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Autore: _xhugmemalik    17/06/2013    6 recensioni
“Loro sono la dimostrazione che l’amore vero supera ogni cosa, che l’amore vero esiste, basta aspettare la persona giusta. Si sono conosciuti per sbaglio, lo sbaglio più bello commesso da entrambi”
Larry ♡
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIA PRIMA OS LARRY, HOPE YOU LIKE IT 

Quella sera, Harry decise di uscire dalla sua stanza d'albergo, uno dei più lussuosi e grandi di Londra. Voleva semplicemente prendere una boccata d'aria, non aveva proprio voglia di rimanere chiuso in quella stanza che, anche se grande e spaziosa, lo faceva sentire imprigionato.

Era una delle solite sere prima della vigilia di natale, e tutti correvano di qua e di la per scegliere i regali da mettere sotto l'albero. Tutto questo faceva semplicemente sorridere Harry, faceva spuntare su quelle guance incorniciate da fossette uno dei suoi più belli e spontanei sorrisi, che faceva rimanere senza fiato tutti. Si, lui era senza dubbio un bellissimo ragazzo riccio, alto, ma soprattutto ricco. I suoi genitori, morti in un incidente stradale quando lui aveva solo l'età di tredici anni, gli hanno lasciato una grande eredità e, a soli diciannove anni è capo di una delle aziende del padre. Ma a lui tutto questo non importava.
Odiava quel lavoro, odiava la solita stanza d'albergo dove viveva, odiava essere considerato semplicemente un viziato riccone, odiava che le persone si avvicinassero a lui semplicemente per i soldi.
Insomma, Harry ormai è arrivato al punto di odiare la sua vita. Non ha una ragione per poter svegliarsi la mattina e che ti fa addormentare la sera, lui desidera l'amore. Desidera innamorarsi davvero, desidera davvero poter avere una persona al suo fianco,  una persona che condivide con te i momenti più belli, una persona che ti ama per quello che sei, una famiglia. Quella famiglia che ha perso da quasi quattro anni.
Harry quella sera era triste, particolarmente triste. Quella stessa sera, erano quattro anni da quell'incidente che ha rovinato la sua vita. Da quell'incidente che gli ha portato via le persone più importanti della sua vita, che gli ha portato via le persone che lo amavano davvero e non solo per i suoi soldi.
I suoi genitori. Sua madre, solare e dolce, aveva il suo stesso sorriso. E suo padre, con i suoi stessi occhi e un grande senso dell’umorismo.
Camminava per quelle strade gelide di Londra stringendosi un po’ in più nel suo cappotto nero, osservando tutte quelle coppie di persone sorridersi a vicenda stringendo la mano al proprio figlio.
-Perché non posso farlo anche io?- disse tra se e se.
Continuava a camminare osservando le vetrine illuminate e il grande albero situato al centro della piazza. In lontananza, si poteva ammirare anche il London Eye, a sua volta tutto illuminato. Si fermò, vedendo non molto distante da lui un piccolo mini market. Entrò decidendo di comprare qualcosa da stuzzicare, anche perché quella sera non sarebbe tornato presto in Hotel.
Entrò strofinandosi le mani, in quel negozio però c'era un bel tepore. Si stava pian piano riscaldando, istintivamente sorrise. Sorrideva sempre, la maggior parte delle volte erano sorrisi falsi  per nascondere la rabbia e la tristezza che c'era in lui, ma quando sorrideva spontaneamente era un vero spettacolo della natura.
Notò che in quel negozio non c'era nessuno, a parte una signora con il suo bambino piccolo appena entrata. Scrollò le spalle e si incamminò nel reparto biscotti, dove come al solito impiegava ben dieci minuti solo per sceglierne un pacco. Dopo un pò sentì delle voci, delle voci che man mano continuavano a farsi più forti e rumorose. Odiava quando le persone gridavano, ma decise comunque di sporsi per vedere chi fosse.
Un ragazzo non molto alto, si trovava dietro il bancone dove probabilmente si pagavano gli articoli comprati, e se ne stava a braccia incrociate guardando l'altro ragazzo di fronte a se che, a sua volta lo guardava in modo strano.
Il ragazzo dietro al bancone era davvero carino, pensò Harry tra se e se. Decisamente era di qualche anno più grande di lui, aveva un viso meraviglioso. Sembrava un angelo. Continuò ad osservarlo senza farsi notare, finché all'improvviso l'altro ragazzo prese una pistola puntandogliela contro.
Ad Harry scappò da mano il pacco di biscotti appena preso, e subito si nascose per non farsi notare. Vide la signora con il suo bambino molto spaventata, la osservò per un po’ e la signora a sua volta guardò Harry, che gli sussurrò di stare calma e di non preoccuparsi.
-Dammi quei fottuti soldi, o la vigilia di natale la festeggerai sotto terra!- sputò il ragazzo che possedeva la pistola.
-Metti via quella pistola, non vedi che spaventi le persone? Ma cosa cavolo ti prende Nick!- disse il ragazzo dal viso angelico.
Anche la sua voce lo era.
-Dammi quelle fottute 250sterline, cazzo Louis!- gridò ancora di più, caricando i proiettili nella pistola.
Si chiamava Louis.
Doveva fare qualcosa, si sentiva di proteggere quel ragazzo, dopotutto era ricco, poteva dargli tutti i soldi che voleva e il ‘criminale’ se ne sarebbe andato via senza problemi. Così, si fece coraggio uscendo da dietro lo scaffale dei biscotti, e man mano si avvicinò al ragazzo, non molto distante da lui.
-Cosa cazzo vuoi? Fermo o finisce male anche per te!- disse il ragazzo con la pistola.
Louis spostò subito lo sguardo su Harry, che a sua volta fece lo stesso e si sentii svenire. Aveva degli occhi bellissimi, erano di un colore blu intenso che ti ci potevi perdere dentro in un millesimo di secondo. Un blu che man mano diventava sempre più scuro, il suo sguardo era pieno di paura. Il ragazzo chinò il capo, e Harry vide le sue guance tingersi di un colore rosa chiaro.  Le sue labbra si curvarono istintivamente in un piccolo sorriso.
-Che cazzo hai da ridere, eh bel faccino?- disse quel ragazzo riferendosi ad Harry, e risvegliandolo dal suo strato di trance.
-P-posso pagarti io, s-se vuoi- disse un pò balbettando.
Il ragazzo rise, non era una semplice risata, era sporca e crudele.
-Vuoi essere sulla prima pagina di tutti i quotidiani domani? Con un bel testo in grassetto sulla tua foto con scritto 'Ragazzino ricco che cerca di salvare un povero e misero commesso', è questo che vuoi? eh?- disse puntando la pistola contro Harry, questa volta.
-Guarda che non dovresti sottovalutare la mia offerta, potrei pagarti anche di più della cifra richiesta- disse il riccio cercando di mantenere la calma.
Lo guardò per un pò.
-Quanto!- era una domanda o un affermazione?
-Il mio portafoglio ti basta?- disse Harry con un pizzico di ironia.
-La tua carta di credito probabilmente si-
-E' tutto nel portafoglio- disse nuovamente Harry, estraendolo lentamente dalla tasca posteriore.
Louis lo guardò in modo strano.
-Se mi stai prendendo per il culo, giuro che sei finito!- disse nuovamente il ragazzo con tono più deciso e nervoso.
-Più importante la vita dei soldi, non lo farei mai- disse il riccio cercando di concludere la faccenda.
Il ragazzo guardò Harry per un pò, spostò di nuovo lo sguardo su Louis e, prima di scappare definitivamente dal negozio gli disse ‘arrivederci, frocetto’. Harry in quel momento avrebbe voluto ucciderlo, ma tutto quello che fece fu prendere un respiro di sollievo, asciugandosi una goccia di sudore che stava scendendo dalla fronte.
-Ma sei impazzito? non dovevi- disse Louis ricomponendosi e andando dal riccio -tutto bene?- gli disse nuovamente prendendo le sue spalle.
Un brivido percorse la schiena del riccio a quel contatto.
-N-non preoccuparti, semplicemente h-ho voluto aiutarti- disse Harry accennando un sorriso.
-Ma gli hai dato la tua carta di credito!- rispose Louis.
-In banca mi conoscono tutti benissimo, tutti sanno che non ho nessuno e che la mia carta di credito non la do a nessuno, quindi in un certo senso sono già avvisati. Deciderà la polizia cosa farne di lui- rispose il riccio sorridendo nuovamente.
Louis lo guardò per un po’, i suoi occhi ricominciarono a diventare di quel meraviglioso blu intenso.
-I-io non so c-come ringraziarti..-gli disse imbarazzato, chinando il capo.
-Una tazza di caffè insieme dopo il turno? Così ti riprendi un po’- gli disse il riccio porgendogli la mano -Sono Harold, ma puoi semplicemente chiamarmi Harry-
Sorrise e Harry si sentì svenire per la seconda volta.
-Io sono Louis, Louis Tomlinson. Piacere Harry, e grazie davvero- disse stringendo la sua mano per poi abbracciarlo.
Harry ricambiò l'abbraccio e lo sentì singhiozzare sulla sua spalla.
-Ehi, che succede?- disse Harry accarezzandogli la schiena.
-H-ho avuto m-molta paura, l-lui mi odia, n-non m-mi lascerà m-mai in pace- disse Louis tra i singhiozzi.
Harry continuava ad accarezzargli la schiena cercando di calmare il suo pianto, forse aveva bisogno davvero di sfogarsi. Stava abbracciando uno sconosciuto, gli stava accarezzando la schiena e si stava 'sporcando la giacca' con le sue lacrime. Questa frase ora l'avrebbero pensata tutti i ricconi viziati, Harry invece no. Era la conferma che lui era un ragazzo come tutti, un ragazzo semplice e speciale che ora pensava solo ad abbracciare quel meraviglioso ragazzo dagli occhi blu, che con la sua dolcezza gli ha rubato il cuore fin dal primo sguardo.
-Che ne dici di andare via di qui, eh? Calmati, va tutto bene, ora ci sono io- disse Harry cercando nuovamente di calmarlo.
Louis annuì ancora con il viso sulla sua spalla, si ricompose asciugandosi le lacrime per poi sorridere.
-Grazie, però ora offro io!- disse Lou sorridendo di nuovo.
Harry ricambiò il sorriso. -Non mi piace approfittare, ma credo che questa volta devi, visto che le mie tasche sono vuote- rispose Harry facendo ridere Louis che gli sussurrò subito dopo -mi dispiace, non dovevi-
Harry lo riabbracciò facendogli capire che stava semplicemente scherzando, ma lo fece anche perché appena Louis si staccò da lui, si sentì vuoto. E aveva assolutamente bisogno di un altro suo abbraccio, e lo stesso Louis, che si sentiva tremendamente al sicuro nelle braccia del riccio. Andarono in un bar, presero un caffè e entrambi si raccontarono la loro vita.
 
Dopo quella sera, Louis ed Harry cominciarono a sentirsi praticamente ogni giorno. Harry andava a trovare Louis ogni sera, e il giorno dopo la sera che si sono conosciuti festeggiarono il compleanno di Louis insieme, che rimase a dormire da Harry visto che era troppo tardi per ritornare a casa.
Finivano di parlare telefonicamente, ma continuavano a parlare messaggiando. Ormai erano passati quattro mesi dal loro primo incontro, e entrambi non potevano fare a meno l'uno del l'altro, erano diventati uniti come due fratelli anche se Harry ormai desiderava qualcosa in più. Voleva Louis con se, aveva bisogno di Louis ogni minuto, secondo, millesimo di secondo.. SEMPRE. Non riusciva a staccarsi da lui, hanno passato insieme così tanto tempo eppure a lui sembra poco, troppo poco. Si sente vuoto quando Louis va via da casa sua, si sente vuoto quando non si addormenta sul divano con lui dopo un film, si sente vuoto senza lui. Lo completa, ed Harry non può più farne a meno.
Tra una settimana lui avrebbe ripreso a lavorare, avrebbe ricominciato quella sua solita e inutile vita, la solita vita di prima. Si, perché se anche ora aveva una ragione per andare a dormire e svegliarsi la mattina, sapeva benissimo che lui e Louis si sarebbero visti molto di meno per colpa del suo lavoro. Harry, decise quindi di proporre a Louis di passare l'intera settimana insieme, quella sera come sempre decise di andare da lui a lavoro e chiederglielo sperando in un si.
-Buonasera Lou- disse entrando in negozio.
-Harry, credevo non saresti più venuto- disse Louis abbracciandolo.
-Dovevo rimettere a posto delle carte, sai il mio lavoro incomincia tra una settimana e..-
-Oh- sentì sussurrare Louis, e lo vide abbassare lo sguardo.
Sorrise. -Senti veniamo al dunque, che ne dici di passare l'intera settimana insieme? Ho ancora una settimana libera, per fortuna- Harry propose a Louis quello che aveva pensato per loro.
Louis boccheggiò per un po’, ma poi sorrise.
-M-mi farebbe davvero piacere m-ma non vorrei approfittarne. Sai benissimo c-che il mio lavoro non mi permette di avere molti soldi, quindi n-non so com..- Harry zittì Louis poggiando l'indice su quelle labbra sottili che lui stesso bramava tanto.
-Zitto LouLou, sai benissimo che odio quando dici queste cose- disse Harry per poi abbracciarlo.
La schiena di Louis venne attraversata da un lungo brivido quando Harry poggiò il suo dito sulle sue labbra. Anche Louis provava ormai qualcosa per Harry, ma era troppo timido e insicuro per dirglielo. Insomma, Harry era ricco, Louis non poteva permettersi tutto, Harry era bello, Louis si riteneva brutto e goffo, ma non sapeva di essere perfetto. Louis era complicato, per Harry voleva il meglio, Harry per lui meritava di più di un semplice commesso. Louis accettò comunque la proposta di Harry, anche perché voleva solo la felicità del suo riccio.
Ed era tremendamente geloso di lui. Si, Harry gli aveva raccontato che aveva a che fare con molte belle ragazze e che quasi tutte ci provavano con lui, gli aveva raccontato anche però che a lui non interessavano visto che era gay, ma gli aveva raccontato anche che c'era un ragazzo bellissimo di nome Zayn a lavorare nella sua azienda. E si, Louis era dannatamente geloso di Harry, del suo piccolo Harry. Del suo angelo dagli occhi color verde smeraldo, del suo angelo dalle fossette sulle guance. Era solo suo, solo ed esclusivamente proprietà Tomlinson. Insomma, Louis amava Harry, e non sapeva che il meraviglioso riccio ricambiava alla grande. Anche se per Louis tutto questo era uno sbaglio, non poteva farne a meno, proprio come il riccio.
Quella sera passò in fretta, ed Harry il giorno dopo si recò a casa di Louis per decidere il posto dove andare.
-Allora Lou, i miei genitori avevano una piccola casa in montagna. Non è molto distante da qui, per fortuna ho ancora le chiavi- disse Harry prendendo parola.
Louis sorrise e mise una mano sul mento.
-Mh..- ovviamente era una finta, a lui andava bene qualsiasi posto, basta che c’era Harry al suo fianco –va bene, mi piace la montagna- disse in ultimo per poi sorridere.
Harry a sua volta sorrise e chinò il capo per non far vedere che le sue guance man mano cambiavano colore. Era davvero in imbarazzo, insomma, dovevano passare una settimana soli, insieme, su quella piccola casetta in montagna. Harry non vedeva l’ora, si era affezionato a quel ragazzo in poco tempo, era speciale per lui e voleva solo renderlo felice.
Era la famiglia e l’amore che aveva sempre desiderato.
-Benissimo, allora vado a riposare, dopodomani si parte!- disse Harry mostrando la sua felicità, che sprizzava da tutti i pori.
-Già torni a casa?- disse Lou mettendo il broncio.
Harry sorrise vedendo il labbro di Louis curvarsi all’ingiù, era così tremendamente dolce. -Devo preparare le valigie, riposare, sistemare la stanza e..- Louis stoppò Harry nello stesso modo in cui fece il riccio la sera prima. Poggiò l’indice sulle sue labbra, un po’ tremando perché in quel momento nemmeno lui sapeva cosa stesse facendo.
Voleva parlare, ma non ci riusciva. Istintivamente mosse il suo dito incominciando ad accarezzare le labbra del riccio, che a sua volta incominciò a tremare sotto i tocchi dolci e delicati del suo Lou. Si ritrovarono a pochi centimetri di distanza senza nemmeno accorgersene, si erano persi uno negli occhi dell’altro. Le guance di Lou incominciarono a tingersi man mano di un rosa chiaro, e proprio in quel momento Harry non resistette. Tolse il dito di Lou dalle sue labbra, e fece unire quest’ultime alle labbra sottili e perfette di Louis, che desiderava ormai da troppo tempo. Louis rimase pietrificato dal gesto improvviso di Harry, ma poi si rilassò e connesse che.. cazzo, lo stava baciando! Era un bacio delicato, che si trasformò subito in un bacio dolce e passionale quando Harry tracciò il contorno delle labbra di Louis con la sua lingua chiedendogli di approfondire il bacio, e Louis glielo concesse mettendo le braccia intorno al collo di Harry alzandosi anche un po’ sulle punte visto che era decisamente più basso di lui. Aspettavano entrambi questo momento da troppo tempo, desideravano entrambi questo momento dalla prima sera che si incontrarono. Ed ora, continuarono a baciarsi come se non ci fosse un domani, continuarono a baciarsi senza rendersi conto che probabilmente era solo uno sbaglio, continuarono a baciarsi e tutto il mondo intorno a loro non esisteva.
-D-devo tornare a casa..- disse Harry ansimando, appoggiando la fronte contro quella del moro. Louis gli concesse un ultimo piccolo bacio, e poi annuì sorridendo al riccio.
-A-allora a domani..- disse Harry sull’uscio della porta. Louis annuì nuovamente, ed Harry sorrise allontanandosi man mano dalla sua casa. Louis si chiuse la porta alle spalle, lasciandosi cadere contro di essa ancora senza parole dopo quello che era successo cinque minuti prima. Harry quella sera fece lo stesso, si lasciò cadere sul grande letto della sua stanza d’albergo ancora senza parole. Si addormentò con il sorriso sulle labbra ripensando a quel meraviglioso bacio che si erano scambiati lui e Louis poco prima.
 
Passarono due giorni, ed Harry e Louis incominciarono a mettersi in viaggio. Non era molto distante da Londra, ma tanto loro due erano insieme, quindi il viaggio sarebbe potuto anche durare dieci ore. Si, perché quando Harry e Louis erano insieme il mondo non esisteva, non c’era concezione di tempo. Ogni volta che erano insieme tutto il resto si fermava, il tempo era infinito, proprio come loro. Si, Harry e Louis sono infiniti, sono perfetti. Harry è il pezzo di puzzle che mancava per completare Louis, Louis invece per Harry è il suo cuore. Il cuore di Harry fino a quella fredda sera d’inverno era frantumato in tanti piccoli pezzi, poi è arrivato Louis che con il suo meraviglioso sorriso e quei meravigliosi e profondi occhi blu, è riuscito a ricomporli.
Dopo quel bacio, i ragazzi preferirono non ritornare sull’argomento. Era stato un meraviglioso momento per entrambi, ma ogni volta che finivano per parlarne facevano giri di parole. Non erano ancora pronti, forse Harry lo era ma Louis no. Louis era troppo insicuro, e per lui quello era un passo troppo grande. Harry era pronto a gridarlo al mondo intero, era un diario aperto, mentre Louis era un diario segreto.
-Oggi si muore di caldo- disse Louis entrando in macchina.
-Lou, dai fai guidare me- disse Harry mettendo il broncio.
-No Harold, se mi stanco guidi tu, ma ora tocca a me- disse con un sorrisetto sulle labbra. Sapeva che Harry odiava essere chiamato Harold, e vedendo la sua faccia in quel momento lo faceva semplicemente ridere.
-Continuerai a chiamarmi così per tutta la giornata?- disse Harry alzando un sopraciglio.
-Se continui a rompere, si- rispose Louis facendo l’occhiolino al riccio.
Possibile che era terribilmente e fottutamente sexy anche facendo semplicemente un occhiolino? Harry era perso di Louis, terribilmente perso. Fino a qualche giorno fa pensava fosse presto e banale usare il termine ‘innamorato’ o ‘amore a prima vista’, ma giorno dopo giorno si rende conto che senza di Louis non potrebbe vivere. Non potrebbe vivere senza i suoi occhi, i suoi capelli così morbidi e sbarazzini, le sue lunghe e meravigliose risate spontanee, le sue bretelle che ultimamente considerava ridicole visto che ha ‘cambiato stile’, ma Harry gli diceva sempre il contrario. E Louis sorrideva ogni volta, lui scoppiava a ridere e Harry scoppiava a vivere.
-Che ne dici, metto un po’ di musica?- propose Harry visto che l’aria si stava facendo imbarazzante.
-THE FRAY!- gridò Louis e Harry sorrise.
Harry alzò il volume ed entrambi incominciarono a cantare Look After You. Si conoscevano da molto ormai, ma era la prima volta che sentì Louis cantare. E si rese conto sempre di più che non c’era cosa più bella della voce di Louis, quindi lo lasciò cantare da solo e appoggiò la testa allo schienale del sedile, guardando Louis. Fissava i suoi occhi, le labbra, gli occhi e poi di nuovo le labbra. E continuava a chiedersi come faceva a stare li, immobile senza poter baciare di nuovo quelle labbra perfette che si muovevano meravigliosamente seguendo il ritmo della musica. Louis si girò continuando a cantare, e si perse negli occhi del riccio.
-Che hai, perché hai smesso di cantare?- disse Louis, e il modo in cui lo guardava il riccio lo fece letteralmente impazzire.
-Nulla, mi piace la tua voce. C-cioè.. canti bene, davvero- disse Harry un po’ imbarazzato.
Louis sorrise. -Anche tu hai una bellissima voce Harry, non ti avevo mai sentito cantare- Harry sorrise. Dio Louis, ritorna a cantare.
Dopo un’oretta, arrivarono a destinazione. La casa non era ne troppo grande, ne troppo piccola, piaceva a Louis e questo era l’importante. C’era un bellissimo panorama, era l’unica casa in quel posto ma era decisamente tutto così rilassante. A Louis piaceva davvero tanto, e avrebbe voluto passare il resto della sua vita li, con Harry.
-Tra poco c’è il tramonto, non possiamo perderecelo- disse Harry prendendo Louis per mano.
-Ma le valigie?- disse Louis.
-Non preoccuparti, non le ruba nessuno. O.. probabilmente potrà farlo un bruco o una formica- disse Harry ridendo e Louis scherzosamente lo spinse con una spallata. Continuarono a camminare fino ad arrivare sulle sponde di un piccolo laghetto che si trovava non molto distante dalla loro casa. Harry continuava a tenere per mano Louis, che continuò a seguire Harry sedendosi poi al suo fianco, di fronte a quel meraviglioso tramonto.
-Non è bellissimo? Io amo il tramonto- disse Harry.
-Io invece amo te, per guardare il tramonto mi basta fissare i tuoi occhi, o il tuo sorriso.. tu sei il mio tramonto- Ecco cosa avrebbe voluto dire Louis in quel momento, ma semplicemente rispose con un ‘Si, hai ragione Haz’. Harry notò l’insicurezza delle parole di Louis e chiese se andava tutto bene. Louis annuì e istintivamente lo abbracciò, Harry avvolse le sue braccia attorno alla schiena di Louis, stendendosi e facendolo appoggiare al suo petto. Louis sentendo il battito del cuore di Harry, si rilassò ancora di più fino ad addormentarsi. Harry sorrise, e chiuse gli occhi anche lui mentre accarezzava i capelli del suo Louis.
Harry si svegliò dopo un po’, trovandosi disteso sul comodo divano della casa, con appoggiata sulle spalle la giacca calda e profumata di Louis. Sorrise e incominciò a sentire un buon profumino proveniente dalla cucina, si alzò sui gomiti per poi alzarsi dal divano, con ancora addosso la giacca del meraviglioso ragazzo dagli occhi blu. Arrivò in cucina e vide Louis di spalle, che sicuramente stava preparando qualcosa di buono da mangiare. Era abile ai fornelli, Harry lo osservò per un po’ e appena lo sentì fischiettare sorrise. Louis si accorse della presenza di Harry alle sue spalle e prima di girarsi, anche lui sorrise. Voleva fare una sorpresa ad Harry, ma quel ragazzo era davvero imprevedibile.
-Ben svegliato, dormiglione- disse Louis continuando a cucinare.
Harry sorrise avvicinandosi. -Sei stato tu ad addormentarti per primo, LouLou- lo abbracciò da dietro e diede un bacio sul collo di Louis, un bacio casto, senza malizia. Anche se, in quel momento sembravano davvero una coppia di fidanzatini. Louis sorrise mentre un brivido attraversava la sua schiena, si girò trovandosi Harry a pochi centimetri dalla sua faccia mentre lo stringeva ancora per i fianchi.
-Ehy- sussurrò Harry con la sua voce roca.
Louis sorrise. -Ehy- disse accarezzando la guancia del riccio. Continuarono a guardarsi, si guardarono per un tempo che a loro sembrò infinito, erano completamente persi l’uno negli occhi dell’altro. Questa volta fu Louis a prendere il sopravvento, si avvicinò ad Harry e baciò delicatamente le sue labbra. Continuava a regalare ad Harry piccoli baci che, dopo un po’ si trasformarono in un lungo e dolce vero bacio. Ricambiavano entrambi a quel bacio che come sempre, sembrò infinito. Non si staccarono nemmeno un secondo per prendere aria, le loro labbra diventavano sempre più rosse e gonfie. Harry morse il labbro inferiore di Louis facendolo sorridere e trascinarlo con se sul divano situato al centro del piccolo salotto.
-Harry, la cena finirà per bruciarsi- disse Louis ridendo.
Harry sbuffò ritornando in cucina spegnendo i fornelli, notando che Louis aveva preparato uno dei suoi piatti preferiti. Sorrise e ritornò da lui.
-Allora.. dove eravamo rimasti?- disse Harry avvicinandosi a Louis che lo guardava con uno sguardo da ebete. –Che hai? Hai visto qualcosa che ti piace?-
Louis sorrise. -Si - si avvicinò a lui appropriandosi di nuovo delle sue meravigliose labbra e continuando a baciarlo –tu- continuò. Questa volta fu lui a trascinare con se Harry sul divano, dove finirono per fare l’amore. Quella fu una delle notti più belle, le stelle brillavano in quel meraviglioso cielo, ma nessuna stella brillava come Harry e Louis. Nessuna stella brillava come i loro sorrisi e i loro occhi.
-Ti amo, Louis. Dalla prima volta che ti ho visto, ti amo più di qualsiasi altra persona al mondo- disse Harry stendendosi sul petto di Louis sentendo i battiti del suo cuore farsi sempre più veloci.
-Ti amo anche io Harry.. grazie, di tutto- disse accarezzandogli i capelli -Ah e…- Louis si stoppò facendo rotolare Harry sotto di lui, incominciò a baciargli il collo partendo dal lobo dell’orecchio per poi scendere sempre più giù, e lasciargli un succhiotto abbastanza evidente. -Sei mio- continuò con un sorrisetto.
Harry era ancora del tutto scioccato della mossa improvvisa di Lou, ma poi sorrise baciandolo ancora e ancora. -Questo vale anche per te, ovviamente- disse in ultimo contro le sue labbra per poi continuare a baciarlo.
 
Come detto, quella sera fu una delle più belle in assoluto per i due ragazzi. Dopo quella notte, passarono altri sei meravigliosi giorni insieme in quella piccola e deliziosa casetta, che era stata in un certo senso lo sbocciare definitivo dell’amore dei ragazzi. Il loro amore continuò anche dopo, Harry cercò di ridurre i suoi impegni lavorativi e assunse Louis nella sua azienda, così da potergli stare sempre più vicino. Passarono altri due meravigliosi anni, i ragazzi ormai vivevano insieme.  Louis propose ad Harry di sposarlo, il quale accettò senza nemmeno pensarci.
Ed era vero, Harry e Louis sono infiniti, sono la dimostrazione che l’amore vero supera ogni cosa, che l’amore vero esiste, basta aspettare la persona giusta. Harry e Louis si sono conosciuti per caso, ed è stato un errore, l’errore più bello commesso da entrambi.


*fa ciao con la manina* 

perchè sto scrivendo con il blu? vabeh, lasciamo perdere ouo.
ho scritto questa os tipo due mesi fa(?) ed ero molto indecisa, non volevo postarla ma sono stata minacciata da alcune mie amiche, so... eccola:)
spero che non ci sia nessun errore, anche perchè non ho avuto tempo di rileggerla visto che a momenti devo andare a scuola per vedere i quadri......cc.
e ovviamente, spero che vi piaccia. ringrazio in anticipo tutti quelli che leggeranno la os, non pretendo recensioni.. l'importante è che vi sia piaciuta kjdfh

grazie per averla letta <3 se volete, su twitter sono @_xhugmemalik. mi ritiro, byee *fa di nuovo ciao con la manina
  
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