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Autore: Nekomi    02/01/2008    2 recensioni
Mirya, medico di bordo della Long Xue, nave della Vedova Ching, non è esattamente un pirata modello: TOTALMENTE negata per le armi, ASTEMIA, non riesce a fingere nemmeno a carte, non sa cosa vuol dire TRINCHETTO e cosa peggiore NON sa nuotare... Ma allora come mai La Piratessa Nobile le ha chiesto di seguirla alla Baia dei Relitti?? ok, la mia prima fic su POTC.. mi è venuta in mente dopo aver visto il film POTC3.. quando Jones ha incontrato Calypso... lei lo ha reso di nuovo umano.. si amano ancora... ARGH sto spoilerizzando! mi raccomando COMMENTATE nel ben e nel mal!
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia fu spazzata via da un caldo vento del sud e all’alba un sole caldo e luminoso finalmente si stava levando di nuovo. Lo Scirocco la faceva scivolare dolcemente la Perla nera nel mare tinto di scarlatto dalla luce dal crepuscolo mattutino.

Dopo aver passato l’intera nottata a battersi, al fine Jack e Mirya uscirono dalla cabina del capitano..

Nonostante l’esplosione di rabbia tristezza e sollievo della sera precedente, ora Mirya appariva evidentemente più fresca e serena rispetto anche ad uno dei Jack più stremati che la ciurma avesse mai visto..

Tuttavia Sparrow camminava davanti alla ragazza, che nonostante il volto finalmente tranquillo, appariva comunque leggermente intimidita.

Tuttavia Jack si fece da parte e per la prima volta da quando era salita sulla nave Mirya parlò alla ciurma esterrefatta: “ehm… signori… vorrei dirvi alcune cose” borbottò  leggermente imbarazzata.

 

“ era ora” sussurrò Pintell ridacchiando al suo compare.

 

Mirya inclinò leggermente il busto in avanti, nel classico inchino orientale

“Innanzitutto vorrei scusarmi per aver causato la bonaccia… e la tempesta… e la pioggia.. e ehm, mi scuso anche per il mio comportamento schivo e chiuso, nonostante fossi circondata da persone in gamba come voi”

man mano che continuava a parlare la sua voce si faceva più acuta e veloce, nonché imbarazzatissima, mentre Marty, Cotton, Pintell, Ragetti e Gibbs la ascoltavano sorpresi ed increduli; certo la cura speciale di Jack era stata davvero portentosa se ora la sardina stava esprimendo in una manciata di secondi tutto quello che le era passato per la testa in quella settimana di navigazione.., a quanto sembrava nonostane non si fosse mai espressa circa la ciurma considerava Il signor Gibbs il più straordinario narratore di storie che avesse mai udito, trovava adorabile il pappagallo di mastro  Cotton, che per di più riteneva un timoniere eccezionale, invidiava Marty per la sua straordinaria velocità nell’arrampicarsi e, anche se la prendevano spesso in giro non poté non ribadire che i Mastri Pintell e Ragetti erano incredibilmente simpatici e divertenti.

Ad ogni sua parola forti e calde raffiche di vento sospinsero con maggior forza la perla, come a volersi far perdonare per la loro assenza durante i giorni di bonaccia;

Improvvisamente Mirya si senti leggera, sollevata e serena come non si era mia sentita

In tutta la sua vita.

 

“Beh se ora hai finito, potresti cominciare a scusarti salendo sulla coppa di vedetta a dare un’ occhiata, comprendi?” disse Jack, con tono serio.

Mirya si inchinò nuovamente e corse verso le sartie dell’albero di vedetta e vi si appesa, cominciando a risalirle.. dal lato sbagliato, dando le spalle all’albero;

Dopo aver fatto meno di due metri però, mollò accidentalmente la presa ad una mano, ritrovandosi a testa in giù, appesa per un piede e con il viso rivolto perso la ciurma che la fissava immobile.

E fece un’altra cosa che non aveva mai fatto prima:

scoppiò a ridere

scoppiò a ridere così forte da farsi venire le lacrime agli occhi e la sua risata cristallina e magica come il suo canto contagiò l’intera ciurma che esplose in risa sguaiate sorreggendosi a vicenda per non cadere a terra, anche se Pintell in particolare stava già rotolando sul ponte tenendosi la pancia con le mani, Jack, poi si era completamente abbandonato tra le braccia di Gibbs che stava rischiando di soffocare, oltre a causa dell’eccesso di risa, per il peso che aveva addosso.

Nello stesso tempo gagliarde raffiche di vento accelerarono il moto della nave e uno stormo di gabbiani apparve nel cielo per indicare che la terra era vicina…

 

 

La Perla era divenuta così veloce che il veliero della Compagnia delle Indie Orientali che la stava seguendo da lontano, rischiò seriamente di perderla di vista, come era accaduto durante la tempesta e la bonaccia…

Lord Gabriel Tuckerton era stupito dal fatto che il capitano della Perla Nera non si fosse accorto di essere seguito dalla Highness, la nuova Ammiraglia della Compagnia.

 

“Lord Tuckerton!”

esclamò un ufficiale presentandosi al cospetto del nuovo rappresentante di sua Maestà presso la Compagnia

“La tempesta che si era miracolosamente interrotta ha lasciato il posto ad un vento molto forte, signore”

 

“Avete individuato la destinazione della Perla nera?”

chiese Tuckerton

 

“c’è solo un isola nelle vicinanze, signore!”

rispose l’ufficiale

“e se questo vento resterà costante, la Perla Nera la raggiungerà molto prima di noi! Almeno con una mezza giornata di anticipo”

 

“Non per nulla la definiscono come la nave più veloce dei Caraibi”

ammise tranquillamente Tuckerton..

“noi continueremo a seguirla con andatura lenta… agiremo quando i pirati avranno ormeggiato, quando saranno occupati con i rifornimenti di acqua e viveri, e li coglieremo di sorpresa”

detto questo si rimise a sorseggiare tranquillamente il suo the, comodamente seduta alla scrivania della sua cabina.

La cosa che più spaventava di lui, e la cosa che gli aveva permesso di succedere a Lord Cuttler Beckett erano la sua indole calcolatrice e spietata e la sua freddezza, che nascondeva un’ardente desiderio per il potere e l’ordine… il SUO ordine.

Ed era certo che ciò che andava cercando il capitan Jack Sparrow, avrebbe fatto proprio al caso suo.

 

    

La navigazione della Perla procedette serena e incredibilmente veloce, anche per una nave rinomata per la sua velocità.

Mirya, in seguito a quel giorno dopo la tempesta era divenuta infine la beniamina della nave; ora più loquace e serena, collaborava assiduamente con la ciurma e a volte si era ritrovata ad assumere temporaneamente il comando della nave quando si vedeva costretta a spedire Jack nella sua cabina a smaltire l’ennesima sbornia di rhum

“Ma cos’avrà di tanto irresistibile questo Rhum… a me sembra una vera sciagura!” si ritrovava a pensare quando raccoglieva il buon capitano dal ponte e lo trascinava nel suo letto.

Nonostante i continui errori, Mirya, a poco a poco sembrava iniziare ad apprendere quello che forse aveva avuto paura di imparare nei suoi quasi vent’anni di vita presso la vedova Ching.

Quando poi calava la sera e il sonno rischiava di vincere anche chi stava al timone, Mirya cantava gioiosamente una canzone piratesca (a “Pirate’s Life”, ovvio XD) mantenendo la vitalità e l’allegria.

Era persino riuscita ad avere una piccola rivincita sui suoi nuovi migliori amici/nemici, Pintell e Ragetti… infatti nell’ultima giornata di navigazione furono loro a rimanere appesi sulle sartie come pesci imbrigliati nella rete dei pescatori!

 

 “Ebbene Gioia!” esclamò soddisfatto Jack venendole vicino sul ponte dopo aver lasciato il timone al signor Gibbs

“Ora hai capito perché rivolevo per me la perla Nera per il nostro viaggetto??”

 

“In effetti è davvero una splendida nave… ed è velocissima” constatò Mirya

“Non ne avevo mai vista una così!”

 

“Ovvio cara! La Perla è unica, come il suo capitano del resto!”

esclamò Jack, pavoneggiandosi e tralasciando il fatto che se la Perla conservava quell’andatura era proprio grazie al buonumore della Sardina

 

“E mio padre???? Che tipo di capitano era??”

incalzò improvvisamente Mirya, lasciando il capitan Jack talmente sorpreso che il poveraccio si ritrovò con le braccia incastrate tra i raggi del timone, con l’espressione di chi ha qualcosa di traverso nella gola.

“Come scusa?”

 

“Mio p-a-d-r-e!”

esclamò Mirya

“Avevate promesso, capitano!”

 

“Ah si??”

borbottò Jack facendo il vago

 

“SI!” Esclamò Mirya

“Vi prego capitano, non mi prenda in giro!”

Mirya lo guardò con uno sguardo a metà tra l’offeso e il supplichevole

 che iniziava ad irritarsi di nuovo, e la sua espressione turbò nuovamente il capitano Sparrow

“E guardi che se lei nom ricorda di avermi promesso che mi parlerà dei miei genitori, io potrei anche scordarmi come si fa a NON scatenare una tempesta proprio ADESSO!!”

 

“Ehi, ragazza!!”

Esclamò infine Jack

“da quando sei così insistente? Certo che adesso ti senti davvero meglio!”

 

Mirya si fermò un attimo.

 

“E comunque penso che ti convenga di più indagare su un parente alla volta o non capirai più nulla di quel che volevi sapere, sapendo si ciò che vorresti sapere, ma non sapendolo in modo da saperlo come tu lo sapresti altrimenti, sapendolo poco alla volta ma sapendolo bene, comprendi??”

 

Mirya aveva sgarrato gli occhi ed era rimasta con la bocca mezza aperta…

“No, certe volte non vi comprendo affatto…”

gemette confusa, arrendendosi all’evidenza… Jack avrebbe risposto alle sue domande a tempo debito, ovvero quando avrebbe fatto comodo a lui.

“Avete vinto Capitano Sparrow, niente domande fino a nuovo ordine... e poi tra brave dovremo raggiungere l’isola dove avete detto che viveva mia madre…”

 

“Esatto Sardina! Ed ora che non ti comporti più in modo strano, vedrai che andrà tutto bene!”

esclamò il capitano stappandosi la sesta bottiglia di Rhum della giornata: non era ancora passato il mezzogiorno che lui aveva già il copro completamente annegato nell’alcol

“sapete una cosa capitano?”

disse d’un tratto Mirya

“Ora che mi sento bene mi rendo conto che finora mi sono sempre sentita come se…”

 

“…Se il tuo Cuore fosse rimasto chiuso in un Forziere??”

chiese improvvisamente Gibbs spuntando alle spalle di Mirya, anche lui completamente paonazzo per il bere.

 

“Si… Era proprio quello che stavo per dire!”

esclamò Mirya sorpresa

 

“TERRAAA!”

L’urlo di Marty dalla vedetta distrasse abbastanza Mirya da non farle notare che Jack stava nuovamente minacciando di morte il suo secondo, imitando il gesto di impiccare, squartare e decapitare un uomo invisibile posto tra lui e Gibbs. Ma rinunciò all’ omicidio quando Mirya iniziò a dare ordine di sbarco in vece sua

 

“Ohi!! MIA NAVE, IO CAPITANO!!”

Esclamò mentre la ragazza si lanciava rapida su una scialuppa

 

“E allora sbrigatevi capitano!!”

esclamò lei raggiante

 

Jack salì sulla scialuppa con lei ma decise che sarebbero andati solo loro due alla casa di Tia Dalma; gli altri si sarebbero occupati degli approvvigionamenti.

 

“Allora Sardina?”

Chiese infine con voce seria, mentre iniziava a risalire il fiume che sfociava poco lontano dal punto d’attracco della Perla

“Pronta a scavare nel torbido passato dei tuoi vecchi??”

 

Mirya sorrise e nel suo volto si accese un’espressione decisa che spinse Jack ad allontanarsi un po’ da lei

“Prontissima!!”

 

Note dell’autrice:

Mi scuso profondamente per il terribile ritardo ed il pessimo rapporto Tempo/qualità capitolo, non ho avuto modo di trascrivere questo capitolo su computer per parecchio tempo, e dato che il prossimo capitolo sarà molto importante, scriverlo su carta mi ha preso la maggior parte del mio tempo libero

(oltre, ammettiamolo alle vacanze che hanno su di me lo stesso effetto di una dose eccessiva di Rhum, ovvero stramazzare sul divano in stato semi comatoso per ore) 

 

farò di tutto perché non si ripeta mai più una cosa simile e spero che nonostante questo continuerete a seguire e a commentare la bizzarra avventura della povera Mirya che non ha colpa se la sua creatrice è ancor peggio di lei XD

 

Grazie a tutti quanti e a presto!! (STAVOLTA)   

 

  
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