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Autore: foreverwithyou    17/06/2013    5 recensioni
«... Mio nonno è stata la mia grande guida, più di mio padre. Lui c’era sempre. E anch’io ci sono sempre stata per lui. Scorrazzavamo felici per la tenuta, immersi nei petali degli alberi Sakura, mi aiutava con i miei studi e faceva di me ciò che volevo essere: una ragazza felice ...»
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sakura

«Caro diario,
è così malinconico scrivere un diario. Ecco perché non l’ho mai fatto. Ho sempre preferito parlare con un interlocutore vero e non con un pezzo di carta. Ma ora mi devo adeguare a questa nuova e scomoda situazione dato che il mio interlocutore preferito, il mio adorato nonno, non è più con me. Il suo cuore ha smesso di battere prima che lui potesse coronare il suo più grande sogno..
Ma andiamo per ordine, mio nonno sapeva tutto di me, di conseguenza anche tu, diario, devi sapere: mi chiamo Sakura Inoue e ho vent’anni. Sono nata e cresciuta in una tenuta isolata immersa nel verde di una zona montuosa del Giappone. Sono ricca, ma non come vorrei. Ho sempre privilegiato i sentimenti e mai le cose materiali. Mio nonno è stata la mia grande guida, più di mio padre. Lui c’era sempre. E anch’io ci sono sempre stata per lui. Scorrazzavamo felici per la tenuta, immersi nei petali degli alberi Sakura, mi aiutava con i miei studi e faceva di me ciò che volevo essere: una ragazza felice. Eravamo inseparabili. Era un uomo grandioso. Ha faticato tanto per mettere su questa tenuta e grazie agli alberi Sakura ci è riuscito. La mia famiglia si è arricchita grazie ad essi. La tenuta in cui viviamo è enorme, è divisa in due zone: zona Nord e zona Sud che sono, a loro volta, collegate da un ponte di legno massello con rifiniture rosso abbagliante. Io lo chiamo Akai Ki, letteralmente legno rosso. E’ il punto più forte della tenuta, dopo l’albero Sakura che gli sorge accanto. Il fiume che scorre sotto di lui è silenzioso e cristallino e sfocia nel lago della tenuta. Il lago lo chiamo Hana perché ogni volta che lo vedo ha sempre la superficie ricoperta da petali di Sakura.
Nella zona Nord della tenuta c’è la nostra casa e nella zona Sud c’è un fitto bosco pieno di erbacce e alberi malati. Ecco, ora posso parlare del nonno.. Era un uomo sugli 80, ma sembrava un ragazzino. Aveva un’infinita scorta di energia e positività. Amava la famiglia tanto quanto amava gli alberi Sakura. Lui ha scelto il mio nome. La sua unica nipote poteva mai avere un nome diverso dalla pianta che ha fatto la sua gioia e la sua fortuna?! Sono indubbiamente e involontariamente legata a questi “alberi magici”, mio nonno li chiamava così. Ricordo che ce ne stavamo per ore a camminare su e giù per l’Akai Ki e, quelle ore si riempivano con gli straordinari racconti del nonno. Mi raccontava solo cose belle. A me sembravano tutte belle. Anche se narrava della guerra il suo volto non si piegava nemmeno alla minima ruga di malinconia o dolore. Era sbalorditivo! Ma gli anni passano per tutti e le piaghe delle vita, seppure fosse una vita agiata, si iniziavano a sentire. Mio nonno, non potendo più sopportare gli anni di troppo si è lasciato andare nelle braccia della morte facendo in modo che non lo rivedessimo mai più. Per quanto mi sforzi a seguire i suoi insegnamenti non sarò mai del tutto come lui. Però, per una volta, voglio davvero essere il nonno. Ragionare con la sua testa. Agire con i suoi impulsi. Voglio “riportarlo in vita” e coronare il suo sogno: demolire la zona Sud della tenuta per costruirci un’intera piantagione di alberi Sakura. Non ci posso credere. I suoi appunti sono qui, accanto a me … posso ancora sentire il profumo di tabacco mischiato a quello delle ciliegie. Aveva così tanto lavoro da fare, così tanti progetti da realizzare … Il mio animo piange come i miei occhi adesso. Anche il grande albero di Sakura alle mie spalle piange con me. Tutto è cambiato da quando non c’è più il nonno. L’equilibrio nelle cose e negli abitanti della tenuta sembra essersi spezzato, distrutto. Non voglio questo. Neanche il nonno lo vuole, ne sono sicura. Darò il massimo, trasformerò la zona Sud della tenuta in un meraviglioso ritrovo per gli alberi di Sakura. In quel momento, e solo in quel momento io e il nonno troveremo pace. Queste sono le mie ambizioni e i miei progetti per il futuro, per adesso sono ancora appoggiata alla ringhiera dell’ Akai Ki a scrivere e, ogni tanto, ad ammirare l’infinito cielo azzurro che si estende davanti ai miei occhi sperando che le mie parole di carta arrivino a lui: Kanjiro Inoue, mio nonno.»




Questa è stata la mia prima One Shot. Spero vi sia piaciuta.
Ho voluto basarmi su uno dei valori, per me, più importanti: la famiglia.
In particolar modo, ho fatto riferimento ad uno dei componenti più speciali, il nonno.

   
 
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