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Autore: EmilyG66    18/06/2013    2 recensioni
Questa storia parla di come il perdono e la felicità possano giungere alla fine, dopo un inizio duro. Questo racconto è dedicato alla mia coppia preferita Tigre e Tai Lung. I personaggi tranne Max non appartengono a me ma a kung fu panda della Dreams works.
Dopo la sconfitta di Tai Lung passa un anno di tranquillità grazie ai cinque cicloni e al guerriero dragone, tranne quando ci sono dei banditi in città che vengono espulsi via a calci e malridotti dai famosi maestri di kung fu. Però un vecchio allievo, anche lui maestro decide di far ritorno, sarà guerra o diventerà un alleato? Fatto sta che sentimenti contraddittori si manifesteranno spesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tai Lung, Tigre, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I sei allievi insieme al loro maestro stavano facendo colazione, quando Shifu si alzò.
- Allievi oggi dovrete sbrigare delle faccende al mercato per me poi controllate la valle della pace, infine avrete la giornata libera.- disse autoritario.
- Quindi niente allenamento spezza ossa?- chiese Po speranzoso.
- No panda.- finì il maestro con un urlo di felicità del guerriero dragone.
Finita la colazione e pulito, Po rotolò per i gradini del palazzo di Giada e andò al mercato. Gru aveva preso il volo, Scimmia saltava sugli alberi, Mantide scendeva veloce i gradini, seguito da Vipera che strisciava.
Tigre li guardò tutti e sospirò. Tutti tranne il panda e Gru potevano saltare dal palazzo, evitando tutti quei gradini e sforzi inutili. Lei lo faceva sempre per scendere, ma loro non erano felini e di sicuro sarebbero caduti male.
Infatti Tigre si girò e saltò all’indietro, senza neanche accorgersene atterrò in piedi, alzando un po’ di polvere davanti alle scale del palazzo.
Qualcuno la osservò stupito ma poi proseguì il suo giro.
Intanto nel palazzo di Giada si avvertiva qualcosa di minaccioso e Shifu lo aveva sentito da quella mattina, perciò aveva espressamente chiesto ai suoi allievi di stare il più lontano possibile dal palazzo.
Poi era uscito andando anche lui al pesco e facendo dei respiri profondi provò a meditare. Il maestro udì che qualcosa si stava muovendo tra i rami del pesco, ma non riuscì a girarsi perché una voce calda e profonda lo bloccò sul posto.
- Ancora problemi con la meditazione maestro? A me non è mai piaciuta, la trovo uno spreco di tempo.-
Shifu si sentì spaesato e si girò rimanendo il più possibile calmo. Davanti a lui, sceso dall’albero c’era suo figlio, maestoso e forte si ergeva Tai Lung, il demone della valle, il maestro dei mille rotoli.
Il maestro non sapeva cosa dire dallo stupore e continuò il discorso.
- La meditazione serve per avere stabilità mentale e per rilassarsi.-
Tai Lung sorrise.
- Perché sei tornato, non eri morto?- chiese a suo figlio che si mise a sedere di fianco a lui non minaccioso, ma sereno.
- No non sono morto, il panda mi ha solo spedito lontano sulle montagne e lì sono rimasto per un anno, mi sono allenato con quella temperatura e ho scoperto che non ero abituato al freddo, quindi ogni giorno salivo di più per verificare i miei limiti. Oggi ho finito tutte le montagne, quindi mi sono annoiato e ho pensato di venire qua.-
-A quale scopo?- domandò Shifu rilassato, forse per la meditazione del giorno prima.
- Ci sono ancora alcune cose che non mi avete insegnato, forse non me lo merito, forse non mi crederete, ma io voglio davvero tornare ad essere l’allievo del maestro Shifu, come ero prima. E il fatto che non abbia devastato e ucciso nessuno per un anno intero è una prova che so controllarmi, ma ancora faccio fatica a tenere dentro la rabbia.-
- Certo- rispose Shifu- hai ancora un po’ da imparare sull’autocontrollo e scommetto che mi saresti d’aiuto con i cinque però mi serve tempo per decidere. Vieni domani e prenderò la mia decisione.-
- D’accordo maestro.- rispose Tai Lung facendo il saluto rispettoso e sorridendo.
- Vi assicuro che se verrò perdonato non azzannerò il guerriero dragone, non servirebbe a niente comunque.- rispose un po’ triste ma poi si riprese- Mi sono abituato al nome di “maestro delle mille pergamene” e nessuno arriverà mai al mio livello.- sorrise.
Shifu non ne era convinto e glielo disse.
- Non ne sarei così sicuro se fossi in te, è vero sei il maestro e l’allievo più talentuoso che io abbia mai avuto, ma qualcuno sta arrivando ai tuoi risultati, e questo mi preoccupa.- Rifletté il maestro.
A quelle parole Tai Lung voleva sapere chi dei portentosi maestri stava arrivando al suo livello.
- Chi?- domandò.
- Non mi dire il panda.-
Shifu scosse la testa.
–No, con lui ho qualche problema di disciplina, ma quella che mi preoccupa è Tigre.-
- Tigre?!- Ammise stupito.
Si ricordava molto bene di lei e del suo calcio, poi la loro lotta sul ponte e dei suoi artigli. Non pensava che premesse ad arrivare al suo livello.
Sapeva che lo detestava ma così sarebbe diventata esattamente come lui al femminile, con un po’ più di curve. Sorrise al pensiero di quella tigre a strisce che voleva essere sempre la numero uno.
- Che problema ha Tigre? È disciplinata, seria, lavoratrice…-
- Non controlla a pieno il suo istinto omicida.- Rispose Shifu sorridendo.
Tai Lung rise della battuta.
- Davvero? Beh non siamo poi così tanto diversi. E come mai non si controlla, sapevo che c’era riuscita a pieno da piccola.-
Alludeva a tutta la storia dell’orfanotrofio.
- Po, è lui ad innervosirla, lui è infantile, quindi simpatico per qualcuno normale, ma per qualcuno come Tigre è un guaio. Stamattina per poco non lo artigliava, ho visto nei suoi occhi una furia lievemente simile alla tua, e non voglio che la cosa si ripeta.-
- Capisco- rispose il maestro dei mille rotoli riferendosi a se stesso, ma poi si alzò e deciso e sorridente disse:- Bene allora a presto maestro.
- lo saluto con la mano normale.
Shifu alzò gli occhi, Tai Lung era un incrocio tra Tigre e Po, temuto, a sangue caldo e feroce ma anche scherzoso, quando voleva sorridente e poco rispettoso in effetti. Deriva dal fatto che Shifu era suo padre e il rispetto del “maestro” a volte veniva messo in secondo piano.
- Ciao Tai Lung- rispose vedendo suo figlio sparire di nuovo.
Ripresa a meditare con un peso minore sullo stomaco e cominciò a provare il discorso da fare ai cinque e a Po su Tai Lung.
Arrivò la sera e finalmente i maestri stavano tornando a casa quando un abitante esclamò:- Che cos’è quello?-
Tigre immediatamente si girò e guardò in direzione della voce del commerciante che stava mettendo via la sua merce. Aveva visto qualcosa di grosso e nero muoversi sul tetto di una casa e lei se ne era accorta.
Subito prese a rincorrerlo mentre i maestri alzavano le spalle e si dirigevano a casa. Era l’unica che sarebbe riuscita a star dietro a qualunque cosa le si trovasse davanti e lei lo sapeva bene.
La figura nera si muoveva velocemente e poi sparì. Ma mentre si perdeva nell’oscurità Tigre notò che era muscolosa, aveva una lunga coda e a contatto con i raggi della luna la sua pelliccia era argentata.
La maestra spalancò gli occhi e afferrò quelle immagini imprigionandole nella sua memoria. Se era Tai Lung doveva dirlo a Shifu, così fece marcia indietro e veloce andò a palazzo. Un risolino uscì dalla bocca del leopardo come vide l’espressione stupita della tigre.
Era anche un po’ affannato per aver corso sui tetti inseguito da una ragazza, sapeva che faceva quell’effetto, ma mai nessuno gli aveva tenuto testa a un ritmo così improvviso. Sorrise e se ne andò. La sera dopo durante la cena il maestro raccontò ai suoi allievi della visita del suo ex-studente e come concluse tutti rimasero con la mascella che toccava il pavimento.
Quelle facce erano così buffe. Che Po si mise a ridere forte. Vipera cercò di azzittirlo per evitare di attizzare Tigre ma era troppo tardi.
- Che cosa ci trovi da ridere Po!? Un assassino è in libertà, dopo che ha ucciso chiede perdono e tu ridi!?-
Tutti ringraziarono il destino per non essere, in quel momento, il panda. Po si riprese e spaventato dalla sua rabbia rispose:- Niente e solo che eravate così buffi che io…-
- E tu ridevi per una cosa così stupida?! Come osi, non sei il guerriero dragone, lui l’avrebbe ucciso garantendo il suo non ritorno! Hai fallito!-
Intervenne Shifu con voce autoritaria.
- Tigre lui l’ha sconfitto, solo che non l’ha ucciso. Poi è venuto a chiedere perdono e mi sembra già abbastanza vergognoso per un maestro.- Ma non per un assassino!- Il maestro a quella ripetizione alzò di molto la voce e la sgridò.
- Tigre smettila! So quel che è ma è pur sempre mio figlio, tu non capisci quanto difficile sia giudicarlo dal mio punto di vista!-
Tigre si calmò di botto, raramente vedeva Shifu arrabbiato è ancora più improbabile infuriato con lei. Appiattì quindi le orecchie e si alzò dalla tavola- Perdonatemi maestro. Vado a prendere una boccata d’aria.–
Detto questo uscì sotto gli occhi stupefatti del resto dei suoi compagni. Po si chiedeva se succedeva spesso, ma guardando le espressioni sbigottite dei suoi amici era certo di no.
Shifu augurò la buona notte e se ne andò in camera sua. Nessuno dei rimanenti nella stanza osò proferire parola.
Tigre era sul tetto del palazzo di Giada e, seduta, ammirava le stelle lasciando libero sfogo ai suoi pensieri.
–Che Tai Lung sia vivo è quasi impossibile e che venga perdonato, ospitato al palazzo e che cambi è una pazzia. Ancora lui, quante altre cose dovrò sopportare?-
Prima l’infanzia all’orfanotrofio, poi la severità del suo maestro, Po e infine il demone della valle. Era per una serie di sfortunati eventi che Tigre aveva chiuso i sentimenti dentro se stessa ed era sempre seria.
Tra amici si comportava in maniera normale, ma con qualcuno non familiare ed esterno era molto sulla difensiva. Provò ad arrendersi all’evidenza che la sua vita era questa, così come il suo destino e non aveva senso cercare scappatoie.
Tanto Tai Lung sarebbe arrivato comunque. La notte portava consiglio, ma Tigre non era sicura, visto che da li a poche ora, la mattina seguente, sarebbe arrivato il suo ex-rivale. Non era il suo destino sconfiggerlo, ma lei ci sperava.
-Gong-
- Buon giornogiorno maestro...- Po esclamò più o meno insieme agli altri.
- Oh! Per un paio si secondi.-
Shifu sorrise, aveva preso il suo “consiglio alla lettera”.
- Molto bene allievi, da oggi in poi alcuni di voi faranno un allenamento un tantino diverso. Po, Scimmia e Gru, voi farete allenamento mettendovi addosso una maglietta di lana molto pesante, questo farà si che una volta tolta siate più rapidi nei movimenti.-
Tutti e tre annuirono ma Po sbuffò per il caldo che avrebbe sentito.
- Per quanto riguarda Vipera e Mantide coordinerete il vostro allenamento normale con il loro. Infine Tigre…-
Lei lo guardò con rispetto.
- sarai allenata insieme a Tai Lung in un più concretato controllo della rabbia. Qualcosa da obbiettare?-
Lei fece un respirò e guardando giù scosse la testa, anche gli altri fecero lo stesso.
- Bene.- riprese sfregandosi le zampe.
- Dopo la colazione attenderemo l’arrivo del maestro delle mille pergamene.-
Po vibrava, molto eccitato all’idea di fare una sfilza di domande al suo rivale, mentre Tigre aveva una faccia ormai rassegnata. Non solo che non lo sopportava, doveva anche fare allenamento con lui!
Era perfetto come partner per controllare la sua rabbia, ma sapeva che poteva facilmente fallire. Finita la colazione abbondante di Po, mentre Scimmia si teneva lo stomaco per aver mangiato anche la porzione di Tigre, uscirono nel cortile e attesero.
Quando stava quasi per scoccare l’ora dell’allenamento qualcosa cadde davanti ai maestri schierati in fila alzando un po’ di polvere. Tutti tenevano una posizione eretta e rispettosa, tranne il panda che aveva scatti di emozione e Tigre che aveva portato le zampe incrociate al petto.
Comparì Tai Lung e salutò i maestri con rispetto.
- Maestri.
- Loro risposero:- Maestro.-
Gli occhi d’orati di Tai Lung si fermano a guardare la maestra a strisce, che lo guardava in cagnesco. Sorrise al fatto di farla arrabbiare.
- Tai Lung- cominciò Shifu facendo voltare tutti i suoi allievi, tranne il diretto interessato, che seguiva con la coda dell’occhio la tigre.
- Ho preso la mia decisione, seguirai un corso con me e maestra Tigre.-
Tai Lung sorrise maliziosamente.
- Bene bene. Questo è interessante, seguirò la più potente dei cinque cicloni da vicino, però dovrò stare attento. Può dare certi calci e ganci micidiali.- pensò facendo allargare di più il suo sorriso, ma poi riprese serio.
- Grazie maestro.
- Grazie un corno!...- disse Tigre a bassissima voce.
Tai Lung e Shifu contrassero le loro orecchie.
- Se avete qualcosa da dire maestra Tigre potete benissimo dirmela ad alta voce e di persona. Ho orecchie molto sensibili, e voi lo avreste dovuto immaginare.-
La maestra colta sul fatto fece una smorfia di sdegno e voltò dall’altra parte lo sguardo, mentre il suo interlocutore sorrideva trionfale. Shifu osservò meglio Tai Lung poi sorrise compiaciuto.
- Vedo che hai ascoltato quello che ti ho detto sul fatto di mettere una maglietta.- indicò il torso di Tai Lung, dove ora c’era un maglietta rossa.
Shifu aveva espressamente chiesto a suo figlio di presentarsi coperto sul petto, perché stavano seguendo un particolare allenamento. In verità aveva il timore che le sue due allieve femmine lo trovassero interessante.
Per gli altri non c’era problema, si conoscevano ed erano come fratelli ma per Tai Lung le cose cambiavano. Vipera andava pure bene se avesse visto qualche addominale, non c’era nessuno della sua razza, ma Tigre era più o meno un felino come suo figlio e alcuni istinti non dovevano interferire con l’allenamento.
Ad ogni modo non sarebbe stato un impiccio comunque, visto che lo odiava, ma chissà…
- Perfetto, allievi…ad allenarsi.-
Tutti presero posizione mentre Tigre e Tai Lung seguivano il loro maestro. Arrivati nella sala si sedettero tutti e due davanti a Shifu, chiusero gli occhi e cominciarono a meditare.
Dopo mezz’ora il maestro aprì gli occhi e osservò pacifico i due studenti. Suo figlio sembrava calmo e emanava un’energia grigia chiara, voleva dire che doveva fare ancora molta pratica, ma era un inizio.
Poi si rivolse a Tigre che sembrava in tutto e per tutto concentrata, ma la sua espressione non era rilassata, ansi, era come se si stesse trattenendo, e la sua energia era di colore blu scuro.
Shifu la guardò un tantino preoccupato, forse faceva così perché stava vicino al suo più grande e odiato rivale, quindi non riusciva a concentrare la sua rabbia, ma la sopprimeva.
Dopo lunghe ore divenne sera. Shifu aveva detto a Tai Lung che era andato tutto bene per ora, ma era meglio se la sera andava a dormire da un’altra parte.
Lui non se l’era presa, anzi era contento perché al palazzo di giada non si mangiava molto bene, e ora che c’era Po aveva qualche dubbio a restare. Inoltre lui poteva fare quello che voleva e poteva gustarsi anche una deliziosa cenetta a base di pesce.
  
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