Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: emotionaustin    18/06/2013    12 recensioni
Prima stagione. :
28 Maggio 1998.
Nasce alle ore 12:00 la piccola Paris Josephina Mahone.
Eccola lì, quella dannata sorella, quella sorella che non volevo, quella sorella che già odiavo prima che nascesse.
Perchè provavo odio nei suoi confronti? perchè ora che era nata lei tutte le attenzioni, che prima avevano su di me, sarebbero state su di lei.
-Austin, amore di mamma.- la voce dolce di mia madre mi chiamò in quella stanza di ospedale. - Vieni a vedere la sorellina.- continuò lei accennando un sorriso.
Mi avvicinai a mia madre e, appoggiando le manine sul letto, mi alzai in punta di piedi per vedere quel piccolo essere tra le braccia di mia madre, feci una faccia schifata per quanto fosse adorabile, io lo ero di più. - Piccolo, vuoi prendere la sorellina in braccio?- mi richiamò di nuovo quella dolce voce. - No.- indietreggiai - Non voglio.- incrociai le braccia al petto e vidi la mamma sospirare per poi sorridere a quell'essere che aveva tra le braccia.
Avevo solo tre anni e lei qualche ora di vita, ma già la odiavo e so che l'avrei odiata per il resto della vita.
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"Il passato mi fece diventare un criminale" - seconda stagione.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Era un caldo pomeriggio estivo e avevo deciso di fare una passeggiata al parco con il mio ragazzo, Justin. Passare del tempo con lui  mi faceva stare bene. Non mi faceva mai pensare ai miei 'problemi',  eravamo solo io, lui e il nostro amore.
Non ci importava nulla del resto del mondo in quei momenti. Eravamo seduti sul prato di quello splendido parco naturale, lui con le gambe sull'erba e la schiena appoggiata al tronco di un albero, io tra le sue gambe con le spalle appoggiate al suo petto. -Amore.- dissi girando il viso e ritrovando quei splendidi occhi color miele nei miei semplici marroni . Sentii le sue braccia stringermi forte a se lasciandomi un bacio sulla testa. - Dimmi piccola.- sussurrò lui accarezzandomi il viso con un tono un pò troppo da far perdere la testa ad ogni ragazzina, beh avevo già perso la testa per lui ma cercavo di resistere all'impulso di saltargli addosso e farci cose proibite ai minori. -Devo dirti una cosa..- mi morsi il labbro e abbassai il viso pensando se dirgli o no ciò che aveva fatto Austin, Justin sapeva che Austin a volte era un pò duro con me, ero riuscita a confidarmi solo con lui, ma non gli dicevo quando ci andava pesante, preferivo non dirgli i dettagli delle nostre litigate, anche se quando trovava qualche livido sul corpo mi chiedeva sempre come me li ero procurati ma riuscivo a inventare sempre qualcosa di credibile. Lui serrò la mascella come arrabbiato e sospirò rumurosamente stringendo l'erba che stava sul prato in un pugno e strappandola via, lo faceva per restare calmo, sapeva benissimo che mi riferivo ad Austin, molte volte mi aveva supplicato di dargli il permesso per picchiarlo ma era meglio evitare che succedesse, non volevo poi aver problemi anche con mamma che poi avrebbe insistito sul fatto di lasciar Justin solo perchè aveva picchiato Austin, meglio evitare. - Cosa ti ha fatto questa volta?.- disse con tono freddo e duro, faceva paura certe volte.- Io non so perchè mi odia.- dissi con gli occhi lucidi e la voce che mi tremava, mancava poco per scoppiare a piangere, le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi ma feci in tempo a tirarle indietro, solo una mi cadde giù per la guancia ma Justin alzò il viso asciugandola in tempo - Sh piccola, non piangere. - mi baciò a stampo per poi tornare a guardarmi negli occhi mentre con una mano accarezzava la mia guancia - Lui non sa quanto speciale sei, lo capirà.- disse lui in modo più dolce. Una cosa che odiava Justin era vedermi stare male e infatti quando stavo male diventava più dolce del solito. Annuii guardandomi le mani mentre lo ascoltavo, ad un tratto mi sento solleticare la pancia, il solletico era qualcosa che non sopportavo, cercai di resistere ma scoppiai a ridere cadendo sull'erba. Justin continuava a farmi il solletico ridendo con me, era divertende per lui, lo supplicai chiedendo di smettere e dopo un pò smise. Cercai di recuperare aria ridendo, lui si avvicinò pericolosamente a me e mi baciò con passione. -Ti amo.- dissi cercando di recuperare aria mentre sorridevo come una cogliona, - io da morire piccolina.- disse lui continuando a baciarmi. Dopo un pò ci sollevammo da terra, stava il tramondo e da li a poco tempo sarebbe arrivato il buio, quindi meglio se mi accompagnasse a casa, e così fece, mi prese per mano e dopo aver raggiunto la sua auto sfrecciamo fino casa mia. Arrivata gli diedi un bacio prima di scendere e salutarlo, sorpassai il cancello e poi andai alla porta, controllai nella borsa per prendere le chiavi, le trovai e aprii la porta entrando dentro. Forse mamma era in casa, ma stava troppo silenzio..
-Mamma.- urlai appena entrata. -Mamma ci sei? sono a casa.- urlai di nuovo ma nessuna risposta, meglio così.
Raggiunsi la cucina, ero fuori orario, lo so, ma avevo davvero fame, stava troppo silenzio in casa, forse non stava nemmeno Austin. Mi avvicinai al frigo, feci per aprirlo quando delle mani mi afferraroni i polsi voltandomi e sbattendomi alla porta del frigo, chiusi gli occhi dal dolore alla schiena, era una sensazione di dolore allucinante mischiato con la paura, aprii gli occhi e mi trovai un Austin divertito, rideva, era maledettamente spaventoso. Senza darmi tempo di parlare, o fare qualsiasi cosa, iniziò a tirarmi schiaffi su schiaffi e continuava a ridere. Mi stava facendo male da morire, mi sentivo stordita per tutti quelli schiaffi in viso, non avevo la forza difendermi o dire qualcosa quando una forza improvvisa mi diede il coraggio di tirargli una ginocchiata in pancia, ero stordita e vedevo sfuocato per colpa dei troppi schiaffi in viso, lui si inginocchiò a terra per il dolore alla pancia e presi questa opportunità per scappare al piano di sopra. Iniziai a correre su per le scale fino a raggiungere camera mia e chiudermi a chiavi dentro. Sospirai per essere scampata a quella furia e scoppiai a piangere. Perchè mi faceva tutto questo? Questa volta non avevo fatto nulla. Perchè era così? Perchè mi odiava? Perchè faceva di tutto per farmi stare male da morire? Perchè mi stava distruggendo?
Asciugaii le mie lacrime e sospirai passando una mano tra i capelli per la frustazione, decisi che quello che ci voleva adesso era un bel bagno caldo. Presi dei vestiti puliti e raggiunsi il bagno che avevo in camera, preparai la vasca e dopo esser pronta mi ci misi dentro, mi sentivo come rinata, era un relax totale.
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Era fatta sera, erano le nove passate e mamma continuava a chiamarmi per dirmi di andare a mangiare, ma la voglia di cenare con quell'essere a tavola era sotto zero. Non avevo fame, ero stanca per colpa del pianto  non volevo vedere quel pazzo. Non sentii più mia madre chiamarmi e così pensaii che aveva smesso perchè aveva capito che non sarei scesa, ma pensai male perchè subito dopo si spalancò la porta della mia camera facendo entrare un Austin furioso, si avvicinò pericolosamente a me che stavo seduta a gambe incrociate sul letto - Brutta stronza.- dissi a denti stretti afferrandomi dai polsi e tirandomi costringendomi ad alzarmi dal letto - Ha detto mamma di scendere a mangiare.- disse sotto voce - Muoviti!.- mi urlò in viso.- E inventati una scusa.- iniziò a tirarmi verso la porta per uscire dalla mia stanza - Lasciami!.-  dissi a denti stretti cercando di liberarmi dalla sua presa, avevo davvero paura di quello che poteva succedere -Stronzetta.- disse avvicinando il mio viso al suo - Non ti metto le mani addosso perchè mamma è di sotto, ma questa me la pagherai presto, e lo sai!.- disse minaccioso aumentando la stretta delle sue mani intorno ai miei polsi - Sei solo una poco di buono!.- a quelle paroli non resistetti più, si avevo paura di lui ma avevo anche una dignità, era più forte di me, non riuscii a fermarmi e lo sputaii in faccia - Ti odio Austin, ti odio.- lo spinsi facendolo cadere sul letto e scesi sotto da mamma. Ero abbastanza furiosa e scossa allo stesso momento e mamma se ne accorse ma decise di non dire niente, mi abbracciò sorridendomi e dicendomi - Vieni a mangiare.- annuii e andai a sedermi al mio posto, dopo un pò scese anche Austin ma non disse una parola, si sedette al suo posto e iniziò la nostra amata cena di 'famiglia'.


La cena era finita da un bel pò, mamma stava lavando i piatti, Austin si era ritirato in camera sua a fare non so cosa e io aggiustavo un pò il salotto che era pieno di sacchetti di patatine vuoti e carte di merendine ovunque, Austin e l'ordine non andavano molto daccordo, anzi, lui non andava daccordo con nessuno tranne che con se stesso e i suoi amici. Dopo mezzora decisi che era meglio andarmi a rifugiare nella mia stanza così diedi la buonanotte a mamma e salii le scale per arrivare al secondo piano della casa.  Mentre attraversavo il corridoio, per raggiungere camera mia, vidi la porta di Austin socchiusa e sentii una dolce melodia, presa dalla curiosità andai a spiare e vidi Austin con una chitarra in mano che suonava mentra cantava queste dolci paroli :

Aye shawty shawty don't you wanna be
Mine we can cruise the world I need you by my side
We can dance all night and party like yeah
Wake up in the mornin do it do it again
Aye shawty shawty don't you wanna be
Mine we can cruise the city if your ready to ride
We can live for the moment we yellin out ya
Wake up in the morning do it do it again like


Lo ascoltavo come incantata. Non sapevo che , oltre al Basket e lo Skate, Austin avesse anche la passione per la musica, o passatempo. Quante cose non sapevo di lui?
Quel momento di magia durò poco visto che i vide che lo stavo spiando dalla porta, si alzò di scatto e mi prese dal braccio trascinandomi del tutto in camera sua - Che stavi facendo dietro la porta? spiavi?- mi urlò in pieno viso, in quel momento mi sentivo davvero debole e scoppiai a piangere senza un vero motivo, non c'è la facevo più - Io..io.. non volevo.- dissi tra i singhiozzi. - Non picchiarmi per favore.- continuai a piangere coprendomi il viso con le mani pronta ai colpi. Rimasi in quella posizione per non so quanto. - Perchè non mi picchi?.- dissi asciugandomi le lacrime con i palmi delle mani. Lui non rispose, abbassò il viso senza guardarmi, come se fosse in un altro luogo. - Austin?.- lo richiamai per avere la sua attenzione. Lui alzò il viso e mi guardo -dimmi.- disse senza guardami in faccia
-Mi abbracci?.- dissi sottovoce, non chiedetemi con quale coraggio sono riuscita a dire quelle due parole, non lo so nemmeno io ma c'ero riuscita.
Lui fu come si fosse svegliato da un momento di trans, mi guardò confuso così pensai di aver esagerto - Scusa io..- non riuscii a finire di parlare che mi prese la mano, mi tirò tra le sue braccia e mi strinse forte a se. Lo strinsi forte anche io appoggiando il viso sul suo petto, lo strinsi ancora più forte a me, come se avessi paura che sarebbe andato via per sempre dopo quell'abbraccio, come se fosse il primo e l'ultimo, non era mai successo tra me e lui, quello era davvero il nostro primo abbraccio. Potevo sentire il suo dolce
profumo di cocco da vicino, il suo respiro calmo che solleticava la pelle del mio collo, non volevo sciogliere quell'abbraccio senza essere sicura che c'è ne fossero stati altri in futuro.
Quella magia durò poco visto che si stacco da me e con tono freddo e distaccato disse - Vai a dormire, è tardi e non dire a nessuno ciò che è appena successo, se vuoi dimenticalo pure.- mi prese dal braccio e mi tolse fuori dalla sua camera sbattendomi la porta in faccia. Sinceramente ci avevo capito poco e niente di quello che mi aveva detto, rimasi lì, ferma  fissare il legno della porta, come se fosse in uno stato di trans
-Buonanotte Austin.- sussurrai da dietro la sua porta..
-Buonanotte Paris.- rispose lui, sorrisi, non mi aveva mai dato la buonanotte e poi come aveva fatto a sentirmi? doveva essere ancora dietro la porta della sua camera e doveva essere scosso quanto me per ciò che era appena successo.
Decisi che era meglio riandare in camera mia. Chiusi la porta e mi buttai sul letto, provai a dormire e dopo un pò ci riuscii.
Si ci sentiva così quando si abbraccia un fratello?

 

   
 
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