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Autore: 98kiara98    17/06/2013    0 recensioni
Susanna non vede l'ora di partire con la scuola per due settimane di vacanze invernali, proprio quando sono arrivati l'insegnante li comunica che deve condividere la stanza con Harold, un vero e proprio donnaiolo ...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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POV . SUSANNA Ore 11.00 Stavo correndo a vuoto , percorrevo le stesse strade . Mi fermavo ragionavo , ma niente ogni passo un più mi portava alla confusione più totale . Non sapevo dove andare ogni luogo era sempre lo stesso . Poi ad un tratto mi resi conto di una strada diversa dalle altre , buia , angusta , una di quelle strade che ti scuotono il terrore più totale che non vorresti mai e poi mai percorrere . Era troppo tardi mi rigiravo ma la strada dietro di me era sempre più lontana , non avevo scelta dovevo assolutamente andare avanti … Con il cuore in gola correvo sempre di più , veloce fino a sentirmi il respiro in gola . Arrivai al termine della strada , un vicolo ceco , e ora ? Ero nel caos più totale , mi rivoltai un ultima volta per vedere in dietro , per cercare una via di fuga ma niente la strada sembrava non avere fine e anche più inquietante di prima . Quando ritornai a vedere il vicolo ceco c’era una ragazza davanti coperta da una camicia mezza aperta . Non l’avevo ancora riconosciuta non vedevo il volto ,sembrava uno zombi ma non ne ero sicura . Poi mi avvicina capendo che non si sentiva bene e infatti crollò sulle mie braccia come una bambola . Lì la riconobbi e senza dubbi era Emma , ma cosa ci faceva lei lì? Iniziai a scuoterla per farla svegliare ma niente , poi la rigirai e notai sotto la camicia un simbolo , sulla coscia . Tutto mi sembrava tanto assurdo . Riuscii a leggere a malapena ciò che c’era scritto , una H poi una A e infine riconobbi il nome c’era scritto HAROLD , ma cosa c’entrava ? Cosa ci faceva un marchio con scritto Harold sulla coscia di Emma ? E perché lei era ridotta in quella maniera ? Non ci arrivai subito ma dopo qualche minuto di ragionamento tutto mi pareva tanto chiaro . Ero sconvolta , nel panico . D’un tratto la strada si allontanò da me piano piano , tutto si offuscò fino a non vedere più nulla . Ero seduta sul letto , con il fiatone , cercando di tranquillizzarmi pensando che era solo un sogno un brutto sogno . Mi riappoggiai sul letto portandomi una mano sul cuore diminuendo anche il battito . Mi presi i capelli tra le mani ripensando tranquillamente ancora al sogno . Poi feci cadere una mano dall’altra parte del letto . Non mi aspettavo che ci fosse Harold , non mi svegliavo mai con lui accanto quindi perché proprio questa vola si ? Infatti la mia mano sprofondò sul cuscino morbido . La porta era chiusa, era uscito sicuramente ma d’altronde dalla luce emessa dal sole non mi sembrava tanto presto . Afferrai il telefono controllando l’orario . La lancetta si muoveva tra le 11 e 5 e le 11 e 10 . Sospirai rimanendo al letto poi decisi di alzarmi per andarmi a preparare dato che non era proprio presto . Mi infilai una felpa i soliti jeans e scesi senza troppi problemi . Finalmente colazione , scesi le scale con il solito vassoio e una tazza di the . Mi sedetti vicino a Cleo , anche lei si era svegliata piuttosto tardi. Parlando uscì anche il fatto che aveva sentito che la classe aveva intenzione di andare a ritrovare la professoressa , io senza dubbio ero d’accordo anche perché volevamo sapere quando ritornava così avremmo fatto una festa come ultima serata da “soli”. Parlammo un altro po’ poi infine ci salutammo per bene poi mi disse dove era l’appuntamento con la classe e ritornammo ognuno nella propria stanza. La mattina iniziò bene , non avevo ancora incontrato Harold e ciò doveva essere di buon auspicio per la giornata . Aprii la porta che ovviamente era aperta , come l’avevo lasciata . Inoltre appena entrata non vidi nessuno quindi ero da sola finalmente . Saremmo sicuramente andati sulla neve quindi serviva un abbigliamento abbastanza pesante . Prima di vestirmi però mi diressi in bagno per lavarmi . Da circa una mezzoretta un operaio che stava ristrutturando un balcone iniziò a fare un rumore assordante con il trapano . Non riuscivo a sentire niente . Entrata chiusi la porta , non a chiave tanto ero da SOLA. Mi guardai allo specchio e mi lavai la faccia . Rialzai la testa e finalmente il mio timpano cessò di essere tormentato . L’operaio aveva finalmente finito . Quando tornò la tranquillità mi resi conto che la doccia era aperta e che non ero da sola in bagno . Reagii di istinto e presi lo spazzolone accanto al water . Mi avvicina impugnandolo per bene e puntato verso la doccia . Ad un tratto il mio piede si appoggiò su una pozza d’acqua così finii direttamente per terra . La tenda della doccia si aprii . Per un istante non capii chi fosse poiché ero ancora rintronata dalla botta ; poi feci focalizzazione sulla faccia del tizio …. Era Harold . Ma che cavolo … . “Che cosa ci fai qui ?” Chiesi ancora seduta a terra . “Non lo vedi mi sto facendo la doccia !” Disse richiudendo la tendina e prendendo un asciugamano .Io mi rialzai . “Ma tu sempre a fare docce ?” Dissi a bassa voce mentre mi risistemavo i pantaloni . Non rispose . Poi riaprì la solita tendina e uscì con addosso un asciugamano bianco cinto alla vita e senza dire una parola uscì dalla doccia. Io continuavo a specchiarmi come se nulla fosse … anche se era molto difficile , la sua presenza mi causava una strana sensazione . “Okay , io ho quasi fatto ? Ci vediamo di fuori .. !” Dissi con un tono di leggera amicizia anche se facevo la totale indifferente con lui. “Perché?” Disse attirando la mia attenzione . Così mi rigirai di scatto ancor prima di afferrare la maniglia . “Perché cosa?” Chiesi stupita di quella domanda che non c’entrava un cavolo . “Perché fai finta che siamo amici, nonostante che sai che non lo siamo ? Tu Sai tra me e Emma e so che ti da’ fastidio quindi non credo che mi ritieni un amico ….. anche se sai che non è successo nulla tra noi due ” Chiese restando immobile cercando di giustificarsi . “Senti è prima mattina , già il tuo mezzo giro di parole mi da’ sui nervi , possiamo parlarne più tardi? Devo andare!” Dissi appoggiando la mano sulla maniglia. In cinque secondi me lo ritrovai di fronte a me , appoggiato alla porta tenendo con una mano la maniglia mentre con l’altra si appoggiava alla porta . Eravamo troppo vicini . In mente mi scattò un innesco . Come se mi dicesse : “ Attenzione distanza di sicurezza !” . Non lo so, ma qualcosa mi continuava ad andare oltre quelle distanze di sicurezza . Forse era il fatto che non mi erano mai andate giù tutte quelle regole , bhò! “Ah si , e dove devi andare così urgentemente ? Forse ti devi vedere con Dylan ?” Disse mentre sentivo ogni singolo respiro . Poi mi allontanai facendo un passo indietro con molta disinvoltura. “Non sono io che devo dare spiegazioni !” Li lanciai un occhiataccia . In quell’istante li si accese una scintilla di rabbia negli occhi che causava la mia inquietudine . “Sai benissimo che non voglio parlare di Emma perché tanto non capisci un cacchio , sai meglio di me come è fatta e quali sono i miei reali sentimenti … quindi per favore non mettere sempre in mezzo questo discorso !” Disse fissandomi negli occhi . “Allora dimmi quali sono i tuoi reali sentimenti?” Dissi . Volevo sentirglielo dire … tutto quello che volevo è che mi dicesse la verità una volta per tutte . Aspettavo quelle parole , dolci. “Basta! Te lo ho ripetuto così tante volte che o tu non capisci o mi stai prendendo in giro … !” Disse aprendo la maniglia . Cavolo , non me lo sarei mai aspettato che reagisse in quella maniera. Proprio quando volevo sentirmi dire quelle parole , la sua voce non le esprimeva . Mi sentivo delusa ma allo stesso tempo una cretina e in colpa di averlo fatto reagire in quella maniera, probabilmente non credeva più in “me” anzi in un possibile “noi”. La mia presenza aveva ribaltato completamente quel ragazzo anche se a tutti era apparso sempre quello di sempre . Quella volta mi sentii di troppo . Uscimmo dal bagno , lui per primo e si diresse verso il suo armadio a petto nudo . Mica voleva cambiarsi con me dentro la stanza? Subito capii le sue intenzioni così mi diressi verso la porta del bagno di nuovo e la chiusi con me dentro . Lui si stava certamente cambiando … certo stare dentro quella stanza non mi dispiaceva affatto, anzi. Mi lavai i denti e mi sistemai per bene. Poi dopo qualche minuto risentii una specie di urlo che mi chiamava. Aprii la porta. Lui era ancora senza la maglietta , a petto nudo , reagii d’istinto , anzi non reagii per niente , rimasi li impalata come una deficiente . Era davvero bello. Poi si rimise la maglietta e si diresse verso la porta con aria dispiaciuta e disprezzata . Lo interruppi , se non era lui a dire quelle parole , sarei stata io , a qualunque costo . “Dove vai ?” Chiesi . Lui si rigirò con aria stufata . “è vero , scusa , io ti devo dare le spiegazioni di tutto quello che faccio …. Bhè se lo vuoi davvero sapere vado dai miei amici , loro si che mi credono e non li devo ricordare ogni cosa..!” Disse guardandomi appoggiata al muro che divideva la camera dal bagno “Era una curiosità … non ti scaldare tanto …. E poi sarei io quella acida?” Dissi punzecchiandolo . Ma perché lo cercavo così tanto ? Forse mi stavo innamorando , anche se era una parola troppo grande per definire la mia confusione in testa . Iniziai ad aspettare una risposta ma non arrivava così iniziai a pensare … e se fossi davvero innamorata? E se invece fossi soltanto una delle sue altre “prede”? Il rischio maggiore che mi portava il più distante da lui era che non volevo fare la fine di una delle tante o essere semplicemente dimenticata da lui. Okay , era palese , anche lungo un miglio si sarebbe visto il mio interesse per lui , allora perché mentire ancora? Lui era ancora lì quasi per aprire la porta , lo interruppi di nuovo. “Ma allora quella scommessa che hai fatto all’inizio?” Dissi . Lui indietreggiò dalla porta di un passetto poi disse. “Oramai non conta più . Credo che siamo troppo diversi per stare insieme . La mia natura di essere come sono non ti piace e se dovessi passare del tempo con te sarebbe solo che l’inferno !” “Ma come? Mi hai raccontato delle medie … di come sei cambiato per ME!” Dissi speranzosa. “In un modo o nell’altro sarei arrivato a questo punto lo stesso …. E poi la gente si dice che cambia quando lo fa’ in meglio non in peggio!” Disse togliendo completamente la mano dalla maniglia e girandosi completamente verso di me con aria penitente . “Ma se ti dicessi una cosa , cambieresti idea?” Dissi . Non mi importava più il fatto che era un donnaiolo , le sue parole sulla promessa che si era fatto all’inizio erano chiare, già che aveva capito quello era un passo avanti . Lui si immobilizzò per qualche istante poi mi disse a denti stretti . “Fai quello che vuoi!” Si ridiresse verso la porta. Non aspettai un secondo in più. “Ti Voglio Bene … ma non come un amico …!” Dissi quasi d’un fiato . Dire “Ti amo” forse era un po’ troppo ma per quanto lo conoscevo sapevo che aveva capito cosa volevo intendere . Lui si fermò completamente lasciando la mano cadere giù dalla maniglia fino a raggiungere l’altra . Per un istante mi fissò poi aggrottò le sopraciglia aspettandosi che dicessi che era uno scherzo ma io non facevo altro che guardarlo senza mai battere ciglio . Lui mi fulminò poi accese un sorrisetto mostrando tutto il suo fascino . Il lo assecondai , sorrisi facendo anch’io mostrare tutta la mia essenza . Non passò un secondo in più , lui mi corse addosso abbracciandomi . Mi strinse forte e per l’urto facemmo un mezzo giro . Mi strinse forte poi mi prese la faccia e mi diede un bacio. Ah , quel bacio mi mancava , sarebbe diventato una droga per me , già ne ero consapevole. Lo stomaco si irrigidii non per lui ma per me, avevo paura cosa avremmo fatto ? Non lo poteva sapere nessuno se no ci avrebbero separato. Fu un bacio lunghissimo poi mi distaccai . “Alt! Io no ho detto che mi potevi baciare!” Dissi abbozzando un sorriso “Ma non mi sembra che non hai gradito!” Disse riabbracciandomi . “Comunque sei ancora in una fase di prova , è la tua ultima possibilità!” Dissi prendendolo per la faccia. “Non ti preoccupare, non ti deluderò !” Disse mentre mi cinse i fianchi. “Comunque ho riflettuto molto …!” Mi disse mentre mi portò una mano su un fianco facendomi andare verso il letto. Lui si sedette e mi fece sedere sopra di lui . Io gli circondai il collo con le braccia. “E di che cosa hai riflettuto? No mi diventare un cervellone …!” Dissi accarezzandogli un ciuffo. “No , pensavo che anche se sono il tuo ragazzo in prova non voglio che corriamo troppo … nel senso che non voglio che ti fai coinvolgere troppo da me , quello che ho detto prima è vero … siamo molto diversi e possiamo farci molto male , per questo non voglio che ti fai coinvolgere e …!” Si interruppe. Non riuscii a capire immediatamente la natura di quel discorso poi mano a mano ci arrivai . Gli presi una mano e iniziai a giocare con un dito . “Cosa vuoi dire con il farmi coinvolgere troppo?” Dissi presa dal dito e dalla conversazione. “Forse non mi sono spiegato bene … ma io volevo dire che non voglio farti soffrire dopo che ti sei tanto , ma dico tanto affezionata a me come mai a nessuno ..!” Fece un espressione strana . Poi lasciai il dito e riflettei su quello che aveva appena detto. “Come mai a nessuno .. !” Capii subito , ma per quale motivo parlava in modo così ristretto? “Ma aspetta … forse ho capito …. Ma tu davvero pensi che io mi conceda così facilmente a te .. ti ricordo che ancora sei in prova!” Dissi fissandolo negli occhi mentre lo stringevo . “Si , appunto proprio perché sto in prova voglio chiarire questa cosa … in oltre devi avere i tuoi tempi … sai anche a me la prima volta è stata … okay , chiudiamo il discorso !” Disse cadendo in una risatina e baciandomi a tratti a causa di quella . Io rimasi lì tra le sue braccia a ricevere quei bacetti , poi mi distaccai . “Aspetta , ma cosa te lo fa pensare che io sono ancora Vergine?” dissi con tono serio mentre lo buttavo giù sul letto . Iniziai ad abbozzare una risata e lui anche. Rimanemmo per qualche istante sdraiati sul letto , anzi io stavo sopra di lui . Poi mi baciò senza dire altro , pensava davvero che stessi scherzando. Così lo intrappolai sotto di me e gli dissi . “Ancora convinto?” Lui tornò a un espressione seria mentre disse a bassa voce “Non ti facevo così…!” Io gli risposi senza troppi problemi. “Infatti non ti ci abituare … adesso è solo l’euforia di starti vicino !” Dissi sorridendo e stampandogli un bacio in bocca mentre tutti i capelli mi cadevano sopra la sua faccia e me li mettevo dietro l’orecchio. Poi ritornò ancora una vola serio. “ Ma allora prima stavi scherzando ?” Disse. In quel momento mi squillò il cellulare. Mi sedetti sempre stando sopra di lui e misi una mano nella tasca. Lo presi e vidi che era Dylan così risposi all’istante. “Pronto ?” Dissi risistemandomi moralmente. “Oi , Susi , ma dove sei finita? Cleo mi ha detto che dovevi venire anche te …. Ti abbiamo aspettato ma poi è passato l’autobus e …..” Disse di corsa . “Okay , okay adesso dove siete?” Dissi mentre mi tolsi dalla presa di Harold e mi alzai dal letto . “Adesso siamo davanti l’ospedale ti aspettiamo ?” Chiese . “Si , si sto venendo aspettatemi lì, vengo subito .” Dissi mentre stavo prendendo il giubbotto e mi dirigevo verso la porta . Poi chiusi il cellulare e aprii la porta. “Mi raccomando tieniti distante da Dylan!” Disse ancora sul letto appoggiato sui gomiti , sul suo volto si accese un abbozzo di un sorriso . Io chiusi la porta poi mi diressi giù dalla porta centrale e scesi anche le scalette dell’esterno e mi diressi verso il punto dove passava l’autobus. Aspettai oltre 10 minuti guardando impulsivamente le lancette dell’orologio . Poi l’autobus arrivò e io , salii immediatamente prendendo l’ultimo posto in fondo al grande mezzo di trasporto. Partimmo e arrivammo molto presto rispetto quello che mi aspettavo . Alla mia fermata scesi ricordandomi di pagare il biglietto dell’andata . Scesa, la mia vista cadde su un ragazzo in lontananza vicino all’entrata dell’ospedale . Era sicuramente Dylan e accanto a lui c’era una ragazza , sicuramente lei era Cleo. Mi avvicinai a loro , poi salutai Cleo e Dylan ed entrammo . Mentre entravamo Dylan mi disse che già avevano parlato con l’infermiera che gli aveva detto che la professoressa si sentiva bene e che era in grado di ritornare all’albergo . Ovviamente con la botta che aveva preso non poteva andare a sciare o fare cose del genere. Quando entrammo una ragazza , forse la stessa dell’altra volta ci portò in una sala vicino alla camera dove si trovava la prof. C’era il resto della classe anche se Eravamo un po’ pochini … forse qualcuno non gliene fregava niente della prof. ecco perchè non era venuto , cioè quasi tutti. Comunque sia aspettammo non più di cinque minuti poi vedemmo la prof. uscire dalle porte della sua camera con una fasciatura in testa e una lieve anche alla mano destra. Subito le due cocce della prof. si gettarono ad aiutarla , ovviamente io non feci in tempo , quando si trattava di fare le lecchine erano imbattibili . L’aiutarono ad uscire dall’ospedale mentre il dottore ci fermò e ci fece alcune raccomandazioni poi andammo verso la fermata dell’autobus raggiungendo il resto del gruppo. Mentre camminavamo proposi a Cleo e a Dylan di andare sulla neve , anche se saremmo stati solo in tre ci saremmo divertiti lo stesso . Loro accettarono così aspettammo l’altro autobus che portava agli impianti . Mentre attendavamo il loro arrivo la prof. iniziò a fare un giro di nomi per ricordarseli , ma la maggior parte erano sbagliati , era ridotta davvero male . Quando arrivò il nostro autobus lo prendemmo e salutammo il resto dei compagni intanto mi salii in mente un dubbio , anzi più che altro un problema . La prof . era appena “tornata” quindi, intanto non si poteva fare più la festa e inoltre io e Harold non potevamo stare insieme . No , per niente , altrimenti ci avrebbe separato subito senza pensarci due volte . Ci sedemmo in fondo come al solito e la mia testa iniziò a vagare , era altrove , come sempre . “Tutto bene?” Fece ad un certo punto Dylan . “Si infatti , non ti vedo molto con i piedi per terra , è successo qualcosa che dovrei sapere?” Aggiunse Cleo . “No … si .. vabbè no … cioè si , a questo punto vale che lo dico a tutte e due , no?” Dissi più confusa che mai. “Si , si vabbene , basta che ci fai capire qualcosa anche a noi !” Disse cleo . “Okay .. “Iniziai , per quello che stavo per dire sentivo il bisogno di guardare Dylan negli occhi , così mi girai verso di lui e continuai “ Ecco … non faccio troppi giri di parole …. Harold è … è ….. il mio …. È… !” Ad un tratto perdendomi in quei occhi stupendi mi tremava la voce e le parole mi mancavano . Ero diventata muta . Lui mi riprese e disse “Il tuo ragazzo ?” . Io per un attimo mi pietrificai e deglutii . “Si!” Dissi d’un fiato . Appena lo dissi Cleo subito mi prese la mano e iniziò a fare le “feste” come un cane mentre io rimasi imbambolata a fissare Dylan che si girava dall’altra parte a vedere fuori dal finestrino . Un altro dubbio mi assalì . Dylan reagiva così nonostante ci avevo parlato e credevo di essere stata abbastanza chiara , forse mi sbagliavo . Eppure avevo anche mancato un passaggio di tutta la storia , Dylan e Harold erano migliori amici o quasi … allora perché questa grande rivalità? Okay , forse una risposta c’era , erano entrambi innamorati , ma se erano tanto amici perché non ne hanno mai parlato prima ? C’era un qualcosa di misterioso che avvolgeva loro due . Non so , ma qualcosa che mi era sfuggito c’era in quelle uscite mattutine di Harold , in quell’imprevedibile comportamento di Dylan. Molto più semplice era pensare che erano solo paranoie che mi facevo in mente . Forse era la cosa più probabile di tutte. Stavamo percorrendo le ultime curve per arrivare all’impianti Cleo dormiva come un sasso e io mi rigirai verso Dylan. “C’è qualcosa che non va?” Chiesi . “Secondo te” Rispose dopo un po’ . Poi riprese a fissare fuori il finestrino . “ Qual è il problema ? Davvero non riesco a capire … o forse ti capisco!” Dissi incuriosendolo . “Se è quello che pensi , io non sono affatto geloso ! Il “problema”, se lo vuoi definire tale , è che non mi va giù il fatto che Harold … ecco sai come è fatto , no ? Lui non ci metterebbe niente a farti soffrire … come una formica in mano ad un gigante!” Disse non guardandomi negli occhi ma vedendo un punto fisso in mezzo hai sedili davanti a noi . “Si , hai ragione , infatti diciamo che è ancora in “prova “! Ma secondo te ho fatto male a dargli una possibilità?”Chiesi perplessa guardandolo in faccia , ma lui no . “Beh , almeno a lui gliela hai data una possibilità … poi quello che è giusto o sbagliato lo sai soltanto te!” Disse girandosi gradualmente verso di me . “Si lo so di non averti dato una possibilità , ma non credi che trovare un amico sia meglio che iniziare una relazione che non ha basi concrete?” Chiesi iniziando a fissare anche io quel punto nel vuoto . “Si , forse in fondo hai ragione … dovrei smetterla … scusa!” Disse faticando molto a dire l’ultima parola . A quel punto mi girai verso di lui incatenandolo in uno sguardo poi dissi sicura . “E di cosa?” . L’autobus si fermò. “Okay , credo proprio che siamo arrivati!” Disse distogliendo lo sguardo e alzandosi dal sedile . Io rimasi per un attimo immobile , poi mi preoccupai di svegliare Cleo . Scendemmo e una volta che Cleo si riprese dal viaggio scombussolante , ci incamminammo verso il bar barra ristorante dove pranzammo velocemente . Cleo era stata sempre sedentaria quindi molto prevedibile , si sarebbe fermata fuori il bar con una tazza di cioccolato caldo o un piatto di patatine a vedere gli altri sciatori che scendevano le piste . Anche se come idea non era niente male io preferii di andare con Dylan a fare due discese prima di ritornare a “casa”. Prendemmo Il necessario dal noleggio e prendemmo la prima seggiovia per una pista blu. Okay , non era tanto difficile anzi l’avevo fatta tante volte , soltanto che quella volta dovevo fare quasi da insegnate a Dylan . Non si considerava molto bravo ma io sapevo che lui è uno di quei ragazzi che non si vanta tanto e che anche senza il mio aiuto avrebbe sceso la pista senza problemi . All’inizio andammo abbastanza bene poiché era facile , poi incontrammo una discesa abbastanza ripida , ma anche lì riuscimmo ad attraversarla , infine mancava un ultimo pezzo che portava proprio davanti al bar dove era seduta Cleo che ci stava aspettando . La discesa era facile per questo iniziammo a chiacchierare . Poi ad un tratto Dylan ricadde nella stesso discorso di prima . “Mi raccomando non fare cazzate con Harold !” Disse strizzando un occhio . Io ovviamente per guardarlo mi distrai dal guardare la pista così non mi accorsi che lo sci era diretto , anzi stava attraversando una pista morbida , quasi non battuta e dato che era anche in discesa non feci a meno di cadere per terra . Caddi di sedere trascinandolo per qualche metro mentre mi fermavo con le mani . Ahi , che palle la neve nei guanti ! Non riuscendomi a fermare Dylan mi bloccò uno sci, così che quello si staccò e io caddi ancora più per terra a pancia sotto . Il giubbotto in quel momento si era aperto facendo entrare tutta la neve possibile sotto i miei indumenti , ti pareva che c’era qualcosa che andasse per il verso giusto ? No certamente . Subito Dylan mi porse la mano per rialzarmi e io l’accettai volentieri .Ero congelata . Iniziai a tremare . “Tutto bene?” Chiese preoccupato mentre già si era tolto gli scii e aveva recuperato anche il mio . “Si , si un po’ ammaccata e congelata !” Disse stringendomi nel giubbotto . Mancava poco alla fine della pista . “E così l’alunno supera l’insegnate ?” Disse mentre si tolse il giacchetto e me lo mise sulle spalle. “ A quanto pare … sono stata una pessima insegnante , scusa!” Dissi cercando calore in quella nuova giacca. “Ahah , non ne ho mai avuta una quindi non posso fare paragoni … !” Disse consolandomi e abbozzando un sorriso . Per un attimo rimanemmo a guardarci poi finimmo in una risata , o meglio lui iniziò a ridere , io potei solamente accompagnarlo con un sorrisetto anche perché stavo congelando . Poi mi disse . “Okay , su andiamo !” mentre mi prese per un braccio e mi aiutò ad alzarmi , mi prese per un braccio e me lo fece passare dietro il suo collo. Iniziammo a scendere piano anche se avrei voluto arrivare a casa immediatamente . Gli scii erano intatti , per fortuna , altrimenti avremmo dovuto ripagarli e stavano in mano a Dylan: io tenevo le racchette per appoggiarmi ed aiutarmi a scendere . Dylan mi teneva per un fianco mentre scendevamo , mi faceva male anche un po’ la caviglia , ma non era sicuramente niente di grave. Quando arrivammo Cleo si precipitò subito verso di noi e mi prese subito per un braccio prendendo il cambio di Dylan. Continuavo a dirgli che non era niente di importante ma lei continuava a tenermi stretta . Riposammo gli scii al solito negozio dove gli affittavamo poi andammo verso la fermata dell’autobus. Non mi aiutarono nessuno dei due poiché protestai tantissimo pur di non passare per la “vittima” della situazione . Mi tenevo stretta alla giacca a vento di Dylan , era davvero calda e soffice con il suo profumo che ti entrava nelle narici e da lì non usciva più. Poi chiesi a Dylan . “Senti ma tu non senti freddo ?” Chiesi stringendomi nel suo giacchetto . “No , davvero no ti preoccupare … tu invece stai ancora tremando …!” Disse mentre mi venne accanto . “Si, ho la neve dappertutto … ci vorrà un bel po’ prima che mi esca tutta quanta … spero davvero di non essermi ammalata …!” Dissi mentre mi fermai davanti al palo che indicava la fermata del’autobus . Poi intervenne Cleo . “ Oi , io ho ancora la tua macchinetta …. Tieni !” Disse mentre mi porse la macchinetta sulla mano tutta frizzante . “Ah , già … grazie … hai fatto un po’ di foto o hai solo mangiato?” Dissi con un pizzico di ironia . “No , no , ho fatto un sacco di foto , almeno credo ….. non ci capisco niente con quella macchinetta … dovrebbe esserci anche un video ma non so’ davvero come sia uscito fuori … poi veditelo ..!” Disse mentre osservava l’autobus arrivare . “Di certo ci sarà da farsi due risate a vedere la nostre caduta … !” dissi mentre diedi una spallata a Dylan . Lui annuì, poi salimmo sull’autobus e prendemmo gli stessi posti della volta prima . Il viaggio fu veloce e silenzioso e soprattutto freddo , sentivo il ghiaccio che si impregnava con le ossa. Iniziai a pensare che l’unica maniera per risentire un po’ di caldo pompare nelle vene sarebbe stato darmi fuoco . Non spiccicammo una parola per tutto il viaggio, l’unica parola che dicemmo fu un “ciao” davanti alla porta della stanza di Cleo . Io e Dylan proseguimmo fino alla mia stanza . Si riprese il suo giacchetto sempre con i suoi modi di fare aggraziati , poi mi salutò dandomi un bacio sulla guancia. “Susi , stai scottando , non è il caso che ti misuri la febbre?” Disse mentre si sistemava il giacchetto sulle braccia. “Davvero? In effetti non mi sento proprio al settimo cielo.. !” Pronunciai , subito dopo volevo ritirare quello che avevo appena detto . Infatti Dylan si rabbuiò immediatamente… forse mi ero spiegata male , non volevo dire che con lui non stavo bene cioè al settimo cielo … ma solo che non mi sentivo bene fisicamente . “Cioè … volevo dire che non mi sento ben … !” Lui mi interruppe , si avvicinò mi diede un altro bacio sulla guancia e se ne andò pronunciando solo un “Ciao” stiracchiato uscito dalla sua bocca con frustrazione . Rimasi a fissarlo mentre se ne andava ed entrava nella sua stanza anonima. Quando uscì dalla mia visuale ritornai a vedere davanti a me . Come mi girai vidi Harold che stava lì a pochi metri da me con uno sguardo indecifrabile , mi fissava. Sinceramente non mi ero accorta della sua presenza per questo scossi un attimo la testa poi entrammo in camera senza dire una parola . “Mi hanno detto che la prof. è tornata… !” Disse mentre sistemava le sue cose nell’armadio , non lo avevo mai visto fare una cosa del genere.. lui che mette apposto i vestiti? Mica viviamo su Marte . “Si è così purtroppo … “sospirai” .. da come lo hai detto sembra tipo uno di quei film horror …!” Dissi per sdrammatizzare un po’ la situazione . Il suo volto non divenne più teso . “Più e o meno … !” Disse mentre richiudeva le anti dell’armadio . “Tu invece che hai fatto oggi?” Dissi mentre mi sedetti sul letto appoggiandomi alla spalliera e tenendo le ginocchia. “Bhà … credo niente di più divertente di quello che hai fatto tu …!” Disse rigirandosi , finalmente riuscii a guardarlo negli occhi. “Davvero? Non credo proprio … sono cascata da una pista con gli scii… e mi sono letteralmente congelata … ho neve dappertutto , ne vuoi un po’?” Chiesi ironica . Lui per un attimo non rispose poi prese la coperta che si trovava in fondo al letto e me la poggiò facendo attenzione ad ogni singolo movimento . “Allora mi dici che cosa hai fatto ?” Chiesi per un ultima volta. Lui continuava a non rispondere mentre sistemava ancora la coperta. Così mi alzai andandogli vicino , lo presi per il colletto della maglietta e iniziai a “Strusciarmi” a lui . “Sai , oggi no è venuta nemmeno Emma … potrei essere abbastanza gelosa..!” Dissi mentre disegnavo con il dito il contorno dei bottoni della polo . Okay , non mi era mai riuscita bene l’immagine della ragazza gelosa , anche perché se davvero ci teneva a me come tanto diceva non avrebbe mai toccato Emma , si , forse mi stavo fidando … ma d’altronde quando uno è innamorato la fiducia non è tanto difficile da guadagnare . Lui mi strinse poi mi sussurrò “Già te lo ho detto!Tu invece non ascolti mai quello che ti dice la gente” Disse dolcemente con un pizzico di sarcasmo unito all’amarezza. Io mi distaccai tenendo una mano sui bottoni della maglietta. “Perché dici che non ascolto ?” Dissi preoccupata , quella parola non mi andavano giù come un bicchier d’acqua . “Ti avevo detto di stare lontana da Dylan …!” Disse guardando la mia mano che disegnava sempre il contorno di quei bottoni . “Jackson … qualcosa mi dice che sei geloso” Dissi guardandolo negli occhi. “Ah , no … questo mai …. Faresti finta di niente se vedresti me che saluto Emma in quel modo?” “Si direi qualcosa … forse hai ragione … però se poi tu mi assicuri che non c’è niente… io starei apposto !” Dissi riprendendo il mio disegno . “Quindi mi vuoi dire che tra te e Dylan non c’è niente? Lui mi sa che ancora non lo ha capito … !” “Capito o non capito … io gli ho detto di noi … anche se non la ha presa tanto bene! Devo dire che ciò mmi dispiace , gli voglio davvero tanto bene … è un mio caro amico e mi trovo benissimo , non voglio che …” Lui mi interruppe , anzi mi azzittì con un bacio . mi stavo dimenticando che lui mi azzittiva con un bacio e la cosa non mi piaceva affatto . Poi mi distaccai e presi spazio … Starnutii .. “Salute!” Disse mettendomi una mano dietro la schiena. “Grazie , credo di avere un po’ di febbre .. !” Dissi mentre mi sedetti sul letto . Harold mi aiutò a sdraiarmi e poi mi mise la coperta . “Aspetta , vado a prendere il termometro !” Disse mentre chiuse la porta . Io chiusi gli occhi e iniziai ad addormentarmi . Mi risvegliai quando sentii due mani fredde scuotermi le spalle, per me era passato un secolo , ma in realtà solo cinque minuti . Aprii gli occhi era un infermiera e accanto a lei c’era Harold. “Dai che ti misuriamo la febbre .. su alza questo braccio …!” Disse poco garbata , non mi stava molto simpatica. Mi mise il termometro sotto il braccio e mi tenne le spalle ferme poi disse . “Così almeno non ti muovi … e facciamo presto !” . I cinque minuti sembravano non passare mai , le palpebre mi si chiudevano ma facevo forza per vedere Harold che cercava di sostenere il mio sguardo . L’infermiere lo tolse e lo guardò con aria indifferente , poi fulminò Harold e infine disse . “Hai 38 gradi , sicuramente è una cosa passeggera …!” L’infermiera continuava a parlare ma oramai non la sentii più … le palpebre si erano chiuse e il sonno aveva preso il sopravvento .
  
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