Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Inu_Ran    18/06/2013    4 recensioni
"Ho cambiato il nome da The Game a perfect ma la storia non ha subito cambiamenti."
Il mondo è diviso in due parti dove vivono gli umani e i demoni. Nessuna delle due parti
si può incontrare. Inuyasha si ritrova in un mondo che lo odia e tra le difficoltà che la vita
gli porrà davanti troverà qualcuno che riuscirà ad alleviarla. Se vi ho incuriosito entrate, buona
lettura a tutti=)
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 12: Indagini.
Gli occhi dorati scrutavano con minuziosità ogni singolo libro. Di libri in quella stanza ve ne erano molti: di storia, geografica e di altre materie, erano contenuti in una libreria che riempiva una parete. Al centro vi era un tavolo ove il demone leggeva. Aveva permesso al suo fratellino troppo tempo libero e la caccia stava ripartendo. Questa volta non l’avrebbe rinchiuso in una cella o maltrattato, gli avrebbe inflitto una punizione che l’avrebbe segnato per sempre. Già in passato Inuyasha aveva fatto del male, l’unica cosa che rimaneva a Sesshomaru era trovare le prove e portarle a quella stupida ragazzina, perché sapeva che era il suo punto debole: il suo tallone d’Achille. Per ironia della sorte quella volta era stato Inuyasha a farsi del male da solo. Sesshomaru rise, quella situazione lo metteva di buon umore.
“Padron Sesshomaru. Le ho portato altri libri come lei desiderava.” Nella stanza fece la sua comparsa un buffo demone. Il suo aspetto ricordava un lucertola, due enormi occhi sovrastavano la sua faccia.
 “Jaken, cosa ti ricordi dell’incidente di 4 anni fa?” domando gelido il demone.
“Che Inuyasha in preda ad una furia demoniaca uccise molti umani ed anche demoni, fu solo grazie a vostro padre se lui non fu ucciso. Perché questa domanda? Anche lei era presente quel giorno.”
“Si lo so. Ma non riesco a ricordare se le persone uccise erano semplici umani o gente di alto livello sociale.“
“Non mi sembra ma quell’incidente fu archiviato e non  se ne seppe più nulla. Non credo che troverà ciò che lei cerca. Le serve il mio aiuto?”
“No, puoi andare.”
“Si.” Rispose triste  Jaken, ammirava il suo padrone e aiutarlo lo rendeva felice, ma non poteva contraddire la sua parola quindi un po’ sconsolato lascio il demone solo.
Sesshomaru al contrario non si accorse di niente e continuò la sua ricerca.  Si ricordava di quel giorno, del sangue, delle urla ma in particolare di una bambina dai capelli corvini che urlava il nome dei suoi genitori. Perché quella stupida umana non lasciava la sua mente? Pensò Sesshomaru. L’aveva ammirata perché mentre tutti erano scappati, lei era rimasta lì immobile a fissare l’enorme tragedia che si stava consumando, ma per lui rimaneva un inutile essere umano e quel piccolo suo atto di coraggio gli stava costando la vita. Sesshomaru non poteva certo immaginare che se la bambina non scappava era perché le sue gambe non si muovevano, perché la paura era così forte che l’unica parte del suo corpo che riusciva ad utilizzare era la bocca, utile solo a chiamare i suoi genitori nella speranza che essi si sarebbero salvati. Un altro dettaglio che non comprendeva il demone era: perché suo padre ,una persona di alto rilievo, avesse salvato quella mocciosa?. Senso di colpa? Gentilezza? No, se suo padre l’aveva aiutata doveva esserci un altro motivo: quella bambina era importante. Smise di interrogarsi e ricominciò a leggere, era fiducioso, prima o poi avrebbe trovato qualcosa di interessante.
 

“Ti prego basta… Non riesco a respirare.” Disse un’affannosa Kagome.
“Se tu prometti di non toccare in continuazione le mie orecchie.”
“Va bene, te lo prometto ma basta con il solletico.” Sapeva che la promessa della ragazza sarebbe durata poco e che le sue mani si sarebbero, di nuovo, incollate a quelle buffe orecchie come una calamita si attacca al ferro. Le mani del mezzo-demone si staccarono, con malincuore, dal suo corpo. Si girò dall’altra parte ma invece di toccare il morbido materasso, toccò la fredda e dura superficie del pavimento. Lui non era così imbranato ed a spingerlo era stata sicuramente Kagome. Provò ad alzarsi ma un piede gli finì in faccia e ricadde a terra.
“Kag..” non finì che un cuscino gli arrivò, di nuovo, in faccia.
“Signorina Higurashi, mi dispiace disturbarla ma tra un ora ha una riunione con delle persone. Deve ancora fare colazione e poi ci sono molte carte da controllare e firmare. Se vuole le faccio portare la colazione in camera?” la ragazza che aveva fatto la sua entrata in scena era un domestica di Kagome. Portava dei lunghi capelli color cioccolato e i suoi occhi avevano lo stesso colore, indossava un’uniforme da cameriera.
“Grazie, sei stata molto gentile, potresti portarmi il doppio della colazione. Ieri sera non ho cenato ed ora sto morendo dalla fame.”
“Certo, arrivo subito.” Disse la ragazza lasciando la stanza.
Inuyasha si rialzò anche se un po’ indolenzito ma non rimase per molto in piedi e, con suo enorme disappunto, si ritrovò di nuovo faccia contro il pavimento. La cameriera, infatti, era arrivata quasi subito ed aveva consegnato il carrello con la colazione a Kagome, dopo di che si era ritirata  in altre stanze. Kagome si mise una vestaglia e si curò di chiudere a chiave la porta.
“Kagome adesso hai esagerato. Ammettilo ci provi gusto a buttarmi giù dal letto.” Disse Inuyasha infuriato e in fretta si rivestì, perché rimanere nudo lo metteva un po’ in imbarazzo.
“Idiota volevi farti scoprire? Più cercavo di farti stare zitto, più tu provavi a parlare. Solo con il cuscino ti sei azzittito.”
“Potevi dirmelo, invece di buttarmi come un sacco di patate. Stupida.” Ed uscì la lingua.
“Idiota.”
“Stupida ragazzina.”
“Stupido mezzo-demone.” Silenzio. E Kagome si rese conto della brutta figura che aveva commesso.
“Scusa, non intendevo offenderti.”
“Non ti preoccupar, ormai mi ci sono abituata.” La faccia di Inuyasha si intristì, passarono minuti di silenzio finche a romperlo non fu lui.
“Bé, perché non sono perfetto. Non sono un demone… e nemmeno un essere umano. Non posso essere né l’uno né l’altro. Per questo ho pensato che dovevo trovare un posto solo con le mie forze. Ma,sapevo, che se fossi andato avanti così sarei rimasto solo. Purtroppo ho avuto la sfortuna di avere un fratello come Sesshomaru.” La ragazza si mise a terra vicino ad Inuyasha e lo abbraccio.
“Adesso non sei più solo.” Il mezzo-demone si rese conto che aveva ragione forse con lei aveva trovato il suo posto.
“E ora basta pensare a le cose tristi. La mia cameriera mi ha portato la colazione, mangiamo.” La ragazza si sedette sul letto ma Inuyasha rimase seduto a terra.
“Perché non vieni?.”
“Perché mi butteresti giu.”
“Sei noioso.”sbuffò”Va bene visto che vuoi stare a terra, scendo anche io.” Un enorme sorriso comparve sul suo viso. Adesso ne era sicuro: Kagome era la sua casa e nessuno gliel’avrebbe portata via.
 
Angolo Autrice:
Buon giorno a tutti^.^ oggi sono di ottimo umore e con una gran voglia di scrivere. Avete visto chi è riapparso? Il “dolce e amorevole” Sesshomaru. Non ci posso fare niente se in questa storia è davvero stronzo, ma amo questo personaggio per il suo atteggiamento e non lo trasformerei mai in un dolce angelo. Le ricerche vanno avanti e molti misteri salgono a galla, ho pensato di introdurre i due piccioncini che scherzano ma ho messo un pezzo che secondo me è bellissimo. Nella storia avrete trovato” “Bé, perché non sono perfetto.. ecc” una parte del testo lo presa dal manga ho dovuto cambiare alla fine per riadattarla alla mia storia. Vorrei farvi una domanda: chi pensa che questa scena nel manga sia fantastica? Io l’adoro . Fatemi sapere, alla prossima un bacione a tutti <3
P.S. Buona estate a tutti =D.
  
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