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Autore: Columbrina    17/06/2013    0 recensioni
Prima classificata al contest Hikari [A Kingdom Hearts contest], indetto da Audrey24th
Sinopsi sul viaggio emotivo di Terra e Aqua attraverso i mondi, costellato da screzi, prime consapevolezze e continua ricerca della verità.
Dalla Terra di Partenza fino ad arrivare alla definitiva sconfitta del male, che non è altro che l'inizio di un cammino ancor più difficile in cui dovranno fare i conti con il proprio passato e i fantasmi che non li hanno mai abbandonati.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Aqua, Terra
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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#Radiant Garden – Gelato

 

A casa di Merlino, incuneata in una delle traverse più tranquille di Radiant Garden, si stava svolgendo una sobria festa su iniziativa di Aerith. Era molto diversa da come la ricordavano, eppure gli odori e gli aromi tattili di quei libri stantii erano rimasti pressoché gli stessi e Merlino era il solito, allampanato e sbadato mago dalla lunga barba bianca, come se il tempo per lui si fosse fermato. Gli strani e arzigogolati mobili si diramavano come le foglie di un roveto, al punto che Terra e Aqua dovevano vigilare costantemente su ciò che si trovava ai loro piedi, eppure si incastravano in un disordine prestabilito, come se il padrone di casa l’avesse progettato sin dall’inizio. Ciò che saltava più all’occhio era la moltitudine di persone che entrava in un’angusta stanza come quella: c’erano i loro tre piccoli amici dell’Isola, accorsi per rivedere i loro amici; il Re con il Mago di Corte dalle zampe palmate e il Capitano delle Guardie dal lungo naso che salutarono Aqua con una riverenza, al punto da farla arrossire; c’era anche Ventus, destatosi finalmente dal suo sonno, che andava in giro per la stanza con lo sguardo di chi potrebbe morire felice e non faceva altro che ridere insieme a una buffa ragazza dai lineamenti quasi elfici e il fisico snello; a guardarli con sguardo torvo, un burbero uomo con lo stuzzicadenti in bocca, che carezzava con fare paterno degli impianti tecnologici e, appoggiato al muro, un bel ragazzo che, ad Aqua, ricordava molto Terra sia per l’atteggiamento guardingo che per la castana capigliatura disordinata; e c’era anche una loro vecchia conoscenza, quel papero così gentile e impettito nella sua giacca blu, che dava l’idea di aver tratto soddisfazione da un affare prolifico e rimproverava tre piccoli col berretto, più impazienti del solito.

Ogni tanto, si avvicinava a loro una ragazza dai radiosi occhi verdi – Aerith, per l’appunto – che riusciva a fare domande, senza essere invadente, dimostrando anche una certa premura.

“Volete qualcos’altro?” chiedeva. O ancora “Vi state divertendo?”. E, senza che chiedessero nulla: “Non fate caso a Cloud” diceva, indicando un giovane dallo sguardo arcigno che non avevano notato fino a quel momento, strano perché era proprio uno di quelli che non sarebbe mai passato inosservato “Sembra inavvicinabile, ma ha un cuore d’oro”. Diceva queste cose e, subito dopo, andava a parlare con lui, riuscendo a rubargli quei pochi, laconici sorrisi che rilassavano il suo sguardo e non lo rendevano così tanto misterioso.

Aqua aveva trascorso la festa all’insegna di risate, chiacchiere ed eloquenti sguardi con Terra, con cui non aveva parlato per tutta la sera.

“Chi vuole il gelato?”

La voce squillante dell’amica di Ventus – tale Yuffie – scemò, unendosi al coro festante che si era innestato a seguito della distribuzione del tanto sospirato gelato; i tre paperi con i berretti si precipitarono come tre furie e furono i primi a godere del fresco assaggio d’esordio di quella delizia ghiacciata. Aqua ne prese uno ed elargì uno sguardo interrogativo alla vista dello strano colore sui toni dell’acquamarina; emanava un forte odore di mare, facendole pensare alla lenta danza delle onde e del loro requiem che offuscava i ricordi più bui del suo passato errare che sembrava eterno.

“gelato al sale marino. Provalo, è buono” fece Aerith, notando lo scetticismo stampato sul suo viso.

Lei diede un assaggio, non troppo frettoloso, giusto quell’infinitesimale contatto tra labbra e freddo che si univano in un tripudio di due sapori, nettamente contrastanti. Era un ossimoro piacevole.

Diede un altro assaggio, gustandolo con più decisione e meno timore e sentendo in modo forte e chiaro la scorrevolezza reciproca degli opposti sulla sua lingua accaldata. Terra le si avvicinò, con un gelato tra le mani e un sorriso sul volto.

“Che ne pensi?” le chiese, senza troppi convenevoli.

Aqua assaporò il gelato.

“È dolce”

Terra fece lo stesso.

“Io, invece, ti dico che è salato”

   
 
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