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Autore: Thiana    17/06/2013    4 recensioni
Teddy frequenta casa di Bill Weasley e la sua famiglia da anni. Ma ora Teddy frequenta Vic, e non come un'amica soltanto.
Come reagirà Bill quando scoprirà che la sua adorata primogenita sta uscendo con il ragazzo?
"«E così sei il ragazzo di mia figlia.» Esordì Bill, facendogli un cenno imperativo di sedersi sul divano. Il giovane mago annuì, schiarendosi poi la gola. «Emh, sì.» Dopo appena un attimo di pausa, borbottò un: «Bill. Signore!» Deglutì, e gli sembrò che la saliva fosse diventata cemento, nella sua gola. Guardò in giro per la stanza e, quando incrociò lo sguardo dell’uomo, rimase quasi paralizzato.
Se fosse stato un basilisco, almeno sarebbe morto."
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Scritta per la sfida indetta da Roberta Fanwriter sul gruppo “Fanfiction Challenges” su Facebook.

 

-Fandom:  Harry Potter
-Pairing:  Teddy/Vic
-Prompt: alla luce del sole

 
Giugno 2017.

Quando, per la prima volta, Teddy aveva chiesto a Victoire di uscire insieme, non si era aspettato tutto… quello.
Non si era aspettato neanche che accettasse, a dir la verità; eppure Vic l’aveva sorpreso, accettando. E quando l’aveva baciato era rimasto senza fiato.
Nella sua mente aveva programmato tutto. Per il loro primo appuntamento a Luna Park l’avrebbe fatta vincere a tutti i giochi e, sulle montagne russe, le avrebbe stretto la mano, fingendo di non aver paura.
Ciò che non aveva programmato però era stato il bacio che gli aveva dato lei, mentre facevano la fila per lo zucchero filato. E nel momento in cui Vic si era staccata dalle sue labbra, era arrossito e aveva stirato le labbra in un sorriso entusiasta. Tutte le persone in fila avevano applaudito ad una scena d’amore così giovanile ma quello che non avevano visto era stato il cambiamento del colore dei capelli, fortunatamente nascosti da un cappellino.
Era rimasto imbambolato per qualche istante, finché non si era reso conto che la voce burbera del venditore ambulante gli stava chiedendo cosa volesse prendere.
Quella prima volta, Teddy si era aspettato tante cose, ma non quella conversazione.
 
Era stato a casa di Vic e dei suoi genitori tantissime volte da quando era bambino, ma era sempre stato solo ‘Teddy, l’orfano e cugino acquisito’, ma ‘Teddy, il ragazzo di Vic’.
Il solito sorriso dolce di Fleur -la Signora Weasley- gli parve un sorriso sadico, che gli prometteva atroci sofferenze se avesse fatto soffrire Vic; la stretta di mano di Bill -no, il Signor Weasley- non gli sembrò più una stretta calorosa di benvenuto, ma una morsa minacciosa; persino i saluti di Dominique e Louis lo atterrirono.
Dom e Louis erano sempre stati carini con lui, ma ora aveva paura che, uscendo con la sorella maggiore, dovesse comportarsi diversamente.
Si ripeté diverse volte che era solo la sua immaginazione e, per quanto severo e minaccioso potesse apparire Bill per le cicatrici, i coniugi Weasley erano sempre stati buoni con lui.
Quello che non sapeva però era che la stretta era stata davvero più vigorosa delle volte precedenti, e che i sorrisi dei restanti membri della famiglia erano stati davvero più tirati.
Persino Vic sembrava tesa, e Vic non era mai tesa. L’aveva vista saltellare per i corridoi, il giorno dei suoi G.U.F.O., mentre alcune compagne della sua classe vomitavano nei bagni accanto all’aula degli esami;  a colazione si era riempita il piatto di pane tostato, uova e bacon, guardando con disgusto tutti quelli che digiunavano per l’ansia. Vic era così: non si preoccupava di nulla finché non era proprio nel bel mezzo della catastrofe, senza alcuna soluzione in testa.
Per questo si preoccupò davvero: se Vic era tesa,qualcosa non andava. Che suo padre le avesse detto che non poteva vederlo?
E non aveva neanche potuto prepararsi! Il piano originale consisteva nel passare con la moto voltante, appartenuta a Sirius Black e poi regalatagli da Harry («da padrino a figlioccio» aveva detto), sotto il vialetto di casa sua e attenderla. Nessuno sapeva che uscivano insieme, tranne quell’impicciona di Lucy, ma evidentemente quella sera qualcosa era andato storto.
L’aveva vista uscire senza borsa né golfino, e gli aveva fatto cenno di entrare in casa. I suoi genitori non erano stupidi, sapevano certamente che stesse uscendo con qualcuno. La cosa di cui lui era certo, però, era che non sapessero fosse lui.
Si era asciugato le mani sui jeans più e più volte, e poi era entrato sentendo la gola asciutta e la lingua appiccicata al palato. Aveva persino guardato Vic supplicandola di fare qualcosa, o di spiegargli cosa era successo.
 
«E così sei il ragazzo di mia figlia.» Esordì Bill, facendogli un cenno imperativo di sedersi sul divano. Il giovane mago annuì, schiarendosi poi la gola. «Emh, sì.» Dopo appena un attimo di pausa, borbottò un: «Bill. Signore!» Deglutì, e gli sembrò che la saliva fosse diventata cemento, nella sua gola. Guardò in giro per la stanza e, quando incrociò lo sguardo dell’uomo, rimase quasi paralizzato.
Se fosse stato un basilisco, almeno sarebbe morto.
«E vi frequentate da un po’.» Non gli stava rivolgendo nessuna domanda, solo qualche affermazione che sembrava stritolargli i polmoni secondo dopo secondo.
Le cicatrici sul volto di Bill non aiutavano a farlo sentire a suo agio anche se, nel passato, aveva avuto modo di capire quanta bellezza nascondessero. E Fleur una volta gliene aveva parlato: Bill era sempre stato un bell’uomo, il più bello tra i fratelli Weasley, ma quelle cicatrici l’avevano sfregiato molti anni prima. Ted aveva anche scoperto che quelle cicatrici gli erano state inferte dallo stesso lupo che aveva fatto di suo padre un lupo mannaro.
«E stasera la porti fuori. » Assottigliò lo sguardo, evitando l’espressione della moglie dietro le spalle del ragazzo. «Dove?» Domandò secco, fissandolo in un gioco di forza.
Teddy non ebbe neanche un momento di esitazione, ed abbassò lo sguardo. «Avevo in mente di farle vedere la città di sera, è sempre bella. E c’è anche un festival della canzone.» Si grattò la nuca, sentendo un lieve brivido su tutta la testa, segno che i capelli avevano cambiato colore.
Era in grado di cambiare il colore come e quando voleva, ma talvolta, quando provava emozioni forti, non era in grado di mantenerli stabili.
Sperò solo che non fossero diventati rosa.
«Quindi è un concerto. E tu sai cosa succede ai concerti? C’è gente che beve e si droga. Tanta folla e poco controllo. Vuoi davvero portare la mia bambina in mezzo a tutto questo?»
Beh, Festival della canzone era un poco esagerato. In realtà c’era un gruppo jazz che suonava in una piazzetta minuscola e, avendolo saputo dal padre babbano di un suo compagno di casa, appassionato di jazz, aveva deciso di farle ascoltare anche quella musica.
Aveva deciso che doveva far conoscere il mondo a Vic, anche restando sempre in Inghilterra.
«E’ una cosa molto tranquilla, signore. E saranno quasi tutti anziani, a dir la verità. E poi so smaterializzarmi da più di un anno. Se dovesse accadere qualcosa, sono pronto a farlo; non metterei mai in pericolo la vita di Vic.»
La ragazza in questione si sedette accanto a lui, dandogli un leggero colpetto con la spalla, per fargli sentire la sua presenza. Guardò male il padre, poi implorante la madre.
«Tu non smaterializzerai mia figlia!» Replicò minaccioso l’uomo, guardando prima lui e poi la figlia. Sembrava quasi che un angolo della bocca stesse per alzarsi in un sorrisetto.
«Papà…» Iniziò Vic, subito bloccata da un dito alzato del padre.
«Capito, signore. Niente smaterializzazione. Niente luoghi troppo affollati. E immagino niente luoghi isolati. Niente droga, alcol o troppi zuccheri. Possono far venire carie e brutti mal di pancia. E non la ferirò, prometto. Fisicamente ed emotivamente. Qualsiasi cosa lei voglia che faccia, io la farò. Il suo volere, le mie mani*.» Finì, citando un telefilm che Jamie l’aveva costretto a guardare con lui, grazie alla televisione babbana in casa Potter.
Bill assottigliò le labbra, premendone una contro l’altra.
Sembrò che stesse per esplodere a causa del fiume di parole dette da Teddy, invece dalle sua labbra scaturì una risata sentita, che lo fece piegare un poco, fino a battere qualche volta la mano sul tavolino basso tra i due divani della stanza.
Rise ancora e alzò lo sguardo sul ragazzo, tentò di arginare le risate per dire qualcosa al ragazzo della figlia ma non ci riuscì, finendo con il ridere ancora di più.
Fleur lasciò che una risatina allegra le scappasse da dietro la mano che copriva la bocca, e Dominique e Louis ridevano, direttamente svaccati sulle scale che portavano al piano superiore.
Vic, dal canto suo, aveva un’espressione imbronciata ma un lieve sorrisetto sulle labbra. La conosceva abbastanza bene da capire che cercava di trattenere le risate e qualcosa gli disse che tratteneva le risate per lui, per non metterlo ancora più in imbarazzo.
Non che Vic avesse molto tatto, ma doveva aver capito che era una situazione particolare.
Ted abbassò lo sguardo per vedere se aveva qualcosa fuori posto, poi cercò di specchiarsi in un posacenere per capire se fosse colpa dei suoi capelli. Erano azzurri, sì, il che significava che era confuso. Ma Bill, Fleur e Vic l’avevano visto almeno una decina di volte con colori peggiori.
Guardò la ragazza, in cerca di spiegazioni, che, dopo aver schioccato la lingua, alzò gli occhi al cielo. «Mio padre credeva fosse divertente terrorizzarti.» Sintetizzò, spicciola.
«D-divertente?» Sfiatò, sentendo il bisogno di mettere la testa tra le ginocchia e dondolarsi un po’ per calmarsi. La mano di Bill gli piombò su una spalla senza grazia, ma neanche con cattiveria. Lo guardava dall’alto con lo sguardo che gli aveva rivolto per diciannove anni, vedendolo in casa sua.
«Fidati, Teddy. E’ stato divertentissimo.»
Dietro di lui si affacciò Fleur, con un sorrisetto gemello a quello del marito. «Io gli avovo detto che torturarti sarebbe stato porfido.»
«Lei me l’aveva detto che sarebbe stato perfido.» Esclamò nello stesso momento della moglie, sorridendo. Gli diede una pacca sulla spalla, poi fece un cenno alla figlia, ancora imbronciata, con il capo. «Sono felice che sia tu, e non uno snob di Slytherin. E poi, Teddy, sappiamo tutti che sei un bravo ragazzo.»
Il peso di quei pochi minuti passati scivolò via e, solo grazie alla mano di Vic, evitò di abbracciare quell’uomo.
Il giovane si alzò, sistemandosi pieghe inesistenti sui jeans, e allungò una mano verso Bill.
Teddy era imbranato, sì, un bravo studente leale e onesto. Aveva ripreso i difetti da sua madre e i pregi dal padre, diceva sempre Harry. Qualcosa, però, era tutto suo: sapeva uscire dalle situazioni imbarazzanti sempre con una gran faccia tosta.
Per questo, quando Bill gli strinse la mano e lui modulò la voce per sembrare adulto e disse: «Non mi far pentire di aver accettato di uscire con tua figlia, Bill!» l’adulto rise ancora, sinceramente divertito.
Vic in cambio gli pestò un piede, poi afferrò la giacca.
«Ora che questa farsa è finita, possiamo andare?» Suonò scocciata, conoscendo da molto gli scherzi stupidi di suo padre.
Salutarono i coniugi Weasley e, nonostante le battute scherzose, promise a Bill di riportarla a casa entro la mezzanotte.
Appena prima di varcare la soglia, l’uomo lo fermò. «Ted, sarai anche uno dei miei preferiti, ma se le spezzi il cuore giuro di spezzarti una gamba. O darti un morso: amo la carne al sangue.» E chiuse la porta in faccia al ragazzo, certo che anche lui avesse capito che quella volta non si trattava di un gioco.
Teddy camminò verso la moto quasi in trance, respirando lentamente. Ci si poggiò, ignorando i richiami di Vic.
«Penso sia meglio accendere la moto volante lontani da qui.» Mormorò, togliendo il cavalletto e iniziando a spingerla, allungando le dita verso la ragazza, tentando di unire le mani.
 
 
*Il telefilm è Spartacus, e ripetono almeno una decina di volte “Il tuo volere, le mie mani.” o “il tuo volere, la mia spada”. E ce lo vedo James a farsi mettere la tv in camera e passare i pomeriggi a guardare film e telefilm, anche stupidi.
 
Il prompt sembra essere stato ignorato, ma non è così: Teddy e Vic sono usciti alla luce del sole, ovvero sono usciti allo scoperto, visto che Vic l'ha "presentato" ai genitori. :)
   
 
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