18/06/2013
1 recensioni
Indestructible
(prologo)
Erano capaci di dirsi cose orribili, ma non addio.
"Sono un'assassina, finirò su una sedia elettrica e ti lascerò in pace, per sempre!"
Era ferma, immobile sul suo letto che guardava oltre il vetro le rondini passare.
Stava arrivando la primavera.
Ma era come se casa sua fosse costantemente avvolta dal gelido inverno.
"Sono qui, ora che se ne è accertato, può tornare in centrale e affermare che non sono ancora scappata" Disse con tono sarcastico.
Non le ero mai stato simpatico.
"Cosa hai fatto questa mattina?" Chiesi, come indicato dal manuale.
Un sorriso beffardo comparve sul suo volto.
Lentamente scosse la testa da sinistra a destra.
"Ho lasciato che il rancore prendesse il sopravvento su di me."
Mi aveva dato questa risposta per sette mesi o poco più.
Si fece passare un ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Era così bella quanto crudele.
Nonostante la temessi non le riuscivo a stare lontana.
Nelle sue vene scorreva il male e nel suo corpo viveva il diavolo.
Come poteva una persona così angelica essere il peggiore male di tutti?
"Ha paura di me?" Domandò facendo combaciare i nostri sguardi.
Per la prima volta mi aveva degnato di un suo sguardo.
Aveva due grandi occhi color ghiaccio.
"È una domanda senza senso..."
"In effetti parecchie cose su questo mondo sono senza senso, come la sua esistenza."
Digrignai i denti alla sua affermazione.
Se non avesse smesso di provocare sarebbe finita male.
"Leggo nei suoi occhi la voglia immensa che ha di farmi del male." Continuò.
Con un veloce scatto si avvicinò a me.
Il cuore accelerò il suo battito.
Prese una mia mano nella sua molto delicatamente la appoggiò sulla sua guancia.
Mi stava sfidando.
"Mi faccia del male..." Mi intimò.
Non avrei mai potuto.
Era accaduto una sola volta e mi ero promesso che non sarebbe accaduto mai più.
A differenza di ciò che avrei dovuto fare, le accarezzai dolcemente la guancia.
La sua pelle così morbida, così pura, così vulnerabile ma alle stesso tempo così velenosa.
Per un momento mi parve di percepire tutti i suoi rimpianti e le sue frustrazioni.
Come poteva essere così forte da sopportarle.
"Ci vediamo domani Verginy" la avvertii lasciandola per recarmi alla porta d'ingresso.
Non potevo.
Dovevo odiarla.
Lei era una persona cattiva.
Senza cuore.
Era un'assassina.
"Un'ultima cosa sergente Malik" mi richiamò facendomi voltare "la smetta di odiarmi perché altrimenti, dopo che sarò morta, sentirà la mia mancanza..."
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Sono sempre io, anzi, per chi non mi conoscesse sono Moody_ :)
Se devo essere sincera, questa é la prima storia 'seria' che scrivo, tratterà tematiche delicate e mi piace molto, spero solo di riuscirla a scrivere nel modo che merita!
Questa è solo un'anticipazione-prologo, quindi se vi è piaciuta lasciate una piccola recensione o... fate ciò che credete!
un bacione
Francesca
Questa sarà la gelida Verginy...