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Autore: Rory_chan    02/01/2008    11 recensioni
«puoi aspettare fino a mezzanotte, ma non di più cara mia. Massimo all’una fila a letto»
Ma dopotutto, Sakura Haruno, studentessa modello dell’ultimo anno, se lo aspettava. Era la sua punizione, quella. Aveva osato disobbedire alla madre – famosa arpia. E non la sua vera madre – ritardando di un’ora il suo ritorno a casa dopo essere uscita con gli amici. Senza avvertire, tra l’altro. Si, se lo meritava probabilmente, e quella dannata oca che tentava di ricoprire il ruolo di sua mamma – senza riuscirci – aveva scelto la punizione peggiore, per lei: Passare la notte di capodanno da sola.
{SasuSaku centric, ShikaTema, NaruHina} [accenni di SaiIno e NejiTen]
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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New year

…Anyway, it is  an  other  Year.

[in  Paradise]

 

Se solo avesse potuto.

Avrebbe dannatamente voluto andarsene da quella camera tinta del suo colore preferito. Azzurro. Oh, se c’era colore che odiava di più al mondo era quello, ma secondo sua mamma lo amava. Certo, contenta lei. Il letto era aggraziatamente pulito, in ordine e soprattutto, non portava alcuna piega come sua mamma sperava.

Il 31 Dicembre di quel fotuttissimo anno lo avrebbe dovuto passare dormendo.

«puoi aspettare fino a mezzanotte, ma non di più cara mia. Massimo all’una fila a letto»

queste erano le parole di suo padre. Vani erano stati i tentativi di Ino per far cambiare idea a quell’uomo, giusto per permettere all’amica di poter passare l’ultimo dell’anno almeno con lei ed il suo nuovo ragazzo, Sai. Totalmente inutili le suppliche di Temari che non avrebbe voluto perdersi la serata in compagnia di tutti, ora che finalmente poteva starsene con Shikamaru.

Ma dopotutto, Sakura Haruno, studentessa modello dell’ultimo anno, se lo aspettava.

Era la sua punizione, quella.                      

Aveva osato disobbedire alla madre – famosa arpia. E non la sua vera madre – ritardando di un’ora il suo ritorno a casa dopo essere uscita con gli amici. Senza avvertire, tra l’altro.

Si, se lo meritava probabilmente, e quella dannata oca che tentava di ricoprire il ruolo di sua mamma – senza riuscirci – aveva scelto la punizione peggiore, per lei.

 

Il letto era intatto ed erano le undici.

Sakura osservò la televisione dove qualche stupido presentatore annunciava la show-girl più famosa del momento, e la musica di sottofondo erano le classiche festive.

«bene, mancano esattamente cinquantanove minuti al 1 gennaio, signori!» così entrava la show-girl, che non era altro che una modella pagata per condurre un programma così stupido, mentre gli effetti speciali della televisione, facevano intravedere coriandoli virtuali sullo schermo.

Davvero, uno schifo di capodanno.

Sola, in compagnia della televisione che avrebbe spento all’istante, immersa nei rimorsi di quel dannato pomeriggio. Se solo avesse potuto tornare indietro.

In quel momento sentì la suoneria del cellulare ronzare per la stanza ed una speranza le si accese nel cuore, mentre si buttava verso la scrivania dove il telefono sostava.

Un messaggio.

 

Messaggio da: Tem-chan

ehi Saku. Cosa stai facendo?

Dici che possiamo venire a prenderti di nascosto?

Shikamaru dice che potrebbe essere sotto

Casa tua fra dieci minuti.

Ci stai?

Rix. Tvb.

 

Era risaputo che Temari non era ragazza che gettava la spugna così in fretta.

Era forte, determinata, decisa. Una tipa tosta, perfetta per un ragazzo come Shikamaru.

Da quando stavano insieme lui era decisamente più disponibile – e Sakura sorrise vedendo che lui aveva messo a disposizione la sua auto come mezzo incriminante – e questo non si sapeva se era dovuto all’amore cieco che provava per la tenace biondina o per la paura di ritrovarsi con qualche osso rotto, nonostante fosse l’ultimo dell’anno.

La ragazza sbuffò, sentendo tentarsi da quella proposta.

Ma pensò bene che, se fosse uscita e i suoi se ne fossero accorti, si sarebbe sicuramente divertita a capodanno, ma per il resto di quell’anno sarebbero stati guai.

Studiò il display, tentando di trovare una soluzione alternativa.

Soluzione che non trovò.

Sospirando, cominciò a scrivere il messaggio che l’avrebbe condannata alla solitudine.

 

Mi dispiace Tem.

Ma se i miei se ne accorgono sono morta. =.=”

Piuttosto, vedi di divertirti con Shika. XD

E divertiti anche per me. Salutami gli altri.

Bacio. Tvttb.

 

Lo inviò e sentì che quel giorno sarebbe crollata dalla disperazione.

Guardarsi il conto alla rovescia in televisione, festeggiare e augurarsi un buon anno da sola. Infine sarebbe andata a dormire, probabilmente piangendo, sentendo i fuochi d’artificio esplodere nel cielo con la consapevolezza di non poterli guardare, nemmeno dal suo balcone.

Temari rispose più in fretta del solito.

 

Messaggio da: Tem-chan

Porca Puttana… è.é

Va beh Saku, io ci ho provato.

Ti chiamo domani mattina, così parliamo un po’, ok?

Ti saluta Shikamaru. E anche Ino e gli altri.

Gli unici che non sono ancora arrivati sono quel baka di Naru e Sasuke.

Boh, e pensare che Hinata è qui…-.-‘

Va beh, ciao! Kiss.

 

Sakura assunse un’espressione perplessa.

Né Naruto né Sasuke c’erano. Era strano, dopotutto se Hinata era lì, per forza di cose anche il suo baka di ragazzo doveva stare con lei. Sasuke probabilmente si era accuratamente astenuto dal festeggiare.

Non era una cosa strana, dopotutto.

Sentì un ticchettare contro il vetro e si girò perplessa verso la finestra saldamente chiusa, per non fare entrare il freddo. Si morse il labbro, lasciando andare il cellulare sulla scrivania.

Avanzò verso la finestra e scostò la tenda, tentando di adocchiare nell’oscurità della notte, qualcuno che le avesse lanciato i sassolini contro il vetro. Non riuscendo a vedere bene, si convinse di aprire la finestra e di affacciarsi un poco, giusto per vedere chi fosse.

Lasciò che i capelli scivolassero lungo il davanzale e che gli occhi scrutassero l’ombra.

«ma…chi diavolo è?» si domandò, corrucciando le sopracciglia. Sentì un fastidioso pizzicare sulla fronte, sentendo poi avanzare il dolore, segno che un sassolino l’aveva colpita in fronte.

«ahia! Ma chi diavolo è?!» sbottò contrita.

«baka! L’hai colpita!» una voce bassa e tenuta lievemente roca fece voltare la ragazza verso destra, e intravide due ombre sul marciapiede. Probabilmente colui che aveva parlato aveva appena tirato un pugno in testa all’altro, sentendo le esclamazioni non proprio delicate.

«taci razza di emo-boy. Non l’ho mica fatto apposta!» 

Sakura sorrise divertita. Quei due si facevano sempre riconoscere.

«Naruto! Sasuke?!» chiamò a bassa voce, sperando di non farsi sentire dai suoi genitori. Le due ombre sul marciapiede smisero di litigare, rivolgendo lo sguardo verso l’alto.

«Sakura-chan! Sono venuto ad accompagnare questo emo-boy dato che non ha un grammo di coraggio, io scappo. Io la ragazza ce l’ho!» affermò Naruto risoluto, tirando una gomitata a Sasuke Uchiha che gli stava di fianco. Manco a farlo apposta, quei due le si erano materializzati davanti senza nemmeno dalre il tempo di pensare. E fu una sensazione di sollievo, di speranza.

«tsk. Un regalo di capodanno glielo potresti fare. Tipo lasciarla. Credo che stare lontani da te sia il più bel regalo che si possa ricevere». Con un classico gesto sprezzante, Sasuke arricciò gli angoli della bocca in un sorriso derisorio. E così cominciava lo scontro di battutine idiote fra loro due: spettacolo da non perdere!

«ovviamente. E io ti regalo il singolo della canzone “lamette” così ci mettiamo a cantare quello che vorresti fare quotidianamente, né, emo-boy?!»

«piantatela! Se vi sentono i miei vi fanno fuori…e fanno fuori anche me!» si irritò Sakura senza trattenere quel sorriso ironico. Sentire litigare Sasuke e Naruto faceva morire dal ridere. Tiravano fuori di tutto e alla fine finivano per picchiarsi. L’unica cosa strana era che uno non poteva fare a meno dell’altro, alla fin fine.

«ok. Io vado perché Hinata mi aspetta. E presumo mi voglia uccidere. Però lei è troppo buona. Credo lo farà Temari al posto suo. Vado a firmare la mia condanna, bye!» salutò Naruto distogliendo l’espressione ebete con la quale aveva parlato e rivolgendo un’occhiata all’amica che lo fissava perplessa e a Sasuke che scoteva il capo mesto.

«da quando Temari sta con Shikamaru è più buona. Se corri credo ti perdonerà» rivelò pacato il moro alla schiena dell’Uzumaki che alzò una mano in segno di comprensione. Infatti nemmeno il tempo di rivolgere lo sguardo altrove, Naruto si era già messo a correre.

 

«allora…posso salire?» domandò Sasuke infastidito da quell’attesa. Sakura rivolse lo sguardo degli occhi colore del bosco sul ragazzo, fissando la sua figura alta e slanciata.

Era vestito con un paio di jeans scuri, e la maglietta era coperta dal cappotto nero. Il suo solito vestiario, dopotutto. Sasuke Uchiha non aveva mai avuto un particolare bisogno di risaltare per i suoi vestiti, e non aveva mai avuto cura di apparire bello per le marche.

Era già bello di suo.

Non per questo non si vestiva bene, certo.

Lo sbuffo seccato del ragazzo, che aspettava ancora una risposta, la fece sussultare. Si morse più forte il labbro, sentendo il cuore battere all’impazzata. Se solo i suo padre – o meglio, sua madre – si fosse accorto di Sasuke, sarebbero stati guai. [e sarebbe rimasta sola con lui]

«dalla finestra. E in fretta» sussurrò in modo tale da farsi sentire solo dall’Uchiha che assunse un cipiglio interrogativo.

«dalla finestra?!» borbottò contrariato, scotendo il capo verso sinistra, come se gli stessero chiedendo di bruciare la sua maglietta preferita.

«beh. Se vuoi entrare dalla porta e dire “ehilà, non fate caso a me, sto giusto andando da vostra figlia che dovrebbe stare a casa da sola senza uscire e vedere qualcuno, ma fate come se non esistessi” a mio padre, fa’ pure. Poi vediamo cosa succede» si stizzì Sakura guardandolo torva. L’Uchiha parve prendere per davvero in considerazione l’idea di fare quello che gli aveva suggerito la ragazza, ma il buonsenso prese possesso di lui prima che potesse cominciare a camminare. Alzò gli occhi al cielo, rabbrividendo appena alla freddura della notte e si avvicinò lentamente al muro, escogitando un modo per poter entrare in camera dell’amica.

Fortunatamente la stanza di Sakura era al primo piano e davanti alla finestra c’era un albero di ciliegio fatto piantare apposta per abbellire il giardino. Peccato che quell’albero avesse un uso dedito più comunemente alle fughe della piccola Haruno e anche di quella ormai quasi adulta.

L’Uchiha si morse il labbro, studiando il muro e l’albero.

«avanti, se cadi non ti dovresti fare male, non è alto» commentò Sakura osservando l’ombra del ragazzo dall’alto, in cuor suo la speranza che lui non abbandonasse l’idea di stare con lei.

 

«va bene. Apri del tutto la finestra, altrimenti non ci passo!» brontolò Sasuke con il suo solito tono irritato, socchiudendo gli occhi e cominciando ad arrampicarsi agilmente sui rami dell’albero.

Sakura lo fissò attentamente, sperando che lui non cadesse e, soprattutto per sua stizza, non facesse troppo rumore. Una volta vicino alla finestra, l’Uchiha si aggrappò al davanzale, entrando lentamente nella camera.

«credo che non lo farò mai più» commentò una volta dentro, studiando quello che la ragazza aveva predisposto nella camera per festeggiare l’anno nuovo.

Un pacchetto di patatine, coca-cola, un bicchiere e un piattino di carta.

«è tutto quello che sono riuscita a fregare. Sai quell’arpia mi tiene sottocontrollo come se fossi malata. Malata di mente. Ovvero quello che è lei, quanto la detesto!» biascicò l’Haruno guardando con desolazione quel poco che aveva poggiato sulla scrivania.

«va beh, ci accontenteremo. Non avevo voglia di stare con gli altri a guardare i fuochi d’artificio. Non ora che anche Shikamaru è occupato»

Sakura storse il naso, sedendosi sul letto con le gambe incrociate, guardando l’amico ancora in piedi vicino alla finestra che si era premurato di chiudere.

«beh…magari conoscevi qualcun altro. Dopotutto non dovevi stare per forza con loro che sicuramente avrebbero passato – e passeranno – il tempo a sbaciucchiarsi. E poi, Kiba? Dov’è finito?»

«i suoi l’hanno costretto ad una cena di famiglia. Poco male dato che si è premurato di riferirmi che ha due cugine di qualche grado sconosciuto decisamente carine»

Sasuke fece spallucce, togliendosi il giubbotto e poggiandolo sulla spalliera della sedia per poi avvicinarsi al letto di Sakura e sedersi di fianco a lei, portando lo sguardo sulla televisione ancora accesa. Guardò, senza vederle, le ballerine del programma cimentarsi in quello che avrebbe dovuto essere un balletto.

In pratica si spogliavano e basta.

«interessante.» sussurrò inarcando le sopracciglia, alzando il volume della televisione per non far sentire la sua voce. Sakura ghignò assumendo un’espressione diabolica.

«ehe, Sasuke-kun! Allora anche tu non sei immune alle debolezze maschili come tutti credevano!» mormorò con voce tenuta appositamente bassa, tirando lievi gomitate al compagno che prima s’indignò, poi arrossì.

«ma smettila. Era ironico» la liquidò con quelle poche parole, distogliendole lo sguardo di dosso.

Non era mai stato un gran genio con le donne, decisamente No.

Addirittura era arrivato ad evitare qualsiasi tresca femminile, facendosi affibbiare da Temari il nomignolo che usava anche con Shikamaru, ovvero “Misogino” e da Naruto, “emo-gay”.

Soprannome che l’Uzumaki usò solo una volta. E ne portava ancora i segni. 

Però, in quel momento, si concesse di indugiare giusto un momento sulla scollatura del pigiama di Sakura, ormai già arresa alla tenuta da notte, di seta color panna. E le sue guance divennero rosse, mentre spostava nuovamente lo sguardo sulla televisione.

“debolezze maschili” le chiamava lei.

Beh, quelle debolezze sono le cose che un maschio, volente o nolente, nota. 

Conosceva da molto tempo Sakura, fin da quando avevano si e no sette anni. Da quando lei era una petulante bambina da strani capelli rosa con una fronte gigantesca, fonte di nomignoli poco carini.

Da quando lei aveva un corpicino fine, che difficilmente avrebbe attirato attenzioni maschili. Tutt’altro da grande dove le sue linee sinuose facevano voltare quasi tutti i ragazzi, e i suoi capelli non erano più guardati male come una stranezza, ma come una particolarità. E quella fronte era stata giudicata adorabile. Almeno, per Ino e Temari, lo era.

E Sakura era colei che Sasuke considerava come una sorella

«allora Sasuke. Manca una mezzora a capodanno…avrai portato qualcosa, spero!» esclamò speranzosa Sakura sporgendosi verso il ragazzo, come a volergli frugare nelle tasche.

«ehi, sta buona. Non sono venuto qui per farmi insaccare da te!» si lamentò, come Sakura aveva diligentemente previsto, l’Uchiha indietreggiando sul letto.

«avanti!» si protese lei mettendosi in ginocchio sulle lenzuola e tendendo un agguato al moro. In suo soccorso arrivò lo squillo del cellulare di Sakura che, posato sulla scrivania, era ormai stato dimenticato dalla ragazza.

Ed il tempo passava, veloce e lento… come conveniva a loro…

 

Messaggio da: Ino-pig

Sakuuu! Accidenti, mancate solo tu e Sasuke!

Lui è lì con te, vero? L’ha detto Naruto, prima che Temari

Gli chiudesse la bocca. Passando oltre.

Manca pochissimo e, dato che non sono lì con te,

ti auguro da ora un buon anno nuovo.

Spero almeno che quello che sta a venire sia più fortunato di questo.

Per te, ovvio. Sai mi ha portata sul terrazzo di casa sua da poco.

È bellissimo. Va beh, ti lascio che è arrivato ^.^

Bye Saku, tadb!

 

Lesse il messaggio battendo ciglio un paio di volte.

«Ino si è proprio sistemata bene, con Sai. Beh, sono felice per loro, tu no?» domandò Sakura rivolgendo un’occhiata curiosa a Sasuke che aveva afferrato il pacchetto di patatine con un sbuffo.

«già. Meglio per lei e peggio per lui» commentò con il suo solito fare distaccato, aprendo disinvolto la busta e rovesciandone il contenuto sul piattino.

«…intendo peggio per lui perché tu ed Ino siete uguali» diede come risposta allo sguardo perplesso dell’amica che sospirò contrita.

«ti ho mai detto che sei uno stronzo?»

«quotidianamente»

«grazie, per essere qui» Sakura sapeva che quello specie di battibecco sarebbe finito con una litigata coi fiocchi. E decise di interrompere il tutto nei migliori dei modi e, a vedere dall’espressione sorpresa del ragazzo, ci era riuscita. Si avvicinò al letto, prendendo una patatina e volgendo lo sguardo – divenuto stranamente imbarazzato – alla televisione.

«se ti affacci alla finestra i fuochi d’artificio li vedi lo stesso» rivelò pacato l’Uchiha, alzandosi in piedi per spegnere il televisore lasciato accesso come copertura ma che era divenuto ormai un peso guardare. C’era ben altro, da fare.

Sakura sorrise a quel modo velato “prego”. Sarà congenito o una particolarità di Sasuke, quella di non riuscire a fare complimenti e a dimostrarsi gentile con tutti non lo sapeva, ed era quello che la intrigava di più di lui. O forse i capelli nerissimi e sottili, lunghi quasi a toccare le spalle ma che non risultavano mai “di troppo” oppure per quei occhi scuri d’ossidiana che risaltavano alla perfezione sulla pelle diafana.

L’aveva capito ma taceva.

Si era innamorata di lui.

Perdutamente. Tanto d’arrabbiarsi ogni santa volta che una ragazza faceva degli apprezzamenti su di lui e non erano pochi. Per questo, forse, era così isterica.

Il tempo passava. Andando incontro all’anno nuovo.

 

«mancano due minuti alla mezzanotte. Elettrizzante» si sentì di aggiungere Sasuke abbozzando un sorriso, avvicinandosi alla finestra e scostando le tende. Il cielo era completamente nero e per fortuna, non pioveva e non nevicava. Erano ben visibili le luci dei lampioni in strada che illuminavano fiocamente, insieme al brillare della Luna, la notte.

«vieni qui, Sakura» la chiamò a bassa voce, sempre attento a non farsi sentire, porgendo una mano in sue direzione. L’Haruno strinse le labbra camminando lentamente verso la finestra.

Corrucciò le sopracciglia e, con decisione, allargò le braccia di Sasuke poggiandosi sul suo petto.

Lo sentì sospirare, ma sembrava che se lo aspettasse. La schiena di lei premeva contro il suo addome, permettendogli di sentire l’andamento ansante del respiro. La cinse in vita, girandola verso la finestra.

«un capodanno passato in casa in punizione. Questa si che è bella» sussurrò Sakura imbronciandosi, guardando fuori il cielo plumbeo. Sasuke sorrise, baciandole la testa. Gesto a cui lei non era estranea, ma sicuramente non compativa come fraterno. E alla fin fine, nemmeno Sasuke lo vedeva in quel modo.

[Sakura era una sorella, una ragazza con cui parlava tutti i giorni. Eppure, non riusciva a vederla tale. Sakura era molto, molto di più.]

«beh, almeno siamo insieme. Guarda il lato positivo». L’Haruno annuì distrattamente, portando le mani su quelle di lui che la stringevano ancora.

Era lì che stava cominciando tutto.

Da quei piccoli gesti che, entrambi sapevano, li avrebbe portati ad altro.

Da quelle frasi semplici che nascondevano con velata placidità quello che avrebbero voluto dirsi.

 

Sakura si voltò verso di lui, quanto quella posizione le permetteva e sentì il capodanno così vicino quanto quelle labbra pallide ma assurdamente desiderate. Sentì il suo respiro battere sulla bocca, sentì l’istinto chiuderle gli occhi. Decise che avrebbe parlato per interrompere, forse, quello che stava accadendo.

«già, insieme…» e le parole le morirono in gola come sulle labbra di lui che, quasi con timidezza, erano andate a cercare quelle di lei, unendole in un bacio. Quando si toccarono, non ci fu lo scoppio dei fuochi d’artificio a rendere magico quel momento. Non ce n’era bisogno.

 

Regnava il silenzio e il suono pacato dei loro sospiri confondersi, mischiarsi, divenire una sola cosa. Non c’era bisogno di fare meglio, andava benissimo così.

Ma dopotutto, quei fuochi d’artificio non poterono fare a meno che scoppiare in aria, colorando di tutti i colori il cielo, illuminando i volti di tutte le persone che avevano rivolto lo sguardo vero l’alto, facendo splendere di felicità gli occhi di quei ragazzi che avevano trovato l’amore in quelle persone che erano sempre state al loro fianco.  

Ino Yamanaka se ne stava tranquilla fra le braccia di quel ragazzo accettato a malapena dai suoi amici, ma che amava davvero. Sai.

Naruto Uzumaki carezzava pieno di allegria il viso della sua giovane compagna, sorridendole grato di averlo accettato per quello che era. Hinata Hyuga.

Neji Hyuga, a letto con la febbre, guardava Tenten ridere come una disperata per la situazione in cui si era ritrovato e non riusciva a nascondere quel sorriso imbarazzato e colpevole.

Nara Shikamaru aveva trovato colei che gli sapeva tenere testa, colei che era il contrario e che lo completava e che adesso, era troppo impegnato a baciare per poter prestare attenzione al cielo. Tutto per lei, Temari.

Inuzuka Kiba se la spassava con le sue cugine che aveva scoperto di quinto grado, e a lui, era andata decisamente bene.

Mentre Sakura Haruno, non si perse un solo istante di quella sensazione che le accalorava il corpo mentre si abbandonava a quei baci senza badare al fatto che ormai la mezzanotte fosse scoccata, senza badare a quelle mani che la carezzavano, facendola un po’ loro come a lei piaceva.

E anche se aveva passato il suo capodanno a casa, lontana dagli amici, in conflitto con i suoi genitori, si disse che quello passato con Sasuke Uchiha, era decisamente il miglior capodanno della sua vita.

 

 

DESCLAIMER: ho scoperto solo ora che è importante metterli…*coff coff* allora, i personaggi appartengono a Masashi Kishimoto altrimenti a quest’ora Sasuke sarebbe a Konoha sposato allegramente con Sakura e con un numeroso clan, Naruto sarebbe hokage sposato con Hinata, Neji avrebbe smesso di rompere con casate principali e secondarie e si sarebbe accorto di Tenten. Per quanto riguarda Kiba e Gaara potrebbero essere qui a casa mia mentre Ino…poteva anche non esistere. MUHAHA! La storia non è assolutamente a fine di lucro dato che non ci guadagno un accidenti. Fine u.u  

 

Spazio di Rory_Chan che ha bisogno di commentare, comprendetela u.u:

 

Un po’ di sano romanticismo, ci voleva. Sono passata a scrivere cose troppo angst (=.=”) e avevo bisogno di questo sfogo. Che pubblico ora. Va beh. Dopotutto ho avuto anche io il mio giorno di riposo X°D.

La storia è ambientata in un contesto occidentale dato che in Giappone il capodanno si festeggia più tardi…credo. Appunto per evitare questo ho deciso che era meglio fare così XD. Ah si, Sasuke è stra OOC, mea culpa.

 

Ovviamente, dedicata a: SakuraChan92 (volevo essere lì con te a capodanno ç_ç!), babysil (T.T tu lo sai), e tutto l’accenno NaruHina a Terrastoria, la dedico al mio fedelissimo braccio destro/capo Sae, a Kaeru_chan che prima o poi conquisterà il mondo con il SasuSaku insieme a me XD, a LalyBlackangel perché davvero non siamo mai troppi a maltrattare l’emo-gay (e Naruto ha ragione XD) ad Arwen perché è un genio, sono sua fan e ho in serbo una ShikaTema tutta per lei, come questi pezzi che ci sono qui. E perché no, anche a RuKiA che prima o poi convertirò al SasuSaku *risata malefica*.

 

Ho finito il mio monologo. Sperando che piaccia a tutti, scusando eventuali errori, Alla prossima!

Bacio e BUON 2008! (anche se un po’ in ritardo) ma soprattutto: SASUSAKU POWEEEEEEER! >.<

 

 

 

 

 

  
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