Io, Cierilin Cognomeingleseanchesesonoitaliana, col mio fantaboloso nome da truzza - o almeno così mi dice il mio orsacchiotto gigante di nome Ted che parla, mangia e rutta - non sono mai stata una bella ragazza. Bassa due metri e quaranta, grassa diciotto chili di corpo e cinquanta a testa per le mie minuscole tette, slanciata ed atletica e di questo sono sicura perché l'anno scorso mi hanno dato il primo premio per bodybuilding. 
La mia storia inizia quando, con i miei lunghissimi e fluenti capelli biondi che facevano swish ad ogni passo, neanche fossi Thor, passeggiai casualmente di fronte ad uno stadio, dove si teneva un concerto. Stranamente i cantanti non erano sul palco, bensì passavano lì di fronte a me, dove un attimo prima c'era Megan Fox, ma attirati dalla mia bellezza sono corsi verso di me e mi hanno chiesto di seguirli nel loro tour ed unirmi alla loro boy-band.
Così, puntando i miei grandi occhi azzurro cielo, aprendo le mie labbra carnose verso l'alto, marcando le mie gote rosee che spiccano sulla mia pelle diafana (ricordo a tutti che penso di essere cessa), sbattei le ciglia e non potei non accettare di fronte ad Enrico - o era Aroldo? Sinceramente non ne ho idea, visto che neanche ascolto la band e mi fanno schifo perché seguo la massa, quindi viva il rap - Stili. In fondo lo sapevo da tempo che ero predestinata, il mio destino era segnato e sono stata sempre al corrente che presto sarei diventata una cantante benché mi reputo stonata, anche se la parete della mia cameretta è ornata da trofei di bodybuilding e canto. Quelli di bronzo e d'argento, ovviamente, li ho buttati, anche se temo che mio padre vada nella spazzatura a ripescarli, per poi fonderli e costruirci i modellini dei suoi soldatini.
Quando tornai a casa mi dissi che dovevo farmi coraggio, ma che non dovevo temere nulla. In fondo avevo dodici anni, il ciclo mi era appena arrivato ed io dovevo scoparmi Aroldo (avevo sempre saputo che mi sarei messa con uno stilista, o almeno supposi facesse quello di mestiere, perché non poteva fare nient'altro che quella carriera con un cognome del genere) per poi farci un figlio che gli avrei nascosto per poi scoprire che l'avrebbe voluto e vivere finalmente felici e contenti mentre nel frattempo mi ripassavo tutti gli altri suoi amici, più menager e batterista.
« Mamma, posso andare a Londra con cinque tizi drogati molto random? »
« Certo che no. »
« Oh, grazie mill- ... Cosa? »