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Autore: ximarenegade_    17/06/2013    24 recensioni
È stato amore a prima vista per la nostra Kate, tre anni di amore non corrisposto, probabilmente, fino al giorno del rifiuto definitivo da parte di Harry. Inaspettatamente, però, si troveranno a vivere sotto lo stesso tetto, e quindi troveranno la possibilità di conoscersi meglio, forse.
Tra battibecchi, bugie ed incomprensioni, riuscirà mai a nascere qualcosa tra i due?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Kate, mi stai ascoltando?" mi sentii strattonare il braccio.
"Ehm, si" dissi io distratta.
"A cosa pensi?" sbuffò Cleo.
"Secondo te?" portai, nuovamente, il mio sguardo al di fuori della finestra, e tornai a fissare il vuoto.
"È solo un ragazzo, suvvia!" cercò di incoraggiarmi lei.
Ero stata appena rifiutata dal ragazzo di cui ero innamorata da circa tre anni, una cosa da nulla insomma.
"Come ho potuto pensare di avere anche solo una possibilità? In fondo lui è Harry Styles, è il ragazzo più popolare della scuola. Ed io sono solo"
"Kate Collins, una semplice ragazza che non si è mai fermata alle apparenze, e a cui non è mai importato il giudizio della gente" mi interruppe lei.
"Sì, ma una "Kate Collins" non è abbastanza per lui" mormorai, mentre i ricordi tornavano a galla.
Non mi ero mai fermata alle apparenze, infatti. Ma a lui non sembrava importare, sembrava che non ricordasse. 
Come poteva, poi, non importarmi del giudizio della gente? Ero probabilmente diventata lo zimbello di tutta la scuola ormai.
Poteva andare peggio di così? Avrei scommesso di no.
Rimasi in silenzio e continuai a fissare il vuoto, quando Cleo portò la mano davanti al mio volto e fece schioccare le dita.
"Sveglia! Cosa ti sta succedendo?" disse in tono preoccupato.
"Niente, non lo so.. cioè.. non lo so, ho bisogno di stare sola" misi lo zaino in spalla, uscii dall'aula e mi diressi verso il cortile, avevo un'ora di biologia, ma la prof era in ritardo e di certo non avrebbe notato la mia assenza.
Vagai per i cortili della scuola finchè non trovai un posto abbastanza appartato sotto un albero, decisi di sedermi li sotto, era il posto perfetto.
Ripensai al giorno precedente, alla mia dichiarazione e al rifiuto di Harry, sarei voluta sprofondare.. con quale faccia mi ero presentata a scuola?

Stava giocando a basket con i suoi amici, quando io presi coraggio e mi avvicinai.
"Harry.. vorrei parlarti" dissi con un filo di voce.
Lui sembrò non sentirmi, quindi presi un respiro e alzai il tono di voce.
"Harry, scusa vorrei parlarti"  dissi con un po' più di sicurezza.
Lui si girò, mi squadrò dalla testa ai piedi e soffocò una piccola risata.
"Dimmi tutto" disse frreddamente.
"In privato?" lo supplicai.
"Non vedi che sono nel bel mezzo di una partita? Non interrompermi, grazie. Dimmi cosa dovevi dirmi, su" sbuffò.
"Bhe ecco"
"Non sento"
"Volevo dirti che.. insomma.. mi piaci tantissimo, sono innamorata di te da tre anni e beh ecco..."

"Tutto qui? Mh okay" fece le spallucce e si girò tornando a giocare con i suoi amici. N
on mi lasciò nemmeno finire, non mi lasciò nemmeno parlare di quella sera. Ero stata una delle tante, nulla di più.
Rimasi impalata come un'idiota ad aspettare una risposta del tipo 'sto scherzando'.. una risposta che non sarebbe mai arrivata.
Scoppiai in lacrime, e corsi via. Sentii lui e i suoi amici ridermi alle spalle.
Ero stata così stupida da pensare che uno come Harry mi avrebbe accolta a braccia aperte? Ed ero stata così stupida ad essere innamorata così tanto di un ragazzo che credevo di conoscere, mentre invece non conoscevo minimamente?
La campanella mi fece tornare alla realtà, da lì a poco la mandria di gente sarebbe uscita  dall'edificio, così mi affrettai ad arrivare alla mia macchina. Non avevo voglia di avere tutti gli sguardi puntati addosso, non avevo la minima voglia di essere inquadrata come un'altro dei tanti scarti di Harry, un'altra vittima.

Accesi il motore e partii, dopo circa dieci minuti arrivai davanti casa, dove vidi qualcosa di insolito.
Un grosso furgone era parcheggiato davanti al vialetto che portava al garage, e mia mamma stava trascinando grossi scatoloni all'interno di esso.
Stranita e spaventata scesi di corsa dalla macchina e la raggiunsi.
"Cosa sta succedendo mamma?"
"Oh eccoti amore! Bhe ecco.. sai che teoricamente la casa appartiene ancora a tuo padre?"
"Si, quindi?"
"Abbiamo litigato pesantemente ieri sera per questioni che non sto a spiegarti.. e per farci un torto ha deciso di vendere la casa" 
disse lei abbassando lo sguardo.
"Ci ha sbattute fuori! Non può farlo!" cercai di contrabbattere.
"Oh si che può farlo" aveva gli occhi lucidi.
"Dove andiamo adesso?" la abbracciai, e lei ricambiò l'abbraccio.
"Non ti preoccupare.. ho un'amica che ha una casa grande, non vive più col marito nemmeno lei.. e si è offerta di ospitarci almeno finché non riusciamo a rimetterci in sesto" sciolse l'abbraccio e si asciugò le lacrime.
"Ma mamma, non voglio vivere con una sconosciuta!"
"Non ti preoccupare, ti troverai bene! Vive con il figlio, e viene nella tua stessa scuola, magari lo conosci"
 portò la sua mano sul mio viso, e prese ad accarezzarmi la guancia.
Doveva succedere tutto nello stesso momento? "Cara vita, quando dico 'può andare peggio di così?' è una domanda retorica, non una sfida!" pensai.

Odiavo mio padre, aveva ferito profondamente me, mia mamma e mio fratello, lasciandoci per andare a vivere con un'altra donna, ci aveva abbandonati ma aveva deciso di lasciarci la casa. Non capivo i motivi per cui mia madre avesse di nuovo litigato con lui, ma ora l'unica cosa che era rimasta a me e mia madre ci era stata tolta come se niente fosse, ed io non potevo sopportarlo.
Entrai in casa, vederla vuota faceva male. Mi tornavano in mente migliaia di ricordi, quando ancora io, Cory e i miei eravamo felici, e in un certo senso, mi venne nostalgia. Cory ormai era al college, e vederlo a casa era raro, quindi io e mia mamma ci eravamo ritrovate di punto in bianco sole, senza nulla.
"Kate, è tutto pronto andiamo!" mi sentii chiamare.
"Arrivo!" gridai.
Mi incamminai e salì sul furgone, passammo circa un'interminabile mezz'ora in silenzio, prima di fermarci davanti ad una grande villa.

Scesi dal veicolo ed aiutai mia madre a portare tutti gli scatoloni davanti al portone, suonammo ed una bellissima donna venne ad aprirci.
"Tu devi essere Kate! Fatti abbracciare, come sei cresciuta!" disse abbracciandomi. La conoscevo?
"Ehm, salve" dissi io timidamente.
"Oh giusto, eri molto piccola, non ti ricorderai di me.. Entra accomodati!"
Feci come mi chiese lei, entrai e mi ritrovai in un ampio salotto accogliente.
Data l'accoglienza, e dato l'ambiente, forse non mi sarebbe dispiaciuto vivere lì per un po'..
Quando iniziai a guardarmi intorno per bene, notai molti quadri appesi, e molte foto di un bambino.
Un bellissimo bambino, aveva degli occhioni verdi e dei capelli ricci adorabili. Vidi una foto in cui era più grande e... 'non può essere' pensai 'sembra proprio..'
"Harold! Muoviti, e non fare il maleducato, sono arrivate Delia e sua figlia!" gridò la signora.
"Arrivo, arrivo!" sbuffò il ragazzo.
Quandò scese le scale e girò l'angolo mi ritrovai davanti lui: Harry Styles.
"Tu?" ripetemmo in coro.
'Non ci credo, non può essere vero'. Lui soffocò di nuovo una piccola risata, mi prese gli scatoloni di mano e mi sussurrò nell'orecchio.
"Sarai al settimo cielo, immagino" e se ne andò via ridendo.
Sapevo che mi avrebbe reso la vita un inferno da quel momento, altro che settimo cielo.
Ero rimasta immobile, con la bocca aperta e con uno sguardo incredulo.
"Vi conoscete?" chiese sua madre.
"D-di vista" dissi io cercando di nascondere la tensione.
"Sono sicura che diventerete ottimi amici!" esclamò lei. 'Sicuramente' pensai affranta. "Comunque, piacere io sono Amelie, spero ti troverai bene qui da noi" annuii e feci un timido sorriso. Volevo sprofondare e piangere dalla disperazione, non volevo rimanere un minuto di più in quella casa.
"Vai a cercare Harry di sopra, ti mostrerà la tua stanza" aggiunse.
Non so se fosse una buona idea, ma andai su a cercarlo, sentii dei rumori provenire dalla una camera e bussai.
La porta si aprì, e trovai Harry in boxer.
Sbiancai.
"Vuoi approfittarne, vero?" scoppiò a ridere.
"Sto cercando la mia camera"  dissi cercando di trattenere la vergogna.
"Oh, è quella lì" indicò una porta dall'altra parte del corridoio, presi la borsa e mi incamminai.  
"Si dice grazie" disse.  
"Prego" risposi.
Entrai in quella camera, era fantastica, spaziosa, luminosa, silenziosa e ordinata. Decisamente la camera dei miei sogni.
'Peccato si trovi a pochi metri da quella di Styles' pensai.
Mi lasciai cadere sul letto, comodissimo, cercai una posizione comoda e mi addormentai pensando alla lunga e dura giornata appena trascorsa.

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Salve gente asdfgh
Ho scritto questa  FF alle tre del mattino perché non riuscivo a dormire :')
Spero che sia di vostro gradimento ewe
Bon, grazie per aver letto fino a qui.
xx
  
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