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Autore: luciaorlandolove    17/06/2013    1 recensioni
Erano ancora lì, al centro della pista di pattinaggio, che si guardavano negli occhi. Il mondo in quel momento si era fermato e tutto era perfetto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto questa FF pensando ai momenti successivi al bacio sulla pista di pattinaggio. Pubblicata nel 2011 nel RisRomaForumFree, è stata leggermente revisionata. È la prima che scrivo, siate clementi.

 [I personaggi non mi appartengono, sono proprietà della TaoDue, nessun copyright è stato infranto] 


“Chi è Lisa?” chiese incuriosita Lucia,
“è la mia ex moglie” rispose secco Orlando.

A Lucia sembrò di avere la lingua paralizzata, perché quella rivelazione la lasciò marmorizzata.

“Ti spiego… era una mia compagna di facoltà, avevamo lo stesso programma di studi e ci si incontrava praticamente ad ogni lezione. Entrammo subito in sintonia, stavo bene con lei, mi sentivo sereno e così, l’aspirazione di avere finalmente una famiglia tutta mia, divenne un desiderio così forte che ci sposammo alla fine del primo anno di università. Avevamo entrambi vent’anni e non sapevamo nulla o quasi nulla della vita, avevamo scambiato un’infatuazione per il grande amore ed un giorno ci siamo ritrovati a guardarci come due persone che non avevano più nulla da dirsi. Non ci furono drammi, recriminazioni o scenate isteriche, ci separammo da buoni amici, i nostri rapporti sono rimasti più che civili. Dopo la laurea ottenemmo il divorzio e per quello che so, adesso vive al nord, si è felicemente risposata e ha avuto anche dei figli”

Lucia si sentiva ancora frastornata da una simile rivelazione e non riusciva ad articolare alcun suono, a quel punto Orlando si alzò e le andò vicino
“cos’hai? Il gatto ti ma mangiato la lingua?” le chiese quasi sottovoce
“no…è che…non credevo…tu sposato…beh, si, insomma…..” rispose Lucia, con voce incerta
“è tutto passato, è roba successa dieci anni fa, mi hai chiesto del mio passato, te l’ho raccontato, ma non possiamo farci condizionare da esso, non devi preoccuparti…è finita!”

Orlando pronunciò queste parole con una tale enfasi e con uno sguardo talmente cristallino che Lucia non potè far altro che credergli
“tenente, le ho detto che lei è un libro aperto?”
“si, capitano ed ha aggiunto che era il motivo per cui non mi sopportava” proseguì lui con tono canzonatorio
“strano” ribattè Lucia ”invece è stato per questo che mi sono innamorata di te!”

I loro visi erano vicinissimi e avvertivano chiaramente il calore dei respiri sulla pelle,
“già, capitano, a tal proposito, mi dice come, dove, quando e perché si è accorta che il sottoscritto non le era indifferente? Così tanto per curiosità” chiese Orlando abbozzando un mezzo sorriso e guardandola negli occhi
“se vuoi posso dirti il momento esatto: è stato quando mi hai liberato da Samule...ti ricordi che mi abbracciasti per rassicurarmi che era tutto finito? È stato allora che ho capito che avevo perso la mia battaglia, che le mie stupide autodifese erano crollate, che Alex era il passato e che in quel momento c’eri tu a proteggermi, a consolarmi e a sostenermi. Ho capito che potevo guardare al domani con ottimismo, che ero stata una sciocca nel farmi accecare dai pregiudizi e che forse il futuro, per me, aveva in serbo ancora qualche sorpresa.”

Appena finì a pronunciare quelle parole, venne avvolta da un bacio, lungo, languido e appassionato che le spezzò il fiato.

Si staccarono per fare rifornimento d’ossigeno
“dobbiamo pensare a come affrontare questa cosa al lavoro” sussurrò Lucia
“ci penseremo con calma, non credo sia il caso di affiggere i manifesti per tutto il RIS…. sai, devo ancora realizzare io quello che è successo oggi, figurati se posso avere sufficiente lucidità per dirlo agli altri! E poi dobbiamo affrontare la questione con Abrami, ci sono delle regole, lo sai… spero che ci possa capire e venirci incontro.” rispose dolcemente Orlando.
“Tenente, devo darti ragione per stavolta, però non montarti la testa, ti ricordo che sono ancora io il tuo capitano e sono io quella che impartisce gli ordini”, lo provocò Lucia
“e quali sarebbero i tuoi ordini?” rispose Orlando stando al gioco,
“ci sarebbe quella cena in sospeso….” disse languidamente Lucia
“oh, lo so, ma ci sono dei ristoranti aperti fino a tardi..molto tardi” ripose Orlando mentre la baciava sul collo
“e per il momento avrei una mezza ideuccia su come impiegare il tempo che manca fino ad allora…” proseguì prendendola tra le braccia ed avviandosi verso la camera da letto.

La cena, il ristorante, il lavoro, i colleghi…. tutto era così indefinito, lontano, irreale... in quel momento c’erano solo loro, il loro amore appena rivelato ed i loro cuori che battevano all’unisono…. forse per molti quello fu un pomeriggio come tanti, ma non per chi aveva appena iniziato a scrivere un nuovo capitolo della propria vita.



FINE

  
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