Come in un fumetto di fantascienza
«
Dottore, come glielo devo dire? Le assicuro che anche se dico di averci visto
non solo doppio, ma addirittura triplo, non
ho affatto bevuto! Sono astemia da una vita! »
Il medico
sospirò: « Se me lo dicesse qualunque altro paziente ne dubiterei, ma di voi mi
fido, signora Coot. A questo punto l’unica
spiegazione che possa venire in mente è un po’ di stanchezza…
si prenda un paio di giorni di riposo, sono sicura che i vicini l’aiuteranno
volentieri con la fattoria. »
Il
dottore prese il cappello e si avviò verso la porta: « Mi raccomando, signora,
si riposi! E tu, Paperino, cerca di non farla disperare! »
Il
paperotto si risistemò il ciuffo che gli era appena stato spettinato. La papera
lo guardò allontanarsi dubbiosa.
« Eppure
non sono così convinta, non mi sento poi così stanca…
e se davvero avessi visto triplo avrei dovuto vedere tre figure uguali, e
invece sono sicura che avessero i cappellini di colore diverso! »
Paperino
prese per il braccio la nonna: « Dai, non ti preoccupare, un paio di giorni e
torna tutto a posto, no? »
La nonna
sorrise: « Sì, Paperino, hai ragione… dai, vai pure
da Louis a giocare, io mi metterò sulla sedia a dondolo a sferruzzare un po’… »
« Non ti
metti a lavorare? »
« No, te
lo prometto. Vai tranquillo. »
Il
piccolo Paperino corse fuori a giocare con la fionda, più tranquillo sulle
condizioni di salute della nonna.
Nel
frattempo un paperotto che gli somigliava parecchio stava rientrando nel
fienile.
« Odio
fare il ladro. »
Qua
sospirò: « Non piace neanche a me, ma non possiamo morire di fame. La nonna non
si accorgerà di qualche mela in meno sull’albero e quando torneremo a casa le
chiederemo scusa. »
« Se torneremo a casa…
ehi! »
Qui aveva
appena tirato una mela sulla testa del fratello: « Certe frasi non le voglio
neppure sentire, chiaro? Certo che torneremo a casa! Nel frattempo ci adatteremo… siamo o non siamo Giovani Marmotte? »
Gli altri
due fratellini annuirono.
« Ma ne
sei sicuro? »
« Certo,
Louis, è un nascondiglio infallibile! »
Il papero
lo guardò perplesso e Paperino sbuffò: « Dobbiamo impedire che Betty Lou trovi il suo regalo di compleanno prima del tempo, no?
E sappiamo benissimo che vicino alla paglia si mette a starnutire, quindi qui
non verrà mai! In camera mia potrebbe anche trovarlo, ogni tanto venite a trovarmi… »
« Tua
nonna non dirà nulla? »
« Nel
fienile ci viene poco, e adesso deve riposare per ordine del medico… per un po’ non ci entra di sicuro! »
« Va
bene, allora lo lascio nelle tue mani! Ci vediamo domani a scuola! »
« Ciao
Louis! »
Paperino
si avviò tranquillo verso il suo nascondiglio perfetto, mentre rimirava
orgoglioso il duro lavoro di tre pomeriggi, il regalo che lui e Louis avevano
creato usando qualche cianfrusaglia del retrobottega del padre di quest’ultimo:
un’astronave in puro stile Amazing Paper… rosa confetto,
per andare incontro ai gusti della paperetta.
« Sono
sicuro che le piacerà, eheh… »
Una volta
davanti al fienile, però, deviò improvvisamente verso la parte destra
dell’edificio. La porta in legno era troppo pesante per lui da solo, era
abituato a entrare da un’asse rotta che la nonna non aveva ancora notato. Fu
per questo motivo che riuscì a vedere gli intrusi senza farsi notare.
Paperino
trattenne il respiro. Tre persone non identificate erano all’interno del
fienile e discutevano animatamente. Inizialmente pensò a dei ladri e fu sul
punto di chiamare la nonna, ma quando li vide meglio, decise d’intervenire. Per
lui la situazione era chiarissima.
« E se invece
chiamassimo lo zio Paperon… »
« MANI IN
ALTO! HO UNA FIONDA CARICA E NON HO PAURA DI USARLA!
»
I tre
paperotti d’istinto ubbidirono con aria terrorizzata, con somma soddisfazione
di Paperino. Certo non immaginava che le facce atterrite non fossero per la sua
espressione minacciosa (che minacciosa non era poi più di tanto), quanto per
l’incontro inaspettato.
Qui, Quo
e Qua si guardarono negli occhi. L’eventualità peggiore che avevano immaginato
si era prontamente verificata, con una puntualità degna della sfortuna del loro
adorato zietto in versione adulta. E adesso come
dovevano comportarsi?
« Tanto
lo so chi siete! »
I tre
paperotti sbiancarono.
« Siete
tre alieni mutanti che avete preso il mio aspetto per passare inosservati sulla
Terra! »
Dopo un
attimo d’imbarazzo, i tre si sciolsero in una risata liberatoria.
« Di
tutto quello che mi potevo aspettare, questa è il massimo! »
Paperino,
però era inamovibile: « Non cercate di farmi abbassare la guardia, lo so cosa
siete capaci di fare per conquistare la Terra! »
Qua,
cercando di smettere di ridere, tentò di far ragionare il paperotto: « Guarda,
ti assicuro che non abbiamo nulla di alieno. Siamo terrestri, proprio come te!
»
« E
allora perché siete tutti uguali? »
« Mai
sentito parlare di gemelli? »
« Sì, ma
ne ho visti sempre solo due, mai tre! »
« È raro,
ma qualche volta possono essercene più di due… »
Paperino
era ancora un po’ dubbioso. Qui, Quo e Qua si guardarono cercando una possibile
soluzione al pasticcio in cui si erano cacciati.
Qui
sospirò: « Cosa dobbiamo fare per provarti che siamo terrestri? L’esame del
DNA? »
Paperino
alzò un sopracciglio: « Del che? »
Qui si
morse la lingua, mentre i fratelli gli lanciavano occhiatacce. Avrebbe dovuto
pensare che la scoperta del DNA, per quanto nel loro tempo fosse normalissima e
citata in qualunque film giallo, non era ancora stata effettuata a quel tempo.
E anche se ce ne fosse stata la possibilità sarebbe stata comunque una pessima
idea, perché avrebbe rivelato il legame di parentela che dovevano ad ogni costo
nascondere.
«
Comunque di sicuro siete voi quelli che avere spaventato la nonna…
»
Quo fece
una faccia sinceramente dispiaciuta: « Non volevamo spaventarla…
»
Qui
continuò: « … non immaginavamo certamente… »
Qua finì:
« … che sarebbe svenuta vedendoci! »
Paperino
li guardò perplesso, poi fu lui a scoppiare a ridere: « Ma come fate?
Telepatia? »
« Ce lo
chiedono in tanti, ma di preciso non lo sappiamo. A volte ci viene naturale. »
« Forse è
quel famoso legame fra gemelli di cui ogni tanto si parla…
»
Paperino
finalmente abbassò la fionda: « Non mi sembrate alieni, né tantomeno
pericolosi. Però, avevo letto su Amazing Papers che ognuno di noi ha sette sosia nel mondo, ma
incontrarne tre in una botta sola è un colpo di fortuna che batte persino
quelli di mio cugino Gastone! »
I tre
paperotti sorrisero. In effetti…
« Come vi
chiamate? »
Domandone
legittimo che fece andare nel panico i tre paperotti. Forse non era il caso di
presentarsi con i loro nomi veri… ma quali avrebbero
dovuto usare?
Qui
rispose: « Ciccio. »
Qua
afferrò l’idea: « Archimede. »
Quo ci
pensò qualche secondo. Chi altro poteva essere certo al cento per cento che
Paperino non conoscesse?
« Edi. »
I
fratelli stavano per scoppiargli a ridere in faccia. Lui mandò loro un’occhiata
più che eloquente: i nomi più facili se li erano scelti loro!
Paperino
porse loro la mano: « Spero che non vi offenderete se scambierò i nomi, siete
troppo simili! Io mi chiamo Paperino. »
I tre
paperotti la strinsero a turno con un certo imbarazzo: « Piacere…
»
« Ok,
allora possiamo dire alla nonna che è tutto a posto e che non si deve
preoccupare! Appena vi vedrà… »
« No! »
Paperino
li guardò di storto.
« Perché
no? »
Qua si
morse un labbro: « Perché… perché la nostra presenza
qui deve rimanere segreta! »
Paperino
sollevò di nuovo la fionda: « Questo mi dà ragione, siete alieni! »
Qui cercò
di calmarlo: « Ma no, assolutamente no! È solo che non dobbiamo farci scoprire,
perché… ci sono delle persone che ci stanno cercando!
»
« I
vostri genitori? Siete scappati di casa? »
Quo
decise di dare sfogo alla fantasia: « No, semplicemente abbiamo fatto un favore
a un amico inventore e stiamo nascondendo una sua creazione da alcuni
malintenzionati che gliela vogliono rubare! »
« E quale
sarebbe questa invenzione? »
Quo
mostrò la bicicletta, ignorando l’aria atterrita dei fratelli: « Eccola! »
Paperino
la guardò perplessa: « A me sembra una bici… »
Il
paperotto continuò imperterrito, senza sapere nemmeno lui dove la sua storia
sarebbe andata a finire: « E lo è. Ma questo modello può rivoluzionare il mondo
delle biciclette da corsa… gli attuali produttori di
biciclette lo sanno e farebbero di tutto per impedire al nostro amico di
depositare il brevetto! Così loro potrebbero continuare a costruire le loro. »
Paperino
sembrò un po’ più convinto: « Sì, in effetti è un ragionamento che potrebbe
fare anche lo Zione, conoscendolo…
»
Qui e Qua
tirarono un sospiro di sollievo.
« Però vi
assicuro che la nonna non vi tradirebbe. »
Quo
continuò con la sua storia: « Il nostro amico ci ha raccomandato di fidarci il
meno possibile degli adulti… tu però sei un bambino
come noi, di te possiamo fidarci! Allora, ci aiuterai a nasconderci? Solo per
qualche giorno… »
Paperino
sorrise: « Contate pure su di me! Ah, quando lo sapranno gli altri… »
« Gli
altri chi? »
« I miei amici:
Louis, Tom, Millicent e Betty Lou.
»
Qui, Quo
e Qua si guardarono perplessi. Non li avevano mai sentiti nominare da loro zio.
« Fai
attenzione: più la voce si sparge, più è alto il rischio che ci trovino… »
Paperino
sospirò: « E va bene, terrò il segreto! Voi però non dovrete causare guai alla
nonna o alla fattoria e dovrete custodire una cosa per me. Vi va bene? »
I tre
gemelli si portarono una mano alla fronte in un tipico saluto militare ed
esclamarono in coro: « Parola di Giovani Marmotte! »
Paperino
alzò un sopracciglio: « Di che? »
I
fratelli si guardarono imbarazzati. Forse le Giovani Marmotte non erano ancora
state fondate, o forse non era giunta notizia a Quack
Town.
« Non ha
importanza. Cosa dovremmo custodire? »
Paperino
mostrò orgoglioso il razzo: « Il regalo di compleanno di Betty Lou! »
I tre
paperotti presero il giocattolo e Paperino li salutò: « Tornerò più tardi con
qualcosa da mangiare! A dopo! »
Rimasti
soli, Qui, Quo e Qua si guardarono sconvolti.
« È
andata meglio del previsto. »
« Non
credevo che sarebbe cascato davvero alla storia delle bici da corsa! »
«
Piuttosto, io non avrei mai creduto che Zio Paperino da piccolo potesse essere
così fissato con la fantascienza! »
I tre
gemelli scoppiarono a ridere. La situazione forse si era persino aggravata, ma
almeno non si sentivano più così soli.
Come
promesso, Paperino tornò verso sera con un cestino da pic
nic con gli avanzi della cena, che i tre gemelli
ripulirono felici.
« La
cucina della nonna è sempre insuperabile! »
Paperino
lo guardò di storto: « L’avevate già assaggiata? »
Qua tirò
un calciò al fratello: « No, non della tua, ovviamente. Diceva in generale… anche la nostra nonna cucina benissimo! »
Paperino
li guardò: « Vi manca, vero? »
Quo
sospirò: « Sì, e abbiamo un po’ paura di non riuscire a vederla più… »
Il
paperotto ritirò il cestino: « È normale avere un po’ di paura. Non siete in
una situazione semplice, a quanto ho capito… certo
però che rimanere sempre chiusi qui dentro non vi aiuterà a ritrovare un po’ di
allegria! Perché domani non venite in paese? »
« In
paese? »
« Sì, ci
sarà una grande festa, con i fuochi d’artificio e tutto! Ci divertiremo,
vedrete! E con tutta quella gente non credo che qualcuno farà caso a voi… »
I tre
fratellini si guardarono un po’ dubbiosi, ma sicuramente attratti dalla
proposta.
« Allora
è deciso! Ci vediamo domani, ora devo tornare dentro, altrimenti la nonna si
preoccuperà! A domani, buonanotte! »
« Buonanotte!
»
Nuovamente
soli, i tre fratellini si accomodarono, per quanto possibile, sulla paglia.
Qua
sbadigliò: « Non credete che Zio Paperino sia un po’… troppo premuroso nei
nostri confronti? Non dovrebbe, per lui siamo perfetti estranei…
»
Quo sbadigliò:
« Chissà… forse è solo… istinto… »
Qui annuì
e i tre gemelli si addormentarono.
Ciao a tutti! Sì, abbiate
pazienza, ho un po’ di problemi con gli esami e sono indietro con tutte le fanfic che sto scrivendo… ho
deciso però di dedicarmi prima a questa, che è la più corta e ho più
possibilità di finirla in tempi decenti! In realtà il capitolo doveva essere
molto più lungo, ma ho deciso di spezzarlo in due parti…
ci saranno quindi ancora due capitoli.
Una nota: il finale è
ripreso dal film originale, dove la madre di Marty
bacia il figlio e commenta che c’è qualcosa che non va, perché gli è sembrato
di baciare suo fratello… mi piace l’idea che qualcosa
di simile possa accadere anche fra Paperino e nipoti. Inoltre è molto
interessante che il padre di Marty sia appassionato
di fantascienza proprio come PP8… insomma, più vado avanti e più mi convinco
che l’abbinamento è molto azzeccato!
Ringrazio Spheater, darkroxas92 e virginbell
per i graditissimi commenti, che spero che abbiano la bontà di replicare.
Prossimo capitolo? Ovviamente
la festa! E ci sarà da ridere…
Alla prossima!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata 92