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Autore: YoursSincerelyLouis    18/06/2013    11 recensioni
Dal testo:
"Lui si sdraiò affianco a me e mi avvolse tra le sue braccia.
"Perché piangi?", sussurrò pianissimo al mio orecchio, così che lo sentii solo io.
Quella domanda mi portò quasi al limite e feci uno sforzo enorme per non iniziare a singhiozzare convulsamente.
Strinsi le coperte tra le mani e feci sprofondare il viso nel cuscino ancora più di prima.
Louis capì che non riuscivo a parlare, così mi strinse forte, lasciandomi qualche bacio sul collo e tra i capelli.
Mi cullò e mi riempì di carezze dolci e leggere.
In quel momento capii di essermi fatto solo tante paranoie e mi resi conto che il rapporto tra me e Louis era troppo forte per potersi spezzare così facilmente."
Larry Stylinson.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Spin The Bottle.

 
Se vuoi sbagliare, vai dove ti porta il cuore.
-Cit. Dino Risi

Come può qualcosa di così sbagliatofarti sentire così bene
Forse perché, in fondo, non era poi così
sbagliato...
-Cit.

 
Pov Harry.
 
Mi guardai intorno: deserto.
Dove erano finiti tutti? 
Pure i ragazzi erano spariti dalla circolazione.
Percorsi i corridoi di quell'hotel in cui ormai vivevo da quando facevo parte del programma televisivo "The X Factor", ma non trovai nessuno.
Non c'era anima viva.
E se fossero stati tutti rapiti dagli alieni e fossi stato l'unico sopravvissuto? Risi alla mia stupida idea, mentre continuavo a girovagare senza una meta precisa.
L'ala maschile era completamente priva di vita.
Sicuramente si erano spostati tutti nell'ala femminile, per fare un po' i coglioni con le ragazze.
Ormai mancava poco alla fine del programma, solo tre puntate, e io, come un deficiente, anziché godermi quelle ultime serate in compagnia di tutti, mi perdevo in quell'hotel che ormai avrei dovuto conoscere a memoria.
Presi l'ascensore e scesi al piano terra, per poi uscire dall'edificio e spostarmi nell'altra ala.
Ricordavo che la stanza di Cher si trovava nella sezione B, ma non ricordavo il numero esatto.
In quel momento realizzai di quanto la mia memoria fosse corta e mi diedi dello stupido da solo.
Maledetta la mia memoria corta.
Raggiunsi la sezione B più facilmente di quanto pensassi e finalmente udii delle risatine e degli schiamazzi in lontananza.
Seguii le voci che sentivo e raggiunsi la stanza da cui provenivano.
Finalmente tirai un sospiro di sollievo, dopo aver realizzato di aver raggiunto la stanza di Cher e Rebecca.
Bussai una prima volta, ma niente.
Ridevano e urlavano talmente tanto forte da non sentire neanche il bussare alla porta.
Sbuffai, spazientito, ribussai con più prepotenza e finalmente mi aprì qualcuno.
"Harry!", urlò Zayn, allargando le braccia, come per invitarmi ad entrare.
"Hey cucciolo, dov'eri finito?", chiese Matt, con tono scherzoso.
Entrai e richiusi la porta alle mie spalle.
"Matt, non chiamarmi cucciolo", sbottai, scocciato dai suoi modi di fare.
Avevano tutti l'abitudine di trattarmi come se fossi stato un bambino, cosa che non ero, solamente perché ero uno dei più piccoli del programma.
"Harreeeeh!", sentii gridare all'improvviso da dietro alle mie spalle.
Neanche il tempo di voltarmi che mi sentii coprire gli occhi da due mani inconfondibilmente morbide e profumate.
"Indovina chi sono", disse quel qualcuno, con tono infantile.
Risi perché era impossibile non riconoscerlo.
Almeno per me.
"Louis, smettila di fare il cazzone", dissi, ridendo e scostai le sue mani dai miei occhi.
Lui sbuffò e rise a sua volta.
"Sei troppo bravo in questo gioco", affermò, mettendo su un broncio, ovviamente finto.
"Smettila", dissi, ridendo, leggermente intenerito da quella sua espressione.
Quel ragazzo era una forza della natura.
Era sempre allegro e riusciva a trasmettere la sua allegria a chiunque gli fosse stato intorno per almeno due minuti.
Riusciva sempre a mettermi a mio agio e mi tirava su di morale ogni volta che qualcosa andava male.
Ma, nonostante questo, sapeva essere serio quando ce n'era bisogno e per me era un punto di riferimento.
Conobbi Louis proprio qui ad X Factor e legammo fin da subito.
Quando mi misero in una band, fu un sollievo vedere che anche lui ne avrebbe fatto parte, perché era l'unico che conoscevo, mentre gli altri li avevo solo visti ogni tanto ai bootcamp.
Successivamente legai parecchio anche con gli altri ragazzi, cioè Zayn, Niall e Liam, ma con Louis avevo sempre un legame speciale.
Raggiunsi gli altri e mi sedetti a terra, tra Liam e Niall, entrando a far parte del cerchio che occupava praticamente tutta la stanza.
Louis riprese posto nel cerchio, al lato opposto al mio e mi sorrise dolcemente, come faceva di solito.
"Allora ragazzi, cosa si fa?", domandò Cher, sorridendo.
"Qualcosa di divertente e che sia accessibile anche al vecchietto qua presente", propose Niall, alludendo a Matt.
Tutti risero di gusto, mentre Matt rimase serio.
"Pure io so divertirmi", affermò duramente, per poi scoppiare a ridere, seguendo tutti.
"E se facessimo qualcosa di divertente ma anche di... Interessante?", propose Rebecca, ammiccando verso Zayn, ma lui sembrò non farci caso.
"Interessante in che senso?", chiesi io, con l'innocenza di un bambino.
"Hazza non possiamo spiegarti sempre tutto!", urlò Katie, ridendo esageratamente forte, insieme a Cher.
Io sbuffai e stavo iniziando a stufarmi di quella situazione.
Louis mi fece un occhiolino, notando che mi stavo innervosendo.
Mi calmai immediatamente e gli sorrisi.
"Gioco della bottiglia?", propose Zayn.
Tutti risero e apprezzarono parecchio l'idea del moro.
"A me non va di baciare persone a caso", sussurrai a Liam.
Lui rise piano, per non farsi sentire e si alzò in piedi.
"Ragazzi, mi dispiace ma non partecipo, sono quasi fidanzato", annunciò Liam, orgoglioso e sorridente.
Tutti si unirono a fischiare Liam, per poi scoppiare a ridere.
"Tranquilli ragazzi, rimango qui ad assistere ai vostri momenti imbarazzanti", aggiunse, ridendo.
Io mialzai a mia volta e raggiunsi Liam su un letto, tirandomi fuori dal gioco.
"Harry, non starai facendo sul serio, vero?!", mi chiese Niall, con tono di disapprovazione.
"Non mi va, scusate ragazzi", dissi piano, come se me ne vergognassi.
Louis si alzò, mi prese per un braccio e mi trascinò giù dal letto.
"Tu ora partecipi e non rompi, chiaro?!", mi ordinò, guardandomi serio.
Io sbuffai e ritornai a sedermi accanto a Niall nel cerchio.
"Comunque, Louis, tu non dovresti neanche partecipare e dovresti prendere esempio da Liam, siccome sei impegnato", lo provocai.
"Dai Harry! È solo un gioco", mi rispose Louis, sorridendo colpevole.
"Allora adesso chiedo ad Hannah che ne pensa di questo gioco", dissi, facendo ridere tutti.
Hannahera la sua ragazza, ormai storica.
Stavano insieme da un anno circa ed era una ragazza simpaticissima e innamoratissima di Louis.
Peccato che ogni tanto sembrava che a Louis non fregasse molto di lei.
Lui non rispose alla mia provocazione, ma sorrise rassegnato.
"Bene, inizio io il giro", si offrì, Niall.
Dopo vari baci piuttostoimbarazzanti, era arrivato il mio turno di girare la bottiglia.
La girai e si fermò davanti a Cher.
Io arrossii violentemente e probabilmente tutti lo notarono, compresa lei che rise leggermente.
Cher era una ragazza bellissima, con carattere ed avevo una specie di cotta per lei da quando l'avevo vista ai bootcamp.
Avevamo pure circa la stessa età, anche se lei sembrava molto più grande di me.
Ma purtroppo, la cotta non era ricambiata e lei si era definita "troppo impegnata con la musica" per avere un ragazzo.
Lei si avvicinò e si sedette proprio di fronte a me.
Mi avvicinai a mia volta e le diedi un leggero bacio sulle sue labbra sottili.
Il bacio durò pochi istanti e sinceramente ne fui deluso.
Non per lei, ma perché pensavo che avrei provato le classiche farfalle nello stomaco, ma invece... niente.
Lei ritornò al suo posto e si susseguirono altri baci, più o meno passionali, seguiti da risate generali.
Successivamente, a una ragazza delle Belle Amie,Sophie, capitai io e ci baciammo, ma non provai qualcosa neanche con lei, nonostante fosse una bellissima ragazza.
Poi Louis si impossessò della bottiglia e la fece roteare.
Dopo qualche giro, si fermò, puntando dritto verso di... me.
Io rimasi un po' scosso, ma poi mi misi a ridere.
"Deve rigirare, no?", chiesi, non a qualcuno in particolare.
"No, avevamo accordato che i baci tra persone dello stesso sesso sarebbero andati bene", affermò Matt, divertito dalla situazione.
Louis arrossì di colpo e rimase un po' incerto sul da farsi, mentre io non mi mossi proprio.
"Ma non si può rifare?", richiesi, insistendo, mentre Louis ancora mi fissava, confuso.
Mi guardai intorno, in cerca di qualcuno che mi sostenesse, ma tutti erano della stessa idea: Louis ed io ci saremmo dovuti baciare.
"Queste sono le regole, Styles", affermò Liam, divertito come non mai.
"Suvvia, Harry, è solo un gioco, mica dobbiamo sposarci", intervenne finalmente Louis, ridendo.
"Però l'importante è che tu non ti innamori di me", aggiunse, facendomi l'occhiolino.
Io risi forzatamente, senza ancora muovermi dal mio posto.
Louis mi guardò per qualche istante, ma non vedendo nessuna mia reazione, si alzò e si sedette di fronte a me.
Io continuavo a fissarlo e osservavo ogni suo movimento.
Il cuore iniziava a battermi forte e non riuscivo a smettere di tremare.
Perché tremavo? 
Avvicinò piano il suo viso al mio, mentre tutti ci fissavano, aspettando l'incontro delle nostre labbra.
Prese il mio viso tra le mani e, mentre si avvicinava, spostava repentinamente lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
Io trattenevo il respiro e iniziai a temere di morire da un momento all'altro.
Le sue mani che premevano sulle mie guance erano calde e lisce.
Ormai era così vicino da sentire il suo respiro sul mio viso e stranamente stavo morendo dalla voglia di baciarlo.
Chiusi gli occhi e mi sporsi velocemente in avanti, annullando le distanze e appoggiando le mie labbra sulle sue.
Le sue labbra erano sottili, ma calde e perfette.
Il mio cuore batteva fortissimo, forse troppo forte, il mio stomaco era sottosopra e la mia voglia di approfondire il bacio aumentava ogni istante di più.
Ma non potevo andare oltre.
Tutti ci guardavano e inoltre il bacio doveva essere a stampo, nulla di più.
E, rispetto ai baci degli altri, stava durando già fin troppo.
Io non avevo la minima intenzione di staccarmi, ma Louis mi colse di sorpresa e privò le mie labbra delle sue.
Tolse le mani dal mio viso e rise insieme a tutti gli altri.
Si pulì la bocca con il torso della mano e ritornò al suo posto, mimando un'espressione schifata.
Mi si spezzò il cuore a vedere quella scena e mi limitai ad abbassare lo sguardo, trattenendo le lacrime che volevano fuoriuscire.
Forse mi ero immaginato tutto, ma avevo avuto la sensazione che fosse piaciuto anche a lui il bacio, ma evidentemente mi ero sbagliato.
Il bacio a me era piaciuto, parecchio e ne avrei voluti altri cento, mille o di più.
Ma era sbagliato pensare quelle cose.
Louis era il mio migliore amico.
Io ero un ragazzo.
Lui era un ragazzo.
Era sbagliato provare qualcosa di più per un altro ragazzo.
Il gioco continuò finché qualcuno non bussò alla porta.
Cher si alzò ed andò ad aprire di corsa.
"Ragazzi è passata quasi un'ora dal coprifuoco, andate a dormire, veloci!", ci ordinò un addetto dell'hotel.
Ognuno tornò nella sua stanza e io tornai nella mia, insieme a Zayn, Niall, Liam e Louis.
Mentre eravamo in corridoio, sulla strada per tornare in camera, Louis mi gettò un braccio intorno alle spalle.
"Dolcezza, ti è piaciuto il bacio?", mi chiese, scoppiando a ridere insieme agli altri ragazzi.
Quella scenetta fu un'altra coltellata al mio cuore, ma nonostante questo, risi forzatamente e non risposi.
Arrivati in camera, non sapevo davvero come comportarmi.
Sentivo come se qualcosa si fosse spezzato e ormai mi sentivo imbarazzato sia con Louis che con gli altri ragazzi.
Dalla terza settimana di X Factor circa, Louis ed io avevamo iniziato a dormire insieme.
Non ricordavo bene com'era iniziata quest'abitudine, ma ogni sera Louis si sdraiava accanto a me nel mio letto e parlavamo fino ad addormentarci.
E siccome il letto era a solo una piazza, molto spesso mi ritrovavo avvolto tra le sue braccia, ma in fondo eravamo migliori amici ed era normale essere così intimi, no?
Ma quella sera? 
Io ero troppo imbarazzato, anche se Louis sembrava tranquillo e si comportava come al solito.
Però, dopo essersi infilato il pigiama, si infilò nel suo letto.
"Buonanotte ragazzi", disse Zayn, spegnendo la luce e ricevendo una risposta in coro.
Louis non voleva dormire con me.
Solo al pensiero sentii gli occhi gonfiarsi di lacrime, che iniziarono a bagnare il cuscino.
Il rapporto tra me e Louis si era rotto per uno stupido gioco.
Soffocai un singhiozzo nel cuscino, ma purtroppo si sentì ugualmente, dato che Zayn accese un attimo la luce.
"Hazza, tutto ok?", mi chiese, sussurrando.
Io non risposi e mi limitai a nascondere la faccia nel cuscino.
"Sta dormendo, spegni la luce", sussurrò Louis.
Poi sentii qualcuno tastare il mio letto, per poi sedersi sopra.
Lui si chinò su di me e mi diede un bacio silenzioso tra i capelli.
Era Louis, lo avrei riconosciuto tra mille.
Io non mi mossi, ma iniziai a prendere grossi respiri, per calmarmi e smettere di piangere.
Lui si sdraiò affianco a me e mi avvolse tra le sue braccia.
"Perché piangi?", sussurrò pianissimo al mio orecchio, così che lo sentii solo io.
Quella domanda mi portò quasi al limite e feci uno sforzo enorme per non iniziare a singhiozzare convulsamente.
Strinsi le coperte tra le mani e feci sprofondare il viso nel cuscino ancora più di prima.
Louis capì che non riuscivo a parlare, così mi strinse forte, lasciandomi qualche bacio sul collo e tra i capelli.
Mi cullò e mi riempì di carezze dolci e leggere.
In quel momento capii di essermi fatto solo tante paranoie e mi resi conto che il rapporto tra me e Louis era troppo forte per potersi spezzare così facilmente.
 
 
Bevvi un sorso d'acqua e mi sedetti un attimo a terra, godendomi la pausa dalle prove per la puntata successiva.
Ero esausto e la notte non avevo chiuso occhio, perché ero troppo intento a farmi abbracciare da Louis.
Per la prima volta avevo sentito la necessità di quel gesto che fino a quel momento avevo dato per scontato.
Ero ancora seduto sul pavimento lurido di quello che era il palco di X Factor, ma ero talmente stanco che non mi curai di aver sporcato i pantaloni chiari che indossavo.
Gli altri ragazzi non si fermarono e continuarono a provare le coreografie e le canzoni per la puntata.
Ma Louis, quando mi vide seduto a terra, si fermò e iniziò ad avvicinarsi a me.
"Tutto ok?", mi chiese, dolcemente, guardandomi dall'alto.
Io sorrisi e annuii piano.
Anche se non era tutto ok, non lo era per niente.
Mi sentivo un peso sullo stomaco, non riuscivo a guardare in faccia Louis e questo mi stava uccidendo.
Louis rimase lì a fissarmi per un po', ma poi si voltò e andò a riprendersi il microfono per ricominciare a provare.
Dopo qualche minuto, sentii qualcuno sedersi alle mie spalle, mi voltai ed era Liam.
"Harry, cos'hai?", mi chiese, sottovoce.
Scossi la testa e forzai un sorriso.
"Lo so che hai qualcosa. È da tutto il giorno che sei distratto e su un altro pianeta", sussurrò piano, si fermò un attimo e sospirò rumorosamente, "A cosa pensi?", chiese infine.
"A niente, Liam", dissi, sospirando.
Spostai lo sguardo a terra, perché quello di Liam mi stava uccidendo.
Lui riusciva a capire tutto, subito, anche solo da un mio sguardo e questa volta non avrei voluto che capisse.
"È per ieri?", disse, sussurrando davvero piano.
Io mi sentii avvampare al solo ricordo del bacio della sera prima, ma cercai di mantenere la calma.
Scossi la testa, poco sicuro e Liam lo notò.
"Sei sicuro?", chiese, retoricamente.
Lo guardai con sguardo implorante.
Lo stavo implorando di non andare oltre, di non farmi parlare e di non farmi rendere più consapevole di tutto.
Ma lui prese fiato e continuò.
"Lo sapevo. Il bacio di ieri ti ha confuso eh?", mi chiese, sempre a voce talmente bassa da poterlo sentire appena io.
Scossi la testa e mi alzai in piedi.
Mi mancava l'aria e tutto iniziava a girarmi intorno nella mia mente.
Mi sentivo male, malissimo, confuso e pesante.
Presi un grosso respiro e mi diressi di corsa in bagno.
Spalancai la porta, entrai e la richiusi alle mie spalle, sbattendola.
Mi accovacciai a terra, appoggiando la schiena al gelido muro retrostante.
Iniziai a prendere grandi respiri, per calmarmi e sembrò funzionare, finché la porta non si aprì.
"Che ci fai qua?", chiesi, acidamente.
"Potrei farti la stessa domanda", mi rispose Louis, sorridendo.
"Touchè!", dissi, riabbassando il capo.
Lui si sedette accanto a me e mi osservò per qualche istante, cercando, invano, il mio sguardo.
"Hazza, che hai?", mi chiese, iniziando a giocare con i miei ricci.
Io sospirai pesantemente.
"Niente", dissi, duramente.
"Sei sicuro? Ti comporti in modo strano", mi sussurrò, dannatamente vicino al mio viso.
Mi scostai, facendogli togliere le mani dai miei capelli.
Mi alzai in piedi e, per la prima volta in quel giorno, lo guardai negli occhi.
"Sono io che mi comporto in modo strano, eh?!", quasi urlai.
Lui spalancò gli occhi e si alzò in piedi a sua volta.
"A cosa ti riferisci?", mi chiese, come se non l'avesse intuito.
"A cosa mi riferisco?!", urlai, "Mi riferisco al fatto che ci siamo baciati e tu fai finta di niente! Ti comporti come se non avesse importanza, come se fosse stato normale e sai la novità?!".
Lui aveva la bocca spalancata e gli occhi fissi su di me, sorpreso come mai.
"Per me un bacio è importante e quello tra noi non è stato normale! Non è normale baciare il proprio migliore amico, per di più se è del tuo stesso sesso!", finii urlando ancora di più.
"Harry, era un gioco", sussurrò Louis, avvicinandosi un po'.
"Per me baciare le persone non è un gioco! Un bacio è importante, cazzo!", sentivo le lacrime pronte a uscire, ma non volevo piangere, non davanti a lui.
Louis mi prese i polsi e mi fece appoggiare la schiena al muro, per tenermi fermo e farmi calmare.
Io iniziai a tirare su col naso, ma ancora non piangevo e non ne avevo intenzione.
Lui cercò ancora il mio sguardo e finalmente lo guardai, privo di rabbia.
"Lou, è tutto così strano ora", sussurrai, continuando a guardarlo.
"Harry, sono sempre io, siamo sempre noi, gli stessi di prima", mi disse, lasciandomi i polsi, ma continuando a stare di fronte a me.
"Lo so, ma ora mi sento a disagio con te e non riesco ad accettarlo", ammisi, con l'amaro in bocca.
"Harry, non c'è niente di strano a baciare una persona del tuo stesso sesso, vorrei solo che tu lo capisca", mi disse, avvicinandosi un po'.
"Lou, è sbagliato", dissi, sussurrando.
"Perché pensi che sia sbagliato?", mi chiese, guardandomi negli occhi.
"Perché... Perché tu hai la ragazza! E poi, i-io non sono gay e nemmeno tu", dissi, anche se in realtà non c'era un motivo preciso per cui pensassi che era sbagliato tutto quello.
"Se proprio vuoi saperlo, ho lasciato Hannah e poi non ha importanza il sesso, quando si è innamorati", mi disse, sorridendo.
"Perché vi siete lasciati?", gli chiesi, sorridendo e sentendomi stranamente felice per quella notizia.
"Perché non provavo più niente per lei", mi disse, tornando serio in viso.
Sorrisi e poi notai l'estrema vicinanza tra me e Louis.
"Mi dispiace", dissi.
"Non è vero", disse Louis, ridendo leggermente.
"Sì, invece!", dissi, continuando a ridere, ma mentendo spudoratamente.
Hannah era una ragazza per bene, simpaticissima e intelligente, ma per colpa sua a volte non potevo stare con Louis.
"Visto che siamo sempre gli stessi?", mi disse.
Io sorrisi e lo abbracciai forte.
"Sei il mio migliore amico e avevo paura di perderti", sussurrai al suo orecchio.
Mi strinse forte e quando mi staccai, lui lasciò le mani sui miei fianchi.
Mi guardava così intensamente da farmi battere forte il cuore e probabilmente ero anche diventato rosso.
Distolsi lo sguardo, ma lui continuava a tenermi per i fianchi e quel suo gesto mi faceva mancare il fiato.
Poi fece quello che temevo, ma che volevo dalla sera prima.
Si avvicinò piano e mi strinse forte i fianchi.
Chiudemmo gli occhi e lui appoggiò le sue labbra sulle mie.
Rimasi un po' stupito e non ricambiai il bacio.
Avevo una voglia pazzesca di baciarlo e stringerlo a me, ma era sbagliato, fottutamente sbagliato.
Misi le mani sul suo petto e lo staccai piano da me.
Scossi la testa e abbassai lo sguardo.
"Lou, è sbagliato tutto questo", sussurrai, mentre lui si allontanava piano.
"Harry, scusa, non volevo rovinare tutto", mi disse, torturandosi il labbro inferiore.
Scossi la testa, confuso come mai.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto e una parte di me sperava se ne andasse via da quel fottuto bagno, ma un'altra parte di me sperava rimanesse per sempre e ritentasse a baciarmi.
"Harry, posso farti una domanda?", disse Louis, interrompendo il silenzio.
Annuii, mordendomi il labbro inferiore e torturandomi le mani.
"Cosa hai provato ieri quando ci siamo baciati? Cosa provi quando la notte ci abbracciamo?", mi chiese, con la voce spezzata e sul punto di piangere.
"Provavo tante, forse troppe cose", dissi, a voce bassissima.
"Per esempio?", chiese guardandomi negli occhi.
"Per esempio sento lo stomaco sottosopra, le mani mi tremano, mi manca il respiro e il mio cuore batte talmente forte da potermi uscire dal petto", dissi, non guardandolo negli occhi, ma sorridendo.
Lui sorrise di rimando e poi riprese fiato per parlare.
"E tutto questo ti fa stare bene?", mi chiese, riavvicinandosi.
"I-io... S-sì, mi fa stare bene", ammisi, diventando un poco più consapevole.
"Posso ritentare?", mi chiese, sorridendo.
Io annuii e presi il suo viso tra le mani, mentre lui mi riprese per i fianchi.
Si avvicinò piano, come se avesse voluto gustarsi quei pochi istanti prima di appoggiare le sue labbra sulle mie.
Trattenni il respiro, mentre Louis mi baciava dolcemente e questa volta ricambiai.
E mi sentii felice e non me ne pentii, neanche lontanamente.
Poi ci staccammo piano, ma rimanemmo praticamente attaccati, con le mani di Louis sui miei fianchi e le mie ad accarezzargli il viso.
Lui mi sorrise dolcemente e io di rimando.
Mi piaci, Harry. Mi piaci tanto”, sussurrò Louis, facendo sfiorare i nostri nasi.
Mi piaci tanto anche tu, Lou”, ammisi per la prima volta a voce alta.
Presi coraggio e lo baciai.
Lui, colto alla sprovvista, sorrise, per poi ricambiare, questa volta aggiungendo più passione.
Come può essere sbagliato tutto questo?”, mi domandò.
Non può” e lo ribaciai, ancora e ancora.



Angolo autrice:
Eccomi qua con una one shot !
Spero vi piaccia :)
Qua abbiamo i ragazzi ai tempi di X Factor, quindi sono piccoli :3
Spero vi piaccia, lasciate qualche recensione! <3
Un bacio .x
-YoursSincerelyLouis
Se volete contattarmi, scrivetemi pure su Facebook, per qualsiasi cosa <3
   
 
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