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Autore: hinata 92    29/05/2013    5 recensioni
Salite con Qui, Quo e Qua sulla macchina del tempo inventata da Archimede per esplorare Quack Town all'epoca di un certo paperotto pestifero...
Parodia cinematografica che, al contrario di quanto si possa pensare, non è stata ispirata dal recente numero 3000 di Topolino, ma a cui sono contenta di dedicare...
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno al futuro

 

Una macchina del tempo a risparmio energetico

 

« Si può? »

Quo si affacciò timidamente alla porta.

Qui rincarò la dose: « C’è nessuno? »

Anche Qua entrò all’interno della stanza, facendo attenzione, come i fratelli, a schivare un paio di oggetti non ben identificati abbandonati sul pavimento in mezzo al disordine più completo.

« Sono qua fuori, ragazzi! Venite sul retro! »

I gemelli seguirono l’ordine e si diressero verso il giardino, trovando il padrone di casa indaffaratissimo su un curioso oggetto dotato di ruote: « Siete qui per il nuovo impianto antifurto di Paperone, giusto? Fatemi finire un attimo qui e ve lo vado a prendere… »

Qua si avvicinò curioso: « A cosa stai lavorando, Archie? »

L’inventore più prolifico di Paperopoli rispose tenendo alcuni chiodi in bocca: « Oh, un classico… una macchina del tempo. »

I tre gemelli si guardarono entusiasti: « Macchina… »

« … del… »

« … tempo? »

« E lo dici … »

« … così, come se… »

« … nulla fosse? »

Archimede alzò un attimo lo sguardo dal suo lavoro, per poi scoppiare a ridere: « Oh, ragazzi! Come facciate a capire esattamente cosa pensiate, al punto da potervi completare le frasi a vicenda, è un mistero che va oltre le capacità della scienza! »

I tre gemelli arrossirono, ma l‘inventore continuò a parlare: « Comunque non l’ho detto con molto entusiasmo perché non è certo la prima che invento… ma sto cercando di perfezionare il modello. »

I tre fratellini si avvicinarono a guardare e si trattennero a fatica dallo scoppiare a ridere.

Archimede li guardò di storto: « ? Qual è il problema? »

Qui sorrise imbarazzato: « Quando hai parlato di macchina, pensavamo a un’automobile… »

Quo scoppiò direttamente a ridere: « … ma questa è una bicicletta! »

Archimede rispose brandendo un cacciavite: « Certo, è questo il miglioramento di cui parlavo, così è ecologica! Nessuno come voi Giovani Marmotte dovrebbe apprezzare il modello, quello di prima inquinava parecchio… »

Qui alzò le mani in segno di resa: « E funziona? »

« Non l’ho ancora collaudato. Del resto, non l’ho nemmeno ancora completato, fino a quando non lo attivo è solo una comune bicicletta… »

Quo continuò a osservare da ogni angolazione il futuristica mezzo, dotato di cavi e lucine colorate a intermittenza: « Voi dove andreste se poteste andare a spasso per il tempo? »

Archimede si pulì le mani dal grasso della catena: « Io non ho dubbi. Andrei ad assistere alla creazione della lampadina di Edison… »

Edi saltellò felice e il suo creatore lo guardò con tenerezza: « … e tu mi accompagneresti molto volentieri, non è vero? »

Dopo aver armeggiato ancora un momento con la sua creazione, l’inventore rientrò in casa, mentre Qui rispondeva al fratello: « Io credo che andrei a vedere l’epoca degli Antichi Egizi. »

Qua aggiunse: « Io forse visiterei il medioevo. E tu, Quo? »

Il paperotto aprì il becco per rispondere, ma fu interrotto brutalmente da un urlo.

« TORNA QUI! AL LADRO! »

Archimede uscì di corsa dal laboratorio urlando come un pazzo: « QUEL BASSOTTO MI HA PRESO IL NUOVO ANTIFURTO PER PAPERONE!!! »

Senza pensarci due volte, i tre paperotti salirono tutti e tre in qualche modo sulla bicicletta e gli corsero dietro.

« Tranquillo, Archie, lo prendiamo noi! »

Qui si voltò indietro aspettandosi di vedere l’inventore un po’ più tranquillo; invece, con sua grande sopresa, si era messo a correre più veloce di prima con le mani nei capelli, mentre Edi saltellava sulla sua spalla come impazzito: « NO! HO APPENA ACCESO IL PROTOTIPO PER ISTALLARE IL DISPOSITIVO DI RITORNO!!! ORA È FUNZIONANTE!!! »

I gemelli sbiancarono: « Cosa? »

« Non aveva detto che era una comune bicicletta? »

Qua indicò davanti a sé: « Quo, guarda dove stai pedalando!!! »

Il paperotto dal cappello blu trattenne il fiato. L’asfalto era sparito, così che la ruota stava appoggiando direttamente nell’aria, in una salita incontrollabile. I tre fratelli deglutirono rumorosamente. Quo, alla guida della bici del tempo, iniziò a tremare vistosamente: « Fratelli… non sono sicuro di aver visto abbastanza volte ET da poter ripetere la scena senza sfracellarci al suolo… e i freni non funzionano… »

« Provaci, QQQuo, ti prego! »

« Non smettere di pedalare, fratellino, o precipiteremo! Cerca di sterzare! »

« Non ci riesco! »

La voce di Archimede risuonò in lontananza: « FERMATEVI! FERMATEVI, O FINIRETE… »

Qua e Qui si strinsero con tutte le loro forze al fratello mentre tutto intorno a loro scompariva.

« … NEL PASsato… oh, cavolo… e ora come lo dico a Paperino? »

 

 

 

 

« AAAAAHHHH!!! »

« NON VEDO DOVE PEDALO! FRATELLI, NON VEDO NIENTE, È TUTTO BIANCO! »

« RALLENTA, QUO, O CI SCHIANTEREMO! »

« CONTRO COSA?  NON C’È NIENTE! »

« PER ESEMPIO CONTRO QUELLO!!! »

« AAAAAHHHH!!! »

I tre gemelli si ritrovarono all’interno di un covone di grano.

Dopo aver sputacchiato paglia ovunque, Qua tirò un sospiro di sollievo: « Almeno è stato un atterraggio morbido… »

Si voltò verso i fratelli: Qui stava cercando di calmare Quo, molto agitato, che non era ancora riuscito a lasciare il manubrio e che continuava a ripetere: « Mai più… non guiderò mai più una bicicletta… potevo farvi sfracellare al suolo… »

« Ma non l’hai fatto. Sei stato bravissimo. »

Qua li abbracciò entrambi: « Niente più macchine del tempo fino a quando non faranno una patente apposita, promesso! »

I tre gemellini si alzarono dal covone: « Sì, ma dove cavolo siamo? »

Qui sospirò: « Io avrei una domanda migliore: quando cavolo siamo? »

Quo si guardò intorno per poi indicare una casa: « , almeno alla prima domanda posso rispondere! »

Qua s’illuminò: « La fattoria di Nonna Papera! »

Qui s’incamminò:« Allora avanti, andiamo! Da lì potremo telefonare ad Archimede. »

Quo lo fermò: « Ehi, e questa? »

Il fratello dal cappello verde guardò la bici del tempo e fece spallucce: « Forse se la portiamo a mano non succederà nulla… »

Così fu. I tre gemelli s’incamminarono verso la familiare fattoria chiacchierando e riflettendo insieme che in fondo era stata una bella avventura, nonostante il grande spavento.

« E questa dove la lascio? »

Quo guardò la bici scettico: « Forse è meglio che per ora la metti nel fienile, al riparo da Billy e da Ciccio… si sa mai, magari non la vede e ci si addormenta sopra! »

Qui annuì: « A proposito, ma voi l’avete visto mentre venivamo qui? Di solito è qua fuori a poltrire… »

Quo si guardò intorno: « In effetti… ma magari la nonna ha cucinato qualcosa ed è rientrato per un assaggino… »

Qui ritornò togliendo la polvere dalle mani: « Ecco fatto! Possiamo entrare. »

Qua aprì la porta con delicatezza: « Nonna? Si può? »

Nonna Papera era di spalle, mentre finiva di preparare un tavolo già per metà apparecchiato. Non si voltò nemmeno, rispondendo con la calma e la tranquillità che l’avevano sempre caratterizzata.

« Certo che si può! »

Anche Qui entrò nella stanza: « Ciao nonna! »

La papera sorrise, indaffarata nelle sue faccende: « Ciao, sei tornato presto oggi! Com’è andata l’interrogazione di matematica? »

Quo entrò per ultimo: « Ma nonna, cosa dici? Siamo in vacanza! »

Nonna Papera si voltò alzando gli occhi al cielo: « Non cercare di fregarmi, Paperino, so benissimo che siamo ancora a… »

La papera lasciò cadere a terra un piatto, mentre fissava i tre paperotti il becco spalancato e gli occhi sbarrati. I tre gemelli la guardarono preoccupati.

« Nonna… »

« … stai… »

« … bene? »

La papera li guardò ancora più sconvolta, indicandoli uno per uno.

« Uno… due… tre Paperino? Ooooh… »

« NONNA! »

I tre paperotti scattarono per afferrare al volo la nonna, svenuta dall’emozione.

Qui cercò faticosamente di non farla cadere: « Ma che cavolo le è preso? Sa benissimo che siamo tre gemelli… »

Qua avvicinò una sedia: « Lo sa benissimo la nonna del nostro tempo »

Quo fece sedere la nonna, ancora priva di sensi: « Che intendi dire? »

Il paperotto con il cappello verde guardò la papera con aria seria: « Non vi sembra che abbia qualche ruga in meno? E poi… avete sentito come ci ha chiamato? »

Qua sbarrò gli occhi: « Non vorrai dirmi che… »

Quo scosse la testa: « No… non ci posso credere… »

Qui indicò un mobile: « Non ci sono le nostre fotografie, Ciccio non si è visto da nessuna parte e la nonna si aspettava un solo paperotto… Zio Paperino »

Il paperotto dal cappello verde si appoggiò al tavolo: « Ecco, adesso mi sento svenire anch’io. »

Quo iniziò ad agitarsi: « No! D’accordo, è vero, se avessi potuto vedere il passato avrei voluto vedere lo zio da bambino, è vero, ma non avrei mai pensato che… forse è perché ho guidato io la bicicletta, magari se l’aveste fatto voi… »

« Zitto! Non avete sentito? »

Un rumore di freni si sentì nel cortile. I tre paperotti si guardarono e scattarono verso la dispensa, chiudendosi dentro. Dallo spiraglio poterono vedere un altro paperotto, molto simile a loro ma con un grosso e familiare berretto alla marinara, aprire la porta.

« Ciao nonna! Sono… NONNA! »

Il piccolo Paperino corse verso Nonna Papera, ancora esanime sulla sedia e, non sapendo che fare per svegliarla, le gettò un bicchiere d’acqua in faccia.

« Nonna? »

La papera lo guardò confusa: « Paperino… sei tu? »

« Certo che sono io! »

La nonna lo tastò: « E sei… uno, vero? »

Paperino lo guardò preoccupato: « Nonna, che cos’hai? Mi fai paura… »

La papera s’alzò  in piedi barcollando un po’: « Per favore, Paperino, vai a chiamare il medico, la nonna non si sente molto bene… »

Il paperotto annuì: « Prendo la bici e volo, nonna! Tu siediti e aspettami qui! Torno subito! »

E mentre il piccolo Paperino sfrecciava sulla sua bici a tutta velocità e Nonna Papera andava a sedersi sulla sedia a dondolo, Qui, Quo e Qua uscirono silenziosamente dalla dispensa per raggiungere la bicicletta del tempo nel fienile.

« Ragazzi, temo proprio che ci siamo cacciati nei pasticci, questa volta… »

« Grossi pasticci… »

Qua afferrò la bici: « Non è ancora detto, possiamo tornare indietro! Ci basta solo capire come funziona quest’aggeggio e… »

Qui scosse la testa: « Non hai sentito Archimede? Doveva ancora installare il dispositivo di ritorno… potrebbe persino non sapere dove e quando siamo… »

Qua lasciò andare il mezzo: « Ma potremmo cercarlo! Cercare l’Archimede di questo tempo! Forse lui potrebbe… »

Quo alzò gli occhi al cielo: « Anche se lo trovassimo, sarebbe un bambino, Qua, proprio come lo zio Paperino, proprio come noi! Per quanto possa essere sveglio, non pensi che una macchina del tempo sia troppo per l’Archimede di quest’epoca? »

Qua si lasciò sedere per terra: « E quindi siamo bloccati qui? »

Qui sospirò: « Temo proprio di sì, Qua… »

Quo iniziò ad agitarsi: « E se combiniamo qualche pasticcio? E se finiamo per cambiare la storia? »

Qui si guardò le mani: « Non voglio scomparire nel nulla! »

Qua si rialzò: « Questo non può accadere. Mamma non c’è, la nostra esistenza non è a rischio. Però sì, probabilmente rischiamo di cambiare la storia… »

Quo guardò i fratelli con gli occhi lucidi. I tre gemelli si abbracciarono stretti.

« Ne usciremo. Insieme, come sempre. »

 

Ciao a tutti! Non so quali possano essere le reazioni a questa parodia. Le prime cose che mi aspetto di sentirmi dire è “ma è deliberatamente copiato dall’ultima storia di Topolino 3000!”. In realtà non è proprio così: è un’idea che avevo in testa già da un po’, solo che Enna, per motivi di tempo, mi ha anticipato! Per questo motivo, lieta che qualcuno oltre a me abbia pensato a questa follia, ho deciso di pubblicarla come omaggio al 3000. Liberi di credermi o meno, la trama sarà comunque decisamente diversa, come si è già potuto vedere… mi spiace solo che Qui, Quo e Qua, essendo minorenni, non abbiano potuto guidare la De Loren! XD

Penso che pubblicherò ancora un paio di capitoli con tutte le disavventure… spero che vi possa piacere e che mi lascerete un commento per sapere cosa ne pensate!

Alla prossima!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Hinata 92

  
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