Fumetti/Cartoni europei > Disney italiano
Segui la storia  |       
Autore: hinata 92    18/06/2013    6 recensioni
Salite con Qui, Quo e Qua sulla macchina del tempo inventata da Archimede per esplorare Quack Town all'epoca di un certo paperotto pestifero...
Parodia cinematografica che, al contrario di quanto si possa pensare, non è stata ispirata dal recente numero 3000 di Topolino, ma a cui sono contenta di dedicare...
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come in un fumetto di fantascienza

 

« Dottore, come glielo devo dire? Le assicuro che anche se dico di averci visto non solo doppio, ma addirittura triplo, non ho affatto bevuto! Sono astemia da una vita! »

Il medico sospirò: « Se me lo dicesse qualunque altro paziente ne dubiterei, ma di voi mi fido, signora Coot. A questo punto l’unica spiegazione che possa venire in mente è un po’ di stanchezza… si prenda un paio di giorni di riposo, sono sicura che i vicini l’aiuteranno volentieri con la fattoria. »

Il dottore prese il cappello e si avviò verso la porta: « Mi raccomando, signora, si riposi! E tu, Paperino, cerca di non farla disperare! »

Il paperotto si risistemò il ciuffo che gli era appena stato spettinato. La papera lo guardò allontanarsi dubbiosa.

« Eppure non sono così convinta, non mi sento poi così stanca… e se davvero avessi visto triplo avrei dovuto vedere tre figure uguali, e invece sono sicura che avessero i cappellini di colore diverso! »

Paperino prese per il braccio la nonna: « Dai, non ti preoccupare, un paio di giorni e torna tutto a posto, no? »

La nonna sorrise: « Sì, Paperino, hai ragione… dai, vai pure da Louis a giocare, io mi metterò sulla sedia a dondolo a sferruzzare un po’… »

« Non ti metti a lavorare? »

« No, te lo prometto. Vai tranquillo. »

Il piccolo Paperino corse fuori a giocare con la fionda, più tranquillo sulle condizioni di salute della nonna.

 

Nel frattempo un paperotto che gli somigliava parecchio stava rientrando nel fienile.

« Odio fare il ladro. »

Qua sospirò: « Non piace neanche a me, ma non possiamo morire di fame. La nonna non si accorgerà di qualche mela in meno sull’albero e quando torneremo a casa le chiederemo scusa. »

« Se torneremo a casa… ehi! »

Qui aveva appena tirato una mela sulla testa del fratello: « Certe frasi non le voglio neppure sentire, chiaro? Certo che torneremo a casa! Nel frattempo ci adatteremo… siamo o non siamo Giovani Marmotte? »

Gli altri due fratellini annuirono.

 

« Ma ne sei sicuro? »

« Certo, Louis, è un nascondiglio infallibile! »

Il papero lo guardò perplesso e Paperino sbuffò: « Dobbiamo impedire che Betty Lou trovi il suo regalo di compleanno prima del tempo, no? E sappiamo benissimo che vicino alla paglia si mette a starnutire, quindi qui non verrà mai! In camera mia potrebbe anche trovarlo, ogni tanto venite a trovarmi… »

« Tua nonna non dirà nulla? »

« Nel fienile ci viene poco, e adesso deve riposare per ordine del medico… per un po’ non ci entra di sicuro! »

« Va bene, allora lo lascio nelle tue mani! Ci vediamo domani a scuola! »

« Ciao Louis! »

Paperino si avviò tranquillo verso il suo nascondiglio perfetto, mentre rimirava orgoglioso il duro lavoro di tre pomeriggi, il regalo che lui e Louis avevano creato usando qualche cianfrusaglia del retrobottega del padre di quest’ultimo: un’astronave in puro stile Amazing Paper… rosa confetto, per andare incontro ai gusti della paperetta.

« Sono sicuro che le piacerà, eheh… »

Una volta davanti al fienile, però, deviò improvvisamente verso la parte destra dell’edificio. La porta in legno era troppo pesante per lui da solo, era abituato a entrare da un’asse rotta che la nonna non aveva ancora notato. Fu per questo motivo che riuscì a vedere gli intrusi senza farsi notare.

Paperino trattenne il respiro. Tre persone non identificate erano all’interno del fienile e discutevano animatamente. Inizialmente pensò a dei ladri e fu sul punto di chiamare la nonna, ma quando li vide meglio, decise d’intervenire. Per lui la situazione era chiarissima.

« E se invece chiamassimo lo zio Paperon… »

« MANI IN ALTO! HO UNA FIONDA CARICA E NON HO PAURA DI USARLA! »

I tre paperotti d’istinto ubbidirono con aria terrorizzata, con somma soddisfazione di Paperino. Certo non immaginava che le facce atterrite non fossero per la sua espressione minacciosa (che minacciosa non era poi più di tanto), quanto per l’incontro inaspettato.

Qui, Quo e Qua si guardarono negli occhi. L’eventualità peggiore che avevano immaginato si era prontamente verificata, con una puntualità degna della sfortuna del loro adorato zietto in versione adulta. E adesso come dovevano comportarsi?

« Tanto lo so chi siete! »

I tre paperotti sbiancarono.

« Siete tre alieni mutanti che avete preso il mio aspetto per passare inosservati sulla Terra! »

Dopo un attimo d’imbarazzo, i tre si sciolsero in una risata liberatoria.

« Di tutto quello che mi potevo aspettare, questa è il massimo! »

Paperino, però era inamovibile: « Non cercate di farmi abbassare la guardia, lo so cosa siete capaci di fare per conquistare la Terra! »

Qua, cercando di smettere di ridere, tentò di far ragionare il paperotto: « Guarda, ti assicuro che non abbiamo nulla di alieno. Siamo terrestri, proprio come te! »

« E allora perché siete tutti uguali? »

« Mai sentito parlare di gemelli? »

« Sì, ma ne ho visti sempre solo due, mai tre! »

« È raro, ma qualche volta possono essercene più di due… »

Paperino era ancora un po’ dubbioso. Qui, Quo e Qua si guardarono cercando una possibile soluzione al pasticcio in cui si erano cacciati.

Qui sospirò: « Cosa dobbiamo fare per provarti che siamo terrestri? L’esame del DNA? »

Paperino alzò un sopracciglio: « Del che? »

Qui si morse la lingua, mentre i fratelli gli lanciavano occhiatacce. Avrebbe dovuto pensare che la scoperta del DNA, per quanto nel loro tempo fosse normalissima e citata in qualunque film giallo, non era ancora stata effettuata a quel tempo. E anche se ce ne fosse stata la possibilità sarebbe stata comunque una pessima idea, perché avrebbe rivelato il legame di parentela che dovevano ad ogni costo nascondere.

« Comunque di sicuro siete voi quelli che avere spaventato la nonna… »

Quo fece una faccia sinceramente dispiaciuta: « Non volevamo spaventarla… »

Qui continuò: « … non immaginavamo certamente… »

Qua finì: « … che sarebbe svenuta vedendoci! »

Paperino li guardò perplesso, poi fu lui a scoppiare a ridere: « Ma come fate? Telepatia? »

« Ce lo chiedono in tanti, ma di preciso non lo sappiamo. A volte ci viene naturale. »

« Forse è quel famoso legame fra gemelli di cui ogni tanto si parla… »

Paperino finalmente abbassò la fionda: « Non mi sembrate alieni, né tantomeno pericolosi. Però, avevo letto su Amazing Papers che ognuno di noi ha sette sosia nel mondo, ma incontrarne tre in una botta sola è un colpo di fortuna che batte persino quelli di mio cugino Gastone! »

I tre paperotti sorrisero. In effetti…

« Come vi chiamate? »

Domandone legittimo che fece andare nel panico i tre paperotti. Forse non era il caso di presentarsi con i loro nomi veri… ma quali avrebbero dovuto usare?

Qui rispose: « Ciccio. »

Qua afferrò l’idea: « Archimede. »

Quo ci pensò qualche secondo. Chi altro poteva essere certo al cento per cento che Paperino non conoscesse?

« Edi. »

I fratelli stavano per scoppiargli a ridere in faccia. Lui mandò loro un’occhiata più che eloquente: i nomi più facili se li erano scelti loro!

Paperino porse loro la mano: « Spero che non vi offenderete se scambierò i nomi, siete troppo simili! Io mi chiamo Paperino. »

I tre paperotti la strinsero a turno con un certo imbarazzo: « Piacere… »

« Ok, allora possiamo dire alla nonna che è tutto a posto e che non si deve preoccupare! Appena vi vedrà… »

« No! »

Paperino li guardò di storto.

« Perché no? »

Qua si morse un labbro: « Perché… perché la nostra presenza qui deve rimanere segreta! »

Paperino sollevò di nuovo la fionda: « Questo mi dà ragione, siete alieni! »

Qui cercò di calmarlo: « Ma no, assolutamente no! È solo che non dobbiamo farci scoprire, perché… ci sono delle persone che ci stanno cercando! »

« I vostri genitori? Siete scappati di casa? »

Quo decise di dare sfogo alla fantasia: « No, semplicemente abbiamo fatto un favore a un amico inventore e stiamo nascondendo una sua creazione da alcuni malintenzionati che gliela vogliono rubare! »

« E quale sarebbe questa invenzione? »

Quo mostrò la bicicletta, ignorando l’aria atterrita dei fratelli: « Eccola! »

Paperino la guardò perplessa: « A me sembra una bici… »

Il paperotto continuò imperterrito, senza sapere nemmeno lui dove la sua storia sarebbe andata a finire: « E lo è. Ma questo modello può rivoluzionare il mondo delle biciclette da corsa… gli attuali produttori di biciclette lo sanno e farebbero di tutto per impedire al nostro amico di depositare il brevetto! Così loro potrebbero continuare a costruire le loro. »

Paperino sembrò un po’ più convinto: « Sì, in effetti è un ragionamento che potrebbe fare anche lo Zione, conoscendolo… »

Qui e Qua tirarono un sospiro di sollievo.

« Però vi assicuro che la nonna non vi tradirebbe. »

Quo continuò con la sua storia: « Il nostro amico ci ha raccomandato di fidarci il meno possibile degli adulti… tu però sei un bambino come noi, di te possiamo fidarci! Allora, ci aiuterai a nasconderci? Solo per qualche giorno… »

Paperino sorrise: « Contate pure su di me! Ah, quando lo sapranno gli altri… »

« Gli altri chi? »

« I miei amici: Louis, Tom, Millicent e Betty Lou. »

Qui, Quo e Qua si guardarono perplessi. Non li avevano mai sentiti nominare da loro zio.

« Fai attenzione: più la voce si sparge, più è alto il rischio che ci trovino… »

Paperino sospirò: « E va bene, terrò il segreto! Voi però non dovrete causare guai alla nonna o alla fattoria e dovrete custodire una cosa per me. Vi va bene? »

I tre gemelli si portarono una mano alla fronte in un tipico saluto militare ed esclamarono in coro: « Parola di Giovani Marmotte! »

Paperino alzò un sopracciglio: « Di che? »

I fratelli si guardarono imbarazzati. Forse le Giovani Marmotte non erano ancora state fondate, o forse non era giunta notizia a Quack Town.

« Non ha importanza. Cosa dovremmo custodire? »

Paperino mostrò orgoglioso il razzo: « Il regalo di compleanno di Betty Lou! »

I tre paperotti presero il giocattolo e Paperino li salutò: « Tornerò più tardi con qualcosa da mangiare! A dopo! »

Rimasti soli, Qui, Quo e Qua si guardarono sconvolti.

« È andata meglio del previsto. »

« Non credevo che sarebbe cascato davvero alla storia delle bici da corsa! »

« Piuttosto, io non avrei mai creduto che Zio Paperino da piccolo potesse essere così fissato con la fantascienza! »

I tre gemelli scoppiarono a ridere. La situazione forse si era persino aggravata, ma almeno non si sentivano più così soli.

 

Come promesso, Paperino tornò verso sera con un cestino da pic nic con gli avanzi della cena, che i tre gemelli ripulirono felici.

« La cucina della nonna è sempre insuperabile! »

Paperino lo guardò di storto: « L’avevate già assaggiata? »

Qua tirò un calciò al fratello: « No, non della tua, ovviamente. Diceva in generale… anche la nostra nonna cucina benissimo! »

Paperino li guardò: « Vi manca, vero? »

Quo sospirò: « Sì, e abbiamo un po’ paura di non riuscire a vederla più… »

Il paperotto ritirò il cestino: « È normale avere un po’ di paura. Non siete in una situazione semplice, a quanto ho capito… certo però che rimanere sempre chiusi qui dentro non vi aiuterà a ritrovare un po’ di allegria! Perché domani non venite in paese? »

« In paese? »

« Sì, ci sarà una grande festa, con i fuochi d’artificio e tutto! Ci divertiremo, vedrete! E con tutta quella gente non credo che qualcuno farà caso a voi… »

I tre fratellini si guardarono un po’ dubbiosi, ma sicuramente attratti dalla proposta.

« Allora è deciso! Ci vediamo domani, ora devo tornare dentro, altrimenti la nonna si preoccuperà! A domani, buonanotte! »

« Buonanotte! »

Nuovamente soli, i tre fratellini si accomodarono, per quanto possibile, sulla paglia.

Qua sbadigliò: « Non credete che Zio Paperino sia un po’… troppo premuroso nei nostri confronti? Non dovrebbe, per lui siamo perfetti estranei… »

Quo sbadigliò: « Chissà… forse è solo… istinto… »

Qui annuì e i tre gemelli si addormentarono.

 

Ciao a tutti! Sì, abbiate pazienza, ho un po’ di problemi con gli esami e sono indietro con tutte le fanfic che sto scrivendo… ho deciso però di dedicarmi prima a questa, che è la più corta e ho più possibilità di finirla in tempi decenti! In realtà il capitolo doveva essere molto più lungo, ma ho deciso di spezzarlo in due parti… ci saranno quindi ancora due capitoli.

Una nota: il finale è ripreso dal film originale, dove la madre di Marty bacia il figlio e commenta che c’è qualcosa che non va, perché gli è sembrato di baciare suo fratello… mi piace l’idea che qualcosa di simile possa accadere anche fra Paperino e nipoti. Inoltre è molto interessante che il padre di Marty sia appassionato di fantascienza proprio come PP8… insomma, più vado avanti e più mi convinco che l’abbinamento è molto azzeccato!

Ringrazio Spheater, darkroxas92 e virginbell per i graditissimi commenti, che spero che abbiano la bontà di replicare.

Prossimo capitolo? Ovviamente la festa! E ci sarà da ridere…

Alla prossima!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Hinata 92

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Disney italiano / Vai alla pagina dell'autore: hinata 92