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Autore: Shine_    17/06/2013    10 recensioni
[Continuo Car wash e Teach me how to dream, Ziam, menzioni Nosh e Larry]
Zayn's PoV:
Sorrise scrivendo solo Liam con mille cuoricini e smile come risposta.
Gli arrivò dopo pochissimo tempo lo stesso foglietto con un grande punto di domanda.

Liam's PoV:
- Sono fregato, Josh. Completamente partito per un ragazzo di diciassette anni.- portò le mani dietro alla testa contando le stelle.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Car wash e seguiti'
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So take me by the hand ..


{A tutti quelli che hanno aspettato pazientemente la terza parte.
Grazie a tutti <3

 

 

« I have been waiting all of my life

For you to come along and make everything alright

My body's shaking right through my bones,

So take me by the hand please don't leave me here alone »

- Save me, Darren Styles

 

 

 

 

 

Zayn si perse ad osservare il cielo di settembre fuori dalla finestra, la voce del professore come sottofondo e i suoi pensieri assordanti in primo piano.

Pensieri che ruotavano tutti attorno ad un solo nome: Liam.

Liam che l’aveva baciato, Liam che gli aveva chiesto un appuntamento, Liam che si era finalmente accorto della sua esistenza, e l’aveva baciato.

Un sorriso euforico spuntò subito sulle sue labbra e si sarebbe messo a gridare e saltare, nonostante si trovasse nel bel mezzo di una lezione, se proprio in quel momento un foglietto non si fosse posato sul suo banco.

Lo prese guardandosi intorno e scontrandosi con l’espressione confusa del suo migliore amico, lo aprì piano leggendo il contenuto.

«Che ti prende?»

Sorrise scrivendo solo Liam con mille cuoricini e smile come risposta.

Gli arrivò dopo pochissimo tempo lo stesso foglietto con un grande punto di domanda.

Guardò Harry sorridendogli con la lingua tra i denti e lui creò un cuore con le dita chiedendogli conferma.

Annuì velocemente incassando poi la testa nelle spalle quando sentì chiamare il suo cognome.

- Malik, si è forse offerto volontario per svolgere l’esercizio alla lavagna?-

- Io.. ehm.. ecco..- cercò di opporsi concludendo con un: - Certo, prof. -

Si allontanò dal suo banco pieno di disegnini e si avvicinò alla cattedra con la risatina del suo amico nelle orecchie.

 

 

 

 

 

 

- Prometti di non dire nulla a mamma? Mi ha già riempito di domande sulla giacca di..- stava camminando verso casa con Harry, parlando tranquillamente, quando si sentì tirare per un braccio.

- La sua giacca! Con scritto dietro il suo cognome?!- annuì cercando di staccarsi dall’amico che continuava ad agitarlo.

- Sì, quella che ti ho fatto vedere l’altra volta.- borbottò massaggiandosi il polso. - Quella che tu mi hai accusato di aver rubato. Me l’ha data lui.- concluse alzando il viso altezzoso.

- Quindi non devo dire a mamma Trisha che hai conquistato il cuore del principe?- scosse il capo velocemente vedendo la villetta avvicinarsi. - Mi accontenterò di dirlo a Don..-

- No!- esclamò fermandosi nel bel mezzo del marciapiede facendo bloccare anche il riccio. - Lei è peggio! Tu prova solo ad aprire bocca e dire qualcosa a qualunque membro della mia famiglia e ti uccido, chiaro?-

- Va bene, va bene.- studiò per qualche secondo l’amico che alzava le braccia con un’espressione innocente e poi continuò a camminare. - Se vuoi la relazione clandestina, va bene. Però loro hanno sofferto tutte le tue paturnie su questo amore non corrisposto e..-

- Una parola, Harry! E puoi dire addio a tutto.- lo minacciò puntandogli un dito contro.

Ripresero a camminare e in poco tempo raggiunsero il vialetto e la porta di casa, stava già salendo le scale per nascondersi in camera sua quando sentì i passi di sua madre venire dal salotto.

- Finalmente, Harry! Mi sei mancato in questi giorni.- cercò di trattenere lo sbuffo scocciato al vedere sua mamma abbracciare e baciare il suo amico.

- Sì, mamma, oggi è andato tutto bene a scuola.- borbottò venendo ignorato completamente.

- E perché non sei più venuto? Sai che in questa casa sei il benvenuto, vero?- roteò gli occhi appoggiandosi al corrimano delle scale.

- Tuo figlio è troppo impegnato con il suo bel Liam.- spalancò gli occhi completamente colto alla sprovvista dalla confessione di Harry ed iniziò a tossire e ad arrossire insieme.

- Lo so, a volte diventa insopportabile con tutto il suo ‘Liam di qua’ e ‘Liam di là’. Cosa ti devo dire, è mio figlio e lo devo tenere così.- sospirò di sollievo quando intuì che sua mamma non aveva capito bene la frase dell’amico che si sarebbe trovato a terra, una volta raggiunta la sua stanza.

- Oh, no! Non quello! Lui e..-

- Harry!- gridò tentando di fermarlo, ma l’altro sorrideva malizioso e si sfregava le mani tutto contento di dare per primo la notizia.

- .. Liam stanno insieme davvero.-

- Liam?- arrossì quando finalmente l’attenzione della donna fu su di lui. - Quel Liam?- annuì velocemente saltando giù dalle scale quando sentì una persona scenderle come un bufalo.

- Liam ha fatto cosa?- guardò male il riccio che continuava a ridere e si chiudeva le labbra con una finta cerniera non rispondendo alla domanda di Doniya che spostava lo sguardo da uno all’altro.

- Era Liam quello che ti sei limonato l’altro giorno per mezz’ora davanti a casa?- nascose il viso tra le mani quando anche l’altra sorella fece la sua comparsa nel corridoio.

- Cosa vuol dire limonare?- si sentì tirare la maglia e abbassò lo sguardo sulla sorella più piccola che lo fissava con i suoi grandi occhi marroni.

- Vuol dire che Liam, mia cara piccola Safaa..- grugnì quando sentì il suo ex-migliore amico ricominciare a parlare. -.. è diventato il principe di Zayn come volevi tu.-

- Quindi ora Zay è la principessa?- arrossì mentre tutti gli altri scoppiavano a ridere.

- Chi è la principessa?- si batté una mano sulla fronte quando l’ultimo componente della famiglia fece la sua comparsa.

- Tuo figlio potrà ufficialmente presentarci Liam.- spiegò semplicemente la donna all’ultimo arrivato che non stava capendo nulla dell’improvvisa riunione familiare.

- Liam? Quel Liam?- sbuffò frustrato passandosi una mano tra i capelli.

- Quel Liam! Sì, lui!- gridò stufo di sentir parlare gli altri per lui.

- E perché non stiamo festeggiando?- li guardò con la bocca e gli occhi spalancati mentre si mettevano a ballare coinvolgendo un Harry sempre più divertito.

 

 

 

 

 

 

 

 

Zayn sfogliò un’altra pagina del suo fumetto mentre stava sdraiato sul letto con i piedi sul cuscino e la testa a penzoloni.

Spostò il fumetto dal viso quando sentì bussare alla porta.

- Zayn?- guardò sua madre al contrario con un sorriso stupido. - Che stai facendo messo in quel modo?- lasciò cadere le braccia toccando il pavimento con le punte delle dita.

- è comodo. Mi piace leggere così. - spiegò cercando di fare spallucce e non deglutire.

- Sempre detto di non avere un figlio normale.- la sentì borbottare mentre si guardava intorno nella stanza.

- Cerchi qualcosa?- chiese girandosi nel letto tenendosi con i gomiti sul materasso.

- Resti a cena?- annuì fissandola confuso.

- Dove altro dovrei andare? Vuoi cacciarmi di casa perché ho fatto lo sgambetto a Harry?- si sedette di colpo a gambe incrociate sul letto. - Io gli avevo detto di non dirvi nulla e lui non è riuscito a stare zitto e..-

- Volevo solo sapere se dovevi uscire, tutto qui.- scosse il capo confuso quando Trisha uscì dalla stanza sghignazzando.

L’aveva sempre detto di avere una famiglia strana.

Si ributtò sul letto e rialzò le braccia perdendosi nei suoi disegni, non erano usciti poi così male forse poteva continuarla quella storia, aveva anche in mente due o tre personaggi nuovi.

- Zaaaay.-  sbuffò guardando male, per quanto gli permetteva quella posizione, Waliyha che entrava saltellando e ridacchiando nella sua stanza.

- Perché oggi siete più strani del solito?- chiese circospetto quando anche la sorella iniziò a guardare la sua stanza cercando qualcosa.

- Non abbiamo nulla.- inarcò un sopracciglio immergendosi di nuovo nel suo fumetto lasciando l’altra vagare per la sua stanza e toccare i suoi libri. - Volevo solo vedere se nascondevi Liam da qualche parte.-

- Liam?- gli sembrava quasi gli stesse sfuggendo qualcosa di importante, molto importante.

La osservò attentamente mentre girovagava e toccava ogni cosa sulla sua scrivania facendogli salire il nervoso. Sapeva benissimo che nessuno poteva toccare quelle cose eppure..

- Mi presenti Leeyum quando viene qui?- la fissò scettico scuotendo poi velocemente la testa incredulo.

- Non puoi chiamarlo così, prima di tutto.- le mostrò l’indice e poi continuò. - E perché vuoi conoscerlo?- si tirò di nuovo su a sedere con la bocca spalancata. - Non possiamo avere lo stesso gusto nei ragazzi.- fece una smorfia scuotendo il capo. - E tu non l’hai mai visto!- esclamò stando sulla difensiva.

- Hai detto che è bellissimo.- incrociò le braccia al petto grugnendo. - Mi fido di te quindi..- fece uno strano verso quando la sorella si buttò addosso a lui. -.. visto che sono la tua sorella preferita..-

- La mia sorella preferita è Safaa perché è l’unica che non mi mette ancora in imbarazzo.- borbottò cercando di liberarsi dal peso di quella che stringeva le dita sulla sua felpa verde.

- Safaa sta facendo vedere a tutti un disegno di te con una corona e un abito da sposa.- la sentì dire velocemente quando stava per buttarla a terra.

- Sei la mia nuova sorella preferita, Wal.- affermò con tono solenne trovandosi subito stretto alla ragazzina che gli aveva tirato il cappuccio della felpa coprendogli gli occhi.

- Anche tu sei il mio fratello preferito.- si pulì di scatto la guancia dove la sorella gli aveva lasciato un bacio appiccicoso.

- Sono l’unico che hai!- gridò quando la vide aprire la porta.

- Appunto.- si tolse il cappuccio trovandosi davanti il sorriso divertito dell’altra. - E mi basti, Zeeyum.-

Scosse la testa mentre la sentiva correre velocemente giù dalle scale gridando: - Sono la sorella preferita di Zaaaaay.- seguita subito dopo dai capricci della più piccola.

Riprese la solita posizione con la testa a ciondoloni e il fumetto tra le mani e si perse di nuovo nelle linee leggere della matita.

Chiuse gli occhi esasperato quando sentì la porta aprirsi di nuovo, si concentrò con tutte le sue forze sui disegni ma dopo un secondo sbuffò: - Sì, sei tu la mia sorella preferita Safaa, e lo sai.-

- Safaa tra le tre chi è?- s’irrigidì lasciandosi sfilare dalle dita il libricino, lo sguardo che correva sulla persona che gli era di fronte e sorrideva.

- L-Liam?- si tirò su di scatto rischiando di cadere a terra. - C-Cosa.. cosa ci fai qui? Perché sei.. oddio.- si sbatté una mano sulla fronte sentendosi uno stupido. - Mi sono dimenticato l’appuntamento.- grugnì passandosi una mano tra i capelli.

- Zayn? Non è così importante.- lo inchiodò con lo sguardo dopo aver fatto tre volte il giro su se stesso continuando ad insultarsi ad alta voce.

- Sì, che è importante.- lo bloccò puntandogli un dito contro il petto e facendolo indietreggiare. - Era il nostro primo appuntamento, quello che sogno da tre anni, e ho rovinato tutto.- si lamentò come un bambino non opponendosi a Liam che si sedeva sul letto e lo faceva sedere a cavalcioni su di lui.

- Mi basta passare del tempo con te, anche così va bene.- arrossì nascondendo il viso contro alla sua spalla.

- Ora puoi baciarmi o devo accettare quello della tua sorella preferita perché lei..- strinse immediatamente le dita tra i capelli mossi e quasi ricci di Liam spingendo le labbra contro alle sue.

- Quanti membri della mia famiglia hai conosciuto?- chiese all’improvviso staccandosi e guardandolo male quando scoppiò a ridere.

- Tua mamma sicuramente, è lei che mi ha aperto la porta..- nascose il viso contro il suo petto sentendo subito dopo una mano accarezzargli leggera i capelli.

-.. e poi le tue copie al femminile..- s’imbarazzò per il gemito che sfuggì alle sue labbra quando Liam gli sussurrò quella frase contro all’orecchio.

- .. e tuo padre. Manca qualcuno?- tentò di mantenersi rilassato e tranquillo quando Liam aveva praticamente appena incontrato tutta la sua famiglia e gli stava baciando il collo ignorando completamente la presenza di tutti gli altri al piano inferiore.

- Manca.. Boris.. il cane..- gemette parola per parola portando indietro la testa per lasciargli più pelle da torturare.

- Interessante. Hai anche un cane?- annuì più volte chiedendosi come potesse essere così calmo quel ragazzo. Lui si stava sciogliendo e Liam riusciva a fare conversazione.

- è .. è sempre..- chiuse gli occhi sentendo subito dopo la superficie morbida del materasso contro alla sua schiena. - è sempre sul divano.- riprese parlando velocemente, la risata del castano contro alle sue labbra.

- Liam..- mugugnò  quando aprendo gli occhi si scontrò con quelli un po’ più scuri del ragazzo. -..non credo sia una buona idea.. qualunque cosa tu abbia in mente.. giù c’è la mia famiglia e..- non si oppose quando Liam lo baciò all’improvviso ignorando il suo discorso e aprì piano le labbra permettendo alla lingua dell’altro di intrecciarsi alla sua.

- La tua famiglia sta preparando un cenone enorme, sembra una specie di festa.- annuì non capendo nulla di quello che stava dicendo. Vedeva solo quella bocca muoversi e si sporgeva ogni due secondi per riprenderne possesso.

Strinse le gambe attorno alla vita di Liam muovendo poi il bacino contro a quello del ragazzo che respirava velocemente contro i suoi capelli, le dita sui suoi fianchi asciutti.

- Avevi detto..- gemette interrompendo il ventenne con un bacio, la lingua che saggiava bramosa il suo palato.

- Ho cambiato idea.- mormorò in risposta sentendosi all’improvviso più sicuro quando si accorse di non essere l’unico completamente preso dalla situazione. - Se per te va bene.- aggiunse timoroso di aver letto male i gesti.

Stava per continuare a parlare, perché il silenzio di Liam gli aveva fatto capire che si stava sognando tutto, quando guardò incerto il ragazzo sopra di lui che gli prendeva i polsi e li fermava sopra alla sua testa spingendosi subito dopo contro di lui.

Inarcò la schiena cercando di nuovo quel piacevole contatto e sorrise quasi in estasi quando sentì di nuovo quella frizione.

- Da quando sei venuto la seconda volta all’autolavaggio..- annuì spostando la testa per lasciarsi leccare e succhiare il collo. -..non ho desiderato altro che mettere le mani su di te.- rilasciò un gemito insieme all’altro che non aveva smesso un secondo di muoversi contro di lui torturandogli la pelle con quella bocca meravigliosa.

- Sono tuo, Liam.- confessò arricciando i piedi nelle calze e stringendo le dita sul palmo, le mani ancora bloccate dal ragazzo che stava giocando con la lingua con il suo orecchino.

Si lasciò sfilare la felpa e sollevare la maglietta sciogliendosi completamente contro il materasso quando il castano si spostò a leccargli il petto muovendo più volte la lingua contro i suoi tatuaggi.

Respirò a fatica tenendo lo sguardo fisso sulle labbra di Liam che si muovevano sul cuore nero impresso sul suo fianco, riuscì a ruotare la mano stringendola su quella del ragazzo che gli mordeva la pelle lasciandogli un segno rosso.

- Ragazzi?! È pronto!- fece uno strano verso sentendo Liam ridacchiare contro il suo stomaco, gli accarezzò piano i capelli quando gli lasciò liberi i polsi e iniziò a farsi prendere dal panico.

- Dovremmo scappare via, ora. Dire a tutti che usciamo e andare da qualche parte.- mormorò guardando il ragazzo che gli lasciava un ultimo bacio sulla pelle e poi gli rimetteva a posto la maglietta.

- Mi piace la tua famiglia.- sbuffò nascondendo il viso tra le mani. - E mi piaci tanto anche tu.- arrossì sdraiandosi a pancia in giù sul letto premendo la faccia contro il cuscino.

- Mi presenti ufficialmente alla tua famiglia?- cercò di non farsi vincere dalla voce dolce di Liam e dal calore del suo corpo sopra di lui.

- Ma è passato solo un giorno!- esclamò frustrato sentendo subito dopo la risata del castano contro alla sua spalla. - è troppo presto.- continuò cercando di risultare convincente.

- Non posso scappare dalla finestra e convincerli sia stato un sogno, no?-

- Questa è una grandissima idea!- esclamò girandosi e specchiandosi negli occhi marroni dell’altro che scuoteva il capo con un sorriso divertito.

- Zayn.- sbuffò incrociando le braccia fissandolo con una smorfia.

- Mi mettono in imbarazzo.- mugugnò come spiegazione sentendosi già male al solo pensiero di quella cena.

- Mi piace vederti arrossire.- sentì le guance andare a fuoco quando Liam spostò il viso sul suo collo riempiendolo di baci leggeri.

- Buon per te.- borbottò irritato. - Perché a me non piace per..- il resto della frase si spense contro alla bocca del ragazzo che si alzò poi dal letto sghignazzando.

- Io ho fame e Wali..tua sorella mi starà tenendo un bel posto accanto a lei.- si alzò velocemente raggiungendolo e parandosi di fronte alla porta.

- Prometti.- disse col cuore a mille mentre l’altro lo guardava confuso. - Che non scapperai via.- aggiunse come spiegazione chiudendo gli occhi quando l’altro lo baciò dolcemente spingendolo contro allo stipite della porta.

- Te lo prometto.- strinse una mano tra i capelli mossi di Liam per averlo più vicino.

- E ora andiamo che ho fame.- annuì e prese un respiro profondo uscendo dalla stanza con una mano avvolta attorno al polso del castano.

- Zayn?- si voltò di scatto certo di un ripensamento dell’altro. - Andrà tutto bene.- stava per rispondere che no, non andava bene niente se doveva conoscere la sua famiglia disastrata ma Liam intrecciò le loro dita con un sorriso dolce che gli sciolse il cuore.

Arrivò nella sala da pranzo col cuore a mille, tutto il contrario del ragazzo che gli stringeva la mano per rassicurarlo.

- Ce ne avete messo di tempo.- si fece subito sentire la sorella più grande che era seduta alla destra del padre che li fissava con un sorriso.

- Siediti pure qui, Liam.- tentò di riafferrare la mano del castano ma si era già seduto alla sinistra di Yaser con il posto accanto occupato da Safaa che lo fissava con le braccia incrociate e il broncio.

Si buttò sulla sedia accanto a lei sbuffando quando si voltò dall’altra parte per non guardarlo.

- Saf.- la chiamò dolcemente quando Liam e suo padre erano tutti presi nella conversazione. - Sai che sarai sempre la mia preferita.- vide le sue labbra piegarsi in un piccolo sorriso ma teneva le braccia incrociate testarda.

- Tu no.- appoggiò il gomito sul tavolo tenendo il viso sul palmo della mano e la guardò divertito.

- E chi è il tuo fratello preferito allora?- chiese sicuro di una conferma della bambina.

- Liam!- e la vide aggrapparsi al braccio del ragazzo che si bloccò nel mezzo del discorso fissando Zayn ed accarezzandole i capelli con un sorriso nell’ilarità generale.

 

 

 

 

 

La cena era, fortunatamente, passata senza nessun altro incidente. Era anche riuscito a cavarsela abbastanza bene e aveva sentito la risata di Liam più di una volta mentre scherzava con suo padre e Doniya.

Certo, avrebbe preferito essere seduto accanto a lui rispetto ad avere accanto una Safaa tutta indispettita e una Waliyha offesa.

- Ma il football è.. è..- sbuffò muovendo il piede contro il cane addormentato sul tappeto mentre Liam difendeva lo sport americano in una discussione iniziata da mezz’ora.

- Cosa ci trovi di bello nel lanciarti per fare punto? Il calcio invece..- roteò gli occhi quando suo papà ricominciò a parlare con tono sognante, si strinse di più a Liam seduto sul divano al suo fianco e continuò ad infastidire Boris.

- Liam è bravissimo.- saltò fuori all’improvviso guadagnandosi di nuovo l’attenzione del suo ragazzo che gli sorrise dolcemente.

- Quando mai Liam non è bravo per te?- arrossì e si lasciò stringere una spalla dal castano che sorrideva tutto orgoglioso.

 

 

 

 

 

- Mi dispiace.- mormorò quando si chiuse la porta di casa alle spalle per avere un po’ di privacy. - Dovevamo uscire e io ti ho costretto a restare qui con loro.-

- Ehi, Zayn.- si lasciò sollevare il viso e incontrò gli occhi marroni di Liam. - Non mi hai costretto. Ho scelto io di rimanere.-

- Domani è sabato.- annuì sorridendo al ragazzo che gli accarezzava una guancia lentamente. - Potremmo uscire e far finta che sia il nostro primo appuntamento.- gli allacciò le braccia attorno al collo alzandosi sulle punte per poterlo baciare.

- Sarebbe perfetto.- soffiò contro alle sue labbra ridendo subito dopo nascondendo il viso contro il suo petto.

- Passo a prenderti alle otto, e vedi di non dimenticarlo.- scosse velocemente la testa stringendo le braccia sulla sua vita.

- Sarà meglio che vada.- si staccò guardandolo confuso. - C’è la tua famiglia che ci sta spiando dalla finestra.- arrossì facendo uno strano verso nascondendosi di nuovo.

- Domani alle otto.- annuì sorridendo quando appoggiò le labbra sulle sue, strinse le dita sulla stoffa della maglia approfondendo il bacio.

- Sei stupendo.- arrossì seguendolo con lo sguardo mentre superava il vialetto e lo salutava con la mano, il cuore che batteva all’impazzata.

Aprì la porta di casa con un sorriso enorme, le guance tutte rosse e la testa sulle nuvole.

- If it brings me to my knees it's a bad religion.- si voltò velocemente verso le due sorelle che si abbracciavano e cantavano imitando quello che aveva fatto in tutti quei tre anni.

Salì le scale e si chiuse la porta alle spalle cercando di creare più rumore possibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.. I'm bare boned and crazy for you

 

 

 

«Touch your lips just so I know

In your eyes, love, it glows so

I'm bare boned and crazy for you

When you come crash

Into me, baby

And I come into you »

- Crash into you, Dave Matthews

 

 

 

 

 

Liam era tornato a casa col sorriso sulle labbra e i suoi genitori abbracciati sul divano gli lanciarono un’occhiata quando entrando iniziò a fischiettare felice.

- Hai parlato con Dani?- s’interessò subito la madre sorridendo al vedere il figlio di nuovo così allegro.

- L’ultima volta che le ho parlato veramente è stata..- si grattò il mento pensieroso restando fermo sulla soglia del salotto. -..due mesi fa, sì.- fece spallucce e scosse il capo quando la vide pronta col suo solito discorso dell’ amore vero che batte le distanze.

- La sto superando, piano ma me la sto lasciando alle spalle.- spiegò vedendo l’occhiata confusa del padre.

- E come mai così felice?- si morse le labbra trattenendo il sorriso.

- Ho conosciuto una persona.- rispose semplicemente arrossendo quando i genitori si sedettero di colpo sul divano attenti.

- E mi fa stare davvero bene, anche se ci frequentiamo da poco..credo sia..- deglutì grattandosi il collo e guardando ogni oggetto nella sala per non incrociare i loro occhi. -..qualcosa di serio, davvero molto serio.-

- Se questa ragazza ti rende così puoi anche sposarla per quel che mi riguarda.- annuì evitando di correggere il padre. - E quando ce la presenti?-

- Io.. ehm.. domani devo uscirci insieme e..- spostò il peso del corpo da un piede all’altro imbarazzato.

- Quando ti sentirai pronto noi saremo disponibili ad accoglierla in casa e conoscerla.- fece una risatina forzata e nervosa, li salutò velocemente e si chiuse in camera buttandosi nel letto.

 

 

 

 

 

Liam era nervoso, molto nervoso, mentre s’infilava un paio di pantaloni marroncini e una maglietta con le maniche a tre quarti blu.

Si passò una mano tra i capelli ricci guardandosi allo specchio.

Aveva prenotato in un piccolo ristorante appartato, non i soliti costosi in cui portava Danielle. Perché Zayn era completamente diverso da lei e lui voleva solo mostrarsi nella sua semplicità non per tutti i soldi che avevano i suoi genitori sulle varie carte di credito.

Si fece coraggio ed uscì dalla stanza scappando fuori di casa prima di trovarsi intrappolato in un interrogatorio che in quel momento non aveva la forza di affrontare.

Sentiva le ginocchia tremare e aveva lo stomaco attorcigliato.

Entrò nel garage, prese due caschi, si avvicinò alla moto nera con passo sicuro, tutto il contrario di quello che accadeva dentro di lui, e tolse il cavalletto trascinandola fuori.

S’infilò il casco e girò le chiavi dando gas e partendo senza guardarsi indietro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Liam si appoggiò alla moto giocando con i lacci dei caschi, stava aspettando Zayn all’angolo della via perché il diciassettenne aveva insistito a trovarsi il più lontano possibile da casa sua e dalla sua famiglia.

- Bella moto.- sollevò di scatto gli occhi sorridendo quando si trovò davanti il ragazzino che teneva le mani dietro la schiena muovendosi sul posto nervoso.

- Non è la stessa dell’altra volta.- scosse il capo porgendogli il casco ed  approfittandone per sfiorargli le dita con le sue.

- A mio papà piacciono e ne ho qualcuna a casa.- optò per una mezza verità allacciandogli il casco solo per stargli più vicino.

Salì sulla Triumph guardando Zayn che si avvicinava piano quasi studiando ogni sua mossa.

- Non mi hai ancora detto dove mi porti.- scoppiò a ridere porgendogli una mano per aiutarlo a salire, fece rombare il motore ghignando quando lo sentì stringere più forte le braccia attorno ai suoi fianchi.

- È una sorpresa.- parlò a voce alta cercando di farsi sentire sopra al rumore, i palmi delle mani di Zayn sul suo petto.

 

Dopo un’oretta raggiunse il piccolo ristorante  e scese dalla moto aiutando il diciassettenne che si tolse il casco con un sorriso.

- Carino.. ma non mi hai ancora salutato degnamente.- ridacchiò quando si finse offeso sollevando il mento ed incrociando le braccia.

Si avvicinò con un sorriso divertito e: - Ciao.- gli baciò una guancia accarezzandogli i capelli vicino all’orecchio.

- Saluti così il tuo ragazzo perché se l’avessi saputo prima io..- spostò la mano sul collo del moro che interruppe con un bacio deciso sulle labbra che subito approfondì.

- Ciao.- soffiò sulle sue labbra vedendolo piacevolmente arrossire, giocò con il lobo dell’orecchio sentendolo stringere le braccia attorno alla sua vita.

- Meglio?- domandò con un filo di voce mordicchiandogli il collo, Zayn annuì in risposta appoggiando il viso contro alla sua spalla.

- E ora entriamo.- gli prese una mano intrecciando le loro dita e lo guidò all’interno sentendolo fare un verso sorpreso quando entrarono nel piccolo ma elegante ristorantino.

- Tavolo per due, prenotato a nome di Liam Payne.- informò il ragazzo all’entrata muovendo inconsapevolmente un pollice sul dorso della mano del diciassettenne.

Si lasciarono guidare al tavolino all’angolo che aveva richiesto espressamente e presero posto uno di fronte all’altro.

- A cosa pensi?- domandò al ragazzo che si mordeva le labbra guardandosi intorno.

- Che non ci credo di essere qui, con te, dopo tre anni.- gli sorrise dolcemente accarezzandogli con le punte delle dita la mano.

- E ti ho sempre pensato come a qualcosa di irraggiungibile e ora..- il sorriso che gli rivolse gli illuminò anche gli occhi e sembrò quasi dare una luce nuova alla stanza.

- E ora siamo qui.- concluse per lui vedendolo arrossire ed annuire insieme.

 

 

 

 

 

 

Avevano passato la serata a ridere e scherzare come due vecchi amici, e Liam non si era mai sentito così a suo agio con una persona come lo era con Zayn, che iniziava ad arrossire sempre meno e a buttarsi in discorsi che lo prendevano tutto.

- Perché siamo venuti qui?- lo sentì domandare una volta fermata la moto, gli sorrise e gli lasciò un bacio veloce sulle labbra.

- Non volevo riportarti a casa subito.- spiegò con un tono di voce basso sedendosi sul muretto con un sorriso quando l’altro si avvicinò restando in piedi nello spazio tra le sue gambe.

- Sai che è già mezzanotte e mezza?- annuì sorridendo divertito quando Zayn lo fissò scuotendo il capo con fare esasperato. - E che l’ultima cosa che ho detto a mamma è stata: “torno presto”?- si morse le labbra trattenendo la risatina che spingeva per uscire.

- Hai intenzione di rapirmi ogni volta?- finse di pensarci e poi spostò le mani sulla schiena del ragazzo avvicinandolo ancora di più al suo corpo.

- Tu me lo permetteresti.- ridacchiò mordendogli il labbro ed infilando la lingua tra quelle del moro che strinse le dita sul suo braccio spostando la testa di lato lasciandogli ogni libertà di movimento.

Continuarono a baciarsi per una buona mezz’ora, staccandosi di tanto in tanto per sorridersi e ridacchiare contro le labbra dell’altro.

- Ti riporto a casa?- domandò al ragazzo che scuoteva il capo con le braccia attorno alla sua vita e il volto appoggiato contro alla sua spalla.

- Stiamo qui così ancora un po’.- lo sentì mormorare contro il suo collo che tempestò di baci leggeri e leccate veloci.

Iniziò a muovere le mani lungo la schiena del moro cercando di non pensare alla sensazione di avere quella pelle morbida e calda contro alla sua bocca, tra i suoi denti, sotto alle sue dita.

- Sai quello che mi stavi dicendo dei sogni?- riprese a parlare all’improvviso quando sentì Zayn spingersi contro di lui per stargli più vicino, avvicinandosi però troppo alla sua erezione stretta nei pantaloni.

- Che non posso cercarteli io ma devi riportarli fuori tu?- gli domandò innocentemente l’altro guardandolo con i suoi occhi troppo grandi.

Annuì accarezzandogli con il dorso della mano la guancia vedendolo spingersi contro a quella chiudendo gli occhi.

- Da piccolo volevo fare il pompiere.- sentì il ragazzo ridacchiare e lo guardò in attesa di una spiegazione della sua improvvisa ilarità.

- Mi.. la divisa mi piace.- spostò le mani tra i suoi capelli neri sorridendo contro alle sue labbra.

- Sai che non ci sono solo i pantaloni ma anche una maglietta e una giacca?- lo prese in giro vedendolo arrossire e cercare di nascondersi contro il suo collo.

- Ma quando torni a casa puoi toglierla.- lo sentì borbottare contro alla sua clavicola che morse subito dopo provocandogli un gemito roco.

- Per questo venivi sempre all’autolavaggio?- lo prese in giro riprendendo a muovere le dita sotto alla maglietta.

- Volevi vedermi a petto nudo.. bagnato..- spostò le mani più in basso superando l’orlo dei boxer provocando un movimento repentino del diciassettenne contro di lui e un gemito acuto.

- A-A-Andiamo .. a casa.. è.. tardi.. dobbiamo..- gli accarezzò le natiche con un sorrisetto mentre sentiva il cuore dell’altro battere furiosamente contro il suo petto.

- Domani ho gli allenamenti fino a sera tardi quindi non possiamo vederci.- continuò tranquillamente mentre Zayn era completamente rosso e respirava velocemente contro il suo collo. - Però lunedì pomeriggio..- sentì una specie di grugnito in risposta e fermò ogni movimento guardando il diciassettenne che scuoteva la testa con gli occhi chiusi.

- Devo studiare per un test di matematica.- gli aveva risposto senza spostare il viso dal collo di Liam.

- Sono bravo in matematica, puoi venire a casa mia e.. posso aiutarti.. e possiamo studiare insieme.. anch’io devo preparare un esame.- riprese a parlare muovendo le dita all’interno dei boxer del ragazzo che strinse le dita sulla sua maglia gemendo.

- S-Studiare?- annuì sorridendo innocentemente con le dita che sfioravano l’apertura di Zayn che aveva una stretta di ferro sulla sua maglia e si mordeva a sangue le labbra.

- Passo a prenderti dopo scuola e vieni a casa mia.- ripeté risalendo con la mano per accarezzargli la schiena sentendolo prendere un respiro e annuire contro di lui.

- E ora ti accompagno a casa.- ridacchiò saltando giù dal muretto risalendo sulla moto, lanciò il casco ad uno Zayn con le guance tutte rosse che si strinse a lui facendogli sentire perfettamente la sua erezione.

 

 

 

 

Liam continuò a tenere le dita tra quei capelli neri e morbidi baciandolo senza sosta, succhiandogli il collo o il lobo dell’orecchio quando si fermavano per riprendere fiato.

- L-Liam..- passò un’ultima volta la lingua sulla scritta sulla clavicola e poi si staccò con un sorriso innocente.

- Devo andare.. i miei mi uccidono..sono quasi le due e..- annuì spostando le mani sul muro alle sue spalle. - Seriamente, Liam..mi vieteranno di uscire per il resto della mia vita e..- ridacchiò spingendo una gamba contro alla sua erezione facendolo gemere e chiudere gli occhi.

- E allora vai.- sussurrò contro alle sue labbra con un sorriso divertito.

- L-Liam.- spinse ancora di più il suo corpo contro all’altro trasformando il suo grugnito in un gemito.

- Ti odio.- spostò le mani sotto al suo maglione mordicchiandogli la mascella contratta, gli accarezzò la pelle dell’addome soffermandosi con le dita sull’ombelico.

- Mi odi davvero tanto, Zayn.- lo prese in giro strusciandosi contro di lui sentendolo respirare velocemente e stringere una mano sul suo braccio.

- Se non.. mi lasci entrare in casa..- gli leccò la pelle dietro all’orecchio continuando a ridere piano sempre più divertito dalle parole di Zayn che contraddicevano i suoi gesti e il suo seguire i movimenti stringendo il braccio con le dita.

- Non ti sto bloccando qui, vai.- si allontanò dal suo corpo venendo trattenuto dalla mano attorno al suo polso.

- Zayn?- lo chiamò piano vedendolo scuotere velocemente e più volte la testa con gli occhi ben chiusi.

- N-Non.. andare.- si avvicinò di nuovo accarezzandogli una guancia con il pollice.

- Cosa vuoi, Zayn?- lo vide deglutire e spingersi contro il muro puntando i suoi occhi in quelli di Liam che gli accarezzò i capelli con un sorriso dolce.

- Non lo so.- sospirò piano l’altro con il solito rossore sulle guance. - Non so cosa voglio ma tu.. non andare via.- annuì appoggiando le labbra sulle sue in un bacio leggero e delicato.

- Sono qui, non vado via.- lo rassicurò sussurrando contro al suo orecchio. - Dimmi cosa vuoi, cosa devo fare.-

- L-Li-am.- lo sentì quasi miagolare spingendosi contro la sua gamba per trovare del sollievo all'erezione stretta nei boxer e nei pantaloni.

- Dillo.- gli leccò l’orecchio mordendo poi la cartilagine  dove si trovava un altro orecchino.

- Toccami.- strinse le mani sui suoi fianchi spingendosi con un verso gutturale. - Liam, toccami, ti prego.- lo baciò sulle labbra mordendogli il labbro inferiore e slacciò i bottoni dei pantaloni infilando una mano nei boxer per prenderlo in mano.

Appoggiò il viso contro ai suoi capelli neri respirando il profumo del suo shampoo mentre la mano dentro alle mutande del diciassettenne si muoveva lungo tutta la sua lunghezza.

- Così?- chiese tenendo la bocca contro alla sua testa che si mosse velocemente in un cenno affermativo, sorrise accarezzandogli con l’altra mano la schiena sotto al maglione.

- Ti piace?- continuò ad insistere muovendo il pollice sulla punta sentendola bagnata ricevendo un gemito di apprezzamento da parte del ragazzo che si appoggiò con la schiena contro il muro perdendo quasi le forza, le labbra leggermente separate da cui continuavano ad uscire sospiri.

- L-Liam..- sorrise orgoglioso e spostò una mano ad accarezzargli una guancia toccando poi con il pollice le labbra che Zayn stava mordendo per trattenere i gemiti.

- Voglio sentirti.-  spiegò sentendo subito il gemito del ragazzo che si spinse contro alla sua mano.

- L-Liam..s-siamo in mezzo ad.. una strada e..- bloccò il resto della frase baciandolo senza smettere di muovere la mano lungo il membro duro del diciassettenne aiutandosi con il liquido preseminale.

- Me l’hai chiesto tu, Zayn.- ridacchiò spostando le labbra sul collo del ragazzo che respirava affannosamente spingendo la testa contro il muro. - Sto facendo solo quello che vuoi tu.- continuò muovendo la lingua fino all’orecchio che succhiò tra le labbra.

- Liam..- appoggiò la fronte contro la sua respirando contro alle sue labbra. - S-Sto per..- annuì gemendo quando il diciassettenne spinse una gamba contro la sua erezione.

- Zayn?- lo chiamò continuando a muovere la mano sul suo membro e a strusciarsi contro di lui, portò l’altra mano sulla guancia accarezzandogliela dolcemente. - Apri gli occhi.-

Sorrise quando il ragazzino li aprì rivelando due occhi scuri per l’eccitazione, percorse il profilo delle sue labbra con il pollice gemendo quando l’altro lo prese nella sua bocca succhiandolo e passandoci la lingua sopra.

Grugnì spingendosi contro alla sua gamba, le dita dell’altra mano fisse sul suo collo mentre al pollice venivano date tutte quelle attenzioni che lo stavano facendo eccitare all’inverosimile.

Mosse più veloce la mano passando l’indice sulla punta, continuò a strofinarsi contro all’altro che soffocava i gemiti mordendogli il dito e stringendogli il braccio.

Sollevò lo sguardo ed incrociò gli occhi di Zayn fissi nei suoi, sentì il gemito vibrare sul suo pollice e la mano bagnarsi del suo sperma.

Si ripulì nel tessuto dei suoi boxer riallacciandogli i pantaloni con un sorriso soddisfatto mentre l’altro cercava di riprendere fiato.

- N-Non sei..- zittì il diciassettenne con un bacio stringendolo a sé.

- Mi occuperò del mio problema nella doccia pensando a te.- ridacchiò vedendolo arrossire e aprire e chiudere la bocca cercando di parlare.

- Ora però devi rientrare o lunedì i tuoi non ti faranno più uscire..e noi non vogliamo che ti tengano segregato in casa, giusto?-  gli sorrise accarezzandogli i fianchi sotto al maglione.

- Vieni a prendermi a scuola?- annuì baciandolo dolcemente sulle labbra, e gli scompigliò i capelli.

- Grazie per.. questa serata.- si morse le labbra quando Zayn distolse lo sguardo arrossendo, lo abbracciò forte appoggiando le labbra sulla sua guancia calda.

- Ci vediamo lunedì.-

Si scambiarono un ultimo bacio e poi lo guardò allontanarsi con un sorriso soddisfatto, salì sulla moto cercando di non badare all’erezione che spingeva contro il cavallo dei pantaloni producendogli una sensazione fastidiosa.

 

 

 

 

 

 

 

Si avvicinò alle panchine prendendo la bottiglietta d’acqua bevendone un grande sorso, la maglietta che gli faceva da seconda pelle per colpa dell’allenamento duro del coach.

- Quello è completamente pazzo.- lanciò una bottiglietta al ragazzo che si avvicinava e si versò l’ultima parte della sua acqua in testa asciugandosi poi il viso con la maglia.

- Vuole solo battere quegli aquilotti del Southern.- fece spallucce dando ragione al quarantenne che voleva la rivincita per la disastrosa sconfitta dell’anno prima.

- Sì, ma questa è esagerazione!- si lamentò il compagno buttandosi sull’erba con un sospiro stanco. - Sono ore che ci stiamo allenando, spompandoci così ora come vuoi riusciamo a recuperare le energie per la partita?-

- In realtà ti stai lamentando perché stanotte non avrai forze per scoparti Niall.- lo prese in giro colpendogli la gamba con il piede.

- Ho sempre le forze per scopare.- scosse la testa con un sorriso divertito.

-E tu, allora? Ho sentito che hai finalmente portato a cena il ragazzino.- arrossì distogliendo lo sguardo.

- E tu come lo sai?- domandò poi curioso fissando il ragazzo sdraiato sul prato che sorrideva strafottente.

- L’hai portato nel ristorantino di un mio amico.- prese posto al suo fianco sedendosi sull’erba, le ginocchia strette al petto e lo sguardo puntato su uno dei fari che illuminava il campo.

- Credo stia diventando qualcosa di serio..- iniziò strappando dei fili d’erba pensieroso. - Credo stia superando la fase del ‘quel ragazzo davvero bello che si fa lavare la macchina’.. mi sta prendendo come Danielle, capisci?- strinse una mano tra i capelli sospirando triste.

- Mi ero ripromesso che non avrei commesso ancora lo stesso errore invece..-

- Invece?- si lasciò cadere con la schiena sul prato fissando il cielo scuro.

- Sono fregato, Josh. Completamente partito per un ragazzo di diciassette anni.- portò le mani dietro alla testa contando le stelle.

- Vuoi provare con le uscite a quattro?- sbarrò gli occhi voltandosi verso il castano che si teneva su con un gomito. - A Niall sta simpatico, l’ha proposto lui.-

- Se Louis scopre che agiamo alle sue spalle ce la fa pagare, lo sai?- si guardarono e scoppiarono a ridere insieme immaginando l’infuriata di un Louis che scopriva di essere stato lasciato fuori.

- A proposito di Louis..- spostò il viso di lato per osservare il compagno di squadra. -.. ha chiarito qualcosa nella sua testa? Lo sanno tutti in città che si scopa quel ragazzo.-

Fece spallucce mormorando: - Io cerco di farglielo capire ma lui ha paura. Continua a pensare che Harry stia con lui solo per il sesso e non vuole perderlo.-

- E Louis non riesci a farlo ragionare se si fissa su qualcosa.- annuì muovendo le gambe sull’erba con un sorriso triste.

- Si stanno rovinando la vita a vicenda.- giocò con dei fili d’erba riprendendo poi il discorso. - Non so cosa fare per fargli almeno ammettere di provare qualcosa di più della semplice attrazione fisica..-

- Devi lasciargli risolvere questo casino da solo, Liam. Deve capirlo da solo, tu non puoi fare nulla.- sospirò sconsolato tirandosi su a sedere tenendo il peso del corpo con le mani sul prato.

- è il mio migliore amico, Josh. Fa schifo vederlo così solo perché non vuole accettare di meritare anche lui un po’ di felicità.-

- Lo so, ma vedrai che con il tempo..-

- Payne! Devine! Avete finito con  le smancerie al chiaro di luna?- si alzarono di scatto quando li raggiunse la voce del coach.

- Se perdiamo per colpa vostra vi chiudo in questo campo ad allenarvi per un mese intero!- raggiunsero velocemente i compagni riprendendo a correre.

- Che ti avevo detto? Sta esagerando.- sorrise al compagno cercando di non badare alla maglia bagnata, alle gambe che tremavano e allo sterno che gli faceva male.

 

 

 

 

Il lunedì mattina era distrutto, ogni singolo muscolo pulsava per lo sforzo della sera prima, ma nel pomeriggio si trascinò ugualmente fino alla scuola di Zayn usando i mezzi pubblici. Non se la sentiva proprio di guidare, preferiva star stravaccato su quei sedili mezzi rotti ma ugualmente comodi per una persona così stanca.

Si buttò sulla panchina di fronte all’entrata ed aspettò l’uscita del ragazzo coprendosi il volto con le mani.

Era abituato agli allenamenti duri del coach ma doveva dar ragione a Josh, quella volta aveva seriamente esagerato. Non era nemmeno così sicuro di riuscire a riprendersi per la partita che ci sarebbe stata da lì ad un mese.

Sospirò felice quando sentì qualcuno accarezzargli dolcemente i capelli.

- Ti ha distrutto l’allenamento di ieri.- annuì circondando i fianchi del ragazzo nascondendo poi il viso contro il suo stomaco sentendo la risata vibrare attraverso il tessuto.

- Sicuro di volermi a casa tua? Non ti conviene riposare?- scosse la testa mugugnando qualcosa che fece ridere ancora il diciassettenne.

- Sei venuto di corsa?- si staccò con una smorfia offesa quando sentì di nuovo la risatina allegra, e si perse ad osservare gli occhi del ragazzo socchiusi per la risata.

- Sono venuto con l’autobus.. vogliamo andare? Voglio buttarmi a letto nel minor tempo possibile.- prese la mano di Zayn trascinandolo verso la fermata salendo sul mezzo già pronto.

- E le ripetizioni di matematica?- sbuffò sedendosi ed obbligando il moro a prendere posto in braccio a lui, gli circondò i fianchi con le braccia appoggiando il viso contro il suo collo.

- Svegliami quando siamo arrivati.- mormorò chiudendo gli occhi sentendo il ragazzino sopra di lui agitarsi.

- Liam! Non so nemmeno dove abiti!- lo strinse più forte mugugnando: - Roseneath Drive.-

- Roseneath.. stai scherzando?- scosse la testa baciandogli il collo.

Prima di addormentarsi riuscì a sentire Zayn borbottare: - razza di riccone.-

 

 

 

 

- Liam? Siamo quasi arrivati.. la prossima è la nostra.- si sentì scuotere il braccio e cercò di liberarsi inutilmente.

- Se vuoi arriviamo fino al capolinea e poi la facciamo a piedi.- scosse la testa svegliandosi lentamente quando sentì un contatto umido sulla sua guancia.

- Apri i tuoi occhietti, Leeyum.- ridacchiò ascoltandolo e scontrandosi con quelli luminosi del moro che era seduto sopra di lui e stringeva le braccia attorno al suo collo.

- Devi liberarmi, o da qui non scendiamo.- lo lasciò libero della stretta sullo stomaco e lo osservò mentre si alzava e si stiracchiava afferrando poi il palo con una mano per non cadere alla curva.

Quando l’autobus si fermò scese prendendo subito il diciassettenne per mano che continuava a guardare le ville con gli occhi spalancati.

- Nella maggior parte di queste case ci abitano zitelle che non vogliono rumore durante il sonnellino pomeridiano.. è una palla abitare qui.- intrecciò le loro dita fissando l’espressione sempre più stupita del ragazzo.

- Questa è l’unica cosa che non sapevo di te.- lo sentì borbottare mentre guardava il marciapiede arrossendo. - Ma se sei così.. ricco..come mai lavori in quel bar? E perché quest’estate lavoravi all’autolavaggio?-

- Non mi va di sfruttare la ricchezza dei miei genitori.. voglio essere in grado di mantenermi da solo.- fece spallucce salutando con un enorme sorriso la signora Brown che fissava le loro mani intrecciate con una smorfia sulle labbra.

- Sono anche tutti bigotti in questo quartiere.- spiegò stringendo la presa sulle dita del diciassettenne che cercava di allontanarsi. - Credono che dando soldi nella cassa della chiesa avranno il loro posticino in Paradiso e quindi possono permettersi di criticare tutti quanti.-

- Conosco questo tipo di gente.- fissò confuso il ragazzo che aveva una sfumatura triste negli occhi nocciola.

- Hanno dato fuoco alla macchina di mio papà quando hanno scoperto che aveva un figlio..come me.- mosse il pollice sul dorso della mano di Zayn per cercare di confortarlo. - E l’anno scorso avevano scritto sul mio armadietto delle cose orrende..fa schifo l’America. Non è tollerante come ci fate credere.- si fermò di fronte a casa e lo strinse tra le braccia appoggiando una mano sui suoi capelli per avvolgerlo completamente contro il suo corpo.

- Non so cosa dire, Zayn.- mormorò contro la sua spalla sentendole sollevarsi subito dopo.

- Non devi dire nulla..- scosse la testa stringendolo più forte.

- Sono bulletti stupidi ed ignoranti. Tu invece sei intelligente e fortunato ad avere una famiglia come la tua.- lo sentì annuire e lo lasciò liberarsi dall’abbraccio asciugandogli le lacrime.

- Mi hanno accettato subito, sai? Sono davvero fantastici.- gli accarezzò una guancia con un sorriso incoraggiante. - Ma quando la voce si è sparsa le cose non sono andate come credevo.. avevo un mucchio di amici.. e mi hanno voltato tutti le spalle.. e quando mio papà ha accettato il lavoro in America pensavo fosse diverso.. invece è sempre il solito schifo.- lo ascoltò attentamente sentendo il cuore incrinarsi man mano sentendolo quasi spezzarsi quando il diciassettenne sospirò sconfitto rivolgendogli poi un sorriso stanco.

- Allora? Queste ripetizioni?- gli spostò la frangia lasciandogli un bacio sulla fronte.

- Spera che non ci sia in casa nessuno, le mie sorelle sono fastidiose.-

- Non quanto le mie.- scosse la testa aprendo la porta di casa tirando un sospiro di sollievo quando sentì il piacevole silenzio.

- Via libera, andiamo in camera mia.- lo prese per mano trascinandolo su per le scale il più velocemente possibile.

- Quali segreti nascondi da aver così paura della tua famiglia.- lo sentì ridacchiare quando si buttò sul letto chiudendo gli occhi.

Ne aprì uno solo vedendolo avvicinarsi piano guardandosi intorno: - Vieni qui, non ti mordo.. sempre se non vuoi.- scoppiò a ridere quando l’altro arrossì e si tolse le scarpe inginocchiandosi sul materasso tirandogli un pugno scherzoso sulla spalla.

Finse una smorfia di dolore gemendo, si morse le labbra quando lo sentì scusarsi ed accarezzargli i capelli.

- Pensavo ti avessi fatto male sul serio, scemo.- scoppiò a ridere agitandosi sul letto quando il moro prese posto a cavalcioni su di lui muovendo velocemente le dita sottili per fargli il solletico.

Si bloccò immediatamente quando le mani di Zayn si mossero lentamente sotto alla maglietta accarezzandogli i muscoli definiti.

- Tu non sai quello che..- inarcò un sopracciglio quando l’altro si morse le labbra con lo sguardo sulla maglia sotto cui si stavano muovendo con una lentezza esasperante le sue mani.

- Che?- lo incitò a continuare sentendo qualcosa svegliarsi nei pantaloni.

- Posso toglierti la maglia?- arrossì insieme al ragazzino annuendo, sollevò le braccia per aiutarlo e si lasciò sfuggire un gemito rauco quando le labbra dell’altro si posarono sui suoi addominali seguendone poi la linea con la lingua.

- Tu non hai idea di tutto quello che vorrei fare al tuo corpo.- si sentiva una ragazzina di fronte all’intraprendenza del moro che, da quando aveva iniziato a toccarlo, sapeva solo arrossire.

- Vuoi parlarmi delle tue fantasie o le vuoi tenere tutte per te?- la risatina divertita gli morì sulle labbra quando le dita di Zayn si strinsero attorno al suo capezzolo.

Affondò le dita sui capelli neri inarcando la schiena quando sentì la lingua ruvida del ragazzo a contatto con l’altro suo capezzolo già turgido.

Fece una smorfia contrariata quando s’irrigidì di colpo staccandosi, le guance completamente rosse e il respiro affannato.

- N-Non so che mi è preso.. scusa.. n-non volevo.. non mi aspetto nulla da te.. io.. oddio, che imbarazzo..- sorrise sedendosi e stringendolo tra le braccia lasciandogli nascondere il viso contro il suo petto dove riprese a lasciare piccoli baci.

- Un piccolo momento di crisi.- lo sentì mormorare tra un bacio ed un altro.

- Vuoi parlarne?- lo osservò perplesso quando quello si staccò dal suo petto con un’espressione confusa: - Del mio momento di crisi?-

Gli diede una sberla leggera sulla testa ridendo: - Della tua fantasia.-

- Hai un..- gli accarezzò la schiena vedendolo mordersi le labbra ed arrossire. -.. corpo davvero stupendo.-

- A me piacciono i tuoi tatuaggi.- intervenne sorridendo quando lo vide illuminarsi tutto e sciogliere finalmente la tensione.

- Ti piacciono?- gli chiese quasi saltellando sul letto stringendo le dita sui suoi capelli mossi. - Li ho disegnati quasi tutti io.-

Annuì spostando il viso su un lato per poter appoggiare le labbra sul tatuaggio di un microfono.

- Mi piacerebbe rivedere quelli che nascondi sotto alla maglietta.- mormorò leccando la pelle coperta d’inchiostro sentendolo rabbrividire.

Sorrise divertito quando lo vide staccarsi velocemente e togliersi la maglia con la stessa fretta, gli accarezzò con il pollice il cuore nero sul fianco e si morse le labbra.

- Quando l’altra sera a casa di Louis abbiamo giocato allo strip poker.. ne hai uno anche sul collo, vero?- il ragazzino annuì ruotando il torso per cercare di mostrargli l’uccello sul ramo.

Liam appoggiò le mani sui suoi fianchi tracciando con cura tutto il contorno con la lingua, mordicchiando poi la parte del ramo provocando un gemito da parte del ragazzo che respirava affannato stringendo le dita sulla stoffa dei jeans.

Spinse il bacino rendendo partecipe il diciassettenne dell’erezione che gli stava provocando, lo sentì artigliare i suoi capelli e seguire i suoi movimenti con dei piccoli gemiti che lo obbligavano quasi a donargli più piacere succhiando marchi sul suo collo.

- M-Matematica..- lo sentì dire tra i denti trattenendo un gemito, gli prese il viso tra le dita coinvolgendolo in un bacio mentre lo faceva sdraiare sul letto.

- Ti eccita parlare di matematica?- chiese divertito concentrandosi sul mento del ragazzo che scuoteva la testa, con le unghie che gli graffiavano la schiena provocandogli come reazione nuove spinte contro il ragazzino che sembrava stesse per esplodere nei pantaloni.

- Ci liberiamo di questi?- domandò con un sorrisetto stronzo vedendo il diciassettenne scuotere il capo e cercare di prendere il controllo della mente.

- Non vogliamo trovare la x?- spostò la mano sul cavallo dei pantaloni stringendo l’erezione, sorrise soddisfatto quando sentì il gridolino sorpreso di quello che aveva gli occhi lucidi d’eccitazione.

- Qualcosa mi dice che l’ho trovata.- gli slacciò il bottone e la cerniera sfilandoglieli lentamente perdendosi a sfiorargli con le dita le gambe e la pelle morbida dietro alle ginocchia.

- Solo tu riesci a parlare di queste cose ed eccitarmi.- ridacchiò quando lo sentì parlare velocemente concludendo la frase con un gemito.

- Faccio questo effetto ai ragazzini di diciassette anni che si chiamano Zayn.- rispose con una scintilla di divertimento negli occhi, stava anche per scoppiare a ridere dell’espressione sorpresa del moro quando questo ribaltò le posizioni mormorando: - Razza d’idiota, ti faccio vedere io.-

- Sembri un gattino quando attacchi.- ridacchiò passando una mano tra i capelli neri come la pece di quello che stava seduto sul suo bacino con solo un paio di boxer e le calze.

- I gattini, mio caro Liam, quando graffiano..- fece una dimostrazione sul suo petto facendolo eccitare come non mai. -.. fanno male.-

Lo studiò concentrato e poi sorrise scuotendo la testa contro il materasso: - Tu non sei uno di quelli che attacca, tu sei uno di quelli teneri che vogliono solo essere coccol..C-Che fai?- si allarmò all’improvviso quando gli slacciò i pantaloni abbassandoli fino alle caviglie.

- Ti faccio vedere chi è il gattino che non attacca.- si sarebbe messo a ridere per il tono di voce offeso del diciassettenne se quello non fosse stato impegnato a lasciargli segni di mezzaluna sui fianchi lasciando scorrere la lingua sulla pelle poco sopra all’elastico dei boxer.

Strinse una mano tra i suoi capelli gemendo ed inarcando la schiena quando la mano del ragazzo gli massaggiò l’erezione trattenuta nei boxer.

- Resti sempre un gattino innocente.- mormorò sorridendo all’espressione offesa del diciassettenne. - Ed è questa la cosa più eccitante..- confessò arrossendo quando Zayn appoggiò le mani sulle sue cosce facendogli allargare le gambe.

- Mi stai facendo eccitare per delle cose stupide.- lo sentì borbottare mentre gli accarezzava la pelle pallida sotto i boxer.

- Stessa cosa.- lo consolò sentendosi maledettamente eccitato con le mani del moro dentro ai boxer che sfioravano il suo membro senza mai toccarlo veramente.

- Posso?- annuì velocemente con gli occhi chiusi senza nemmeno guardare a cosa si riferisse il ragazzo. Era così eccitato che gli andava bene qualsiasi cosa.

Sentì il tessuto dei boxer scivolare lungo le gambe e si morse le labbra quando lo sentì trattenere il fiato e stringere  una mano attorno al suo membro duro.

- Non parli più tanto ora, eh?- aprì gli occhi trovandosi davanti il sorrisetto divertito di quello che muoveva lentamente la mano sulla sua lunghezza.

- N-Non sai..- si bloccò con un gemito quando gli passò l’indice sulla punta già rossa e gonfia. -..fare di meglio?- continuò quando riuscì a ricollegare i fili del cervello.

- Vuoi il gattino arrabbiato, Liam?- strizzò gli occhi quando lo sentì soffiare quella frase contro il suo membro che pulsò provocandogli una scarica di piacere come non ne aveva da anni.

Stava per commentare quella frase ma fu costretto a rimangiarsi tutto e ad inarcare la schiena buttando indietro la testa quando lo sentì dare delle piccole leccate succhiando poi la punta tra le labbra.

Sentì le unghie della mano libera graffiargli il petto ed aprì gli occhi trovandosi davanti la visione di uno Zayn tutto concentrato a rilassare le pareti della gola per poter prendere sempre più pelle dentro di sé. Lo vide muovere la testa e subito dopo si scontrò con degli occhi marrone scuro che si sarebbe ricordato per sempre.

Appoggiò le mani tra i capelli neri aiutandolo a scendere sempre di più, si costrinse a non spingersi più a fondo non riuscendo però a soffocare i gemiti sempre più rauchi, soprattutto quando Zayn sembrava divertirsi a succhiare con più foga per fargli perdere il contatto con la realtà.

- Dio, tu non sai cosa.. tu sei.. sei..- cercò di parlare interrompendosi con un grido e raggiungendo l’orgasmo quando sentì un dito del moro stuzzicare la sua entrata.

- Oddio. Scusa. Non.. scusa.. dovevo avvisarti io.. non so cosa mi è preso.. non..- cercò di scusarsi mentre l’altro scuoteva una mano deglutendo tutto e pulendosi il resto dello sperma sul viso con il braccio.

- M-Mi dispiace.. di solito non.. è che..- si bloccò quando il moro lo baciò dolcemente con un sorriso divertito.

- Che c’è?- chiese stando sulla difensiva mentre Zayn scuoteva la testa ridacchiando.

- Pensavo di dover miagolare per farti venire.- arrossì rimettendosi a posto i boxer, si alzò dal letto e raggiunse la scrivania aprendo il volume che doveva studiare per l’esame imminente.

- Se vuoi posso provarci la prossima volta.- saltò dalla sorpresa quando due braccia gli circondarono il collo.

- Non dovresti studiare matematica?- lo riprese quando iniziò a baciargli il collo non facendolo concentrare sulle parole scritte,

- Che palle.- lo sentì lamentarsi staccandosi, si voltò confuso trovandolo steso sul letto con lo sguardo fisso sul soffitto e una smorfia infantile sulle labbra. - Non ho voglia.-

Scosse la testa tornando a concentrarsi sul testo con un sorriso divertito sulle labbra.

- Sai, Leeyum..- appoggiò un gomito sul legno guardando il ragazzo che faceva ondeggiare i piedi. - Non ho mai visto una persona più bella di te.- arrossì con un sorriso intenerito quando quello lo guardò con i suoi occhioni innocenti.

- Non sto scherzando!- ridacchiò giocando con la penna mentre l’altro incrociava le braccia al petto offeso.

- Ti sei fatto di qualcosa?- s’informò sempre più divertito da quell’atteggiamento strano del diciassettenne.

- No.- lo sentì rispondere velocemente. - Di solito sono così quando raggiungo l’orgasmo.- spostò lo sguardo sui boxer di Zayn sorpreso.

- Sei..- riportò la sua attenzione sul viso del ragazzo che sorrideva timido arrossendo.

- .. venuto nelle mutande? Esatto.- si morse le labbra non riuscendo a distogliere lo sguardo. - Sei davvero la cosa più bella che mi sia mai capitata.- gli vennero gli occhi lucidi al sentire tutta quella sincerità da un ragazzino di soli diciassette anni.

- Posso farti un altro ritratto?-

- L’ultima volta non l’hai chiesto.- mormorò con le guance rosse.

- Ma l’ultima volta non eri il mio ragazzo.- lo sentì dire tutto orgoglioso cercando già nella tracolla dei fogli e una matita.

- Puoi farmi tutti i ritratti che vuoi.. e quando vuoi. Non devi nemmeno chiedere.- parlò sinceramente tornando poi a concentrarsi sul volume di economia.

 

 

 

 

Erano passate circa due ore ed era così preso nello studio da essersi dimenticato persino di Zayn, che non aveva fatto nessun rumore continuando a disegnare felice.

Si stiracchiò alzandosi dalla sedia e quando si voltò trovò il moro accoccolato nel suo letto con il foglio stretto tra le dita.

Lo raggiunse sedendosi accanto a lui e prese il disegno sorridendo alla scritta “Il mio Leeyum”, gli accarezzò i capelli sparati in mille direzione e avvicinò il viso lasciandogli un bacio sulla guancia sentendolo mugugnare qualcosa con delle smorfie e voltarsi dall’altra parte.

- Liam! Sono a casa! Puoi aiutarmi con la spesa?- si tirò su di scatto strattonando una spalla del ragazzo che si rannicchiava sempre più lontano da lui allontanandogli il braccio con una mano.

- Zayn. Ci sono i miei.- sussurrò con la paura di farsi sentire e far scoprire ai suoi genitori un ragazzo mezzo nudo nel suo letto.

- Lasciami stare.. voglio dormire..- continuò a lamentarsi l’altro spingendolo via facendolo quasi finire a terra.

Si mise a cavalcioni su di lui scuotendogli forte le spalle ed obbligandolo così ad aprire gli occhi terrorizzato.

- Che diamine! Non pensavo fossi per i risvegli bruschi.- continuò a scuoterlo quando lo vide chiudere gli occhi e cercare di riaddormentarsi. - Non voglio più sposarti, Leeyum.-

- Ci penseremo più tardi a questo.- ridacchiò vedendolo scuotere la testa e borbottare: - No, ho deciso che non ti sposo più.-

- Vuoi conoscere i tuoi suoceri? Sono giù e stanno per entrare in camera.- si allontanò in tempo per non prendersi una testata quando il moro si mise a sedere di scatto.

- I suoceri?- annuì indicando la porta da cui provenivano i rumori del piano inferiore.

- N-Non posso farmi trovare così.. oddio..- scoppiò a ridere vedendolo nel panico più totale mentre faceva avanti e indietro per la stanza raccattando i vestiti.

- Zayn.- lo richiamò raggiungendolo ed appoggiando le mani sulle sue spalle. - Devi calmarti, chiaro? Non hanno mai mangiato nessuno, te lo giuro. Sono vegetariani e ..-

- Le tue battute non mi rilassano ora, Liam.- gli massaggiò le spalle sorridendo.

- Per tua fortuna c’è un bagno in questa stanza, ti presto un paio di miei boxer e ti cambi.- riprese a parlare con calma vedendo Zayn annuire e prendere dei respiri profondi.

- E poi scappo dalla finestra.- scosse la testa sorridendo della paura stupida del ragazzino che continuava a lanciare occhiate alla porta con la paura di farsi trovare così.

Liam lo prese per mano trascinandolo fino alla porta del bagno, aprì un cassetto e gli passò un paio di boxer puliti con un sorriso incoraggiante.

- Ti aspetto qui, non metterci troppo.- lo vide annuire velocemente mentre i suoi occhi guizzavano da una parte all’altra della stanza.

- Liam!- guardò confuso il ragazzo che continuava a muovere un dito indicandolo. - Devi vestirti anche tu!-

- Davvero? Pensavo di scendere così.- sorrise a quello che grugnì e sbuffò chiudendosi poi nel bagno.

 

 

 

 

 

 

 

- Sei proprio sicuro che non possa scappare dalla finestra?- scosse la testa cercando di trascinarlo fuori dalla stanza. - Ma non mi farò male, davvero. Ci ho già provato altre volte, a Bradford mi arrampicavo anche sugli alberi.-

- Non ti faccio uscire dalla finestra.- borbottò staccandogli la mano con cui teneva la maniglia della porta riuscendo a superare la soglia della camera e ad arrivare alle scale.

- Ho una crisi, non riesco a respirare.- ridacchiò lasciandogli le mani scuotendo il capo quando il ragazzo si aggrappò al corrimano per non farsi portare giù.

- Ti rendi conto di quanto sia stupida la tua paura?- gli chiese appoggiandosi al muro con le braccia incrociate mentre l’altro scuoteva velocemente il capo con un’espressione terrorizzata.

- Sono solo i miei genitori e..- tentò di farlo ragionare ottenendo solo un: - Appunto!-

- Quindi stiamo qui fermi sulle scale finché loro non vanno via?- domandò curioso con un tono di voce divertito.

- Io avevo proposto la finestra, ma tu hai troppa paura che possa farmi male.- si avvicinò a Zayn stringendolo tra le braccia.

- Ti proteggo io, vieni giù.- gli strinse le mani che il moro aveva staccato lentamente e gli sorrise.

- Loro sanno che tu sei.. insomma..- gli passò una mano tra i capelli scompigliandogli ulteriormente quando lo vide arrossire e muovere le dita indicandoli.

- Sanno che sono uscito con qualche ragazzo, sì.- rispose alla domanda implicita vedendolo prendere un respiro per calmarsi.

- Ma non.. non devi presentarmi come il tuo ragazzo, vero?- gli circondò il collo con le braccia baciandogli piano le labbra.

- Se tu non vuoi aspettiamo.- lo sentì stringersi a lui ed annuire contro il suo petto.

- Ora vieni? Ti presento come un ragazzo a cui sto dando ripetizioni, d’accordo?- giocò con i capelli morbidi alla base della nuca e ridacchiò quando rabbrividì rannicchiandosi contro di lui.

Si allontanò e gli prese la mano scendendo le scale, Zayn si staccò subito non appena li raggiunsero dei rumori dalla cucina e: - Liam? Ho bisogno di una mano vuoi muoverti?-

Rivolse un sorriso incoraggiante al ragazzino che muoveva i piedi nervoso guardandosi intorno e gli fece cenno di seguirlo.

- Liam! Ci hai messo gli anni! Pensavo fossi morto in quella stanza!- ridacchiò appoggiando le mani al bancone sporgendosi per baciare la donna sulla guancia.

- Scusa, stavo dando ripetizioni ad un amico dell’amico di Louis.. quello di cui parla sempre.- spiegò tranquillamente lanciando un’occhiata a Zayn che teneva lo sguardo fisso a terra.

- Sei Harry?- prese posto sullo sgabello godendosi la scena di sua madre davanti ad uno Zayn completamente rosso in viso che scuoteva la testa.

- Sono.. Zayn.- lo sentì mormorare dopo qualche minuto. - Un amico di Harry.-

- Sei davvero carino.- scoppiò a ridere non riuscendo a trattenersi guadagnandosi un’occhiata confusa della madre e una offesa del diciassettenne.

- Il ragazzo carino ora deve andare, vero?- lo raggiunse affiancandolo e passandogli un braccio attorno alle spalle.

- Torna presto a trovarci, Zayn.- spostò la mano sulla schiena accarezzandola per farlo rilassare. - Io sono Kate, la mamma di questo impiastro.- li osservò con un sorriso felice mentre si stringevano la mano e poi lo guidò fino alla porta d’ingresso, una mano salda sul suo fianco.

 

 

 

 

 

- Torna presto a trovarci, Zayn.- ridacchiò ripetendo le parole della madre.

- Sei uno stronzo, Liam!- lo lasciò tirargli un pugno sulla spalla senza riuscire a smettere di ridere. - Dovevi cercare di aiutarmi! Sei il mio ragazzo e ti diverti a vedermi imbar..-

- Mi piace vederti arrossire, quante altre volte devo ripetertelo?- lo interruppe stringendo le braccia attorno ai suoi fianchi lasciandogli piccoli baci sul collo.

- Ma non è giusto!- non riuscì a trattenere una risata quando lo sentì sbuffare e lamentarsi.

- Non ci torno qui se tu mi tratti cos..- gli prese il viso tra le mani e lo baciò spingendolo contro la colonna del porticato.

- Buongiorno ragazzi.- si staccò e sorrise al padre che stava seduto sulla panchina in vimini fumando il tabacco.

- Immagino sia andato tutto bene.- annuì sorridendo felice circondando le spalle del moro con un braccio.

- Magnificamente.- rispose avvicinandosi al padre ed obbligando il ragazzino a fare lo stesso. - Papà, lui è Zayn.-

- Una persona speciale?- annuì di nuovo guardando il diciassettenne stringere la mano che l’uomo gli porgeva ed arrossire spingendosi quasi contro di lui.

 

 

 

- Ed è un ragazzo così carino e timido.- Liam sorrise muovendo la forchetta nel piatto quasi vuoto.

- Ma non è giusto! Vogliamo conoscerlo anche noi, vero Nicola?-

- Sì, per una volta che porti di nuovo qualcuno a casa.-

- Potrebbe invitarlo un giorno a cena, no?- arrossì ed annuì alla richiesta del padre.

- Gliene parlerò.- mormorò con il cuore che batteva a mille per l’emozione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Oddio, ce l’ho fatta.

E questa è la cosa più lunga che abbia mai scritto. :O

All’inizio volevo fare due parti più o meno uguali con i due pov diversi ma il Liam dentro di me ha preso il sopravvento e la sua parte è tipo raddoppiata. :’(

Non ho nulla da aggiungere tranne:

- Zayn diciassettenne è l’amore;

- Liam di vent’anni che lo sfotte è djakjs;

- Josh è il mio preferito e non si discute;

- Louis non c’è :( sì, manca anche a me. Ma in compenso avete Harry;

- I giocatori del Southern li chiama aquilotti perché la loro mascotte è un’aquila;

- Liam è un riccone e io mi son divertita a piangere sulle moto stupende çmç e sulle ville çmç e su Liam çmç ;

- La canzone che le sorelle di Zayn cantano è “Bad religion” di Frank Ocean, è la canzone dello ziam quando eravamo nella fase “amore non corrisposto”;

E basta, credo di non dover chiarire altro .-.

Grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa serie di ‘sti due idioti, e che mi spronano (obbligano) a continuare e continuare e continuare.

Spero possa esservi piaciuta questa terza parte come le altre due. Ed ovviamente avrete una quarta parte, ed una quinta, ed una sesta.. finché non mi stancherò di questi due. (E non succederà mai, quindi non temete.. o temete se non vedete l’ora di liberarvi di me.)

 

 

 

Le altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo SOLO ziam)

 

- Car wash (completa) [I parte]

Zayn, ragazzo di diciassette anni, passa l’estate al ‘bubbles hand car wash’ dove Liam lavora per pagarsi le rette dell’università.

 

- Teach me how to dream (completa) [II parte]

Settembre, Liam ricomincia a lavorare al solito bar all’angolo della via e Zayn gli insegna a sognare di nuovo.

 

- You said I love like the stars above, I’ll love you ‘till I die (completa)

Liam entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire che è l’unico per lui.

 

- Le parole che non ti ho detto (in corso)

Zayn insegna nella scuola elementare di Bradford e riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da Londra alla fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola che frequenta suo fratello Matthew.

 

 

E come sempre potete seguirmi su Twitter e su Tumblr.

   
 
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