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Autore: lexiegrey    18/06/2013    11 recensioni
«Perché non voglio perderti ora 

Sto proprio cercando l’altra parte di me.
Il più grande spettacolo è messo in scena nel mio cuore.
C’è uno spazio, ma ora tu sei a casa 

Mostrami come combattere per adesso 

E ti dirò, tesoro, che è stato facile 

Tornando in te una volta realizzato che 

Sei sempre stato qui 

E’ come se fossi il mio specchio 

Il mio specchio che mi fissa 

Non riuscivo a diventare più grande
 con un altro uomo accanto a me.
E ora tutto è chiaro come questa promessa 
che stiamo facendo?
Due riflessioni in una 

Perché è come se fossi il mio specchio 

Il mio specchio che mi fissa, che mi fissa.»
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ascoltate questa canzone mentre leggete: Mirrors - 

 

«Aren't you somethin' to admire?
Cause your shine is somethin' like a mirror
And I can't help but notice
You reflect in this heart of mine
If you ever feel alone and
The glare makes me hard to find
Just know that I'm always
Peering out on the other side.» 

 

«Non sei forse qualcosa da ammirare? 

Perché il tuo splendore è qualcosa 
che somiglia ad uno specchio. 
 
E non posso fare a meno di notare che 
il tuo riflesso di proietta nel mio cuore.
Se ti sei mai sentito solo e il bagliore mi rende difficile da trovare 
sappi solo che sono sempre dall’altra parte 
a guardarti attentamente.
»

 
 

Harry, appoggiato allo stipite della porta e con le braccia conserte, osservava attentamente la scena davanti a lui. Stava accadendo di nuovo, il suo compagno stava separando i letti e prendendo tutte le sue cianfrusaglie, buttandole a casaccio nel borsone. E tutto per l’ennesima stupidaggine, per una cazzata fatta in un momento di debolezza. Poteva permettere che se ne andasse così? Ma d’altronde che poteva farci lui, se Louis non voleva ascoltare? Quella mattina, avevano litigato come mai prima di allora.
Perché Harry si era presentato a casa per l’ennesima volta alle cinque del mattino cercando di non fare rumore, e Louis aveva per l’ennesima volta fatto finta di dormire, quando in realtà non poteva dormire senza il suo ragazzo al proprio fianco. Però quella mattina Louis era stanco, era stanco di dover sopportare ancora queste finzioni, era stanco di andare avanti in quel modo.
La maniera con la quale si erano scontrati era stata straziante, le urla continue, le grida di paura, di dolore e i pianti. Nessuno dei due aveva mai pianto per una situazione come quella, eppure quel giorno, le lacrime continuavano a scorrere, le grida non cessavano e neppure i rumori, rumori di mobili scaraventati a casaccio e di vetro frantumato. Ma il rumore più grande, era quello di entrambi i loro cuori infranti, quando si scambiarono uno sguardo pieno di rimorso, eppure nessuno dei due fece nulla: Harry continuò a guardare appoggiando la testa al muro, mentre l’altro se ne andava scavalcando impacciatamente il casino che avevano fatto, e uscendo dalla porta principale, senza neanche tutte le sue cose.
L’aveva fatto, Louis se ne era andato, per davvero quella volta. E Harry non aveva fatto nulla per fermarlo. Si accasciò a terra, stringendo le gambe al petto e affondandoci la testa dentro, piangendo realmente, anche se ormai doveva aver sprecato tutte le lacrime.

«Cause with your hand in my hand and a pocket full of soap
I can tell you there's no place we couldn't go
Just put your hand on the past
I'm here tryin' to pull you through
You just gotta be strong.»

 
 

«Perché con la tua mano nella mia mano 
e una tasca piena di sapone 

Posso dirti che non esiste un posto 
in cui non possiamo andare .
Dai semplicemente uno sguardo al passato, 

Sono qui e sto provando a spingerti per fartici entrare.
Devi solo essere forte.»

 

Harry aprì l’armadio, frugando in quel casino di roba che si rifiutava sempre di appendere, trovando poi quello che stava cercando. Un maglione di Louis, che non aveva ancora portato via. Se lo portò al viso, inspirando un poco del profumo che emanava, il suo profumo. Si inebriò di quell’odore, portandosi l’indumento sempre più vicino, fino ad arrivare a stringerlo, più forte che poteva. Si sdraiò sulla parte del letto che solitamente avrebbe dovuto occupare Louis, anche se un tempo loro occupavano la stessa parte, perché erano una cosa sola, uniti più che mai. Erano, perché da un po’ di tempo le cose non andavano per nulla bene. Il ragazzo chiuse gli occhi, con ancora il materiale di lana tra le braccia, e cercò di respingere le lacrime che però scendevano ininterrottamente, rigandogli le guance.
Si ricordò di quanto Louis le amasse, amava il suo sorriso, le fossette che spuntavano agli angoli della sua bocca ogni qualvolta sorridesse. Peccato che non sorridesse realmente da parecchio tempo. I sorrisi forzati non erano reali, e Louis se ne accorgeva, ma d’altronde nemmeno i suoi erano veri.
 

 

«Cause I don't wanna lose you now
I'm lookin' right at the other half of me
The biggest scene is set in my heart
There's a space, but now you're home
Show me how to fight for now
And I'll tell you, baby, it was easy
Comin' back into you once I figured it out
You were right here all along
It's like you're my mirror
My mirror staring back at me
I couldn't get any bigger
With anyone else beside me
And now it's clear as this promise
That we're making
Two reflections into one
Cause it's like you're my mirror
My mirror staring back at me, staring back at me.»
 

 

«Perché non voglio perderti ora 

Sto proprio cercando l’altra parte di me.
Il più grande spettacolo è messo in scena nel mio cuore.
C’è uno spazio, ma ora tu sei a casa 

Mostrami come combattere per adesso 

E ti dirò, tesoro, che è stato facile 

Tornando in te una volta realizzato che 

Sei sempre stato qui 

E’ come se fossi il mio specchio 

Il mio specchio che mi fissa 

Non riuscivo a diventare più grande
con un altro uomo accanto a me.
E ora tutto è chiaro come questa promessa 
che stiamo facendo? 
Due riflessioni in una 

Perché è come se fossi il mio specchio 

Il mio specchio che mi fissa, che mi fissa.»
 
 

 

Harry si alzò riluttante dal letto e, senza mollare l’indumento che aveva precedentemente estratto dal guardaroba, si diresse in bagno. Si portò una mano alla nuca quando si rese conto del casino che aveva – o avevano – combinato. Sulla parete non c’era più nulla. Lo specchio si era frantumato e tutti i cocci erano a terra. Si afflosciò sul pavimento e sobbalzò leggermente quando vide del sangue colare sulle mattonelle rosa. Alzò il polso e notò che una scheggia di vetro l’aveva tagliato appena sotto il pollice della mano. Si alzò e mise l’arto sotto l’acqua, attendendo che il sangue smettesse di uscire e che coagulasse. I minuti che passarono gli sembrarono interminabili. Osservava il muro vuoto davanti a sé, perché lo specchio non c’era più, proprio come Louis nella sua vita. Perché sapeva che quella volta non sarebbe tornato. Aveva capto ormai, che non c’era più nulla da fare. Si era comportato come un idiota e aveva perso l’unica cosa che lo tenesse davvero in vita.
Tornò a sedersi per terra, facendo più attenzione a non inciampare in uno dei frammenti questa volta, e stette lì, non seppe esattamente per quanto tempo ma stette lì a immaginare come sarebbe stata una vita serena con il ragazzo che amava.
 
Erano passate quasi ventiquattr’ore e Harry non si era ancora mosso da lì. La vista cominciava ad appesantirsi ma lui non voleva lasciare quel posto, e continuava a starsene nel bagno della sua casa in mezzo ai pezzi di vetro che non si era ancora preso briga di togliere.
Ne afferrò uno e guardò il suo riflesso nel vetro. Aveva le borse sotto gli occhi, il viso stravolto, ma vide comunque uno spiraglio di luce filtrare nella stanza in ombra, e poi due occhi color cielo, in grado di illuminare qualsiasi cosa.
È un sogno, si ritrovò a pensare. O forse sto solo guardando il riflesso del mio cuore, ecco perché mi sembra di vedere Louis, realizzò. Si alzò in piedi per constatare quella che era la sua ipotesi, quando sentì due mani poggiarsi sul suo bacino.
Harry rabbrividì, quando la persona che gli si era avvicinata fece combaciare la sua schiena con il proprio petto. Riconobbe il profumo del suo ragazzo, e inclinò la testa sulla sua spalla, visibilmente più bassa, cercando di percepire ogni singolo momento.
Louis si era alzato in punta dei piedi per poter raggiungere Harry, perché, nonostante fosse il maggiore, tra i due era il più basso.
Il castano dagli occhi azzurri prese a muovere i fianchi, cullando dolcemente il più piccolo e chiudendo gli occhi, mentre affondava il viso nell’incavo del collo del riccio. Intanto Harry seguiva piano i suoi movimenti e gli afferrò le mani, portandosele al petto, così che Louis comprendesse quanto fosse alto il battito del cuore del minore, in sua presenza.
E il suo cuore batteva davvero forte, come quello di Louis d’altronde, che Harry poteva sentire, essendo appoggiato al suo petto forte.
Sentivano entrambi di essere finalmente a casa, l’uno tra le braccia dell’altro.
«P-perché?» il riccio si decise finalmente a parlare, girando la testa verso il viso di Louis, e poté vederlo negli occhi, sentendosi rassicurato grazie a quelle due pozze azzurre. Il più vecchio scosse semplicemente il capo, facendo sfiorare la sua fronte con quella di Harry, che intanto aveva poggiato una mano sulla sua guancia per accarezzargliela, e Louis notò il taglio procuratogli dal coccio dello specchio. E vide quello che era accaduto in quella stanza.
Prima di staccarsi baciò dolcemente la mano ferita del riccio, provocandogli dei brividi, poi tenendola stretta lo condusse sul pavimento.
Aprì le gambe, lasciando che Harry ci si posizionasse in mezzo, accoccolandosi al suo petto. Louis allora prese uno dei frammenti dell’enorme specchio che prima si ergeva sulla parete e lo mise davanti ai loro visi.
«Harry quando tu ti specchi, cosa vedi?» il riccio lo guardò confuso, non capendo dove voleva andare a parare. «Il mio riflesso?» disse, inarcando le sopracciglia, per quella domanda così sciocca e ovvia. Louis annuì convinto e poi «Anch’io –disse– anch’io vedo il tuo riflesso.» Harry continuò a guardarlo, sempre più confuso, mentre Louis sorrideva lasciandogli baci sulla spalla. «Vedo il tuo riflesso perché sei parte di me, sei il mio cuore, sei la parte più importante di me e se io non sto con te è come se fossi morto.» 
Il riccio stava piangendo, piangendo di gioia, di commozione perché era convinto che Louis ce l’avesse a morte con lui, che se ne fosse andato per sempre. Invece era tornato perché amava Harry, perché aveva bisogno di sentirlo, di sentire il suo tocco, le sue carezze, i suoi baci.
E anche Harry amava i suoi baci, amava le sue labbra sottili ed eleganti.
Così quella volta si fece avanti per primo, affondando una mano nei suoi capelli, e sfiorandogli leggermente le labbra prima di parlare. «Ti amo Louis William Tomlinson.» e allora fece combaciare le sue labbra con quelle del più grande, che approfondì quel bacio che significava molto. Le loro lingue si assaporarono, i loro corpi aderivano perfettamente, staccandosi leggermente ma rimanendo sulle sue labbra Louis sussurrò a sua volta: «Ti amo anch’io Harold Edward Styles.»
 
 

 

«Cause I don't wanna lose you now
I'm lookin' right at the other half of me
The biggest scene is set in my heart
There's a space, but now you're home
Show me how to fight for now
And I'll tell you, baby, it was easy
Comin' back into you once I figured it out
You were right here all along
It's like you're my mirror
My mirror staring back at me
I couldn't get any bigger
With anyone else beside me
And now it's clear as this promise
That we're making
Two reflections into one
Cause it's like you're my mirror
My mirror staring back at me, staring back at me.»

 
 
 

«Perché non voglio perderti ora 

Sto proprio cercando l’altra parte di me.
Il più grande spettacolo è messo in scena nel mio cuore.
C’è uno spazio, ma ora tu sei a casa 

Mostrami come combattere per adesso 

E ti dirò, tesoro, che è stato facile 

Tornando in te una volta realizzato che 

Sei sempre stato qui 

E’ come se fossi il mio specchio 

Il mio specchio che mi fissa 

Non riuscivo a diventare più grande
con un altro uomo accanto a me.
E ora tutto è chiaro come questa promessa 
che stiamo facendo? 
Due riflessioni in una 

Perché è come se fossi il mio specchio 

Il mio specchio che mi fissa, che mi fissa.»




 



Cause I don’t wanna lose you nowwwwwww….
Buona sera! Allora, sono un po’ timorosa perché nonostante io sia una graaande Larry believer non ho mai scritto su un pairing Slash e quindi spero che questa OS sia all’altezza delle mie – e vostre – aspettative.
L’ho scritta già da un po’ e sinceramente non vedevo l’ora di pubblicarla, perché ci ho messo davvero tutta me stessa e sono abbastanza orgogliosa del risultato. È un po’ triste, ma finisce tutto bene.
Mirrors è una canzone che mi piace molto, e l’ispirazione mi  è venuta un giorno in macchina con mia madre, la davano alla radio e lei mi ha detto “Ma perché specchi?” e quindi boh è venuta fuori questa cosa.
Soooo, grazie mammy! 
  Poi l'immagine di Louis e Harry tra gli specchi mi è apparsa durante l'esame di inglese! Ceh siamo aposto! :) 
Vorrei davvero che mi diceste se ne vale la pena, perchè boh ho una grande paura che non sia all'altezza! 
Un enorme ringraziamento anche a hjsdjmples per il banner (io mi stavo strappando i capelli a trovare delle foto di specchi rotti) 

Commentate se volete, ma non mi scrivete robe del tipo “Larry nn esiste!!!!!1111!11! sks” perché nessuno vi ha obbligate con la forza a recensire, se non vi è piaciuta la storia in sé okay, ma non criticate solo per il pairing.
Detto questo, sarà meglio studiare dato che ho l’orale Lunedì mattina (AIUTO!) appena tornerò a casa aggiornerò anche The Housemate, in caso qualcuno non fosse passato e avesse voglia di leggere qualcosa di nuovo vi lascio il banner con il link (vi basta cliccare sul banner)
per ora ha prologo+1° capitolo!

un abbraccio!
benns 
   
 

 







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