di godermi ogni istante di quell'attesa che ormai era praticamente giunta al termine. L'aereo per la Spagna era prenotato per il giorno seguente, altri tre giorni e poi saremmo state sposate per sempre. Quelle settimane erano passate così velocemente, le nostre mani legate da quell'anello pegno d'amore. Avevamo passato ogni attimo insieme, ogni secondo possibile dando però anche spazio alle altre persone della nostra vita. I miei genitori non sarebbero potuti venire, così come quelli di Brittany che si erano però mobilitati per farci una grande sorpresa e ancora stavano preparando un pranzo infinito per il giorno seguente al nostro ritorno. Avevo letto negli occhi di mia madre un grande dispiacere ma...avrebbe recuperato tutto. O almeno così diceva. Brittany avrebbe avuto una suocera molto invadente una volta tornate in America e la signora Pierce non sembrava di meno. 
Il giorno che erano venuti tutti a trovarci mi aveva stretto per almeno dieci minuti tra le lacrime mentre continuava a ripetere che la sua bambina aveva finalmente trovato l'amore della sua vita. Era stata dolce, ecco forse un po' appiccicosa ma era una persona molto solare.
E così sarebbe stato il matrimonio più intimo della storia, solo noi e i nostri amici più stretti, quelli che avevano cambiato il nostro avvenire. Brittany aveva invitato due sue colleghe, non le conoscevo bene ma se erano legate dovevano venire e poi avrebbero fraternizzato bene con il gruppo, ne ero sicura. 
«Mmm» mugolò ad un tratto Brittany richiamandomi alla realtà e svegliandosi sotto i miei teneri baci. Subito cercò il mio collo, e le sue braccia si strinsero dietro la mia nuca.
«Buongiorno...» le soffiai contro prima di baciarle le labbra.
«...rno...ore?» chiese ancora travolta dal sonno dalla quale l'avevo sottratta.
«Le due, le tre. Quando sono con te perdo la cognizione del tempo...»
«...e hai voglia di romanticismo a quest'ora...mmm ti odio.»
«No, tu mi ami. E lo sai...» la vidi sorridere, il suo bellissimo sorriso splendente poi i suoi grandi occhi azzurri si aprirono. «No, ho deciso che non sposerò una che non mi lascia dormire...»
«Cosa? Vieni qua tu!»
Le saltai letteralmente sopra tentando di immobilizzarle le mani e di farle il solletico, cosa che proprio non riusciva a sopportare. Rise, per molto, mi chiese perdono, tentò in ogni modo di liberarsi. Ma io ero decisamente più forte e soprattutto in una posizione migliore.
«Non ho sentito bene...»
«Perdonami...ahaha...San perdonami!»
«Non sento...»
«Perdonami amore mio...»«Ora va meglio!» ridacchiai stampandole un bacio sulle labbra e tornando accanto a lei. Scoppiammo a ridere, ricevetti un colpo ma poi finalmente la strinsi forte ormai sveglia e cosciente.
«A che pensi?»«A tante cose Britt...a te!»
Lei si sporse per baciarmi, e continuò a sfiorarmi la spalla.
«Hai paura? Sei in ansia per...»«No, no, no. on vedo l'ora di sposarti.»
«E allora?» chiese dolcemente scendendo lungo i fianchi.
«Ricordi quando eravamo a scuola, tanti anni fa?»«Certo.»
«Quando ti sei accorta di esserti innamorata di me?» la gettai così.
Era una cosa che mi ero chiesta tante volte. E dato che presto sarebbe diventata mia moglie, volevo sapere ogni dettaglio della nostra storia. E questa era una delle poche cose che non sapevo. Lei rise, ridacchiò lasciandomi sulle spine.
«Sinceramente?»
«Sinceramente.»
«Una sera. Durante gli allenamenti con la coach Silvester.»
Sgranai gli occhi. Non che non me lo aspettassi, ma mi immaginavo più che si era accorta di amarmi riflettendo al buio nella sua cameretta, un po' come era capitato a me.
«Ti stupisce?»«Un po'.»
«Ci pensavo da qualche settimana ormai. Tentavo di decifrare cosa provavo per te. Ricordi? All'inizio pensavo di ammirarti, ti prendevo come idolo, come esempio...» annuì. Si ricordavo di questa storia. Me l'aveva detto almeno due volte.
«E quella sera...hai detto una cosa che mi ha fatto comprendere che era amore.»
«Ricordi cosa?»
Lei mi strinse ancora di più, a pochi centimetri dal mio viso.
«Certo. Stavi litigando con Quinn...»«Strano.» mormorai ridacchiando.
«E alla fine lei ti disse una cosa tipo: tu marcirai qua dentro per sempre se non ti dai una mossa!»
Erano frasi comuni, io e Quinn ci insultavamo ogni tre parole dunque non mi stupì.
«Tu la guardasti, ti voltasti e continuasti a fare il tuo esercizio e quando lei ti chiese per quale ragione l'avessi ignorata ti limitasti a fare spallucce.»
La guardai, emozionata mentre raccontava quest'aneddoto.
«Tu puoi pensare di me quello che vuoi, ma se c'è una persona che può conoscermi davvero quella sono solamente io. E no, le tue cazzate non mi interessano Fabray e sai perché? Perché sono Santana Lopez e un giorno diventerò qualcuno.»
Brittany si fermò ad osservarmi.
«Non avevo mai sentito parlare nessuno così. Eri così convinta, così sicura di te. Così bella e forte...mi innamorai all'istante.»  
«Per questa cazzata?»«EHI!»
Britt cominciò a rimepirmi di colpi, delicati certo, ma pur sempre colpi. Ridacchiammo e continuammo così fino a che non fu lei a starmi sopra questa volta.
«Non provare a sminuire quel momento, per me è molto importante.»
«Oh andiamo, ci tiravamo i capelli ogni giorno con Quinn e tu scegli proprio quel ricordo? Sarebbe stato meglio che te ne fossi inventato uno!»
«Non ti permettere!?»«Dai, capiscimi! Oggi ho sentito tante di quelle storie!»  
«Già! Ti rendi conto che stiamo insieme grazie a Quinn e Matt?»
Le avevo raccontato tutto subito. Come era arrivata avevo condiviso ogni parola e poi, Matt aveva lasciato pure il vestito da sposa provato da Brittany in Francia dunque...non avrei potuto tacere nemmeno se avessi voluto.
«Non li ringrazierò mai abbastanza!»«Se per questo, nemmeno io!»
«Tu dovresti ringraziare me!» risi. La mia bionda mi guardò divertita «In che modo?»
«La posizione potrebbe suggerirti qualcosa...» aggiunsi maliziosa.
Brittany mi lesse al volo, mi strinse le mani dietro la nuca e mi baciò con trasporto. Dischiuse le labbra sentì subito la sua lingua e beandomi ancora una volta del suo profumo mi lasciai andare completamente a lei.
Già, uno dei nostri ultimi momenti da fidanzate. Uno degli ultimi prima di venir divise per ben due giorni. Matt aveva lottato per avermi tutta per loro e l'aveva ottenuto. Le due sposine sarebbero dovute restare distanti prima della cerimonia, se possibile non si sarebbero nemmeno dovute incontrare. Non approvavo questa decisione ma sembrava che tutti gli altri lo facessero per cui alla fine ci eravamo dovute arrendere.
Così facemmo l'amore ricordando i bei giorni del passato. Quei momenti in cui eravamo ancora due giovani ragazzine desiderose di mettersi alla prova e vedere il mondo, di scoprire, di sognare, di lottare. Erano proprio dei bei tempi...ma non i migliori. Non per me.
A quel tempo avevo tutto, vero, ma non avevo l'unica cosa che continuava a mandarmi avanti ora: Brittany.          

Angolo dell'Autrice
Scusate l'immenso ritardo, davvero perdonatemi ma quest'esame in arrivo ormai mi sta consumando ogni energia e con se si era portato via anche l'ispirazione. Ora è tornata, tornata alla grande e siamo al rush finale. Siete pronti per la conclusione di questa storia? Io sinceramente no! Ma questi son dettagli vero? Ho in mente qualcosa, per il futuro, ma per ora mancano 2/3 capitoli alla fine. Dunque godiamoceli bene :) Per quanto riguarda il titolo avete mai sentito questa canzone? Non è famosa, è una traccia bonus dell'ultimo CD di P!nk ma...si perché no, ascoltatevela e leggete la traduzione. Io l'adoro e credo aderisca bene a questo capitolo.
Grazie mille a chi tutto mi segue, cavolo siete già più di 100, per me è un sogno *---* davvero! E grazie a chi recensisce, adoro leggere i pensieri che mi lasciate, sempre :)
  
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